[O.T.] The next U.S.A. President
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President
ESSO VIVE
Barack Obama: gli extraterrestri sono tra noi e controllano il governo degli Stati Uniti
Il presidente degli Stati Uniti, ospite sul programma Jimmy Kimmel Live, parla degli alieni e dell'Area 51.
Barack Obama, alcuni giorni fa, è stato ospite della seguitissima trasmissione "Jimmy Kimmel Live". Il presidente degli Stati Uniti ha fatto indirettamente alcune confessioni in merito agli extraterrestri. Obama, con un tono scherzoso, avrebbe ammesso che gli alieni controllerebbero il governo degli Stati Uniti. Secondo il "Los Angeles Time" ed il "New York Magazine" la confessione di Obama era tutto uno scherzo per far alzare l'auditel. John Podesta, ex consigliere di Obama alla Casa Bianca, aveva parlato il mese scorso di Ufo, dichiarando che il suo fallimento più grande sarebbe stato quello di non essere riuscito a far uscire la verità sull'argomento alieni.
Kimmel, sempre durante l'intervista, ha interpellato Obama anche sull'Area 51 ed il Presidente, sempre con tono scherzoso, ha affermato che gli extraterrestri non permettono che la verità venga fuori, esercitando uno stretto controllo sugli Stati Uniti. Dmitry Medvedev, primo ministro russo, nel 2012 dichiarò che gli alieni erano presenti in mezzo a noi e che il governo russo era a conoscenza di questa storia. Paul Hellyer, ex ministro della difesa canadese, ammise che gli Stati Uniti avrebbero accordi con queste razze extraterrestri e che entità aliene vivrebbero segretamente in alcune basi americane. A cosa ed a chi dobbiamo credere?
Le dichiarazioni di Obama, anche se in tono scherzoso, sono molto interessanti e probabilmente sotto a quell'umorismo si nasconde la verità. A quanto sembra i presidenti americani sono incapaci di dire la verità sugli Ufo, ma presumibilmente in modo scherzoso ci rivelano segreti scottanti.
Barack Obama: gli extraterrestri sono tra noi e controllano il governo degli Stati Uniti
Il presidente degli Stati Uniti, ospite sul programma Jimmy Kimmel Live, parla degli alieni e dell'Area 51.
Barack Obama, alcuni giorni fa, è stato ospite della seguitissima trasmissione "Jimmy Kimmel Live". Il presidente degli Stati Uniti ha fatto indirettamente alcune confessioni in merito agli extraterrestri. Obama, con un tono scherzoso, avrebbe ammesso che gli alieni controllerebbero il governo degli Stati Uniti. Secondo il "Los Angeles Time" ed il "New York Magazine" la confessione di Obama era tutto uno scherzo per far alzare l'auditel. John Podesta, ex consigliere di Obama alla Casa Bianca, aveva parlato il mese scorso di Ufo, dichiarando che il suo fallimento più grande sarebbe stato quello di non essere riuscito a far uscire la verità sull'argomento alieni.
Kimmel, sempre durante l'intervista, ha interpellato Obama anche sull'Area 51 ed il Presidente, sempre con tono scherzoso, ha affermato che gli extraterrestri non permettono che la verità venga fuori, esercitando uno stretto controllo sugli Stati Uniti. Dmitry Medvedev, primo ministro russo, nel 2012 dichiarò che gli alieni erano presenti in mezzo a noi e che il governo russo era a conoscenza di questa storia. Paul Hellyer, ex ministro della difesa canadese, ammise che gli Stati Uniti avrebbero accordi con queste razze extraterrestri e che entità aliene vivrebbero segretamente in alcune basi americane. A cosa ed a chi dobbiamo credere?
Le dichiarazioni di Obama, anche se in tono scherzoso, sono molto interessanti e probabilmente sotto a quell'umorismo si nasconde la verità. A quanto sembra i presidenti americani sono incapaci di dire la verità sugli Ufo, ma presumibilmente in modo scherzoso ci rivelano segreti scottanti.
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President
Michelle Obama cerca di calmare le tensioni interrazziali negli States
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President
«Torna nella gabbia, scimmia»: il razzismo invade l’account di Obama
Dopo 6 anni il presidente degli Usa apre un suo account Twitter: 1 milione di follower in 5 ore.
Non mancano le frasi ingiuriose: gli 007 controllano gli autori dei tweet violenti
http://www.corriere.it/esteri/15_maggio ... 9d8e.shtml
Dopo 6 anni il presidente degli Usa apre un suo account Twitter: 1 milione di follower in 5 ore.
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http://www.corriere.it/esteri/15_maggio ... 9d8e.shtml
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President
Devi essere proprio un genio ad insultare Obama sul proprio account.
Sogna una carne sinteticanuovi attributi eunmicrochipemozionale
Sogna di un bisturi amico che faccia dileiqualcosafuoridalnormale
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President
il primo emendamento della costituzione USA garantisce la libertà di parola.
fatto stà che non deve essere divertente ricevere una visita di agenti della sicurezza nazionale a casa.
fatto stà che non deve essere divertente ricevere una visita di agenti della sicurezza nazionale a casa.
Re: [O.T.] The next U.S.A. President
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
Re: [O.T.] The next U.S.A. President
Ha dimostrato di avere le palle
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President
Che cattivi io dico che almeno 80$ li vale tutti.
Per l'Isis Michelle Obama vale 40 dollari: «Forse anche meno» al mercato delle schiave
L'Isis è così sicuro di riuscire a conquistare gli Stati Uniti, dopo aver annunciato tramite l'ostaggio John Cantlie di star pensando a un attacco epico, da pensare già a cosa fare non appena piantata la bandiera nera sulla Casa Bianca, o sui ruderi di essa.
Secondo la rivista Dabiq, il magazine istituzionale dei fondamentalisti islamici – quello delle ricette pro jihad – la prima cosa sarà quella di organizzare un mercato delle schiave. E la first lady americana, Michelle Obama, non sembra essere fra le più ambite: «Giuro su Allah – scrive la rivista – che il mercato delle schiave sarà organizzato contro la volontà del politicamente corretto» scrive Umm Sumayyah al Muhajirah, una editorialista del Dabiw che prende le difese del gruppo terrorista in merito al mercato delle schiave. «Chi lo sa, forse il prezzo di Michelle Obama potrebbe non superare un terzo di dinaro e un terzo di dinaro potrebbe essere troppo per lei». Un dinaro d'oro è attualmente scambiabile per circa 139 dollari.
La “giornalista” Umm Sumayyah ha scritto nei precedenti numeri del magazine, dicendo alle donne che l'immigrazione nel Califfato è obbligatoria per loro e per gli uomini. Il suo stesso nome, al Muhajirah, suggerisce che lei stessa sia un'immigrata. Nel suo articolo di sei pagine, intitolato “Donne schiave o prostitute» lei difende la pratica di prendere schiave attraverso la guerra, descrivendo l'atto come una grande profetica sunnah, contenente molti comandamenti divini e benefici religiosi. Oltretutto descrive i militanti dell'Isis che all'inizio non volevano prendere schiave come: «I soldati della Khilafah che hanno commesso un errore».
Molti reportage riguardo la schiavitù delle donne, riportano di stupri e di brutali aggressioni a scopo sessuale da parte dei militanti Isis, mentre recenti rapporti di gruppi di difesa dei diritti umani raccontano che le donne yezidi abbiano preferito il suicidio piuttosto che continuare a vivere con i loro “padroni”.
Per l'editorialista del Dabiq, invece, le reali atrocità commesse dall'uomo riguardano le prostitute che lavorano in occidente, anche quelle che lo fanno per scelta: «Una prostituta va e viene nelle tue terre, commettendo peccati apertamente – scrive – vive vendendo il proprio onore. E se, invece, una donna schiava viene presa con le armi e segue un guerriero che la riempie di attenzioni, la sua schiavitù è contraria ai diritti umani?».
Per l'Isis Michelle Obama vale 40 dollari: «Forse anche meno» al mercato delle schiave
L'Isis è così sicuro di riuscire a conquistare gli Stati Uniti, dopo aver annunciato tramite l'ostaggio John Cantlie di star pensando a un attacco epico, da pensare già a cosa fare non appena piantata la bandiera nera sulla Casa Bianca, o sui ruderi di essa.
Secondo la rivista Dabiq, il magazine istituzionale dei fondamentalisti islamici – quello delle ricette pro jihad – la prima cosa sarà quella di organizzare un mercato delle schiave. E la first lady americana, Michelle Obama, non sembra essere fra le più ambite: «Giuro su Allah – scrive la rivista – che il mercato delle schiave sarà organizzato contro la volontà del politicamente corretto» scrive Umm Sumayyah al Muhajirah, una editorialista del Dabiw che prende le difese del gruppo terrorista in merito al mercato delle schiave. «Chi lo sa, forse il prezzo di Michelle Obama potrebbe non superare un terzo di dinaro e un terzo di dinaro potrebbe essere troppo per lei». Un dinaro d'oro è attualmente scambiabile per circa 139 dollari.
La “giornalista” Umm Sumayyah ha scritto nei precedenti numeri del magazine, dicendo alle donne che l'immigrazione nel Califfato è obbligatoria per loro e per gli uomini. Il suo stesso nome, al Muhajirah, suggerisce che lei stessa sia un'immigrata. Nel suo articolo di sei pagine, intitolato “Donne schiave o prostitute» lei difende la pratica di prendere schiave attraverso la guerra, descrivendo l'atto come una grande profetica sunnah, contenente molti comandamenti divini e benefici religiosi. Oltretutto descrive i militanti dell'Isis che all'inizio non volevano prendere schiave come: «I soldati della Khilafah che hanno commesso un errore».
Molti reportage riguardo la schiavitù delle donne, riportano di stupri e di brutali aggressioni a scopo sessuale da parte dei militanti Isis, mentre recenti rapporti di gruppi di difesa dei diritti umani raccontano che le donne yezidi abbiano preferito il suicidio piuttosto che continuare a vivere con i loro “padroni”.
Per l'editorialista del Dabiq, invece, le reali atrocità commesse dall'uomo riguardano le prostitute che lavorano in occidente, anche quelle che lo fanno per scelta: «Una prostituta va e viene nelle tue terre, commettendo peccati apertamente – scrive – vive vendendo il proprio onore. E se, invece, una donna schiava viene presa con le armi e segue un guerriero che la riempie di attenzioni, la sua schiavitù è contraria ai diritti umani?».
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President
Comunque concordo sto tizio non mi è mai piaciuto.dostum ha scritto:Ha dimostrato di avere le palle
E'antiItaliano, prima si leva dai coglioni e meglio e' per noi.
Re: [O.T.] The next U.S.A. President
Trovo tutto questo inaccettabile almeno un centinaio di $ li vale tutti.
Isis dà della "prostituta" a Michelle Obama. Ma la condizione della donna nello Stato islamico è agghiacciante
Pubblicato: 24/05/2015 17:06 CEST Aggiornato: 24/05/2015 17:06 CEST
Mentre la bandiera nera sventola su Palmira e l’Isis conquista un valico strategico fra Siria e Iraq, avanzando decisamente sia in direzione Baghdad che in quella di Damasco, lo Stato islamico parte lancia in resta contro la “First Lady” della Casa Bianca .
“Michelle Obama è una prostituta”. A sentenziarlo sono i miliziani dell’Isis un articolo sulla loro rivista online Dabiq, che attaccano la First Lady arrivando addirittura a darle un prezzo, "neanche un terzo di dinaro".
A vergare l’”articolo”, intitolato “ragazze schiave o prostitute”, è la ”'sposa della jihad'” Umm Sumayyah Al-Muhajirah, colei che ha chiamato altre donne da diverse parti del mondo ad unirsi agli uomini impegnati nella guerra in Siria. “Giuro su Allah – che il mercato delle schiave sarà organizzato contro la volontà del politicamente corretto”, scrive l’”editorialista” del Dabiq che prende le difese del gruppo terrorista in merito al mercato delle schiave. “Chi lo sa, forse il prezzo di Michelle Obama potrebbe non superare un terzo di dinaro e un terzo di dinaro potrebbe essere troppo per lei”. Un dinaro d'oro è attualmente scambiabile per circa 139 dollari
Isis dà della "prostituta" a Michelle Obama. Ma la condizione della donna nello Stato islamico è agghiacciante
Pubblicato: 24/05/2015 17:06 CEST Aggiornato: 24/05/2015 17:06 CEST
Mentre la bandiera nera sventola su Palmira e l’Isis conquista un valico strategico fra Siria e Iraq, avanzando decisamente sia in direzione Baghdad che in quella di Damasco, lo Stato islamico parte lancia in resta contro la “First Lady” della Casa Bianca .
“Michelle Obama è una prostituta”. A sentenziarlo sono i miliziani dell’Isis un articolo sulla loro rivista online Dabiq, che attaccano la First Lady arrivando addirittura a darle un prezzo, "neanche un terzo di dinaro".
A vergare l’”articolo”, intitolato “ragazze schiave o prostitute”, è la ”'sposa della jihad'” Umm Sumayyah Al-Muhajirah, colei che ha chiamato altre donne da diverse parti del mondo ad unirsi agli uomini impegnati nella guerra in Siria. “Giuro su Allah – che il mercato delle schiave sarà organizzato contro la volontà del politicamente corretto”, scrive l’”editorialista” del Dabiq che prende le difese del gruppo terrorista in merito al mercato delle schiave. “Chi lo sa, forse il prezzo di Michelle Obama potrebbe non superare un terzo di dinaro e un terzo di dinaro potrebbe essere troppo per lei”. Un dinaro d'oro è attualmente scambiabile per circa 139 dollari
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President
150 vacche in cambio di una IMHO è prezzo buono
Quello che ha offerto 150 mucche
per sposare la figlia di Obama
28 maggio 2015
La potenza e la forza dell’amore è in grado di superare ogni tipo di barriera e ostacolo, sia geografico che sociale. Recentemente, a ricordarci questa nota peculiarità del sentimento più prezioso di tutti, ci ha pensato Felix Kiprono, un avvocato di Nairobi (Kenya), che ha “messo gli occhi” su una persona davvero speciale: la figlia del presidente americano, Malia Obama. Il giovane avvocato è cittadino di quella terra che ha dato i natali al padre di Barack e la proposta con la quale il pretendente ha deciso di farsi avanti è alquanto bizzarra e decisamente d’atri tempi. Per intenderci, giusto per rimanere sotto il capitolo “l’amore non ha prezzo”, ha offerto un totale di 150 capi di bestiame in cambio della mano della 17enne figlia del Presidente. Per dovere di cronaca, la lista vanta 70 montoni, 30 capre e 50 mucche. La richiesta ad Obama sarà compiuta il prossimo luglio, quando il presidente americano visiterà per la prima volta il Paese africano in veste ufficiale.
«Mi interesso a lei fin dal 2008», ha spiegato il giovane avvocato a diversi quotidiani. Testimonianza di un grande amore, certo, ma anche fonte di grande preoccupazioni dato che all’epoca la giovanissima Malia aveva appena dieci anni. «Dopo di allora – ha continuato il pretendente – non sono più uscito con alcun’altra ragazza, e ho promesso di restarle fedele. Ho confessato tutto alla mia famiglia, e loro si sono detti pronti ad aiutarmi». E la famiglia deve aver contribuito anche in maniera significativa dato che secondo alcuni enti africani l’offerta di Kiprono, tradotta in contanti, potrebbe aggirarsi intorno ai 90mila dollari.
«La gente potrebbe credere che io sono interessato ai loro soldi, ma non è così, non è il caso mio», ha assicurato. «Il mio amore è reale». A tal punto reale e vero che avrebbe già immaginato anche il futuro di questa storia. Con lei, desidera «condurre una vita semplice» e spera possa diventare «come tutte le altre donne kalenjin», l’etnia di Kiprono che, come spiega il Corriere, ha davvero poco da spartire con quella dei luo, quella da cui, invece, discenderebbero gli Obama. Tra le altre cose, promette di insegnarle a «mungere una vacca», a «cucinare l’ugali (una polenta di mais, ndr)» e a «preparare il mursik», bevanda tradizionale a base di latte cagliato. Insomma, stando a quanto dice l’avvocato keniota, sembrerebbe già tutto scritto, ma, dettaglio che non ha ancora preso in considerazione, del volere di Malia non se ne è, fino a questo momento, minimamente preoccupato.
Chi è Malia Obama. A questo punto, pare doveroso cercare di fare un piccolo ritratto della ragazza di cui si è parlato finora. Le informazioni disponibili su di lei non sono molte, ma qualche articolo in giro per il web si era già interessato della sua persona qualche tempo fa. Nata il 4 luglio 1998, Malia Ann Obama ha oggi quasi 17 anni e insieme alla sorella Sasha frequenta l’esclusiva Sidwell Friends School di Washington, stessa scuola in cui studiarono anche Chelsea Clinton, Tricia Nixon Cox e Archibald Roosevelt. La sua educazione è completata da lezioni di piano, flauto e di danza classica. Sul fronte sport, invece, i genitori Obama adottano questa politica: uno sport lo sceglie la figlia, l’altro lo consigliano i genitori. Malia ha deciso di cimentarsi nel calcio, mentre per seguire i dettami famigliari pratica anche il tennis. «I ragazzi tendono ad abbandonare le attività che trovano dure, ma è proprio così che apprendono», ha detto Michelle: «Malia detestava il tennis, adesso lo adora». O così dice la madre. La stampa e i mass media in generale seguono le sorti e le vicende di questa famiglia da diversi anni ma Malia, in tutto questo tempo, non ha mai parlato in pubblico, tranne la volta in cui ha risposto alle domande degli ospiti di un ospedale infantile di Washington.
Quello che ha offerto 150 mucche
per sposare la figlia di Obama
28 maggio 2015
La potenza e la forza dell’amore è in grado di superare ogni tipo di barriera e ostacolo, sia geografico che sociale. Recentemente, a ricordarci questa nota peculiarità del sentimento più prezioso di tutti, ci ha pensato Felix Kiprono, un avvocato di Nairobi (Kenya), che ha “messo gli occhi” su una persona davvero speciale: la figlia del presidente americano, Malia Obama. Il giovane avvocato è cittadino di quella terra che ha dato i natali al padre di Barack e la proposta con la quale il pretendente ha deciso di farsi avanti è alquanto bizzarra e decisamente d’atri tempi. Per intenderci, giusto per rimanere sotto il capitolo “l’amore non ha prezzo”, ha offerto un totale di 150 capi di bestiame in cambio della mano della 17enne figlia del Presidente. Per dovere di cronaca, la lista vanta 70 montoni, 30 capre e 50 mucche. La richiesta ad Obama sarà compiuta il prossimo luglio, quando il presidente americano visiterà per la prima volta il Paese africano in veste ufficiale.
«Mi interesso a lei fin dal 2008», ha spiegato il giovane avvocato a diversi quotidiani. Testimonianza di un grande amore, certo, ma anche fonte di grande preoccupazioni dato che all’epoca la giovanissima Malia aveva appena dieci anni. «Dopo di allora – ha continuato il pretendente – non sono più uscito con alcun’altra ragazza, e ho promesso di restarle fedele. Ho confessato tutto alla mia famiglia, e loro si sono detti pronti ad aiutarmi». E la famiglia deve aver contribuito anche in maniera significativa dato che secondo alcuni enti africani l’offerta di Kiprono, tradotta in contanti, potrebbe aggirarsi intorno ai 90mila dollari.
«La gente potrebbe credere che io sono interessato ai loro soldi, ma non è così, non è il caso mio», ha assicurato. «Il mio amore è reale». A tal punto reale e vero che avrebbe già immaginato anche il futuro di questa storia. Con lei, desidera «condurre una vita semplice» e spera possa diventare «come tutte le altre donne kalenjin», l’etnia di Kiprono che, come spiega il Corriere, ha davvero poco da spartire con quella dei luo, quella da cui, invece, discenderebbero gli Obama. Tra le altre cose, promette di insegnarle a «mungere una vacca», a «cucinare l’ugali (una polenta di mais, ndr)» e a «preparare il mursik», bevanda tradizionale a base di latte cagliato. Insomma, stando a quanto dice l’avvocato keniota, sembrerebbe già tutto scritto, ma, dettaglio che non ha ancora preso in considerazione, del volere di Malia non se ne è, fino a questo momento, minimamente preoccupato.
Chi è Malia Obama. A questo punto, pare doveroso cercare di fare un piccolo ritratto della ragazza di cui si è parlato finora. Le informazioni disponibili su di lei non sono molte, ma qualche articolo in giro per il web si era già interessato della sua persona qualche tempo fa. Nata il 4 luglio 1998, Malia Ann Obama ha oggi quasi 17 anni e insieme alla sorella Sasha frequenta l’esclusiva Sidwell Friends School di Washington, stessa scuola in cui studiarono anche Chelsea Clinton, Tricia Nixon Cox e Archibald Roosevelt. La sua educazione è completata da lezioni di piano, flauto e di danza classica. Sul fronte sport, invece, i genitori Obama adottano questa politica: uno sport lo sceglie la figlia, l’altro lo consigliano i genitori. Malia ha deciso di cimentarsi nel calcio, mentre per seguire i dettami famigliari pratica anche il tennis. «I ragazzi tendono ad abbandonare le attività che trovano dure, ma è proprio così che apprendono», ha detto Michelle: «Malia detestava il tennis, adesso lo adora». O così dice la madre. La stampa e i mass media in generale seguono le sorti e le vicende di questa famiglia da diversi anni ma Malia, in tutto questo tempo, non ha mai parlato in pubblico, tranne la volta in cui ha risposto alle domande degli ospiti di un ospedale infantile di Washington.
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- OSCAR VENEZIA
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- Iscritto il: 12/02/2009, 15:54
Re: [O.T.] The next U.S.A. President
La cosa insopportabile dei Presidenti americani e' la famiglia che ha un ruolo praticamente istituzionale.
Nel caso del l'abbronzato i familiari sono , se possibile, ancora piu'insopportabili del presidente .
Che vuoi che me ne fotta a me se a questa gli piace o io il tennis.
Nel caso del l'abbronzato i familiari sono , se possibile, ancora piu'insopportabili del presidente .
Che vuoi che me ne fotta a me se a questa gli piace o io il tennis.
Re: [O.T.] The next U.S.A. President
Il cane di Obbama (negro come il padrone) si chiamo Bo (perchè non Bau?)OSCAR VENEZIA ha scritto:La cosa insopportabile dei Presidenti americani e' la famiglia che ha un ruolo praticamente istituzionale.
Nel caso del l'abbronzato i familiari sono , se possibile, ancora piu'insopportabili del presidente .
Che vuoi che me ne fotta a me se a questa gli piace o io il tennis.
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- Iscritto il: 20/06/2002, 2:00
Re: [O.T.] The next U.S.A. President
la figlia di Obama è una stanga, a 16 anni è alta come il padre
"Kindly separated by nature and a wide ocean from the exterminating havoc of one quarter of the globe" (Thomas Jefferson)
“Per nostra fortuna la natura ed un vasto oceano ci separano dalle devastazioni sterminatrici di un quarto del globo” (Thomas Jefferson)
“Per nostra fortuna la natura ed un vasto oceano ci separano dalle devastazioni sterminatrici di un quarto del globo” (Thomas Jefferson)
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President
Chissà che vita deve essere quella di un first son o di una first daughter.
"Mommy, posso andare a casa di Mario Johnson? Dobbiamo fare una ricerca di storia!"
"Ok, va bene!"
E la signora Johnson si ritrovo in casa 30 uomini della sicurezza, cani antiesplosivo, perquisizioni, metal detector, telecamere di sicurezza e sensori nel giardino.
"Mariou, da domani cambi scuola..."
"Mommy, posso andare a casa di Mario Johnson? Dobbiamo fare una ricerca di storia!"
"Ok, va bene!"
E la signora Johnson si ritrovo in casa 30 uomini della sicurezza, cani antiesplosivo, perquisizioni, metal detector, telecamere di sicurezza e sensori nel giardino.
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