bel 3d
il concetto del genio mi ha sempre affascinato tantissimo.
banale il binomio "genio e sregolatezza"? non credo...
noi esseri umani siamo abituati a sviluppare le nostre facoltà fisiche ed intellettuali durante l'arco della nostra esistenza, ed esse si evolvono con intensità differente a seconda della fascia di età e delle condizioni ambientali (e, visto che l'uomo è un'animale sociale, condizioni sociali).
Il periodo nel quale si distinguono le differenti
predisposizioni allo sviluppo delle suddette facoltà è senz'ombra di dubbio l'infanzia.
E' nell'infanzia che l'individuo intuisce, capisce istintivamente quello che gli riesce meglio. Casualmente nasce quel germe di talento che svilupperà con gli anni, portandolo ad esercitare con naturalezza capacità che gli altri individui non si sognano nemmeno di possedere.
Rocco Siffredi dice di essere andato in ospedale a 12 anni per una cisti sul pene, perchè si masturbava troppo ad esempio.
Solitamente sono bambini iperattivi, che si annoiano facilmente nel fare quello che i bambini "comuni" trovano interessante, o comunque "dovuto".
Ecco il genio vede tutto come se fosse "dovuto", riconosce e non sopporta l'imposizione, tende piuttosto a voler creare un mondo tutto suo da modellare e perfezionare. Se vogliamo il suo perfezionismo creativo, lo porta ad avere un costante e continuo allenamento che giocoforza lo potenzierà al massimo. Le intersezioni con il mondo reale stupiscono ovviamente gli "esterni"...
Mi rifaccio a Schopenauer affermando che "genio e follia hanno qualcosa in comune: entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri.
Spesso il genio è sofferente, emarginato, trattato quasi con timoroso rispetto per le sue capacità . Il punto è che non rinuncerebbe mai a ció in cui eccelle, perchè oramai è parte della propria persona.
Ritornando a Maradona, toglieteli il pallone e guardate cosa ne esce...
Sono degli artisti che creano con naturalezza secondo un proprio stile, anzi per loro lo stile non esiste nemmeno.
Jimi Hendrix ha inventato un nuovo modo di suonare la chitarra, ma mi gioco le palle che se ne fregava di "inventare", suonava e basta.
Il genio mentre agisce, mentre sperimenta, mentre crea, vive e respira del suo talento, trascendendo dal proprio Io e raggiungendo l'intuizione pura e semplice.
Non chiedete ad un genio come ha fatto a fare una cosa. Non vi saprà rispondere.
Non chiedetelo nemmeno ad Einstein e Schroedinger e Bohm. La fisica la respiravano e come per Hendrix, non cercavano di essere immortali, ma di fare ció che amavano e ció che erano loro stessi.
Schopenauer (un genio della dialettica e dell'insulto) diceva ancora che "più intelligente sarai e più soffrirai".
Ma il Genio è costante sofferenza e abnegazione della realtà stessa, un tuffo nell'irrazionale, un mondo di follia da poter condividere soltanto con il gesto, l'agire.
E condividere sensazioni sarà impossibile, perchè la gente normale è lì a giudicarli come dei mostri di bravura, ma pur sempre mostri.
Inarrivabili e lontani.