Questione morale circa l'usufrutto della prostituzione.
Inviato: 05/04/2008, 20:50
Vorrei discutere con voi forumisti di una questione che riguarda in un certo modo la morale o comunque il comportamento sessuale. La cosa parte da una mia situazione personale, quindi colgo anche l'occasione per avere la vostra opinione sulla circostanza che mi riguarda.
Mi spiego meglio, sono un ragazzo di 21 anni e non ho restrizioni eccessive riguardo al sesso, cioè non sono toccato dalla gelosia della carne in modo patologico. Preferisco invece la fedeltà al rapporto che viene instaurato ed ho trovato riscontro nell'idea di un forumista: "l'importante è codificare le basi del rapporto e di conseguenza rispettarle".
Non provo nessuna sorta di schifo, e non mi sento scandalizzato al sentire di questa o quella ragazza che ha fatto un pompino a questo o quel ragazzo o uomo maturo. Non provo scandalo nel sentire raccontata l'omosessualità dei greci ad esempio, o quella dei romani, ritengo che le cose vadano inquadrate nel proprio contesto sociale e storico-culturale.
Attualmente sono felice con un rapporto sincero e ho le mie soddisfazioni sentimentali e sessuali. Tuttavia prima di stare con la mia ragazza ho avuto alcune esperienze che mi hanno portato a farmi alcune domande. Sono stato in Slovenia e Croazia, poi in Russia, e poi in Grecia (da notare che le esperienze sono fuori itaGlia).
Nel primo viaggio, non mi sono sorpreso della facilità con la quale si poteva ottenere un flirt con le ragazze del luogo, e nemmeno in Grecia, anzi là la cosa era più giustificata causa ambiente appunto "da vacanza" e libertà della ragazza in stile "ma chissene! Tanto chi ti vede più e qua posso fare sesso quanto ne voglio e sfogarmi come meglio credo tanto chi mi conosce...".
Per le russe invece confronto sempre le russe in patria con quelle in itaGlia, qua la maggioranza si comporta in modo da avvalorare la tesi del modello "troia da raggiro a imprenditore di Montecatini Terme". Modello esistente e forse più diffuso di quanto si creda. In Russia la situazione che ho notato è che ragazze simili ce ne sono (io però sono stato a Mosca, non a Chisinau), tuttavia è anche possibile il flirt in stile "vacanza", poichè è presente anche lo strato della popolazione "normale" e ragazze che si comportano come si comporterebbe un'italiana o una svedese in patria (facendo ovviamente tutte le distinzioni culturali e demo-psicologiche del caso).
Il punto è che confrontanto le varie situazioni di approccio e successo e confrontandomi con altre persone, anche sulla cinquantina, conosciute in viaggio, ho notato che la maggior parte degli uomini è andato o va tutt'ora a prostitute, Fuori italia e In italia. Con italiane e straniere.
E con andare a prostitute intendo fare sesso in cambio di qualche bene o della promessa di un bene di scambio o dell'opportunità di ottenere un favore, oltre all'atto del pagare una prostituta di strada o una girl d'appartamento o una escort.
Ovviamente alcune prostitute sono superiori al livello delle ragazze conquistabili con mezzi "propri" e non danarosi. E ovviamente mi verrebbe voglia di fare l'esperienza in questione, tuttavia, prendendo per assodato il fatto di andare da una prostituta che lavori in proprio e non sia costretta da terzi, sono bloccato dal fatto che ciò possa ledere la mia "dignità ".
In che senso? Mi spiego, pagando per fare sesso, penso che è come se rinunciassi al mio essere uomo; dando dei soldi ad una donna, che ovviamente finge (dovrà pur fare il proprio lavoro), ritengo di fare qualcosa di sbagliato non verso la società (perchè lo fanno tutti e quindi proprio per questo se dovessi ascoltare la voce della società dovrei farlo di corsa), ma verso me stesso. E' come se debilitassi il mio spirito, nel senso non di indebolire, ma di "togliere abilità ", rendendolo incapace di conquistare altre donne e forse in futuro anche di amare. Per farla breve, è come se considerassi l'atto una cosa che mi possa far perdere il rispetto verso me stesso in primis, e inoltre che mi renda inferiore rispetto a quello che potrei essere e soprattutto verso la donna, quella che pago e la donna in generale.
Aggiungo che il problema me lo pongo per il futuro, e non per ora che fortunatamente ho costruito con la mia ragazza un rapporto soddisfacente sotto vari punti di vista.
Cosa ne pensate? Sbaglio a farmi problemi del genere oppure dovrei approfittare e basta? Se si, secondo quale logica?
Mi spiego meglio, sono un ragazzo di 21 anni e non ho restrizioni eccessive riguardo al sesso, cioè non sono toccato dalla gelosia della carne in modo patologico. Preferisco invece la fedeltà al rapporto che viene instaurato ed ho trovato riscontro nell'idea di un forumista: "l'importante è codificare le basi del rapporto e di conseguenza rispettarle".
Non provo nessuna sorta di schifo, e non mi sento scandalizzato al sentire di questa o quella ragazza che ha fatto un pompino a questo o quel ragazzo o uomo maturo. Non provo scandalo nel sentire raccontata l'omosessualità dei greci ad esempio, o quella dei romani, ritengo che le cose vadano inquadrate nel proprio contesto sociale e storico-culturale.
Attualmente sono felice con un rapporto sincero e ho le mie soddisfazioni sentimentali e sessuali. Tuttavia prima di stare con la mia ragazza ho avuto alcune esperienze che mi hanno portato a farmi alcune domande. Sono stato in Slovenia e Croazia, poi in Russia, e poi in Grecia (da notare che le esperienze sono fuori itaGlia).
Nel primo viaggio, non mi sono sorpreso della facilità con la quale si poteva ottenere un flirt con le ragazze del luogo, e nemmeno in Grecia, anzi là la cosa era più giustificata causa ambiente appunto "da vacanza" e libertà della ragazza in stile "ma chissene! Tanto chi ti vede più e qua posso fare sesso quanto ne voglio e sfogarmi come meglio credo tanto chi mi conosce...".
Per le russe invece confronto sempre le russe in patria con quelle in itaGlia, qua la maggioranza si comporta in modo da avvalorare la tesi del modello "troia da raggiro a imprenditore di Montecatini Terme". Modello esistente e forse più diffuso di quanto si creda. In Russia la situazione che ho notato è che ragazze simili ce ne sono (io però sono stato a Mosca, non a Chisinau), tuttavia è anche possibile il flirt in stile "vacanza", poichè è presente anche lo strato della popolazione "normale" e ragazze che si comportano come si comporterebbe un'italiana o una svedese in patria (facendo ovviamente tutte le distinzioni culturali e demo-psicologiche del caso).
Il punto è che confrontanto le varie situazioni di approccio e successo e confrontandomi con altre persone, anche sulla cinquantina, conosciute in viaggio, ho notato che la maggior parte degli uomini è andato o va tutt'ora a prostitute, Fuori italia e In italia. Con italiane e straniere.
E con andare a prostitute intendo fare sesso in cambio di qualche bene o della promessa di un bene di scambio o dell'opportunità di ottenere un favore, oltre all'atto del pagare una prostituta di strada o una girl d'appartamento o una escort.
Ovviamente alcune prostitute sono superiori al livello delle ragazze conquistabili con mezzi "propri" e non danarosi. E ovviamente mi verrebbe voglia di fare l'esperienza in questione, tuttavia, prendendo per assodato il fatto di andare da una prostituta che lavori in proprio e non sia costretta da terzi, sono bloccato dal fatto che ciò possa ledere la mia "dignità ".
In che senso? Mi spiego, pagando per fare sesso, penso che è come se rinunciassi al mio essere uomo; dando dei soldi ad una donna, che ovviamente finge (dovrà pur fare il proprio lavoro), ritengo di fare qualcosa di sbagliato non verso la società (perchè lo fanno tutti e quindi proprio per questo se dovessi ascoltare la voce della società dovrei farlo di corsa), ma verso me stesso. E' come se debilitassi il mio spirito, nel senso non di indebolire, ma di "togliere abilità ", rendendolo incapace di conquistare altre donne e forse in futuro anche di amare. Per farla breve, è come se considerassi l'atto una cosa che mi possa far perdere il rispetto verso me stesso in primis, e inoltre che mi renda inferiore rispetto a quello che potrei essere e soprattutto verso la donna, quella che pago e la donna in generale.
Aggiungo che il problema me lo pongo per il futuro, e non per ora che fortunatamente ho costruito con la mia ragazza un rapporto soddisfacente sotto vari punti di vista.
Cosa ne pensate? Sbaglio a farmi problemi del genere oppure dovrei approfittare e basta? Se si, secondo quale logica?