Questo aveva impulsi omicidi.alternativeone ha scritto:Oggi abbiamo scoperto che i genitori di Marco Prato sono amici di famiglia della mia compagna, e dire che lei ne sia rimasta sconvolta è abbastanza chiaro. Una famiglia pulita, il padre impegnato nel sociale, la madre docente universitaria a Salerno e la sorella malata terminale di sclerosi. Anche in questo assurdo caso di cronaca nera "la banalità del male" è la definizione più pregnante: lei lo ricorda un ragazzetto problematico, in conflitto con la famiglia e con se stesso per via della sua sessualità, ma niente avrebbe fatto prevedere non solo l'omicidio ma anche la vita amorale e promiscua che lo sembra caratterizzare, anche se è da dire che forse sono più di dieci anni che non lo rivede.
Sapere che i protagonisti di queste vicende possono essere i tuoi amici d'infanzia o gli ex compagni dell'università e non solo degli anonimi nomi su un giornale vi assicuro che lascia l'amaro in bocca
Che vuol dire vita amorale e promiscua ?
Adesso quelli che fino a ieri hanno fatto la lezione sull'omofobia si fanno travolgere dall'emotivita'.
In genere i gay non sono violenti, rimaniamo con i piedi per terra.
Io sinceramente non penso nemmeno che siano disturbati mentali. Le checche ipereffeminate probabilmente si. Oggi si puo' dire tutto , fino a ieri non si poteva nemmeno discutere il dogma dell'adozione gay senza attirarsi l'accusa di omofobia. Un po di equilibrio e un po meno di emotivita' non guasterebbero.