[O.T.] Hip Hop serio....

[Super Zeta]

non riesco a trovare la tua rece, metti il link che sono curioso di leggerla

Il rap italiano è un malato cronico di provincialismo. Soffre del complesso di scena di serie B, di piccolo orticello autoalimentato che non porta nulla al suo esterno. E in buona sostanza ha anche ragione. Guarda con occhi sognanti all'America dove, guarda caso, tutti i più importanti rapper di casa nostra sono andati in pellegrinaggio, come se bastasse dormire in un nido per imparare a volare. Iniziò un J-Ax ventenne negli anni 90 e la tradizione continua oggi con Emis Killa, Fedez, Marracash, Club Dogo. Killa ci gira il video di "Wow"e vi si esibisce con ben poco riscontro, Fedez scorrazza in decapottabile per Los Angeles con fidanzata a fianco tra una registrazione e l'altra di "Pophoolista", Marra abbandona, senza successo, i temi legati alla sua terra d'origine per raccontarci delle palme su Sunset Boulevard e i Dogo si piazzano in un villone californiano per scrivere l'ultimo disco e girare il video di "Week end". Ad oggi non sono per nulla chiari i presunti benefici che la frequentazione della terra di Obama avrebbe dovuto portare alla loro musica, ma se la qualità è soggettiva, le vendite lo sono meno e i numeri dicono che i dischi fatti tra la nebbia e le zanzare di Milano hanno avuto riscontri migliori. Anche Gué Pequeno non è immune al fascino "stranger is better" ed è comprensibilmente fiero che il suo nuovo album esca anche sotto marchio Def Jam, una etichetta che ha scritto pagine fondamentali della storia del rap Usa. Orgoglio raddoppiato dal featuring di Akon "uno che non dice di sì a tutti " tiene a precisare Gué. Sarà anche così, ma si fa fatica a capire cosa possa aver convinto un artista che non capisce una sola rima dell'intera discografia di Cosimo Fini a scegliere lui e non un altro. Mi viene in mente il triste featuring di Kurtis Blow in uno dei dischi più insapori degli Articolo 31 e la versione straniera dei brani in gara a Sanremo che nelle intenzioni di Aragozzini doveva dare respiro internazionale ai brani che in realtà finivano nel cestino un secondo dopo l'esibizione e non venivano mai inseriti in repertorio dal big estero di turno. Marchette senza alcuna finalità artistica a cui si sono adattati anche mostri sacri come Ray Charles. Il grosso limite di "Vero" è la discrasia tra intenzioni e realtà. È un cd che vorrebbe fare due passi avanti rispetto a "Bravo ragazzo " e finisce per farne uno indietro. Perché il disco precedente sorprendeva per la qualità della produzione internazionale e hit come "Rose nere" mentre "Vero" affida il suo biglietto da visita a "Squalo " singolo debole e scontato con un Gué che sfoggia finti denti d'oro manco avesse ciucciato il latte a South Central e cade nel cliché di un video tutto culi e pose da "Guerrieri della notte" dove è pronto ad uccidere il nemico. Che per uno che ha candidamente ammesso, intervistato da Daria Bignardi, di non aver mai fatto una rissa in vita sua, equivale a prendere come testimonial di una pasticceria un diabetico. Se l'esatta sovrapponibilità tra vissuto e narrato non è a mio avviso un requisito necessario per essere credibili (Baricco non ha fatto il pianista sulle navi transoceaniche ma ne racconta bene le atmosfere) non è però nemneno una qualità battere e ribattere ossesivamente sugli stessi temi da 15 anni. "Vero" non è privo di brani gradevoli (il secondo singolo "Le bimbe piangono" ad esempio è un bel pezzo) ma riceverebbe un attestato di stima migliore se, anziché esserne il successore, fosse il capitolo prima di "Bravo ragazzo". Nelle intenzioni Gué chiede alla giuria di alzare l'asta per tentare il record italiano e presentarsi così a una platea internazionale ma calcola male i passi e il salto. Tutto sommato spesso quando vogliamo fare gli americani otteniamo indietro solo un pro memoria di quanto dalle nostre parti non si stia affatto male.

[gi.kappa.]

Non sapevo che l'obiettivo del Fini fosse la platea internazionale. Ha sbagliato completamente i conti però, non si espatria senza saper cantare almeno in inglese. Ed anche a saperlo fare non combini un cazzo perché l'effetto finale è quello di un testo debole e che non esprime realmente te stesso, visto che non è la lingua in cui pensi e ti esprimi. Verrebbe fuori una sorta di Laura Pausini che traduce i testi in spagnolo.

Zeta sei stato anche troppo buono, l'ho finito di ascoltare questa mattina ed è uno scempio di disco, le canzoni fanno letteralmente schifo. Cazzarola ascoltando alcune tracce mi chiedevo se il cantante non fosse un rom pagato per cantare al suo posto (massimo rispetto per la comunità rom, sia chiaro). Davvero una delusione perché l'ho sempre considerato (e lo considero guardando i suo vecchi lavori) un peso massimo del rap italiano

Un altro che ha rischiato di farmi questa impressione è stato Fibra ma si è salvato in calcio d'angolo con almeno tre canzoni. Però siamo sempre su un altro pianeta, Squallor nel complesso è passabile/discreto. Vero fa schifo.

[Paperinik]

Non mi intendo di hip hop ma di recente ho conosciuto tal baby k e non mi sembra malaccio
https://it.wikipedia.org/wiki/Baby_K

[Super Zeta]

Confermo papero, non ti intendi di Hip Hop. Il rap al femminile non esiste. Devono avere un baco nel dna

[gi.kappa.]

Il rap al femminile non esiste

In Italia sicuramente, fuori c'è qualcosa. Qui abbiamo però diverse cantanti reggae non male. La stessa Zilli io la ricordo quand'era una cantante/corista raggae con i mitici Franziska.


Apro una parentesi in linea con il forum
.la Baby K non è male.
.la Zilli la immaginavo con almeno una quarta e invece...

[XCLARAX]

Confermo papero, non ti intendi di Hip Hop. Il rap al femminile non esiste. Devono avere un baco nel dna

verissimo..... qualcosina underground ma poca roba, il livello è ancora bassissimo

[gi.kappa.]

Ma che ne capisci tu di musica...

[Scopri]Spoiler

(vediamo se ci casca nella provocazione e arriva al fatidico "per tua informazione coglionazzo io lavoro...)

[Churchill]

Non amo l'hip hop italiano, lo trovo ridicolo. Quanto poi sento dare del rapper a Fedez, mi viene da pisciarmi sotto dalle risate.
Gue pero' e' uno dei pochi che salvo ed il suo ultimo album mi piace.

Le critiche senza argomenti pesano zero. Fedez non sarebbe un rapper in quanto fa i duetti con la Michielin? O perché i rapper devono venire dalla strada e fare brutto? Fedez ha fatto dischi migliori del 90% della scena italiana e ha un suo stile, cosa che posso dire di pochi

Fedez fa testi per bimbiminchia.I rapper di casa nostra, quanto a testi fanno tutti cagare, ma Fede in questo e' inimitabile.
Fedez vuole fare il rapper impegnato politicamente, scimmiotando Kendrick Lamar che ha fatto un album politicizzato.come non.se.ne.vedano da un po,.
Quanto al background sociale dei rapper, nessuno di loro fregiarsi di una fedina penale sporca, per cui non e' certo quello il motivo, che.mi fa criticare Fedez .
Se pensi poi che Emis killa ha fatto un'audizione in America tutta in italiano, e' per questo e'stato insultato.

Ti confermo la prima impressione. Critichi senza argomenti
I dischi di Fedez non li hai ascoltati e il parallelo con Lamar centra come i cavoli a merenda
Killa non ha fatto nessuna audizione negli Usa, è stato invitato ad uno show importante e non essendo all'altezza di rappare in inglese lo ha fatto in italiano. Farlo a pezzi era un giochino facile facile, era il pesce più piccolo di tutto il barile.

Cosa vuoi ti dica, se questa e'la tua opinione, chi sono io per cambiarla.
Concordo Lamar e Fedez non c'entrano nulla, bisognerebbe spiegarlo al rapper milanese.
Quanto a Killa se l'e andata a cercare, se ti chiamano in America non puoi pensare di reppare in italiano e li, i giudici hanno molti meno peli della lingua dei nostri.

[Churchill]

Il rap al femminile non esiste

In Italia sicuramente, fuori c'è qualcosa. Qui abbiamo però diverse cantanti reggae non male. La stessa Zilli io la ricordo quand'era una cantante/corista raggae con i mitici Franziska.


Apro una parentesi in linea con il forum
.la Baby K non è male.
.la Zilli la immaginavo con almeno una quarta e invece...

Concordo.
In America ce ne sono ed anche di brave.

[XCLARAX]

Il rap al femminile non esiste

In Italia sicuramente, fuori c'è qualcosa. Qui abbiamo però diverse cantanti reggae non male. La stessa Zilli io la ricordo quand'era una cantante/corista raggae con i mitici Franziska.


Apro una parentesi in linea con il forum
.la Baby K non è male.
.la Zilli la immaginavo con almeno una quarta e invece...

Concordo.
In America ce ne sono ed anche di brave.

tipo?

[Johnny Ryall]

La mia negrona preferita

[XCLARAX]

vabbè troppo facile poi? comunque questa ormai è bella che bollitona

[gi.kappa.]

La Iggy Azalea, anche se australiana.

[Plo Style]

Confermo papero, non ti intendi di Hip Hop. Il rap al femminile non esiste. Devono avere un baco nel dna

Bahamadia
Mc Lyte
Queen Latifah
Rah Digga
Li Kim (lanciata da Biggie, unica donna con 5 mic su the source)
Foxy Brown (con Nas e AZ nei The Firm e una discreta carriera solista)
Lauryn Hill (nei primi due Fugees le migliori metriche erano le sue)
Sha Rock
Roxanne Shante (un gigante, nonche' apri pista)
Monie Love
Lady Of Rage

Fra le piu' significative e importanti.
Il baco nel DNA lo vedo piu' che altro nei rapper italiani che ascoltate.

[gi.kappa.]

E' sempre un piacere leggerti Plo!