[O.T.] 11 settembre
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[O.T.] 11 settembre
11 settembre: l'inattendibilitˆ della versione ufficiale e la tesi del
complotto interno USA.
Maurizio Barile
ultimo aggiornamento 15-03-2002
[Image]
- L'INATTENDIBILITA' DELLA VERSIONE UFFICIALE DEI FATTI
- CUI PRODEST? LA TESI COMPLOTTISTICA
- IL QUADRO ECONOMICO-POLITICO
- IL PIANO
L'INATTENDIBILITA' DELLA VERSIONE UFFICIALE DEI FATTI
La versione ufficiale data dal Governo USA circa i terribili attentati dell'
11 Settembre, diffusa e amplificata dai media, presenta una serie
impressionante di punti oscuri e di incongruenze.
I PREALLARMI
Secondo la versione ufficiale l'attentato terroristico con aerei dirottati,
usati come bombe contro edifici in territorio Usa, ha colto impreparati i
servizi di sicurezza (pagati circa 30 miliardi di dollari all'anno), che non
potevano prevedere una cosa del genere, cos" assolutamente nuova. E' falso:
a Genova in preparazione del G8 l'ipotesi di attentati terroristici di quel
tipo era stata attentamente considerata dai servizi di sicurezza Addirittura
sin dai tempi della guerra fredda questo tipo di attacco terroristico era
all'attenzione dei servizi di sicurezza Usa; ce ne parla ampiamente ad
esempio il numero di novembre '94 di Time Magazine.
In realtˆ, i servizi di sicurezza Usa sono stati ripetutamente informati da
diverse fonti circa l'imminenza di un attentato terroristico con
dirottamento aereo avente per obiettivo edifici di interesse nazionale . Ci
sono state varie sagnalazioni nel corso dell'anno a pi* riprese a tal
riguardo da parte dei servizi segreti di Israele, Germania, Egitto e Russia.
Il presidente russo Putin ordin˜ ai suoi servizi segreti di allertare gli
Usa nel modo pi* forte e convincente possibile circa la realtˆ e imminenza
di tale pericolo.
In agosto un istruttore di volo del Minnesota aveva avvertito l' FBI circa
il suo sospetto che uno dei suoi allievi, Zacaria Moussaoui, preparasse un
attentato utilizzando un aereo civile Boeing 747 pieno di carburante.
Nei giorni precedenti l'attentato migliaia di put stock options sono state
acquistate su United Airlines e American Airlines, i cui aerei sono stati
dirottati l' 11/09. Trattasi di operazione speculativa di chi scommette su
di un forte ribasso delle quotazioni in borsa delle societˆ in questione.
Un' operazione del 600% oltre il normale. E i servizi CIA e FBI monitorano
costantemente queste operazioni sospette di insider trading circa imminenti
attentati aerei, con il sw Promise. I 2.5 milioni di dollari dell'operazione
non risultano pi* incassati.
Solo un morto israeliano tra le vittime dell'attentato del 11/09 alle torri
gemelle (si trovava sull'aereo), tra gli oltre 4000 abitualmente presenti
nel World Trade Center; * pi* che fondato il sospetto che siano stati
informati in tempo da qualcuno che sapeva: i servizi segreti israeliani,
cio* la Mossad?
LA COLPEVOLE IMMOBILITA' DELLE FORZE DI SICUREZZA AEREA
La versione ufficiale sostiene che le forze aeree si sono rese conto del
pericolo quando ormai era troppo tardi: * falso. Secondo le procedure
(NORAD) di intercettazione in vigore, nel momento in cui le torri di
controllo rilevano un aereo fuori rotta senza possibilitˆ di comunicazione,
vengono allertate le forze aeree militari affinch* queste raggiungano
l'aereo in questione, verifichino il motivo del cambiamento di rotta
(malfunzionamento, meteo, malore, dirottamento, ecc..) e infine intervengano
per ripristinare la rotta se possibile, il tutto secondo codici ( di
operazioni di volo) e procedure ben precise. Nonostante la presenza di
squadriglie di F-16 pronti al decollo in varie basi aeree a 10 - 20 minuti
di volo dagli aerei dirottati, come ad esempio la base di Andrew a pochi
chilometri dal Pentagono, bisogna aspettare 75 minuti, ormai troppo tardi,
prima che la National Command Authority decida di far intervenire i jet F-16
della Air Force per l'intercettazione degli aerei dirottati. la suddetta
procedura di intercettazione * stata tenuta bloccata per almeno 75 minuti, e
solo un ordine dall'alto pu˜ bloccarla. Fino al momento dell'intercettazione
le autoritˆ militari non potevano sapere se si trattava di dirottamento
terroristico o altro. Non * vero che non hanno potuto intervenire in tempo:
sembrerebbe, piuttosto, che non lo abbiano voluto.
I PRESUNTI ATTENTATORI
Chi avrebbe effettuato quella che secondo tutti gli esperti di servizi di
sicurezza del mondo e secondo tutti i pi* esperti piloti interpellati *
stata un'operazione di terrorismo aereo straordinaria , che per
organizzazione, precisione nei tempi e nel raggiungimento degli obiettivi
deve aver richiesto una preparazione complessa portata avanti per pi* anni,
da molte persone sul territorio Usa?
L'FBI, senza l'evidenza di alcuna prova, ha individuato questa
organizzazione cos" perfetta in Al-Qaeda, con centro di pianificazione degli
attentati in Afghanistan; una rete di guerriglieri, soprattutto sauditi ed
egiziani, inizialmente assoldati da Osama Bin Laden tra i reduci della
guerra ai russi in Afghanistan, i quali lautamente pagati ed in nome della
jihad islamica sono stati impiegati negli ultimi anni , in combutta con la
Cia, a sostegno dei ribelli ceceni, dei Talebani, in Kossovo. A sentire i
continui allarmanti comunicati dell'FBI Al-Qaeda avrebbe una capillaritˆ su
scala mondiale, con migliaia di terroristi che pianificano micidiali
attentati di ogni tipo.
Ma se guardiamo ai fatti, questa multinazionale del terrore si * dimostrata
in realtˆ sino ad oggi ben poca cosa, nonostante i proclami di guerra santa
ai crociati d'occidente ed ad Israele. Leggendo la "Cronologia degli atti
terroristici significativi, 1961-2001" del Dipartimento di Stato Usa,
troviamo che nei 27 episodi principali di terrorismo nel mondo degli ultimi
tre anni, solo in uno * citata Al-Qaeda, in Yemen, e solo come sospetto. Non
solo; ogni loro trama (acquisizione di nuove armi biologiche , atomiche,
ecc) o progetto terroristico sistematicamente verrebbe smascherato, grazie a
dovizie di documenti, agende, video e tracce varie sempre incautamente e
maldestramente lasciate sparse qua e la. In Afghanistan mai un contrattacco,
sempre in fuga. Come terroristi sono un vero disastro, fino ad ora del tutto
inconcludenti.
Cos" come non quadra il fatto che sia mancato del tutto un elemento
essenziale dell'atto terroristico : la rivendicazione. Anzi, Osama Bin
Laden, l'additato colpevole, si * premurato il giorno dopo di precisare che
non fosse opera sua; memore evidentemente di quando, nel '95, in seguito
all'attentato contro Hosni Mubarak ad Addis Abeba, Osama, immediatamente
indicato da Clinton come mandante, non sment"; dopo ci fu la rivendicazione
da parte del gruppo terroristico egiziano Gama al-Islamija, cosicch* Osama
fece la figura del millantatore, cosa assai grave nel mondo arabo-yemenita,
da non permettersi di ripetere.
24 ore dopo gli attentati l'FBI ha presentato la lista di 19 attentatori .
Dopo 10 giorni * emerso il fatto che 7 di questi in realtˆ sono vivi. I
vertici dell'FBI non sono mai stati chiamati in causa dal governo per
spiegare questa contraddizione. L'FBI ha dichiarato di aver rinvenuto il
passaporto di uno degli attentatori nella zona delle torri. Miracolosamente
intatto, fuoriuscito dalla tasca del titolare e scampato all'esplosione
dell'aereo, per poi atterrare sulle macerie. Assurdo.
E chi sarebbe il pilota suicida dell'aereo schiantato contro il Pentagono,
che avrebbe effettuato una operazione di volo (virata e volo radente)
giudicata unanimamente come opera di un pi* che navigato pilota di jet ? E'
stato identificato in Hani Hanjour, che per˜ la scorsa estate risulta esser
stato valutato dal suo istruttore di volo, Marcel Bernard, come incapace a
guidare da solo anche un piccolo velivolo.
Secondo l'FBI questa organizzazione terroristica che avrebbe pianificato e
condotto l'attentato dell' 11/09 in modo riconosciuto cos" perfetto avrebbe
per˜ lasciato tracce dietro di se "come una mandria di elefanti in fuga"
(come ha detto l'ex-ministro tedesco Von Buelow): avrebbero effettuato
pagamenti con credit cards con il loro proprio nome; avrebbero indicato il
loro vero nome ai loro istruttori di volo ; avrebbero abbandonato auto prese
in affitto con dentro manuali di volo in arabo, per un' ultima ripassatina,
e con lettere d'addio compromettenti contenute dentro valigie non caricate
sull'aereo: avrebbero cio* fatto di tutto per far saltare il piano e farsi
smascherare: peggio di sbadati dilettanti. Non quadra.
Siamo sicuri che l'FBI stia seguendo la pista giusta? Qui c'* puzza di
depistaggio.
CUI PRODEST? LA TESI COMPLOTTISTICA
Se la versione ufficiale * quindi da ritenersi palesemente insostenibile, se
non falsa ed in odore di evidente depistaggio, al contrario col passare del
tempo sta acquisendo sempre pi* fondamento e verosimiglianza, per quanto sia
inquietante, la cosiddetta "tesi complottistica". Secondo tale tesi, il
piano degli attentati dell' 11 settembre sarebbe stato ordito da parte dei
massimi poteri economici e militari Usa, cio* i plutocrati i cui interessi
sono rappresentati dal governo Bush, quale colossale quanto disperato
tentativo per salvare un sistema di potere in crisi che iniziava giˆ da
qualche tempo a scricchiolare: un sistema economico che starebbe per
implodere e una supremazia militare, in crisi d'identitˆ dopo la caduta del
muro di Berlino, da riaffermare a livello mondiale contro un nuovo Impero
del Male.
Un complotto interno, come l'Operazione Northwoods del '62, allorch* alti
ufficiali militari Usa pianificarono atti terroristici contro civili
americani, per incolpare i cubani e giustificare la guerra (mesi dopo
probabilmente J.F.Kennedy fu ucciso dalla Cia per radicali dissidi proprio
su quella vicenda).
Un lasciare uccidere propri connazionali, come a Pearl Harbor, allorch* il
grande Roosevelt viet˜ di avvertire la base dell'imminente attacco
giapponese, che cos" riusc" in pieno (e facendo 2600 morti, come nelle Torri
Gemelle).
Questa tesi prende le mosse da un'esame degli interessi in gioco. Ora, la
domanda "a chi giova?" , la classica questione forense che si pone di fronte
ad un crimine, nella fattispecie gli attentati dell'11/09 attribuiti a
terroristi di base in Afghanistan, punta chiaramente nella direzione
dell'amministrazione Bush e dei poteri economici e militari che rappresenta.
Questa squadra di governo risulta composta da persone provenienti dalle file
dei grandi petrolieri e dei magnati dell'industria bellica: Cheney ,
Ashcroft, Rumsfeld.
All'indomani delle elezioni vinte da Bush vari commentatori politici
dichiararono: con questo governo non possiamo che andare incontro ad una
"guerra per il petrolio".
Il governo Bush aveva un enorme, disperato interesse a poter condurre una
guerra per il controllo dell' Afghanistan per molteplici motivi, ciascuno
dei quali da solo quasi sufficiente a giustificarla.
Un motivo economico: il controllo economico, con relativo business, del
petrolio e del gas della zona del Mar Caspio; ed in pi*, a braccetto, il
business delle commesse belliche per milioni-miliardi di dollari.
Un motivo geo-politico: il controllo strategico dell' Eurasia.
Un motivo di politica macroeconomica: una economia di guerra per
fronteggiare la recessione economica.
Esaminiamo allora i suindicati motivi che starebbero alla base del
"complotto", e poi come questo piano sia stato impostato.
IL QUADRO ECONOMICO-POLITICO
IL PETROLIO DEL MAR CASPIO
Per dare solo un'idea della proporzione della posta in gioco, basta
ricordare che la stima delle riserve del Caspio * di circa 263mila miliardi
di piedi cubici di gas naturale e di 60 miliardi di barili di petrolio, pari
al 65% delle riserve mondiali. Un tesoro immenso che ha solo un handicap: la
distanza dai mercati.
A partire dal '94 la societˆ petrolifera Unocal Corp. elabor˜ un progetto
per lo sfruttamento di quelle risorse, che il vice-presidente John Maresca
present˜ ad un comitato del Congresso Usa nel '98 : " Noi dell'Unocal -
afferma Maresca - riteniamo che il fattore centrale nella progettazione di
questi oleodotti dovrebbe essere la posizione dei futuri mercati energetici
che verosimilmente assorbiranno questa nuova produzione".L'India e,
sopratutto, la Cina. "La costruzione dell'oleodotto attraverso
l'Afghanistan, unico itinerario possibile, che abbiamo proposto non potrˆ
cominciare finch* non si sarˆ insediato un governo riconosciuto che goda
della fiducia dei governi, dei finanziatori e della nostra compagnia".
In pi* c'era anche un progetto per un gasdotto che, attraversando
Afghanistan e Pakistan, si sarebbe dovuto allacciare alla rete di
distribuzione del gas in India. (E' a tal riguardo che il governo Bush
promise in estate 2001qualcosa alla Enron ?).
Quando nel '96 i Talebani presero Kabul, subito i loro capi volarono in
Texas dall'allora governatore Bush, dove incontrarono i dirigenti della
Unocal per parlare di oleodotti. Le trattative per˜ si interruppero nel
luglio 2001 nel corso di un incontro allargato alla fine del quale
l'ambasciatore americano Thomas Simons avrebbe detto, secondo l'ex ministro
degli esteri del Pakistan Naif Naik l" tra i presenti, : "o accettate la
nostra offerta di un tappeto d'oro, o sarete sepolti da un tappeto di
bombe".
Ora il presidente nominato per il governo provvisorio afghano indovina chi
*? Hamid Karzai, ex consulente dell'Unocal.
IL CONTROLLO STRATEGICO DELLE RISORSE IN EURASIA
Dalla "Guida per la Pianificazione della Difesa per gli anni 1994-1999" Usa
:"Dobbiamo operare per impedire che qualsiasi potenza ostile domini una
regione le cui risorse (petrolio, gas) sarebbero sufficienti, se controllate
strettamente, a generare una potenza globale. Queste regioni comprendono il
territorio dell' ex Unione Sovietica e l'Asia sud-occidentale " . Si tratta
quindi di controllare non solo le ex-repubbliche sovietiche, Uzbekistan,
Tagikistan, Kazakistan, ecc., ma anche l'Afghanistan, unico corridoio
possibile per gli oleodotti e gasdotti verso sud, escluse ovviamente per
ragioni politiche le vie a nord (Russia) e ovest (Iran), e per ragioni
economiche la via ad est (Cina) perch* troppo lunga e quindi costosa.
Per destabilizzare la regione, indebolire e frantumare Russia ed
ex-repubbliche sovietiche, gli Usa ingaggiarono i Talebani, secondo un piano
elaborato dall'allora capo Della Sicurezza Nazionale statunitense Zbigniew
Brzezinski: "la trappola afghana", in chiave anti-sovietica. Con l'appoggio
dell' Intelligence militare pakistana ISI e, ovviamente, la CIA, sono stati
spesi cumulativamente circa 6 miliardi di dollari per addestramento ed
armamenti; nel 2001 ancora altri 124 milioni di dollari.
Poi i Talebani iniziarono a non essere pi* affidabili.
LA CRISI ECONOMICA E L'ECONOMIA DI GUERRA
L'economia Usa * entrata giˆ da tempo in una profonda crisi; c'* chi
sostiene sull'orlo di una grave recessione come quella del 1929:
disoccupazione, fallimenti societari, investimenti fermi, raffica di
diminuzioni dei tassi di sconto a vuoto. In pi* un debito di 18.000 miliardi
di dollari (il doppio del pil).
La ricchezza generata dalla new-economy degli anni '90 * un enorme castello
di carte, il quale si regge su di un pericoloso scollamento tra la crescita
dell'economia reale e la crescita finanziaria. Questa crisi nasce dal fatto
che il sistema economico capitalistico americano non * pi* capace di
riprodursi.
Ora, lo stato di guerra ha permesso un colossale programma mirante a
rivitalizzare l'economia Usa, con grosse iniezioni di denaro pubblico,
finanziamenti, contratti e sgravi fiscali alle imprese: 48 miliardi di
dollari in pi* per il budget della Difesa, 18 miliardi di dollari in pi* al
Servizi di Sicurezza (CIA, FBI, ecc.).
Ma una guerra ai Talebani, ai fini del controllo delle risorse del Mar
Caspio, non era sufficiente a giustificare di fronte all'opinione pubblica
americana quel colossale piano di rilancio economico-bellico; ci voleva uno
stato di guerra di lungo periodo, allargato contro pi* nemici in tutto il
mondo: l'asse del Male.
D'altra parte, il combustibile che ha sempre alimentato l'economia Usa * il
flusso di capitali che vi vengono investiti dal resto del mondo, in quanto
sostenuta dal ruolo di potenza globale, garantito dalla supremazia militare.
Caduto il muro di Berlino, bisognava riaffermare questa supremazia in modo
forte, "inventandosi" un nuovo nemico, un nuovo Impero del Male.
IL PIANO
Il piano degli attentati, secondo l'ipotesi "complottistica" sarebbe quindi
partito dai piani alti del potere economico e militare con l'intento di
scatenare la guerra in Afghanistan e poi per estensione in vari altri paesi,
e per poter instaurare uno stato di polizia sia internamente che a livello
mondiale.
Fu deciso di colpire al cuore il popolo americano, nei suoi edifici-simbolo
del proprio senso d'identitˆ nazionale e della sicurezza, con duplice
effetto: primo, con l'attribuzione degli attentati a Osama Bin Laden e
Al-Qaeda la guerra in Afghanistan contro i terroristi risultava cos" pi* che
sacrosanta e giustificata ; secondo, veniva provocato un trauma emotivo
generale terribile. Le masse sotto shock sono facilmente manipolabili,
poich* un forte impatto emotivo, come sapevano bene Hitler e Goebbels, in
grado di far scattare i meccanismi mentali che regolano l'istinto, la
rabbia, l'aggressivitˆ, la vendicativitˆ, rende cieca l'opinione pubblica ad
ogni discorso razionale; e la paura rende pi* succubi nei confronti delle
autoritˆ (il governo, i servizi di sicurezza, le forze armate), alle quali
ci si affida totalmente.
IL DIROTTAMENTO: GUIDATO DA REMOTO ?
Il piano degli attentati * stato presumibilmente perpetrato intanto da
elementi legati agli ambienti dei servizi di sicurezza , dell' Intelligence
nazionale e militare, e perlomeno da quei settori dell'aeronautica militare
che hanno il potere/autoritˆ di bloccare dall'alto le procedure Norad di
intercettazione aerea.
Si presentano due possibilitˆ circa le modalitˆ di esecuzione dei quattro
dirottamenti aerei.
Secondo una prima ipotesi il dirottamento sarebbe stato realizzato da
piloti-terroristi suicida (arabi ?), che avrebbero ricevuto ampio supporto
dalla Cia e da altre agenzie di sicurezza e di Intelligence di stato Usa,
quanto ad addestramento, logistica, conoscenze, ecc., ed una adeguata
copertura con tanto di piano di depistaggio. Il complotto interno, cio*, si
sarebbe innestato su trame terroristiche internazionali esterne.
La seconda ipotesi, che appare pi* convincente nel contesto dei fatti noti e
degli elementi raccolti, * quella secondo cui il dirottamento sia avvenuto
senza (!) la presenza di piloti suicida.
Fin dagli anni '70 part" negli Usa un progetto, il DARPA, col fine di
rendere possibile un controllo da remoto degli aerei civili per bloccare
eventuali dirottamenti da parte di terroristi. Il sistema, noto anche come
"Home Run", consente di conseguire un assoluto controllo remoto del sistema
computerizzato di bordo, e di guidare da remoto inibendo i comandi della
cabina di pilotaggio. Si tratta di collaudata tecnologia militare. Tra
l'altro il trasponder, che con la sua frequenza serve per l'identificazione
dell'aereo e per la comunicazione con la torre di controllo, viene
"catturato" da remoto e inibito a bordo. Questo fatto spiega esattamente i
vari problemi incontrati dalle torri di controllo nel seguire e comunicare
con i 4 aerei dirottati. L'abbattimento dell'aereo in Pennsylvania si
spiegherebbe col fatto che i piloti sarebbero riusciti a riguadagnare il
controllo del mezzo: testimoni da eliminare perch* avrebbero poi smascherato
l'uso di Home Run.
LA PROPAGANDA
La politica statunitense passa interamente attraverso la televisione e in
seconda battuta i giornali.
Tutti i mezzi di comunicazione sono stati controllati, dall' 11 settembre in
poi, secondo i principi e le regole di una vera e propria propaganda di
guerra:
- identificazione di una Giusta Causa - slogan : la "guerra al terrorismo";
- demonizzazione del Nemico: Bin Laden e Al-Qaeda; ma anche Iraq-Iran-Nord
Corea "l'asse del Male";
- spettacolarizzazione della guerra, da presentare come un pulito
video-game;
- non far vedere mai gli effetti delle proprie azioni di guerra sulle
popolazioni civili "nemiche", sempre da minimizzare (gli effetti
collaterali);
- accusare di collaborazionismo con il nemico chi obietta qualcosa : chi non
* con noi, * un amico dei terroristi.
IL RUOLO DI OSAMA BIN LADEN
Faceva parte del piano l'opera di demonizzazione del nemico impersonato in
Osama Bin Laden, come pure il silenzio sulla storia di quest'uomo che, al
contrario, * un "amico", a tutti gli effetti una vera e propria "creazione"
della Cia, elemento chiave funzionale alla strategia militare Usa in Asia
sud-occidentale. Il suo ruolo * stato quello di catalizzatore degli elementi
estremisti del fondamentalismo islamico, per poi impiegare tali forze nelle
guerre (pro-Usa) in Afghanistan, Cecenia e Kossovo in nome della jihad, e
con i soldi, armi e addestramento forniti dalla Cia e dall'Isi pakistana,
lontano dai paesi d'origine (soprattutto Egitto, Kuwait e Arabia Saudita)
dal regime filo-statunitense.
Non * del tutto chiaro quale sia, invece, il tornaconto di Osama. Suo
intento * evidentemente quello di ergersi a paladino indiscusso della Jihad
islamica in tutto il mondo arabo, e la politica della tensione giocherebbe
in questo senso a suo favore. Eppure, nonostante tutti gli sforzi
dell'apparato militare Usa in Asia medio-orientale tesi a provocare in tutti
i modi i popoli arabi e ad alzare al massimo la tensione, non c'* stata
ancora alcuna reazione significativa da parte degli integralisti estremisti.
ATTACCO AI DIRITTI FONDAMENTALI
La guerra al terrorismo si * tradotta internamente agli Usa in un violento
attacco ai diritti costituzionali. L'US Patriot Act emanato all'indomani
degli attentati prevede la detenzione indefinita dei non cittadini, la
facoltˆ del governo di condurre perquisizioni segrete, la concessione al
Segretario di Stato e al Ministro di Giustizia il potere di definire
determinati gruppi quali organizzazioni terroristiche, il potere alle
agenzie di sicurezza di indagini finanziarie, senza essere posti sotto
inchiesta, e di sorveglianza e controllo delle comunicazioni telefoniche e
via internet.
Inoltre * passato un decreto firmato da Bush che consente di processare i
presunti terroristi in tribunali militari, con l'obbligo della presenza di
agenti fbi durante i colloqui tra condannati per terrorismo e legali.
Fondamentalmente c'* una violazione del principio di separazione tra potere
esecutivo e potere giudiziario: uno stato di polizia.
A livello sopranazionale, si va verso una militarizzazione dei rapporti tra
gli stati nazionali, con una negazione dello "stato di diritto
internazionale" attraverso una successiva delegittimazione delle istituzioni
che lo rappresentano: l'ONU, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite,
la Corte internazionale, ecc.
Washington ha rifiutato di considerare qualsiasi soluzione diplomatica,
secondo quanto previsto dal diritto e dagli accordi intrernazionali , e
comunque di assoggettare ogni azione militare al Consiglio di Sicurezza
dell'Onu. Da un punto di vista giuridico questa "guerra al terrorismo" *
illegale ; * una flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite;
paradossalmente condotta dall'unico paese ad oggi condannato dalla Corte di
Giustizia Internazionale per terrorismo( la guerra in Nicaragua, 50000
morti), gli Stati Uniti!
IL CROLLO DELLE TORRI
Le torri gemelle non sono crollate solo per effetto dell'impatti degli aerei
e per la fusione delle travi di acciaio, ma sono implose per effetto
soprattutto di cariche esplosive, esattamente come accade nelle demolizioni
controllate. Era necessario ottenere il crollo totale delle torri simbolo
degli States per ottenere un massimo devastante effetto psicologico, crollo
che il solo impatto degli aerei dirottati e susseguente incendio non
potevano garantire. A tal proposito risultano lapidarie le parole di Van
Romero, uno dei massimi esperti in materia, vice-presidente del New Mexico
Tech Institute, giˆ direttore del "Energetic Materials Research and Testing
Center" che studia gli effetti delle esplosioni su edifici, parole
pronunciate poche ore dopo gli attentati :" La mia opinione * che dopo
l'impatto degli aerei con le torri ci sono state alcune cariche esplosive
piazzate all'interno degli edifici che hanno provocato il collasso delle
torri".
E' discutibile la versione ufficiale secondo la quale sarebbe stato il
combustibile degli aerei che bruciando avrebbe indebolito le travi di
acciaio fino alla fusione ed al cedimento strutturale. Il combustibile, data
la sua volatilitˆ, * bruciato in gran parte al momento dell'esplosione
dell'aereo, all'esterno. Dentro gli edifici, poi, c'era comunque troppo fumo
e troppo poco ossigeno per alimentare la combustione degli arredi e di
quant'altro fino alla temperatura di fusione dell'acciaio (1538¡),per non
parlare dei potenti sistemi antincendio in azione. Se l'acciaio si fosse
veramente fuso, le colonne si sarebbero piegate , distorte , a cominciare
dal lato della torre colpito, ma non spezzate.
COPERTURE E DEPISTAGGI
Bush e il suo vice Cheney ripetutamente hanno richiesto ai membri del
Congresso di non indagare in merito agli attentati del 11/09. I servizi di
sicurezza nonostante la dimostrata grave incapacitˆ a proteggere lo spazio
aereo nazionale, non hanno subito alcun provvedimento disciplinare, anzi ,
si sono visti quasi raddoppiare il budget e gli stipendi.
L'FBI rigett˜ richieste di approfondimento delle indagini su Moussaoui , il
presunto 20¡ dirottatore, presentate da agenti di Minneapolis, dopo la sua
cattura ad agosto, nonostante giˆ segnalato dai servizi di sicurezza
francesi quale persona collegata ad Al Qaeda.
John O'Neill, vice-direttore FBI fino al luglio 2001, si dimise in segno di
protesta a causa degli insabbiamenti e dei bastoni tra le ruote da parte del
Dipartimento di Stato Usa alle sue indagini sulla pista Saudita dei
finanziamenti della rete di Al Qaeda.
Omissione dalla lista nera delle banche sospette di finanziamenti ad Al
Qaeda di due banche kuwaitiane, connesse con la societˆ Harken Energy,
implicata in scandali di insider trading ed altro, in cui oper˜ Bush.
Da parte dei media non * mai stato evidenziato il fatto notevole che la
famiglia Bin Laden e la famiglia Bush siano rimaste a lungo strette in
affari; basti pensare al colossale business delle commesse militari della
societˆ Carlyle Group, di cui sono state per anni azionisti di maggioranza.
Osama Bin Laden ricevette una visita da un ufficiale della Cia mentre era
ospite dell'ospedale americano di Dubai, lo scorso luglio. Vari testimoni
tra il personale ospedaliero.
Presunte chiamate dai cellulari dei passeggeri dirottati, riportate dall'
FBI e diffuse dai media, in realtˆ non risultano dai tabulati delle societˆ
telefoniche.
Gli ingegneri specialisti dei vigili del fuoco Usa hanno denuciato il fatto
che nella storia delle investigazioni sulle cause degli incendi e dei crolli
degli edifici mai cos" rapidamente sono state rimosse le macerie ed ogni
altra evidenza utile per le indagini ancora in corso ( Fire Engeneering
Magazine).
Caso antrace: alla fine si * scoperto che proveniva dai laboratori delle
forze armate. Le lettere all'antrace furono inviate a giornalisti ed a
senatori democrarici: per allineare i primi, e per "convincere" i secondi
dell'opportunitˆ di una approvazione celere della legge antiterrorismo "US
Patriot Act", come poi * stato.
UN COMMENTO CONCLUSIVO
Ci troviamo di fronte ad un momento di crisi storica, e di potenziale
catarsi, del sistema economico-militare statunitense ed occidentale in
generale, che ha dominato il mondo dal dopoguerra ad oggi. E' in crisi il
suo sistema economico incapace di sostenere un livello di consumie un
conseguente livello di debiti che * stratosferico, al di sopra delle proprie
possibilitˆ. Gli Stati Uniti e, in cascata, gli altri paesi occidentali, si
sono ripiegati in uno sfrenato consumismo edonistico, per sostenere il quale
hanno dovuto instaurare una egemonia militare mondiale per garantirsi il
controllo di tutte le necessarie risorse naturali e finanziarie.
Se Bush si guarda allo specchio vede il volto di Osama Bin Laden: il
terrorismo * endogeno e funzionale ad un capitalismo senza senso, senza un
"dove" andare; e i fondamentalismi ed integralismi di origine religiosa ne
sono lo specchio, il contraltare, l' "ombra". Non * vero, Franco ?
"Vuoto di senso crolla l'Occidente. Soffocherˆ, per ingordigia e assurda
sete di potere. E dall'Oriente, orde di fanatici..."
(Franco Battiato, "Zai saman", da "Fisiognomica", 1988)
complotto interno USA.
Maurizio Barile
ultimo aggiornamento 15-03-2002
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- L'INATTENDIBILITA' DELLA VERSIONE UFFICIALE DEI FATTI
- CUI PRODEST? LA TESI COMPLOTTISTICA
- IL QUADRO ECONOMICO-POLITICO
- IL PIANO
L'INATTENDIBILITA' DELLA VERSIONE UFFICIALE DEI FATTI
La versione ufficiale data dal Governo USA circa i terribili attentati dell'
11 Settembre, diffusa e amplificata dai media, presenta una serie
impressionante di punti oscuri e di incongruenze.
I PREALLARMI
Secondo la versione ufficiale l'attentato terroristico con aerei dirottati,
usati come bombe contro edifici in territorio Usa, ha colto impreparati i
servizi di sicurezza (pagati circa 30 miliardi di dollari all'anno), che non
potevano prevedere una cosa del genere, cos" assolutamente nuova. E' falso:
a Genova in preparazione del G8 l'ipotesi di attentati terroristici di quel
tipo era stata attentamente considerata dai servizi di sicurezza Addirittura
sin dai tempi della guerra fredda questo tipo di attacco terroristico era
all'attenzione dei servizi di sicurezza Usa; ce ne parla ampiamente ad
esempio il numero di novembre '94 di Time Magazine.
In realtˆ, i servizi di sicurezza Usa sono stati ripetutamente informati da
diverse fonti circa l'imminenza di un attentato terroristico con
dirottamento aereo avente per obiettivo edifici di interesse nazionale . Ci
sono state varie sagnalazioni nel corso dell'anno a pi* riprese a tal
riguardo da parte dei servizi segreti di Israele, Germania, Egitto e Russia.
Il presidente russo Putin ordin˜ ai suoi servizi segreti di allertare gli
Usa nel modo pi* forte e convincente possibile circa la realtˆ e imminenza
di tale pericolo.
In agosto un istruttore di volo del Minnesota aveva avvertito l' FBI circa
il suo sospetto che uno dei suoi allievi, Zacaria Moussaoui, preparasse un
attentato utilizzando un aereo civile Boeing 747 pieno di carburante.
Nei giorni precedenti l'attentato migliaia di put stock options sono state
acquistate su United Airlines e American Airlines, i cui aerei sono stati
dirottati l' 11/09. Trattasi di operazione speculativa di chi scommette su
di un forte ribasso delle quotazioni in borsa delle societˆ in questione.
Un' operazione del 600% oltre il normale. E i servizi CIA e FBI monitorano
costantemente queste operazioni sospette di insider trading circa imminenti
attentati aerei, con il sw Promise. I 2.5 milioni di dollari dell'operazione
non risultano pi* incassati.
Solo un morto israeliano tra le vittime dell'attentato del 11/09 alle torri
gemelle (si trovava sull'aereo), tra gli oltre 4000 abitualmente presenti
nel World Trade Center; * pi* che fondato il sospetto che siano stati
informati in tempo da qualcuno che sapeva: i servizi segreti israeliani,
cio* la Mossad?
LA COLPEVOLE IMMOBILITA' DELLE FORZE DI SICUREZZA AEREA
La versione ufficiale sostiene che le forze aeree si sono rese conto del
pericolo quando ormai era troppo tardi: * falso. Secondo le procedure
(NORAD) di intercettazione in vigore, nel momento in cui le torri di
controllo rilevano un aereo fuori rotta senza possibilitˆ di comunicazione,
vengono allertate le forze aeree militari affinch* queste raggiungano
l'aereo in questione, verifichino il motivo del cambiamento di rotta
(malfunzionamento, meteo, malore, dirottamento, ecc..) e infine intervengano
per ripristinare la rotta se possibile, il tutto secondo codici ( di
operazioni di volo) e procedure ben precise. Nonostante la presenza di
squadriglie di F-16 pronti al decollo in varie basi aeree a 10 - 20 minuti
di volo dagli aerei dirottati, come ad esempio la base di Andrew a pochi
chilometri dal Pentagono, bisogna aspettare 75 minuti, ormai troppo tardi,
prima che la National Command Authority decida di far intervenire i jet F-16
della Air Force per l'intercettazione degli aerei dirottati. la suddetta
procedura di intercettazione * stata tenuta bloccata per almeno 75 minuti, e
solo un ordine dall'alto pu˜ bloccarla. Fino al momento dell'intercettazione
le autoritˆ militari non potevano sapere se si trattava di dirottamento
terroristico o altro. Non * vero che non hanno potuto intervenire in tempo:
sembrerebbe, piuttosto, che non lo abbiano voluto.
I PRESUNTI ATTENTATORI
Chi avrebbe effettuato quella che secondo tutti gli esperti di servizi di
sicurezza del mondo e secondo tutti i pi* esperti piloti interpellati *
stata un'operazione di terrorismo aereo straordinaria , che per
organizzazione, precisione nei tempi e nel raggiungimento degli obiettivi
deve aver richiesto una preparazione complessa portata avanti per pi* anni,
da molte persone sul territorio Usa?
L'FBI, senza l'evidenza di alcuna prova, ha individuato questa
organizzazione cos" perfetta in Al-Qaeda, con centro di pianificazione degli
attentati in Afghanistan; una rete di guerriglieri, soprattutto sauditi ed
egiziani, inizialmente assoldati da Osama Bin Laden tra i reduci della
guerra ai russi in Afghanistan, i quali lautamente pagati ed in nome della
jihad islamica sono stati impiegati negli ultimi anni , in combutta con la
Cia, a sostegno dei ribelli ceceni, dei Talebani, in Kossovo. A sentire i
continui allarmanti comunicati dell'FBI Al-Qaeda avrebbe una capillaritˆ su
scala mondiale, con migliaia di terroristi che pianificano micidiali
attentati di ogni tipo.
Ma se guardiamo ai fatti, questa multinazionale del terrore si * dimostrata
in realtˆ sino ad oggi ben poca cosa, nonostante i proclami di guerra santa
ai crociati d'occidente ed ad Israele. Leggendo la "Cronologia degli atti
terroristici significativi, 1961-2001" del Dipartimento di Stato Usa,
troviamo che nei 27 episodi principali di terrorismo nel mondo degli ultimi
tre anni, solo in uno * citata Al-Qaeda, in Yemen, e solo come sospetto. Non
solo; ogni loro trama (acquisizione di nuove armi biologiche , atomiche,
ecc) o progetto terroristico sistematicamente verrebbe smascherato, grazie a
dovizie di documenti, agende, video e tracce varie sempre incautamente e
maldestramente lasciate sparse qua e la. In Afghanistan mai un contrattacco,
sempre in fuga. Come terroristi sono un vero disastro, fino ad ora del tutto
inconcludenti.
Cos" come non quadra il fatto che sia mancato del tutto un elemento
essenziale dell'atto terroristico : la rivendicazione. Anzi, Osama Bin
Laden, l'additato colpevole, si * premurato il giorno dopo di precisare che
non fosse opera sua; memore evidentemente di quando, nel '95, in seguito
all'attentato contro Hosni Mubarak ad Addis Abeba, Osama, immediatamente
indicato da Clinton come mandante, non sment"; dopo ci fu la rivendicazione
da parte del gruppo terroristico egiziano Gama al-Islamija, cosicch* Osama
fece la figura del millantatore, cosa assai grave nel mondo arabo-yemenita,
da non permettersi di ripetere.
24 ore dopo gli attentati l'FBI ha presentato la lista di 19 attentatori .
Dopo 10 giorni * emerso il fatto che 7 di questi in realtˆ sono vivi. I
vertici dell'FBI non sono mai stati chiamati in causa dal governo per
spiegare questa contraddizione. L'FBI ha dichiarato di aver rinvenuto il
passaporto di uno degli attentatori nella zona delle torri. Miracolosamente
intatto, fuoriuscito dalla tasca del titolare e scampato all'esplosione
dell'aereo, per poi atterrare sulle macerie. Assurdo.
E chi sarebbe il pilota suicida dell'aereo schiantato contro il Pentagono,
che avrebbe effettuato una operazione di volo (virata e volo radente)
giudicata unanimamente come opera di un pi* che navigato pilota di jet ? E'
stato identificato in Hani Hanjour, che per˜ la scorsa estate risulta esser
stato valutato dal suo istruttore di volo, Marcel Bernard, come incapace a
guidare da solo anche un piccolo velivolo.
Secondo l'FBI questa organizzazione terroristica che avrebbe pianificato e
condotto l'attentato dell' 11/09 in modo riconosciuto cos" perfetto avrebbe
per˜ lasciato tracce dietro di se "come una mandria di elefanti in fuga"
(come ha detto l'ex-ministro tedesco Von Buelow): avrebbero effettuato
pagamenti con credit cards con il loro proprio nome; avrebbero indicato il
loro vero nome ai loro istruttori di volo ; avrebbero abbandonato auto prese
in affitto con dentro manuali di volo in arabo, per un' ultima ripassatina,
e con lettere d'addio compromettenti contenute dentro valigie non caricate
sull'aereo: avrebbero cio* fatto di tutto per far saltare il piano e farsi
smascherare: peggio di sbadati dilettanti. Non quadra.
Siamo sicuri che l'FBI stia seguendo la pista giusta? Qui c'* puzza di
depistaggio.
CUI PRODEST? LA TESI COMPLOTTISTICA
Se la versione ufficiale * quindi da ritenersi palesemente insostenibile, se
non falsa ed in odore di evidente depistaggio, al contrario col passare del
tempo sta acquisendo sempre pi* fondamento e verosimiglianza, per quanto sia
inquietante, la cosiddetta "tesi complottistica". Secondo tale tesi, il
piano degli attentati dell' 11 settembre sarebbe stato ordito da parte dei
massimi poteri economici e militari Usa, cio* i plutocrati i cui interessi
sono rappresentati dal governo Bush, quale colossale quanto disperato
tentativo per salvare un sistema di potere in crisi che iniziava giˆ da
qualche tempo a scricchiolare: un sistema economico che starebbe per
implodere e una supremazia militare, in crisi d'identitˆ dopo la caduta del
muro di Berlino, da riaffermare a livello mondiale contro un nuovo Impero
del Male.
Un complotto interno, come l'Operazione Northwoods del '62, allorch* alti
ufficiali militari Usa pianificarono atti terroristici contro civili
americani, per incolpare i cubani e giustificare la guerra (mesi dopo
probabilmente J.F.Kennedy fu ucciso dalla Cia per radicali dissidi proprio
su quella vicenda).
Un lasciare uccidere propri connazionali, come a Pearl Harbor, allorch* il
grande Roosevelt viet˜ di avvertire la base dell'imminente attacco
giapponese, che cos" riusc" in pieno (e facendo 2600 morti, come nelle Torri
Gemelle).
Questa tesi prende le mosse da un'esame degli interessi in gioco. Ora, la
domanda "a chi giova?" , la classica questione forense che si pone di fronte
ad un crimine, nella fattispecie gli attentati dell'11/09 attribuiti a
terroristi di base in Afghanistan, punta chiaramente nella direzione
dell'amministrazione Bush e dei poteri economici e militari che rappresenta.
Questa squadra di governo risulta composta da persone provenienti dalle file
dei grandi petrolieri e dei magnati dell'industria bellica: Cheney ,
Ashcroft, Rumsfeld.
All'indomani delle elezioni vinte da Bush vari commentatori politici
dichiararono: con questo governo non possiamo che andare incontro ad una
"guerra per il petrolio".
Il governo Bush aveva un enorme, disperato interesse a poter condurre una
guerra per il controllo dell' Afghanistan per molteplici motivi, ciascuno
dei quali da solo quasi sufficiente a giustificarla.
Un motivo economico: il controllo economico, con relativo business, del
petrolio e del gas della zona del Mar Caspio; ed in pi*, a braccetto, il
business delle commesse belliche per milioni-miliardi di dollari.
Un motivo geo-politico: il controllo strategico dell' Eurasia.
Un motivo di politica macroeconomica: una economia di guerra per
fronteggiare la recessione economica.
Esaminiamo allora i suindicati motivi che starebbero alla base del
"complotto", e poi come questo piano sia stato impostato.
IL QUADRO ECONOMICO-POLITICO
IL PETROLIO DEL MAR CASPIO
Per dare solo un'idea della proporzione della posta in gioco, basta
ricordare che la stima delle riserve del Caspio * di circa 263mila miliardi
di piedi cubici di gas naturale e di 60 miliardi di barili di petrolio, pari
al 65% delle riserve mondiali. Un tesoro immenso che ha solo un handicap: la
distanza dai mercati.
A partire dal '94 la societˆ petrolifera Unocal Corp. elabor˜ un progetto
per lo sfruttamento di quelle risorse, che il vice-presidente John Maresca
present˜ ad un comitato del Congresso Usa nel '98 : " Noi dell'Unocal -
afferma Maresca - riteniamo che il fattore centrale nella progettazione di
questi oleodotti dovrebbe essere la posizione dei futuri mercati energetici
che verosimilmente assorbiranno questa nuova produzione".L'India e,
sopratutto, la Cina. "La costruzione dell'oleodotto attraverso
l'Afghanistan, unico itinerario possibile, che abbiamo proposto non potrˆ
cominciare finch* non si sarˆ insediato un governo riconosciuto che goda
della fiducia dei governi, dei finanziatori e della nostra compagnia".
In pi* c'era anche un progetto per un gasdotto che, attraversando
Afghanistan e Pakistan, si sarebbe dovuto allacciare alla rete di
distribuzione del gas in India. (E' a tal riguardo che il governo Bush
promise in estate 2001qualcosa alla Enron ?).
Quando nel '96 i Talebani presero Kabul, subito i loro capi volarono in
Texas dall'allora governatore Bush, dove incontrarono i dirigenti della
Unocal per parlare di oleodotti. Le trattative per˜ si interruppero nel
luglio 2001 nel corso di un incontro allargato alla fine del quale
l'ambasciatore americano Thomas Simons avrebbe detto, secondo l'ex ministro
degli esteri del Pakistan Naif Naik l" tra i presenti, : "o accettate la
nostra offerta di un tappeto d'oro, o sarete sepolti da un tappeto di
bombe".
Ora il presidente nominato per il governo provvisorio afghano indovina chi
*? Hamid Karzai, ex consulente dell'Unocal.
IL CONTROLLO STRATEGICO DELLE RISORSE IN EURASIA
Dalla "Guida per la Pianificazione della Difesa per gli anni 1994-1999" Usa
:"Dobbiamo operare per impedire che qualsiasi potenza ostile domini una
regione le cui risorse (petrolio, gas) sarebbero sufficienti, se controllate
strettamente, a generare una potenza globale. Queste regioni comprendono il
territorio dell' ex Unione Sovietica e l'Asia sud-occidentale " . Si tratta
quindi di controllare non solo le ex-repubbliche sovietiche, Uzbekistan,
Tagikistan, Kazakistan, ecc., ma anche l'Afghanistan, unico corridoio
possibile per gli oleodotti e gasdotti verso sud, escluse ovviamente per
ragioni politiche le vie a nord (Russia) e ovest (Iran), e per ragioni
economiche la via ad est (Cina) perch* troppo lunga e quindi costosa.
Per destabilizzare la regione, indebolire e frantumare Russia ed
ex-repubbliche sovietiche, gli Usa ingaggiarono i Talebani, secondo un piano
elaborato dall'allora capo Della Sicurezza Nazionale statunitense Zbigniew
Brzezinski: "la trappola afghana", in chiave anti-sovietica. Con l'appoggio
dell' Intelligence militare pakistana ISI e, ovviamente, la CIA, sono stati
spesi cumulativamente circa 6 miliardi di dollari per addestramento ed
armamenti; nel 2001 ancora altri 124 milioni di dollari.
Poi i Talebani iniziarono a non essere pi* affidabili.
LA CRISI ECONOMICA E L'ECONOMIA DI GUERRA
L'economia Usa * entrata giˆ da tempo in una profonda crisi; c'* chi
sostiene sull'orlo di una grave recessione come quella del 1929:
disoccupazione, fallimenti societari, investimenti fermi, raffica di
diminuzioni dei tassi di sconto a vuoto. In pi* un debito di 18.000 miliardi
di dollari (il doppio del pil).
La ricchezza generata dalla new-economy degli anni '90 * un enorme castello
di carte, il quale si regge su di un pericoloso scollamento tra la crescita
dell'economia reale e la crescita finanziaria. Questa crisi nasce dal fatto
che il sistema economico capitalistico americano non * pi* capace di
riprodursi.
Ora, lo stato di guerra ha permesso un colossale programma mirante a
rivitalizzare l'economia Usa, con grosse iniezioni di denaro pubblico,
finanziamenti, contratti e sgravi fiscali alle imprese: 48 miliardi di
dollari in pi* per il budget della Difesa, 18 miliardi di dollari in pi* al
Servizi di Sicurezza (CIA, FBI, ecc.).
Ma una guerra ai Talebani, ai fini del controllo delle risorse del Mar
Caspio, non era sufficiente a giustificare di fronte all'opinione pubblica
americana quel colossale piano di rilancio economico-bellico; ci voleva uno
stato di guerra di lungo periodo, allargato contro pi* nemici in tutto il
mondo: l'asse del Male.
D'altra parte, il combustibile che ha sempre alimentato l'economia Usa * il
flusso di capitali che vi vengono investiti dal resto del mondo, in quanto
sostenuta dal ruolo di potenza globale, garantito dalla supremazia militare.
Caduto il muro di Berlino, bisognava riaffermare questa supremazia in modo
forte, "inventandosi" un nuovo nemico, un nuovo Impero del Male.
IL PIANO
Il piano degli attentati, secondo l'ipotesi "complottistica" sarebbe quindi
partito dai piani alti del potere economico e militare con l'intento di
scatenare la guerra in Afghanistan e poi per estensione in vari altri paesi,
e per poter instaurare uno stato di polizia sia internamente che a livello
mondiale.
Fu deciso di colpire al cuore il popolo americano, nei suoi edifici-simbolo
del proprio senso d'identitˆ nazionale e della sicurezza, con duplice
effetto: primo, con l'attribuzione degli attentati a Osama Bin Laden e
Al-Qaeda la guerra in Afghanistan contro i terroristi risultava cos" pi* che
sacrosanta e giustificata ; secondo, veniva provocato un trauma emotivo
generale terribile. Le masse sotto shock sono facilmente manipolabili,
poich* un forte impatto emotivo, come sapevano bene Hitler e Goebbels, in
grado di far scattare i meccanismi mentali che regolano l'istinto, la
rabbia, l'aggressivitˆ, la vendicativitˆ, rende cieca l'opinione pubblica ad
ogni discorso razionale; e la paura rende pi* succubi nei confronti delle
autoritˆ (il governo, i servizi di sicurezza, le forze armate), alle quali
ci si affida totalmente.
IL DIROTTAMENTO: GUIDATO DA REMOTO ?
Il piano degli attentati * stato presumibilmente perpetrato intanto da
elementi legati agli ambienti dei servizi di sicurezza , dell' Intelligence
nazionale e militare, e perlomeno da quei settori dell'aeronautica militare
che hanno il potere/autoritˆ di bloccare dall'alto le procedure Norad di
intercettazione aerea.
Si presentano due possibilitˆ circa le modalitˆ di esecuzione dei quattro
dirottamenti aerei.
Secondo una prima ipotesi il dirottamento sarebbe stato realizzato da
piloti-terroristi suicida (arabi ?), che avrebbero ricevuto ampio supporto
dalla Cia e da altre agenzie di sicurezza e di Intelligence di stato Usa,
quanto ad addestramento, logistica, conoscenze, ecc., ed una adeguata
copertura con tanto di piano di depistaggio. Il complotto interno, cio*, si
sarebbe innestato su trame terroristiche internazionali esterne.
La seconda ipotesi, che appare pi* convincente nel contesto dei fatti noti e
degli elementi raccolti, * quella secondo cui il dirottamento sia avvenuto
senza (!) la presenza di piloti suicida.
Fin dagli anni '70 part" negli Usa un progetto, il DARPA, col fine di
rendere possibile un controllo da remoto degli aerei civili per bloccare
eventuali dirottamenti da parte di terroristi. Il sistema, noto anche come
"Home Run", consente di conseguire un assoluto controllo remoto del sistema
computerizzato di bordo, e di guidare da remoto inibendo i comandi della
cabina di pilotaggio. Si tratta di collaudata tecnologia militare. Tra
l'altro il trasponder, che con la sua frequenza serve per l'identificazione
dell'aereo e per la comunicazione con la torre di controllo, viene
"catturato" da remoto e inibito a bordo. Questo fatto spiega esattamente i
vari problemi incontrati dalle torri di controllo nel seguire e comunicare
con i 4 aerei dirottati. L'abbattimento dell'aereo in Pennsylvania si
spiegherebbe col fatto che i piloti sarebbero riusciti a riguadagnare il
controllo del mezzo: testimoni da eliminare perch* avrebbero poi smascherato
l'uso di Home Run.
LA PROPAGANDA
La politica statunitense passa interamente attraverso la televisione e in
seconda battuta i giornali.
Tutti i mezzi di comunicazione sono stati controllati, dall' 11 settembre in
poi, secondo i principi e le regole di una vera e propria propaganda di
guerra:
- identificazione di una Giusta Causa - slogan : la "guerra al terrorismo";
- demonizzazione del Nemico: Bin Laden e Al-Qaeda; ma anche Iraq-Iran-Nord
Corea "l'asse del Male";
- spettacolarizzazione della guerra, da presentare come un pulito
video-game;
- non far vedere mai gli effetti delle proprie azioni di guerra sulle
popolazioni civili "nemiche", sempre da minimizzare (gli effetti
collaterali);
- accusare di collaborazionismo con il nemico chi obietta qualcosa : chi non
* con noi, * un amico dei terroristi.
IL RUOLO DI OSAMA BIN LADEN
Faceva parte del piano l'opera di demonizzazione del nemico impersonato in
Osama Bin Laden, come pure il silenzio sulla storia di quest'uomo che, al
contrario, * un "amico", a tutti gli effetti una vera e propria "creazione"
della Cia, elemento chiave funzionale alla strategia militare Usa in Asia
sud-occidentale. Il suo ruolo * stato quello di catalizzatore degli elementi
estremisti del fondamentalismo islamico, per poi impiegare tali forze nelle
guerre (pro-Usa) in Afghanistan, Cecenia e Kossovo in nome della jihad, e
con i soldi, armi e addestramento forniti dalla Cia e dall'Isi pakistana,
lontano dai paesi d'origine (soprattutto Egitto, Kuwait e Arabia Saudita)
dal regime filo-statunitense.
Non * del tutto chiaro quale sia, invece, il tornaconto di Osama. Suo
intento * evidentemente quello di ergersi a paladino indiscusso della Jihad
islamica in tutto il mondo arabo, e la politica della tensione giocherebbe
in questo senso a suo favore. Eppure, nonostante tutti gli sforzi
dell'apparato militare Usa in Asia medio-orientale tesi a provocare in tutti
i modi i popoli arabi e ad alzare al massimo la tensione, non c'* stata
ancora alcuna reazione significativa da parte degli integralisti estremisti.
ATTACCO AI DIRITTI FONDAMENTALI
La guerra al terrorismo si * tradotta internamente agli Usa in un violento
attacco ai diritti costituzionali. L'US Patriot Act emanato all'indomani
degli attentati prevede la detenzione indefinita dei non cittadini, la
facoltˆ del governo di condurre perquisizioni segrete, la concessione al
Segretario di Stato e al Ministro di Giustizia il potere di definire
determinati gruppi quali organizzazioni terroristiche, il potere alle
agenzie di sicurezza di indagini finanziarie, senza essere posti sotto
inchiesta, e di sorveglianza e controllo delle comunicazioni telefoniche e
via internet.
Inoltre * passato un decreto firmato da Bush che consente di processare i
presunti terroristi in tribunali militari, con l'obbligo della presenza di
agenti fbi durante i colloqui tra condannati per terrorismo e legali.
Fondamentalmente c'* una violazione del principio di separazione tra potere
esecutivo e potere giudiziario: uno stato di polizia.
A livello sopranazionale, si va verso una militarizzazione dei rapporti tra
gli stati nazionali, con una negazione dello "stato di diritto
internazionale" attraverso una successiva delegittimazione delle istituzioni
che lo rappresentano: l'ONU, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite,
la Corte internazionale, ecc.
Washington ha rifiutato di considerare qualsiasi soluzione diplomatica,
secondo quanto previsto dal diritto e dagli accordi intrernazionali , e
comunque di assoggettare ogni azione militare al Consiglio di Sicurezza
dell'Onu. Da un punto di vista giuridico questa "guerra al terrorismo" *
illegale ; * una flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite;
paradossalmente condotta dall'unico paese ad oggi condannato dalla Corte di
Giustizia Internazionale per terrorismo( la guerra in Nicaragua, 50000
morti), gli Stati Uniti!
IL CROLLO DELLE TORRI
Le torri gemelle non sono crollate solo per effetto dell'impatti degli aerei
e per la fusione delle travi di acciaio, ma sono implose per effetto
soprattutto di cariche esplosive, esattamente come accade nelle demolizioni
controllate. Era necessario ottenere il crollo totale delle torri simbolo
degli States per ottenere un massimo devastante effetto psicologico, crollo
che il solo impatto degli aerei dirottati e susseguente incendio non
potevano garantire. A tal proposito risultano lapidarie le parole di Van
Romero, uno dei massimi esperti in materia, vice-presidente del New Mexico
Tech Institute, giˆ direttore del "Energetic Materials Research and Testing
Center" che studia gli effetti delle esplosioni su edifici, parole
pronunciate poche ore dopo gli attentati :" La mia opinione * che dopo
l'impatto degli aerei con le torri ci sono state alcune cariche esplosive
piazzate all'interno degli edifici che hanno provocato il collasso delle
torri".
E' discutibile la versione ufficiale secondo la quale sarebbe stato il
combustibile degli aerei che bruciando avrebbe indebolito le travi di
acciaio fino alla fusione ed al cedimento strutturale. Il combustibile, data
la sua volatilitˆ, * bruciato in gran parte al momento dell'esplosione
dell'aereo, all'esterno. Dentro gli edifici, poi, c'era comunque troppo fumo
e troppo poco ossigeno per alimentare la combustione degli arredi e di
quant'altro fino alla temperatura di fusione dell'acciaio (1538¡),per non
parlare dei potenti sistemi antincendio in azione. Se l'acciaio si fosse
veramente fuso, le colonne si sarebbero piegate , distorte , a cominciare
dal lato della torre colpito, ma non spezzate.
COPERTURE E DEPISTAGGI
Bush e il suo vice Cheney ripetutamente hanno richiesto ai membri del
Congresso di non indagare in merito agli attentati del 11/09. I servizi di
sicurezza nonostante la dimostrata grave incapacitˆ a proteggere lo spazio
aereo nazionale, non hanno subito alcun provvedimento disciplinare, anzi ,
si sono visti quasi raddoppiare il budget e gli stipendi.
L'FBI rigett˜ richieste di approfondimento delle indagini su Moussaoui , il
presunto 20¡ dirottatore, presentate da agenti di Minneapolis, dopo la sua
cattura ad agosto, nonostante giˆ segnalato dai servizi di sicurezza
francesi quale persona collegata ad Al Qaeda.
John O'Neill, vice-direttore FBI fino al luglio 2001, si dimise in segno di
protesta a causa degli insabbiamenti e dei bastoni tra le ruote da parte del
Dipartimento di Stato Usa alle sue indagini sulla pista Saudita dei
finanziamenti della rete di Al Qaeda.
Omissione dalla lista nera delle banche sospette di finanziamenti ad Al
Qaeda di due banche kuwaitiane, connesse con la societˆ Harken Energy,
implicata in scandali di insider trading ed altro, in cui oper˜ Bush.
Da parte dei media non * mai stato evidenziato il fatto notevole che la
famiglia Bin Laden e la famiglia Bush siano rimaste a lungo strette in
affari; basti pensare al colossale business delle commesse militari della
societˆ Carlyle Group, di cui sono state per anni azionisti di maggioranza.
Osama Bin Laden ricevette una visita da un ufficiale della Cia mentre era
ospite dell'ospedale americano di Dubai, lo scorso luglio. Vari testimoni
tra il personale ospedaliero.
Presunte chiamate dai cellulari dei passeggeri dirottati, riportate dall'
FBI e diffuse dai media, in realtˆ non risultano dai tabulati delle societˆ
telefoniche.
Gli ingegneri specialisti dei vigili del fuoco Usa hanno denuciato il fatto
che nella storia delle investigazioni sulle cause degli incendi e dei crolli
degli edifici mai cos" rapidamente sono state rimosse le macerie ed ogni
altra evidenza utile per le indagini ancora in corso ( Fire Engeneering
Magazine).
Caso antrace: alla fine si * scoperto che proveniva dai laboratori delle
forze armate. Le lettere all'antrace furono inviate a giornalisti ed a
senatori democrarici: per allineare i primi, e per "convincere" i secondi
dell'opportunitˆ di una approvazione celere della legge antiterrorismo "US
Patriot Act", come poi * stato.
UN COMMENTO CONCLUSIVO
Ci troviamo di fronte ad un momento di crisi storica, e di potenziale
catarsi, del sistema economico-militare statunitense ed occidentale in
generale, che ha dominato il mondo dal dopoguerra ad oggi. E' in crisi il
suo sistema economico incapace di sostenere un livello di consumie un
conseguente livello di debiti che * stratosferico, al di sopra delle proprie
possibilitˆ. Gli Stati Uniti e, in cascata, gli altri paesi occidentali, si
sono ripiegati in uno sfrenato consumismo edonistico, per sostenere il quale
hanno dovuto instaurare una egemonia militare mondiale per garantirsi il
controllo di tutte le necessarie risorse naturali e finanziarie.
Se Bush si guarda allo specchio vede il volto di Osama Bin Laden: il
terrorismo * endogeno e funzionale ad un capitalismo senza senso, senza un
"dove" andare; e i fondamentalismi ed integralismi di origine religiosa ne
sono lo specchio, il contraltare, l' "ombra". Non * vero, Franco ?
"Vuoto di senso crolla l'Occidente. Soffocherˆ, per ingordigia e assurda
sete di potere. E dall'Oriente, orde di fanatici..."
(Franco Battiato, "Zai saman", da "Fisiognomica", 1988)
- Scorpio
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- Iscritto il: 30/04/2001, 2:00
- Località: Piemunt liber
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Interessante! Hai dimenticato la notizia riportata da La Stampa qualche settimana fà , secondo cui 9 dei 21 attentatori furono fermati prima dell'imbarco per irregolarità dei documenti e/o per altre cose !!!
Eppure sono stati lasciati andare!!
Il caso Enron dimostra quel che rispose Mario Puzo su chi fossero i boss mafiosi del 2000 ! I manager delle multinazionali! Anche se stavolta ci sarebbe un neo: PERchè distruggere il centro del loro potere rischiando loro stessi??
Eppure sono stati lasciati andare!!
Il caso Enron dimostra quel che rispose Mario Puzo su chi fossero i boss mafiosi del 2000 ! I manager delle multinazionali! Anche se stavolta ci sarebbe un neo: PERchè distruggere il centro del loro potere rischiando loro stessi??
- Scorpio
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- Iscritto il: 30/04/2001, 2:00
- Località: Piemunt liber
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Era un articolo su mezza colonna nella pagina degli esteri!In data 2002-03-17 02:29, mig21 scrive:
Scorpio non ho letto questa notizia ma e' risaputo che i controlli negli aereoporti americani sono molto ferrei...io non ci sono mai stato magari Fabrizio o Axel o chi ci e' stato puo' dircelo meglio.
vedo se riesco a trovare negli archivi web de La Stampa.
propro ieri pomeriggio parlavamo di questo argomento con Silente.
Lei la pensa come Lord e Scorpio. ....
Lei la pensa come Lord e Scorpio. ....
Ultima modifica di Ortheus il 26/09/2007, 15:35, modificato 1 volta in totale.
Non votate per me. Io sono fuori dal Cerchio Magico.
- balkan wolf
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 32697
- Iscritto il: 07/07/2003, 23:26
- Località: Balkan caverna
- Contatta:

io sono per la più credibile linea della "pearl harbor moderna"
SICURAMENTE non se lo sono fatto da soli ma non gli è dispiaciuto per nulla

“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
Alan Moore the killing joke
Per l'ennesima volta devo quotare BW.balkan wolf ha scritto:
io sono per la più credibile linea della "pearl harbor moderna"
SICURAMENTE non se lo sono fatto da soli ma non gli è dispiaciuto per nulla
Lo hanno fatto gli USA? Non credo
Ne hanno approfittato? Assolutamente si.
Vorrei comunque farvi notare che, una delle prime cose emerse dall'indagine post attentato è stata che, nonostantge le spese per la difesa USA (i 30USD billion cui si fa riferimento) molto di questo denaro viene speso in cose inutili.. tipo programmi di ricerca con ricadutra reale pari a 0 (su www.fas.org trovate alcuni articoli interessanti in proposito) oppure nel mantenimento di strutture inutili per la reale difesa, infatti si è imputato ai continui tagli alla difesa il fatto di non aver avuto abbastanza hum.int (human.intelligence ovvero operatori) per prevenire gli attentati.
Resta il fatto che tutto in quegli attentati è stato "strano":
Se avessero voluto fare il "colpaccio" avrebbero dovuto dirottare gli aerei 60 minuti dopo.. avrebbero avuto un numero 10 volte superiore di vittime.. per un terrorista un occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire..
Il fatto che i movimenti di denaro immediatamente prima e dopo gli attentati, su certe piazze sano stati solo ed esclusivamente provenienti da certe aree del mondo.. dove nascono i terroristi.. certo.. ma non solo loro.. per cui sembra che in tanti sapessero.. e molti con bin laden non c'entrano na mazza...
Peraltro, proprio da quest'analisi, parte una considerazione: se fosse stato un complotto interno, conoscendo cosa sarebbe accaduto a causa degli attentati stessi, volete che nessuno sarebbe corso ad approfittarne? Dai su, l'ingordigia e l'avidità sono quelle che di solito fan fallire anche i più perfetti intenti criminali.. son stati così bravi gli USA a far questo? non ci credo, altrimenti nessuno avrebbe mai pensato al complotto.
Sapete, per voler semplificare a tutti i costi cos'è accaduto?
Tragicamente semplice: gli USA (e di questo sono ASSOLUTAMENTE colpevoli) erano sicuri che, dopo aver vinto la guerra fredda, di fronte ad una Nazione determinata, ad un Popolo determinato come quello Russo, nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di sfidare il "vincitore".. sicuramente non un personaggio "anomalo" come bin laden e sicuramente non un'organizzazione sovversiva(criminale/terroristica.. invece bin laden ha avuto le palle per sferrare un pugno sul naso al gigante USA.. e per ora sembra sia rimasto impunito.. sembra
Un nemico, anche se più piccolo di te, se determinato a vivere, a sopravvivere, a vincere, non ha sostanzalmente nulla da perdere e da tutto quello che puó.. come Davide vs Golia.. come Israele.
Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini tuo da Gloriam
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il vero problema delle tesi eccessivamente complottiste ovv. è il substrato antiamerikano surreale-viscerale
si passa la tesi di popolo profondamente malvagio e macchiavellico pronto a scannane i suoi cittadini per un mero vantaggio tattico negli anni a venire...
da qui alla teoria del satana occidentale fonte di ogni male del mondo ( posizione di bin laden ) il passo è breve
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“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
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