[O.T.] Ciao, Babbo...
Inviato: 07/10/2006, 0:45
Abbiamo litigato per settimane con i medici dell'ospedale, pregando e ripregando di portare mio padre
nel reparto antalgico per non farlo più soffrire, ed oggi alle 12,00 ci hanno finalmente accontentato.
Dopo un'ora, è morto.
àˆ morto il mio Babbo.
Quello che passava le notti in bianco a massaggiarmi dietro le ginocchia quando piangevo per i dolori della crescita.
Quello che mi ha portato a vedere Dumbo dalla cabina di proiezione.
Quello che era stato fidanzato con la madre di Serena Grandi.
Quello che aveva lavorato con Tyron Power.
Quello che era il mitico proiezionista del cinema Fulgor di Fellini.
Quello che aiutava il prete, tenendendogli la tonaca mentre il prelato andava ad amoreggiare con le turiste tedesche.
Quello che era riuscito a fuggire ad un rastrellamento nazista per un pelo.
Quello che da cameriere sputava nel piatto dei nazisti che mangiavano al pian terreno, mentre in soffitta la nonna nascondeva i partigiani.
Quello che ha vissuto il fascismo e me ne ha fatto capire tutto l'orrore.
Quello che ha tenuto in braccio i miei due cucciolotti, commovendosi.
Quello che ancora due mesi fa mi ha sgridato. E me lo meritavo.
Quello che non mi ha mai dato un ceffone, nemmeno da bambino. Bastava uno sguardo.
Quello che è venuto a recuperarmi piangente in mezzo al campo di ortiche.
Quello che migliaia di bambini in Italia hanno visto su un libro di fiabe.
Quello che è stato emigrante in Belgio, in Germania, in Francia, in Svizzera e mi ha fatto capire il rispetto che bisogna portare per ogni emigrante, di qualsiasi colore.
Quello che scherzava e rideva con me ancora quest'estate, quando il male lo stava già divorando dentro.
Proprio quello, il mio Babbo.
Ciao Babbo.
nel reparto antalgico per non farlo più soffrire, ed oggi alle 12,00 ci hanno finalmente accontentato.
Dopo un'ora, è morto.
àˆ morto il mio Babbo.
Quello che passava le notti in bianco a massaggiarmi dietro le ginocchia quando piangevo per i dolori della crescita.
Quello che mi ha portato a vedere Dumbo dalla cabina di proiezione.
Quello che era stato fidanzato con la madre di Serena Grandi.
Quello che aveva lavorato con Tyron Power.
Quello che era il mitico proiezionista del cinema Fulgor di Fellini.
Quello che aiutava il prete, tenendendogli la tonaca mentre il prelato andava ad amoreggiare con le turiste tedesche.
Quello che era riuscito a fuggire ad un rastrellamento nazista per un pelo.
Quello che da cameriere sputava nel piatto dei nazisti che mangiavano al pian terreno, mentre in soffitta la nonna nascondeva i partigiani.
Quello che ha vissuto il fascismo e me ne ha fatto capire tutto l'orrore.
Quello che ha tenuto in braccio i miei due cucciolotti, commovendosi.
Quello che ancora due mesi fa mi ha sgridato. E me lo meritavo.
Quello che non mi ha mai dato un ceffone, nemmeno da bambino. Bastava uno sguardo.
Quello che è venuto a recuperarmi piangente in mezzo al campo di ortiche.
Quello che migliaia di bambini in Italia hanno visto su un libro di fiabe.
Quello che è stato emigrante in Belgio, in Germania, in Francia, in Svizzera e mi ha fatto capire il rispetto che bisogna portare per ogni emigrante, di qualsiasi colore.
Quello che scherzava e rideva con me ancora quest'estate, quando il male lo stava già divorando dentro.
Proprio quello, il mio Babbo.
Ciao Babbo.