The dark side of porno

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ricognizione
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The dark side of porno

#1 Messaggio da ricognizione »

Getto un sassolino nello stagno. Vediamo il coro di rane che dice.
Buona lettura

IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA
di Isabelle Sorente***


* tutte le testimonianze contrassegnate da un * sono tratte dal film Schocking Truth
** una prima versione di questo articolo è stata pubblicata su Blast
*** Isabelle Sorente, laureata in fisica all'ècole Polytechnique, è
romanziera e autrice di teatro



Le testimonianze non ufficiali dei retroscena dell'industria del
sesso sono rare. Un film, presentato da un'associazione al Parlamento
svedese, nel quadro di una riflessione sulla libertà  d'espressione e
la pornografia, raccoglie confidenze illuminanti di attrici, di
poliziotti, di produttori. Si chiama "Shocking Truth" (Verità 
scioccante).

Attenzione: si tratta di una visione violenta.
E provoca una grande rabbia.

Superata Annabel Chong, che, nel 1995, si faceva scopare da 251
partner in dieci ore... Angela Houston, 30 anni, nel 1999, si è fatta
622 uomini in 7 ore, cioè un uomo ogni 40 secondi. Candy Appels da
parte sua è stata interrotta al 742esimo dalla polizia di Los
Angeles. Quanto a Sabrina Johnson, 23 anni, si allena per battere il
record del gang bang: 2000 uomini in 24 ore, previsti per San
Silvestro.
Nessuno studio ha elaborato ancora il ritratto psicologico di queste
candidate allo stupro collettivo. Ma Annabel Chong riviveva in
diretta, nella sua pellicola, il trauma di una vera violenza subita
anni prima.
E Angela, Sabrina, Candy, chi sono? Chi sono queste donne che si
dicono felici dopo essersi fatte montare da un esercito? Chi sono
queste Candy, Cookie ed altre Molly? Chi sono questi esseri umani che
si nascondono sotto dei nomi di cagnette o di dolciumi? Oggi, le
testimonianze incominciano a venir fuori.
Abbiamo visto "Shocking Truth", pellicola svedese realizzata a
partire da interviste e da montaggi di film pornografici diffusi nel
nord dell'Europa, e presentata al Parlamento svedese nel 2000 nel
quadro di una riflessione sulla libertà  di espressione nella
pornografia.
Per disturbante che ció possa essere, dietro ogni vagina, ogni bocca
da pompini, ogni ano, dietro ogni foro riempito di sperma, di dita,
di pugni, di centinaia di cazzi, si nasconde un essere umano. Un
essere umano, un corpo che, spesso, sanguina tra una scena e l’altra.
Che sparisce durante le pause delle riprese. Che viene ri-truccato
alla meno peggio per la eiaculazione finale nella bocca.
Oggi lo sappiamo.
Molto sangue cola da questi culi anonimi, dai nomi di pasticcino.
Certo, non pensare che un essere umano, dotato dello stesso fragile
corpo di vostra sorella o di vostra madre, sia penetrato come in una
catena di montaggio, sanguini, venga umiliato, sia segnato a vita,
permette di apprezzare meglio lo spettacolo pornografico e di goderne
più tranquillamente.
Ma questa non è la realtà .

Non pensarci, lo facevo anch’io una volta. Prima di interessarmi al
dietro alle quinte.
Anche se l'universo standardizzato e prevedibile delle pellicole
pornografiche mi è sempre sembrato noioso, non disprezzavo un video
di tanto in tanto, alcune scene un po' zozze potevano anche mandarmi
su di giri, per l’allegro contagio dell'effetto puttana.
Ma era prima. Una volta che si sa cosa c’è dietro, bisogna confessare
che ció rovina il divertimento.
Chi sono queste ragazze?
Ho cominciato quest'indagine senza preconcetti. Tra ragazze, ce lo si
chiede. Dopo tutto, quelle che si fanno scopare da cinquanta maschi
nei film pornografici, okay, certamente non gli piace, ma non lo
hanno scelto loro? Sono pagate per questo, no? Anche se hanno bisogno
di denaro, potrebbero comunque fare qualche altra cosa, no? Lavorare
in fabbrica, fare la commessa, ecc.
Ma è davvero così? Prima delle grandi lotte sociali, le ragazze che
sfacchinavano deboli e malaticce nelle fabbriche chimiche si
rovinavano la salute con cognizione di causa, pur sognando di
riuscire a farla franca. Queste ragazze avrebbero davvero potuto
scegliere qualcosa d’altro?
In verità , chi sono realmente questi uomini e queste donne che lo
spettatore usa a lunghezza di video?
Tutti sodomizzatori focosi e troie che ne vanno matte? O forse delle
lazzarone che rifiutano di lavorare? Risposta di un produttore
svedese di porno *: "Sono molto spesso delle vittime di vecchie
violenze o di incesti nell'infanzia." E quindi, dopo una pausa:
"Certo, in queste condizioni, ci si puó chiedere se scelgano questo
lavoro liberamente".
Quanto agli uomini? Risposta dello stesso produttore: "Gli uomini
non devono avere emozioni durante le riprese. Non occorre, ad
esempio, che attendano una risposta dalle loro partner, che prestino
attenzione alle loro reazioni. Se si lasciano coinvolgere, allora
non sono adatti a fare questo lavoro. In realtà , gli uomini devono
potere agire come macchine.”
Risposta di un ex commissario, che ha incontrato innumerevoli
prostitute ed attrici dell’ hard *: "Ho conosciuto migliaia di
ragazze. In realtà , ho l'impressione di avere svolto una funzione più
di assistente sociale. Non sono le stesse ragazze nel porno e nella
prostituzione. Ma hanno le stesse origini. Quasi tutte sono state
abusate nell'infanzia.”
Ecco un inizio di risposta sugli esseri umani che lavorano nel porno.
Sia in Francia, sia negli Stati Uniti o in Svezia, la constatazione
delle associazioni, dopo avere raccolto numerose testimonianze, è
sempre la stessa: gli ambienti sociali sfavoriti costituiscono un
vivaio di povere ragazze per la prostituzione e la pornografia. Molto
spesso vittime di incesto o violentate durante l'infanzia. O
tossicodipendenti. Le associazioni, denunciano che le vittime di
incesto o di violenze o drogate, invece di essere prese in carico
dalla società  per beneficiare di un trattamento o di un percorso
d'aiuto, vengono direttamente arruolate e manipolate da papponi o da
produttori senza scrupoli, a volte fin dall'uscita di casa. Vengono
quindi addestrate in modo industriale per alimentare le produzioni di
basso livello di qualsiasi tipo, sino a rapporti con cani, asini,
cavalli, ecc.
La responsabilità  è di tutti: sia dei servizi sociali già  saturati ed
incapaci di rispondere alla domanda, sia delle case di produzione
XXX , che fanno i soldi su queste bambine di un tempo, abituate al
dolore e alla docilità .
Ecco il velo che le associazioni sollevano su queste ragazze. I corpi
delle più svantaggiate, riciclati e utilizzati per fungere da legante
sociale.
Non è soltanto uno scandalo, ma un orrore. Su grande scala.

Negli USA, l'industria del porno muove da 4 a 6 miliardi di dollari
all'anno. Più delle industrie cinematografica e discografica riunite.
La diffusione di "Playboy" e di "Penthouse" (24 milioni di copie) è
due volte più grande di quelle di "Newsweek" e di "Time" riunite...
Sempre negli USA, il 75% dei negozi di video vende cassette e DVD
pornografici, che garantiscono loro tra il 50% ed il 60% del
fatturato. Ed il 65% dei collegamenti internet riguarda siti
pornografici.
Dietro le cifre, quanti corpi?

Backstage: due ragazze intervistate * tra due riprese, il viso pieno
di sperma.
La prima, sorriso stereotipato, terribile, sguardo fisso, dice: "So
che sono una gran puttana. Ma non mi ricordo più quando è cominciato.
"
La seconda: "Forse... quando mi sono lasciata inculare dall'avvocato
di mio padre. In realtà , non so più se era il suo avvocato o uno dei
suoi colleghi. Avevo dodici anni. "
Tutto ció viene detto con il sorriso a favore della cinepresa ed
inserendo un dito ben curato in una passera depilata e perfettamente
asciutta."

Ecco la situazione di esseri umani entrati volontariamente nel
moderno bagno penale del sesso.
Se si puó considerare come un atto libero di volontà  l'impossibilità 
di rifiutare nuove violenze da parte di superstiti di violenze
antiche. Cosa accade di loro, una volta entrate? Malattie, suicidi...
Come saperlo? Si ha notizia dalle associazioni che la maggior parte
delle attrici che sono arrivate alla zoofilia si è suicidata. Almeno
quelle di cui si conosce il nome.
La tossica senza denti raccolta per strada per farsi scopare da un
levriero afgano, quella che sorride dalla copertina del DVD bene in
evidenza nell’espositore all'entrata del sex-shop sotto casa mia,
quelle, dove sono oggi? che cosa è successo loro dopo? Suicidio?
Overdose? Le fiche anonime passano e crepano. Che importa. Il
serbatoio dei diseredati e dei rifiuti sociali è sempre pieno, alla
mercè di fantasie diventate legge. Non è la materia prima che manca.
Ma dopo tutto, come dice un altro produttore *: "Non ci sono leggi
che proibiscono di fare soldi in un sistema capitalista. Non lo ho
inventato io il capitalismo. Io sono innocente."
La realtà  è lo schermo.
Sullo schermo, lo spettatore porno in fondo vede, tranne alcune star,
ragazze che si somigliano tutte. A parte il colore dei capelli e le
dimensioni del seno. Dopo tutto è difficile notare la differenza tra
un ano ed un altro, tra una bocca da pompini ed un’altra. Non c’è
molto di umano là  in mezzo, ma piuttosto lo spettacolo di pezzi di
corpo, di carni apparentemente avide e quasi sempre anonime.
Sono del resto proprio questo anonimato, questa facilità , questo
rappresentazione immediata e dal vivo dell'atto sessuale che fanno
l'interesse di questo tipo di pellicola. Allora, dove è il problema?
In nome di quali idee reazionarie condannare il mio piacere?
In che cosa la visione di queste scene puó rappresentare un pericolo
per me, per i giovani abituati ad una tale sessualità  meccanizzata e
mercantile, ecc.... ?
Queste sono le domande che si pone oggi lo spettatore. Queste domande
sono ovviamente legittime, e possono essere oggetto di dibattiti
innumerevoli. Del resto, le si sentono ovunque, da "Max"
all'Observateur", da Delarue, su TF1...
Ma il dibattito non puó essere limitato alla sola logica e alle
fantasie dello spettatore. Perchè la risposta alla domanda "Cosa
succede e che cosa diventano gli uomini e le donne quando girano un
film pornografico" non viene fuori dalle immagini che osservate
tranquillamente sul vostro video (anche se alcune colpiscono per la
loro disumanità  o per la sofferenza visibile delle attrici).

Ricordate "Gola profonda", la pellicola X culto degli anni 1970, dove
tutto il sesso si riduceva ai pompini, uccello in fondo alla gola,
cosa che avrebbe dovuto far godere di colpo la protagonista. Durante
le riprese, Linda Marchiano, allora conosciuta sotto il nome di Linda
Lovelace, era picchiata e minacciata con la pistola dal suo compagno
perchè effettuasse le prestazioni orali che hanno fatto di questo
film una delle opere fondanti della pornografia. Durante i mesi
successivi al film, numerose donne sono state ricoverate negli Stati
Uniti, perchè vittime di violenze o perchè i loro compagni volevano
ripetere a casa la prodezza che Linda Marchiano aveva potuto eseguire
soltanto sotto le minacce.

Ripresa di un film porno *. Una biondina piuttosto magra si fa
sodomizzare senza riguardo da un tipaccio, quindi da un altro quindi
da un terzo. I maschi fanno la coda senza alcuna umanità , cazzo in
mano. Le lacrime le fanno colare il trucco. Difficile confondere le
sue grida con grida di piacere. Tra il secondo ed il terzo tipo, che
la scuote come un sacco, lei vacilla ed i suoi occhi si rovesciano.
Stacco del montaggio. Sequenza seguente, nuova inculata, con in più
tre mani ficcate nella sua vagina, che la frugano senza riguardo.
Quando il suo partner si ritira, lei ha un mancamento. Una mano la
raddrizza per una spalla e le piazza il viso sul cazzo. Deve
succhiare, e ingoiare tutto.
Intervista backstage di questa ragazza. Le lacrime non sono ancora
del tutto asciutte:
- D: Se uno sconosciuto ti mettesse il cazzo nella bocca per
strada, ti disturberebbe?
- R: Perchè, credete che io li conosca, gli uomini con cui ho
appena girato? Non li avevo mai incontrati prima delle riprese.
Quindi se uno sconosciuto venisse nella mia bocca, no, non mi
disturberebbe.
E quindi un sorriso per la cinepresa, tanto più atroce in quanto si
hanno ancora nella memoria le smorfie di dolore della scena
precedente. E aggiunge:
"Ma non dimenticate mai che a me piace. Adoro il sesso, sono una vera
puttana e mi piace."
Davvero le piace essere sbattuta e sodomizzata da tutti questi bruti?
O è solo la tesi ufficiale?
O peggio: non è che finisce per crederlo?
E che pensare di quelle che diranno che gli piace con cani o muli?
Dopo la schiavitù volontaria, ecco la tortura volontaria, ultimo
orrore moderno.

Ancora backstage. Un'altra attrice *, anche lei con il viso bagnato
di sperma.
- Q: Di che cosa hai paura?
- R: Di diventare un animale. Io non sono più un essere umano. Mi
sento come un animale.
Stessa domanda posta ad un'altra ragazza *, mentre succhia un
vibratore fluorescente. Si toglie il vibratore dalla bocca, e di
colpo il suo sguardo cambia. Spento. Fisso. Perso.
- Q: Di che cosa hai paura?
- R: Di diventare nulla. Ed in seguito meno di nulla.

Sempre backstage. Ha 24 anni al massimo *. Racconta la sua esperienza
di ex-attrice porno e scoppia in lacrime. Parla di Cookie dicendo
"lei", come se si trattasse di un corpo estraneo, come se non potesse
raccontare in prima persona. Poichè Cookie è lei.
Cookie doveva girare una doppia penetrazione. Si è messa a pisciare
sangue. àˆ stato necessario tagliare. I produttori e gli altri attori
hanno dato dei kleenex a Cookie perchè si pulisse, dandole della
stronza perchè aveva fatto sprecare pellicola. Dopo cinque minuti di
pausa, la ripresa è ricominciata e le hanno fatto finire la scena. àˆ
pagata per quello, no? Lo ha scelto lei.
Cookie dice ancora, sempre parlando di sè stessa in terza persona:
"Cookie aveva un'emorragia che richiedeva un ricovero di urgenza."
Cookie non è certamente la sola ad essere stata ricoverata dopo una
ripresa.
Le storie saltano fuori.
Una ragazza condannata alla sedia a rotelle dopo una gang bang.
Un'altra ha passato sei mesi all'ospedale.
Come racconta Raffaella Anderson nella sua terribile testimonianza,
"Hard":
"Prendete una ragazza senza esperienza (...), lontana da casa, che
dorme in hotel o sul set. Fattele fare una doppia penetrazione, un
fist vaginale, con contorno di un fist anale, a volte le due cose
allo stesso tempo, una mano nel culo, a volte due. E ti ritrovi una
ragazza in lacrime, che piscia sangue a causa delle lesioni, e che
generalmente defeca sull’uccello perchè nessuno le ha spiegato che
occorre farsi un clistere. Ad ogni modo, non è grave, la merda fa
vendere. Dopo la scena (che non hanno il diritto di interrompere,
tanto nessuno le ascolta), le ragazze hanno due ore per riposarsi.
Poi ricominciano le riprese.”

Limitare il dibattito alla problematica del piacere dello spettatore
è pericoloso, perchè quello che vede allo schermo non è la realtà .
Si parla a volte con orrore degli snuff movies, dove le ragazze
sarebbero torturate a morte. Ma alcune pellicole pornografiche si
avvicinano agli snuff movies: le torture vengono tagliate in sede di
montaggio. Le testimonianze ormai escono dagli studi. E anche le
immagini.
Non si vede mai un gang bang, una doppia, tripla, multipla
penetrazione o un fist-fucking, filmate senza tagli, senza montaggio.
Ora sapete perchè.
Perchè allora non aprire gli occhi? Come immaginare che si possano
infliggere tali violenze ad un corpo senza conseguenze e senza
ripercussioni?
Raffaella: "La mattina tu ti alzi, ti infili per l’ennesima volta la
tua pera di clistere nel culo e ti pulisci l'intestino. Ripeti fino a
che sia pulito. Ma nonostante ció, fa male (...). Dopo, ho bisogno
di mettermi sotto il piumone per un'ora per dimenticare quanto ne
soffro (...) e nessuna posizione va bene. Ti rigiri in tutti i sensi,
ma non c’è niente che allevii il dolore. Dopo di che, ti ritrovi sul
set e tu succhi, tu ti sbatti… Ti trattano da puttana (...). Niente
vale tale sofferenza.”

La pornografia tutta sorrisi è possibile solo in un mondo virtuale,
dove le grida di sofferenza sono sostituite da gemiti di piacere e da
inviti a pompare più forte. Disumanizzazione totale.
Ecco perchè è diventato non solo stupido, ma criminale fare del
dibattito sulla pornografia un dibattito ideologico, dove i difensori
della censura si oppongono ai cosiddetti “liberi pensatori”, sul
tema
“qual è l’effetto sullo spettatore?”
Anche se apprezzo il lavoro pionieristico realizzato oggi dalle
intellettuali americane sulla questione della pornografia, non
condivido la loro opinione di un razzismo esasperato nei confronti
degli uomini. àˆ inutile, ed altrettanto criminale, ridurre il
dibattito sulla pornografia ad un antagonismo femminismo/potere
maschile.
Invece è diventato urgente interrogarsi sul processo di
disumanizzazione di migliaia di uomini e di donne utilizzati nella
pornografia in catena di montaggio. Le testimonianze sui risvolti ed
i retroscena della pornografia mi hanno sconvolta e fatta inorridire.
Vi sento degli echi già  conosciuti che non avrei voluto sentire mai
più. A cosa alludo?
Provate a rileggere le testimonianze di superstiti, consultate
qualsiasi documento sulla tortura. Che accade, che continua ad
accadere nello stesso modo. In Europa, in Africa, in America. Il
processo di tortura mira a privare un essere umano della sua qualità 
di essere umano. La tortura mira a ridurlo allo stato d'animale, a
distruggerlo fino a quando egli stesso non si considera più come
umano, ma come niente, meno di niente.
Ogni volta che si guarda una pellicola pornografica, bisogna
ricordarsene. Cosa accade di queste ragazze il cui più grande timore
è di essere diventate "un animale" o "niente, meno di niente"? Noi
ora lo sappiamo.
Alcune muoiono di cancro, di AIDS o di emorragia. Molto conserveranno
conseguenze fisiche e psicologiche che le perseguiteranno a lungo,
forse per sempre. Rocco Siffredi stesso ha riconosciuto un giorno che
alcune "attrici" del porno di livello medio-basso (che costituisce la
maggior parte della produzione) avevano il sesso ed l’ano distrutti.
L’americana Catherine Mac Kinnon, che ha raccolto decine di
testimonianze, ha descritto una di queste donne in modo
efficacissimo: "Lei non ha un nome. àˆ una bocca, una vagina ed un
ano. Chi ha bisogno di lei in particolare quando ne ce ne sono tante
altre? Se muore, a chi mancherà ? Chi porterà  il lutto per lei? Chi si
preoccuperà  se lei scompare? Chi è? Non è nessuno. Letteralmente,
nessuno."

In Australia, molte attrici ricorrono ad operazioni chirurgiche
specifiche. Non si tratta più ora di ritocchi "classici" (come
aumentare il volume dei seni), ma di farsi togliere le grandi labbra,
affinchè la vagina sia più visibile allo schermo... Nient’altro che
un buco. Spettatore boia.
Bisognerebbe trattare i superstiti di questi lavori forzati moderni
con lo stesso rispetto, con le stesse attenzioni dei superstiti della
tortura.
Dopo quest'indagine e dopo aver visto le immagini di "Shocking
Truth", so che non potró più guardare un film pornografico come
prima.
Non chiedo la censura, o la proibizione delle pellicole
pornografiche. Chiedo di uscire dalla logica dello spettatore. Che ci
basti ascoltare il nostro corpo. Non si possono fare dibattiti di
idee sul porno senza fare un dibattito sulla carne umana. Non chiedo
l'abolizione della pornografia, di cui si trovavano già  tracce negli
affreschi pompeiani. Chiedo la creazione di un osservatorio destinato
a vigilare sul rispetto delle persone umane utilizzate sui set porno.
Sono una "reazionaria”? Sono una sessualmente frustrata perchè chiedo
per degli esseri umani gli stessi riguardi che abbiamo per gli
animali? Noi ci indigniamo per il massacro delle piccole foche, per
lo sgozzamento dei polli, persino per gli animali maltrattati nelle
riprese porno!
Cito per ridere (per modo di dire, perchè ci sarebbe da piangere),
questo parere di un internauta sulla zoofilia: "anche se adoro il
sesso tra ragazze ed animali, io non posso tuttavia, come tecnico
veterinario, difendere l'idea di un'interazione sessuale tra l'essere
umano e l'animale, perchè ció rovinerebbe l'animale e lo farebbe in
seguito agire in modo intollerabile rispetto alle regole di
correttezza della società  umana. Inoltre, sarebbe male incoraggiare
un animale innocente a seguire le tracce del maschio umano, alla
ricerca di di un’idea impossibile."
Brivido freddo nella schiena… Virtuale = mortale…

Immaginiamo per un momento che abbia luogo una campagna di
informazione degli spettatori, con diffusione su una rete generalista
di un film documentario (del tipo di "Shocking Truth") che comporta
immagini pornografiche girate "backstage". Per la maggioranza degli
spettatori, il passaggio da una rappresentazione virtuale ad una
realtà  fisica atroce contribuirebbe ad una diminuzione considerevole,
se non ad una scomparsa totale, dell'eccitazione causata da queste
immagini.
àˆ in questa fase, e in questa fase soltanto, che occorre reintegrare,
allargare il punto di vista dello spettatore. E si comprendono le
resistenze che sollevano oggi gli attacchi diretti contro la
pornografia.
Questo spettatore, questi milioni di spettatori, una volta privati
del loro piacere virtuale, dovrebbero cercare altre risorse per il
loro piacere onanista. Ma quanti tra loro ne sono ancora capaci? Non
occorre sottovalutare il terrore e l'aggressività  che suscitano in
alcuni la fine del sogno pornografico, la fine dell'immagine della
donna-buco, lo smarrimento che provocherebbe loro la perdita di un
universo fantastico e virtuale, che è spesso il loro principale
accesso al piacere.
Come gioire nel mondo reale? Come gioire della carne e degli odori e
del peso e della presenza viva e palpitante di una donna? àˆ urgente
proporre agli adolescenti un'altra visione del sesso e dell'amore,
diversa da quella delle donne-buco e delle prestazioni di inculatori.
Ci si puó del resto chiedere se, mentre si trasformano le donne in
animali/oggetti disprezzati e maltrattati, non si stia cercando di
trasformare gli uomini in buoni, piccoli e docili soldati e in bruti
obbedienti e condizionati,
Non è forse vero che i comandanti serbi drogavano le loro truppe con
i film porno prima di attaccare i villaggi?
Tutto è organizzato perchè lo spettatore onanista rimanga chiuso
nell'ignoranza sul suo corpo e dunque inevitabilmente anche su quella
del corpo dell'altro; uno psicopatico che non soltanto non reagisce
più alla sofferenza altrui, ma ne gode.
Le domande per lo spettatore sono: quale umanità  stiamo preparando?
Vogliamo fabbricarci delle generazioni di individui condizionati,
docili, economicamente efficienti, pronti a tollerare qualsiasi
abominio da quella parte della società  che gli consentirà  di
intrattenersi nel loro piacere morboso?

Innamorati della carne, degli odori, del sudore, dei giochi infiniti
del sesso, noi non dobbiamo soltanto informare i nostri simili sulle
violenze della pornografia industriale.
A noi tocca anche dimostrare la nostra gioia di vivere nel mondo
reale e difendere con serena fermezza le infinite forme del piacere
sessuale incarnato in un rapporto non virtuale.

La gioia, più forte del gang bang.

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#2 Messaggio da cangaceiro »

cazzo fica e rock n roll cazzo fica e n rock an roll

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sandocan19
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#3 Messaggio da sandocan19 »

nn ce la faccio..........ho mollato quasi a metà  :(

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#4 Messaggio da cangaceiro »

sandocan19 ha scritto:nn ce la faccio..........ho mollato quasi a metà  :(

prova a leggere questo se tieni le palle! :)


viewtopic.php?t=14778&postdays=0&postorder=asc&&start=0

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#5 Messaggio da private.girl »

?????

mi sorgono seri dubbi sulla veridicità ....
Un lavoro duro si ma: finire in sedia a rotelle per una gang bang.... :roll: :roll:

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ronsard
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#6 Messaggio da ronsard »

Riprende alcuni punti delle femministe antiporno molto attive alla fine anni settanta (e di cui per un periodo fece parte anche Linda Lovelace-Marchiano, a proposito proprio quando era sposata con l'operaio Marchiano e usava solo quel cognome). Ci sono alcune cose che condivido, altre meno, nel senso che traspare un senso di "lobotomizzazione totale" delle pornodive. Al di là  dei casi estremi che ovviamente esistono e vanno perseguiti e additati, credo che nell'industria cinematografica porno mainstream ci sia qualche tutela.
Se la mia professoressa di fisica fosse uscita con me a 17 anni e me l'avesse data, non sarei il pervertito che oggi sono diventato.

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#7 Messaggio da fiatAGRI »

ronsard: sì, ma non fà  morboso.
"e provai a sbagliare per sentirmi errore"
https://slushe.com/StokkaFilippo
https://twitter.com/FilippoStokka
e solo per Superzeta il link al mio Imagetwist:
https://imagetwist.com/p/Stokkafilippo

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#8 Messaggio da balkan wolf »

ora il porno non è sport per signorine e lo sappiamo tutti...

ora solo un cretinetti supernaif puó veramente pensare che le violenze fisiche ( i cazzi entrano davvero non sono effetti speciali ) lascino indifferenti le marchettare

ora come in tutti gli ambienti è dominato da sessessisti di merda ( morissero tutti di hiv ) che se ne fottono bellamente delle povere criste "tanto son solo puttane"

ora che per una belladonna che si diverte con una mazza da baseball in culo ci sono 1000 svetlane che fanno anal solo per i 100-200 euro in più e che appena si spegne la cam guardano con scifo e odio quel tamarro di nacho che le ha fatto un male boia

ok ci sta tutto

da qui a vendere il pornobusiness mondiale come una auschwiz legalizzata del sesso direi che ne passa

p.s.

imho non è un problema di settore ma di tutta la società  occidentale che è fottuamente sessista e violenta nei confronti delle femmine ... il capoufficio che si fa fare le pompe è peggio di nacho ce spacca un culo sul set
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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#9 Messaggio da balkan wolf »

doppio sorry
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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Husker_Du
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#10 Messaggio da Husker_Du »

Mah.......la solita cosa.....il fatto che il mondo del porno non sia tutto rose e fiori non credo lo si debba scoprire da questa signorina....si potrebbe scrivere il rovescio della medaglia per il 98.7% delle professioni....qualcuno a cui le cose vanno male si trova sempre, tuttavia non e' possibile generalizzare, anche perche' da quanto letto il suo campione statistico e' veramente scarso.

Detto questo, l'unica cosa interessante che si potrebbe approfondire e' la relazione: abusi giovanili=tendenza a diventare pornoattrice.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"

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ioz
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#11 Messaggio da ioz »

ricognizione ha scritto:...Vediamo il coro di rane che dice...
grac.....grac..... Immagine

8) :lol:
Ma perchè dovrei curarmi dei posteri? Cosa hanno fatto i posteri per me?

Groucho Marx

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madball
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#12 Messaggio da madball »

ma dove si puó trovare il documentario?
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Gabriele79
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#13 Messaggio da Gabriele79 »

Spettatore boia...
Uno che si guarda un pornazzo è un boia, il vecchio rancido che va a scopare con tredicenni dell'est cos'è?

Ed è vero che per molti il porno è l'unico modo per esplorare le proprie fantasie,a volte per esplorare il sesso femminile senza inibizioni, e allora? I sogni ci sono proprio per questo, e non è certo colpa dello spettatore, che io credo al 99% preferirebbe farsi una bella chiavata dal vivo, se non puó farlo. E, altresì, se il porno serve per sfogare talune "devianze", che altrimenti non sarebbero corrette nella vita di società , ancora una volta, ben venga.

Non ho idea di come si possano fare 'sti benedetti "controlli", che sembrano la panacea per ogni cosa, ma di certo la responsabilità  non è di persone che guardano il porno perchè spesso non hanno altro sfogo, per Mille motivi.
Anche il solo fatto di non trovare una donna che sia altrettanto bella di quelle che fanno porno è un motivo, sicuramente valido nell'albito della sfera personale, e come questo ce ne sono tanti altri.
La speranza oltre la speranza...

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balkan wolf
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#14 Messaggio da balkan wolf »

Uno che si guarda un pornazzo è un boia, il vecchio rancido che va a scopare con tredicenni dell'est cos'è?

è un boia con le palle gabry :-)

è la differenza che passa tra un kapo di un lager nazista e un impiegato di banca che investe sul prezzo del frumento... entrambi ammazzano persone solo che il primo le guarda in faccia

nessuna giustificazione il porno è misogino perchè il pubblico è misogino NESSUNO E' INNOCENTE

la pippa sul realizzare i sogni o le belle fighe che nella realtà  non si possono avere non regge... per le belle fighe basta anrew blake ma il pubblico vuole vedere quelle belle fighe con la testa nel cesso perchè le "odia" ( e le odia perchè non se le scopa lui chiaramente ) è ovvio
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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Husker_Du
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#15 Messaggio da Husker_Du »

Gabriele79 ha scritto:Spettatore boia...
Uno che si guarda un pornazzo è un boia, il vecchio rancido che va a scopare con tredicenni dell'est cos'è?

Ed è vero che per molti il porno è l'unico modo per esplorare le proprie fantasie,a volte per esplorare il sesso femminile senza inibizioni, e allora? I sogni ci sono proprio per questo, e non è certo colpa dello spettatore, che io credo al 99% preferirebbe farsi una bella chiavata dal vivo, se non puó farlo. E, altresì, se il porno serve per sfogare talune "devianze", che altrimenti non sarebbero corrette nella vita di società , ancora una volta, ben venga.

Non ho idea di come si possano fare 'sti benedetti "controlli", che sembrano la panacea per ogni cosa, ma di certo la responsabilità  non è di persone che guardano il porno perchè spesso non hanno altro sfogo, per Mille motivi.
Anche il solo fatto di non trovare una donna che sia altrettanto bella di quelle che fanno porno è un motivo, sicuramente valido nell'albito della sfera personale, e come questo ce ne sono tanti altri.
Il problema non e' lo spettatore, che non e' altro che consumatore che decide di comprare un prodotto.....il problema e' la ricerca del profitto da chi produce e fa film porno....

I film porno non vengono fatti per fare beneficienza agli spettatori....attrici trattate di merda se perdono tempo? Poco tempo per riposare? Poco interesse per le condizione fisiche delle ragazze?
Per i produttori di film di basso livello (e medio) questo significa contenimento dei costi e maggiori utili....

Io non credo che sia principalmente una questione sessita (maschilismo dominante), anche se sicuramente ha un peso nella cosa....il problema e' nella natura stessa del capitalismo...il porno e' un business, poki kazzi, a tutti i livelli.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"

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