[O.T.] Libri consigliati?

[hoover]

Sempre a proposito di classici, dopo secoli che ammuffiva nella libreria ho finalmente letto Novembre di Flaubert: la storia parla di un ragazzo tormentato ma sensibile e del suo incontro con una prostituta. Il protagonista mi ha un po' ricordato Paperinik...

"Non sono geloso degli uomini che l'hanno avuta prima, ma solo di quelli che l'hanno avuta dopo" è una frase sconvolgente per quanto vera. Chissà perchè la gelosia funziona così...

[dostum]

Un atteggiamento che ho sempre trovato totalmente sbagliato è regalare l'eredità della cultura classica latina al fascismo eppure numerosi autori Concetto Marchesi oppure Luciano Canfora hanno dimostrato ampiamente come ciò sia una sciocchezza in questo senso:

[max6521]

in seguito all'allontanamento di alcune mele marce,al commissariato di Pizzofalcone arrivano forze nuove(gli altri commissariati contribuiscono mandando i loro funzionari di cui desiderano liberarsi)sono loro i famosi bastardi di pizzofalcone sotto il comando di un giovane comissario che accetta la sfida di ridare dignita a pizzofalcone.
Si troveranno a dovere risolvere un omicidio nell'alta società napoletana
scoprire lo strano comportamento di una giovane ragazza e svelare il colpevole di una serie di suicidi sospetti
Anche i nuovi arrivati hanno i loro scheletrini nell'armadio il tutto si svolge nella Napoli dei nostri giorni

[misha71]

Iniziato "Sottomissione" del mio adorato Houellebecq.
Aggiornamenti a breve.

STO oltre la metà e francamenmte mi sto rompendo il cazzo.
non mi era mai successo coi libri suoi.
spero che si riprenda

[robinudo]

Sono a meta' di "Dannati" di Glenn Cooper, libro stranissimo e troppo pieno di eventi;e' il primo che leggo di questo autore e non so ancora se propendere per la minchiata assoluta o una mezza minchiata.

[KrystalClub]

Iniziato "Sottomissione" del mio adorato Houellebecq.
Aggiornamenti a breve.

STO oltre la metà e francamenmte mi sto rompendo il cazzo.
non mi era mai successo coi libri suoi.
spero che si riprenda

Beh, eccolo qui.



Non posso dire che mi abbia deluso: Houellebecq bisogna comunque leggerlo, è una specie di obbligo morale. Evitarlo sarebbe come chiudere la porta in faccia a quell'amico che ha sempre saputo sentire con più forza, con più chiarezza di te, quel che tu non sapevi spiegare a parole.
Sottomissione è forse un saggio, non un romanzo. Oppure, conduce con talmente tanta inerzia verso una meta, che sembra un saggio e non un romanzo, non so.
Facile oggi dire che Houllebecq è un autore furbo: bisognava dirlo prima di Charlie Hebdo, non ora.
Lo scrittore meno letto e più a sproposito citato da ogni cialtrone, diceva che "la difformità di giudizi attorno ad un'opera d'arte, dimostra che questa è viva e vitale".
Qui è esposta una tesi, che la storia nel secolo scorso ha già visto dimostrata: si può prendere il potere democraticamente, e la sottomissione seguirà, spontanea.
E' un romanzo breve, ma non è un piccolo libro.

[misha71]

Iniziato "Sottomissione" del mio adorato Houellebecq.
Aggiornamenti a breve.

STO oltre la metà e francamenmte mi sto rompendo il cazzo.
non mi era mai successo coi libri suoi.
spero che si riprenda

Beh, eccolo qui.



Non posso dire che mi abbia deluso: Houellebecq bisogna comunque leggerlo, è una specie di obbligo morale. Evitarlo sarebbe come chiudere la porta in faccia a quell'amico che ha sempre saputo sentire con più forza, con più chiarezza di te, quel che tu non sapevi spiegare a parole.
Sottomissione è forse un saggio, non un romanzo. Oppure, conduce con talmente tanta inerzia verso una meta, che sembra un saggio e non un romanzo, non so.
Facile oggi dire che Houllebecq è un autore furbo: bisognava dirlo prima di Charlie Hebdo, non ora.
Lo scrittore meno letto e più a sproposito citato da ogni cialtrone, diceva che "la difformità di giudizi attorno ad un'opera d'arte, dimostra che questa è viva e vitale".
Qui è esposta una tesi, che la storia nel secolo scorso ha già visto dimostrata: si può prendere il potere democraticamente, e la sottomissione seguirà, spontanea.
E' un romanzo breve, ma non è un piccolo libro.

guarda condivido il giudizio sull'autore.
mi son piaciuti sempre i suoi libri. alcuni tantissimo, altri meno ma questo faccio proprio difficoltà ad andare avanti...ancora non lo finisco! mi distraggo, mi metto a (ri)leggere altre cose...che ne so...ma mi sono imposto di finirlo in questo week end

[dostum]

Raccomando senza riserve.

[Drogato_ di_porno]

Da filopalestinese nutro profondissimo odio verso gli Israeliani però gli va riconosciuto il merito di aver compreso 2000 anni fa che l'istruzione è una grande arma

un libro è più potente di una spada o di un fucile

I pochi eletti. Il ruolo dell'istruzione nella storia degli ebrei, 70-1492

Nel 70 d.C. gli ebrei erano per la maggior parte contadini analfabeti, residenti in Eretz Yisrael e in Mesopotamia. Nel 1492 erano diventati una piccola popolazione istruita e sparsa in una miriade di centri urbani, da Siviglia in Spagna a Mangalore in India, che si dedicava a mestieri artigianali specializzati, al commercio, al prestito di denaro e alla professione medica. Che cosa determinò questa radicale trasformazione? Il libro offre una nuova risposta a questa domanda. Contrariamente alle spiegazioni sinora date, gli autori dimostrano che questa trasformazione della struttura demografica ed economica non fu innescata da persecuzioni o restrizioni giuridiche contro gli ebrei, quanto piuttosto da un profondo cambiamento avvenuto all'interno dello stesso ebraismo; in particolare, dall'emergere di una nuova norma religiosa dopo il 70 d.C. che imponeva a ciascun ebreo di leggere e studiare la Torah e di mandare i propri figli a scuola o in sinagoga dall'età di sei o sette anni per fare altrettanto. Nei secoli successivi gli ebrei si trovarono a essere istruiti in un mondo di quasi totale analfabetismo. Questo vantaggio rispetto al resto della popolazione li portò a specializzarsi nei mestieri artigianali, nel commercio, e nel settore finanziario, e poi a migrare in cerca di opportunità economiche, creando una diaspora in tutto il mondo.

[Blif]

L'idea di spedire i palestinesi a scuola non è affatto male.
Ma basteranno quattordici secoli?

[tottoru]

L'idea di spedire i palestinesi a scuola non è affatto male.
Ma basteranno quattordici secoli?

Qualcuno mi aveva detto che i palestinesi hanno già la più grande percentuale di dottori di ricerca sulla popolazione totale nel mondo. Questo a causa di borse di studio, aiuti vari, ecc. Non ho tempo di verificare ma magari qualcun'altro ha voglia di farlo.

[Blif]

I siti palestinesi dicono che i palestinesi hanno la maggior percentuale al mondo di dottori di ricerca,
i siti israeliani dicono che gli israeliani hanno la maggior percentuale al mondo di dottori di ricerca.

La disputa non è molto appassionante.

La seconda legge di Cipolla indica che la stupidità media dei dottori di ricerca coincide con la stupidità media di chi ha la licenza elementare.

http://www.giovis.com/cipolla.htm

[Barabino]

Per me i problemi grossi dei musulmani sono cominciati quando, nella prima eta' moderna, videro i libri a stampa ma li rifiutarono fino all'inizio del 1800...

Il motivo superficiale era che era complicato stampare la loro scrittura corsiva (ci sarebbero voluti caratteri distinti per "bi", "br" ecc.), ma il motivo vero era che i libri di livello universitario di giurisprudenza medicina ecc. venivano compilati/copiati dagli studenti stessi durante le lezioni. Possedere un libro e averlo ricopiato da se' garantiva di averne una certa conoscenza minima, che invece aver comprato il libro a stampa ovviamente non dava

In un certo senso ammiro la saggezza di preferire di avere 100 libri studiati attentamente piuttosto che 1000 letti superficialmente, pero' il risultato e' stato che il 90% della gente e' rimasta ignorante e il 10% e' rimasto all'imparare le poesie a memoria

[max6521]

otto racconti brevi mi sono piaciuti il ladro onesto e doppia indagine
nel primo un personaggio un po naif arruba soldi alle sue vittime a seconda del loro reddito
in doppia indagine Montalbano è coinvolto in una sparatina per questioni di corna
sarà molto indulgente in entrambi i casi

[KrystalClub]

Come una cosa porta ad un’altra.

Dunque, mi ero convinto a leggere Open, la biografia di Agassi; l’avevo snobbata appena uscita, sia perché Andre non è mai stato tra i miei giocatori preferiti, sia per tutto l’hype costruito intorno ad essa.
Buona, invece.
Molto buona.
Quel che ignoravo, è che fosse opera di un talentuoso ghost writer di nome J. R. Moehringer, già premio Pulitzer, e autore di questo gioiellino:



Incuriosito, me lo sono procurato e mi ci sono tuffato a capofitto.
Ad un certo punto, al giovane protagonista vengono consigliati alcuni grandi scrittori americani del secolo scorso, tra i quali Dos Passos, Cheever, la Wharton.
E Richard Yates, autore di Revolutionary Road.




(“Il Grande Gatsby della sua generazione” è la definizione più abusata – e più inesatta).
Non mi piace tentare di descrivere una trama: non so farlo, e perlopiù (nei romanzi, o al cinema) si tratta quasi sempre di un ragazzo che incontra una ragazza, o l’ha già incontrata, o vive alcune esperienze aspettando di incontrarla.

Revolutionary Road è bellissimo.
L’ho scoperto per una via tortuosa, ma in qualche modo ci sono arrivato.