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the secretary

Inviato: 22/07/2006, 14:18
da fritz
Notte calda d'estate, rai tre: the secretary
visto distrattamente, era già iniziato, ci ha progressivamente preso, me e mia moglie, grazie alla delicata e ben realizzata trattazione del tema sado/maso. Il regista non ci ha fatto mancare nulla o quasi: sottomissione psicologica, barra, spanking, pissing, masturbazione compulsiva, insomma..grazie! a seguire bel rapporto coniugale :wink:
Conoscete altri film del genere, cioè una ben realizzata trattazione mainstream di temi erotici, con intriganti scene non esplicite?


Seguono recensioni
La piccola autolesionista Lee Hollo(w)way esce dalla clinica per affrontare il matrimonio "a norma" della biondissima sorella, vuota, innamorata e vorace. La madre, cosciente del problema della figlia, la soffoca di attenzioni inutili e deleterie. Il padre, alcolista, oscilla fra la costante perdizione e i tentativi di riabilitazione. La (a)normalità dell'ambiente circostante viene interiorizzata da Lee, che si divide come il padre fra i tentativi di reprimere la propria natura e quelli di accettarla. L'occasione per ricomporre questa dicotomia le si presenta sotto forma di un impiego come segretaria/dattilografa nello studio legale del solitario avvocato E. Edward Gray (James Spader). Elettro Encefalo-Gramma si presenta inizialmente piatto, turbato dall'abbandono di una donna/domina anch'essa biondissima dal cui ricordo cerca di sfuggire attraverso l'esercizio fisico. Ecco che le segretarie diventano soggetti su cui poter esercitare, con mano sempre più pesante, il potere del datore di lavoro, dell'uomo, del fallo. Contrariamente alle sue aspettative però, la piccola Lee non lo abbandona nemmeno quando le sue richieste cominciano a rasentare il compulsivo. Anzi, per la sottomessa dattilografa il rapporto inizia a mutare in qualcosa di intrigante, i confini fra sessualità e professionalità di confondono e i due si trascinano a vicenda sempre più a fondo nei loro giochi di potere. Lee cessa di essere autolesionista e richiede l'intervento sadico dell'avvocato, che la scruta da dietro la sua scrivania di legno scuro con i suoi occhi sporgenti e indecifrabili. Ma EEG comincia ad essere turbato dalla loro relazione e cerca di uscirne, spingendo la segretaria a tentare la strada della obbediente ribellione per conquistare definitivamente il suo cuore.


Steven Shainberg vince il Sundance trattando un tema che molti prima di lui avevano più o meno efficacemente investigato. Uno su tutti, David Cronemberg aveva impiegato proprio lo stesso James Spader - sempre uguale/fedele a se stesso - per solcare la sottile linea fra piacere e dolore in Crash. I suoi bug eyes vitrei e sofferenti questa volta esplorano le piccole e ben nascoste cicatrici della dattilografa, la quale gradualmente lo trascina in un vortice di perversione che lo costringe ad infliggerle crescenti sevizie. Le derive della sessualità umana sono dei nuclei tematici che possono produrre grande cinema o clamorosi scivoloni: Shainberg oscilla costantemente fra i due, proponendo sequenze dalla tensione erotica elevatissima e fotografandole con una delicatezza che non si sofferma su dettagli scontati o clichè patinati, ma anche situazioni al limite del grottesco che fanno precipitare l'attenzione dello spettatore ben al di sotto della soglia di minimo interesse. Ad ogni modo, siamo ben lontani dalle pruriginose serial killer/ballerine di Paul Verhoven. Secretary ci porta nell'interregno fra erotismo e commedia, sospesi fra un sorriso e un'erezione, fra la voglia di lasciarsi andare ad un commento che distrugga la credibilità del film e quella di andare a casa a sculacciare la/il propria/o compagna/o.

Alberto Zambenedetti

Schiaffi competenti

Che cosa distingue l'amore dalla perversione? L'amore, e nient'altro: le pratiche più stravaganti si rivelano dolcissime, se dettate dalla consapevole tenerezza reciproca. Una favola sulla carta nerissima, in realtà rosa sangue (shocking solo per benpensanti pruriginosi e femministe tarde), romantica, (ir)ridente, irresistibile, un melò classico travestito da commedia sofisticata, un autentico trip visivo di quasi due ore (lo studio legale come grotta delle meraviglie di gusto orientale, la tenera visione masturbatoria di Lee, la bellezza quasi metafisica del cibo "permesso", la snervante attesa in abito nuziale), commovente per ritmo, misura, crudeltà e senso del magico. Si fa strada, deliziosamente perturbante, l'idea che la sola perversione possibile sia l'indifferenza (l'infelicità dei "normalissimi" genitori della protagonista). Maggie Gyllenhaal è una delizia, James Spader concilia charme e autoironia.

Stefano Selleri

Dio li fa e poi li accoppia

Lei e' una ragazza con problemi psicologici che sfoga il suo disagio esistenziale nell'autolesionismo. Lui e' un uomo solo e solitario per cui il dominio diventa l'unica via possibile alla comunicazione degli affetti. La complementarita' dei loro problemi crea i presupposti per una coppia affiatata e complice. Vincitore del premio della Giuria al Sundance, "Secretary" e' una commedia divertente (ma non troppo) che rovescia le convenzioni della coppietta borghese. Le romaticherie del corteggiamento vengono infatti sostituite da un percorso iniziatico in cui la consapevolezza delle pulsioni riesce a trovare uno spazio comune in cui potersi esprimere senza essere giudicata. Nonostante le buone intenzioni, e la parziale originalita' del soggetto, il film di Steven Shainberg fatica a svincolarsi da una "piacioneria" di fondo, che smorza le tinte drammatiche e attenua gli spunti ironici. Il grottesco tende a prevalere e ad imporsi come cifra stilistica, finendo per colorire la vicenda di tocchi demenziali con un conseguente calo del coinvolgimento. L'aspetto meno convincente, oltre all'assenza di una vera e propria progressione narrativa, e' la caratterizzazione sopra le righe dei personaggi, quasi a voler tranquillizzare gli spettatori "Ehi, non preoccupatevi! E' solo una commedia!". Ecco quindi il fidanzato caratteriale (Jeremy Davies, come in "Solaris" costretto in un ruolo gesticolante), il padre ubriacone, la madre svagata e apprensiva, fino ai due protagonisti, ben interpretati, ma imbrigliati dalla sceneggiatura in svolte piu' inclini a conquistare il pubblico che a sviscerare la loro interiorita'. Gli aspetti piu' interessanti sono invece la padronanza del mezzo cinematografico da parte del regista, che riesce a sfruttare con un certo brio la ripetitivita' di ambienti e situazioni, due bravi protagonisti (un ritrovato James Spader e la spigliata Maggie Gyllenhaal) e alcune mezze tinte che affiorano dai dialoghi. Per il resto, la cornice "Sundance" sembra avere ormai creato uno stile omologato, fatto di soggetti in apparenza scomodi in salsa minimalista risolti tra risate sdrammatizzanti. Niente di spiacevole, ma piu' fumo che arrosto.

Inviato: 22/07/2006, 22:53
da fiatAGRI
ancora non l'ho visto

Inviato: 23/07/2006, 9:15
da LeisureLarry
L'ho visto anni fa. Un film che tratta argomenti che altri non riportano.
Un pó esagerato e ingenuo, ma da guardare.

Inviato: 23/07/2006, 21:01
da ronsard
Lo vidi a Bologna appena uscì, lo trovai didascalico, ma onesto, quando uscii dal cinema ero con una mia amica con la quale poche ore dopo tentammo di una cosa che succedeva nel film.

Inviato: 24/07/2006, 9:56
da SuSEr
Visto l'altra sera su RAI 3 e apprezzato molto. Altri film del genere? Boh....

Inviato: 24/07/2006, 15:26
da radek66
:roll: :roll: :roll: :roll:
All'uscita nei cinema me lo persi, lo recuperai l'anno successivo su Sky... lo vidi in casa, da solo, anche nella speranza di spararmi un bel raspone visto che Maggie Gillenhall mi attizza parecchio... Grossa delusione da quel punto di vista, filmetto mediocre per il resto, anche se i due protagonisti sono decisamente bravi nel loro parossismo...
:wink: :wink: :wink: :wink:

Inviato: 24/07/2006, 15:45
da ronsard
radek66 ha scritto::roll: :roll: :roll: :roll:
All'uscita nei cinema me lo persi, lo recuperai l'anno successivo su Sky... lo vidi in casa, da solo, anche nella speranza di spararmi un bel raspone visto che Maggie Gillenhall mi attizza parecchio... Grossa delusione da quel punto di vista, filmetto mediocre per il resto, anche se i due protagonisti sono decisamente bravi nel loro parossismo...
:wink: :wink: :wink: :wink:
infatti! per il raspone è meglio lo spot della viakal che passa in questi giorni piuttosto.

Re: the secretary

Inviato: 09/08/2013, 22:06
da fiatAGRI
Poi l'ho visto...Non male