marziano ha scritto:però Xander scommetto che sei a favore dei programmi di c.d. educazione sessuale in cui con la scusa di combattere gli “stereotipi di genere” si racconta ai 14enni che non c'è un modo giusto per essere maschi e femmine e non ci sono caratteristiche esclusivamente maschili e femminili parificando ogni atteggiamento e quindi - ovvio parlare di “rapporti orogenitali ed anali” come un dato acquisito ed universalmente praticato e si presenta la “pillola del giorno dopo” come contraccettivo (invece che metodo abortivo) per invitarle a scopare a destra e a manca senza alcuna assunzione di responsabilità?
Non perdo eccessivo tempo ad addentrarmi nei nuovi "programmi" didattici di educazione sessuale: non li ho letti in prima persona nel dettaglio (ma sono pronto a scommettere non li abbia letti nemmeno lei). Sul fatto che non ci sia un "modo giusto" di essere maschi o femmine tendenzialmente è vero: o almeno, il confutante spieghi dettagliatamente qual è il modo giusto di essere maschio o femmina: a 14 anni per essere "giustamente maschio" cosa dovrei fare ? Playstation con Need for Speed e Metal Slug, film di Clint Eastwood e Sylvester Stallone, Calcio e lotte improvvisate con gli amici al campetto sportivo ? Sull'abito come fare ? Jeans e pelle consentiti, colori liberi a patto di evitare i toni pastello e soprattutto
mai il rosa ?
Mi illumini lei sul modo "giusto" di essere maschi a 14 anni (e anche oltre). Il modo "giusto" badi bene, non è per forza corrispondente all'essere "eterosessuali". Il primo punto mi pare una boiata bella e buona, il programma nel dettaglio andrebbe letto, e soprattutto andrebbe spiegato e messo in pratica da un docente veramente oculato e capace.
Non so di cosa parlava lei da teenager: ma quando avevo 14 anni io era un fiorire di "tizio la prende in c***" - "La mamma di caio fa i bocchini" e via di questo passo. Quindi di rapporti orogenitali ed anali, da ragazzetti, se ne parla fin troppo spesso a ogni piè sospinto, perché a quell'età si ha sempre la topa (o la bega, a seconda) in testa.
La "Pillola RU486" teatro già di epiche battaglie non molto tempo fa, è un farmaco che è efficace soltanto nelle 48 ore immediatamente successive, quando non si può nemmeno parlare di "procedimento abortivo." E' una sicurezza in più di evitare gravidanze indesiderate (Che poi "la voglia svanisce e il figlio rimane"). Ma non si preoccupi che con la percentuale di odiosi e bigotti "farmacisti obiettori" in Italia è introvabile quasi quanto le figurine di Volpi e Pizzaballa (e lo so per esperienza)
marziano ha scritto:allora checcazzo volete?
Chapeau, mi complimento con il Vostro dotto e forbito eloquio.
marziano ha scritto: il punto non è l'eventuale reato (che poi c'è anche se mi scopo una che ha 17 anni, 11 mesi e 30 giorni ma il giorno dopo invece è matura? maddai) il punto è che la società non può gridare allo scandalo se fanno le troiette già a 14,15 e 16 anni quando tutto intorno a loro gli dice che è bene e buono fare la troietta!
o gli si dice che è sbagliato e il sesso non è un gioco ma una parte importante di una persona da non gettare per soldi ma da fare con chi si ama davvero al momento giusto o non ci si può lamentare o indignare proprio per un cazzo.
non ci sono pasti gratis.
(è questo che voleva dire Vissani, secondo me o almeno tetsuya che a volte confondo con masuka).
Esattamente quello che si rifletteva ( punto sul quale si è verificato il doppio errato understandement con il D'Amato ). Io rifuggo le persone che gridano allo scandalo senza accorgersi di essere completamente imbevuti e parte integrante della società colpevole di promulgare certi modelli. Siamo imbevuti di stereotipi, continuamente esposti a messaggi sessuali più o meno espliciti (ormai si usano riferimenti sessuali anche per pubblicizzare lo spazzolone del cesso). La società è drammaticamente colpevole, come lo sono in molti casi certe famiglie. (Non so quanti ricordano il caso scoppiato nei quartieri bene di Roma con le baby squillo. Ebbene una di queste madri, al telefono, diceva "studi dopo...che devi lavorare." E il lavoro vabbè, lo sappiamo tutti).
In una situazione del genere è chiaro come una Teenager possa crescere eccessivamente sessualizzata, ma diciamoci anche la verità: lei stessa è l'ultima responsabile imputabile, poiché ha in pratica conosciuto solo quella forma e quel modello comportamentale.
Non sono sprovvedute le giovani ragazze ok, ma non hanno certo l'esperienza e le sufficienti barriere mentali di un adulto.
Conti fatti, io continuo a trovare molta più colpa nel 40-50 che ci va con la ragazzina (squillo o meno) piuttosto che nella controparte.
Quando sento alcuni soggetti, colti con le mani nella marmellata, dare la colpa alla "eccessiva emancipazione e sessualizzazione delle ragazzette" ... non so... mi puzza molto di comodo alibi morale da strapazzo.
E suvvia che un po' di educazione sessuale, fatta come si deve, non fa male. Siamo l'ultimo e l'unico paese europeo a non prevederla nella didattica, con la scusa che "bisogna lasciare alle famiglie" si infatti, ho appena fatto un ottimo esempio, due capoversi più sopra
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