[O.T.] Curiosità  su politica italiana anni 70

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cimmeno
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[O.T.] Curiosità  su politica italiana anni 70

#1 Messaggio da cimmeno »

una curiosità  : ogni volta che si parla di elettronica di consumo in italia salta fuori il fatto che la televisione a colori in italia è stata introdotta con un patetico ritardo rispetto agli altri paesi.

ora : di solito le decisioni di politica economica ed industriale in italia vengono prese, è il caso di dirlo, a cazzo di cane. ma in definitiva chi ci ha guadagnato da questo ritardo?chi spinse per questa cretinata?
chi lo sa? chi c'era o ha orecchiato racconti altrui?

in giro per la rete non se ne parla...
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camminatore
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#2 Messaggio da camminatore »

non trovi nulla perchè berlusconi ancora non era sceso in campo, e così gli intellettuali come te non ricevono ordini dai propri padroni e non scrivono nulla.

cmq, probabilmente, la colpa sarà  stata dei servizi segreti deviati o della chiesa.
"signori: tenete a mente le parole di un profeta !! lo scudetto 2006 è del milan "
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Berlino
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#3 Messaggio da Berlino »

dimettiti stupidino



edito qui per chiarire... ho trovato fastidioso il commento di camminatore che nemmeno un secondo dopo la domanda del post (imho molto interessante) di cimmeno tirava fuori ad-minkiam il suo classico tormentone...
Ultima modifica di Berlino il 26/02/2006, 21:52, modificato 1 volta in totale.
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donegal
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#4 Messaggio da donegal »

Cimmeno, c'è un libro che da tempo voglio acquistare (su consiglio di persone affidabili) che analizza questo e altri misteri

La scomparsa dell'Italia industriale
l'autore è il celebre sociologo Luciano Gallino
ediz. Einaudi

Luciano Gallino presenta con dati di fatto, oggettivi ed inconfutabili, la realtà  del nostro Paese: l'Italia non possiede più una grande industria manifatturiera nell'informatica, nel settore aerospaziale, nella chimica, nell'elettronica di consumo e nell'automobile...
L'autore si chiede con caustica ironia: "Non è stata impresa da poco, aver lasciato scomparire interi settori produttivi nei quali si eccelleva: nè aver mancato le opportunità  per riuscirvi in quelli dove esistevano le risorse tecnologiche e umane per farlo. Sembra lecito chiedersi come ci si è riusciti. questo saggio prova a delineare alcune risposte. Con l'auspicio di veder ricomparire una politica industriale, volta a favorire l'occupazione ad alta intensità  di conoscenza e uno sviluppo più autonomo ed equilibrato di tutto il paese".

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cimmeno
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#5 Messaggio da cimmeno »

donegal ha scritto:Cimmeno, c'è un libro che da tempo voglio acquistare (su consiglio di persone affidabili) che analizza questo e altri misteri

La scomparsa dell'Italia industriale
l'autore è il celebre sociologo Luciano Gallino
ediz. Einaudi

Luciano Gallino presenta con dati di fatto, oggettivi ed inconfutabili, la realtà  del nostro Paese: l'Italia non possiede più una grande industria manifatturiera nell'informatica, nel settore aerospaziale, nella chimica, nell'elettronica di consumo e nell'automobile...
L'autore si chiede con caustica ironia: "Non è stata impresa da poco, aver lasciato scomparire interi settori produttivi nei quali si eccelleva: nè aver mancato le opportunità  per riuscirvi in quelli dove esistevano le risorse tecnologiche e umane per farlo. Sembra lecito chiedersi come ci si è riusciti. questo saggio prova a delineare alcune risposte. Con l'auspicio di veder ricomparire una politica industriale, volta a favorire l'occupazione ad alta intensità  di conoscenza e uno sviluppo più autonomo ed equilibrato di tutto il paese".

ne avevo sentito parlare e ne avevo letto su zeusnews. l'ho trovato su ibs a 7 euro.
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Scorpio
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#6 Messaggio da Scorpio »

donegal ha scritto: La scomparsa dell'Italia industriale
l'autore è il celebre sociologo Luciano Gallino
ediz. Einaudi

Luciano Gallino presenta con dati di fatto, oggettivi ed inconfutabili, la realtà  del nostro Paese: l'Italia non possiede più una grande industria manifatturiera nell'informatica, nel settore aerospaziale, nella chimica, nell'elettronica di consumo e nell'automobile...
L'autore si chiede con caustica ironia: "Non è stata impresa da poco, aver lasciato scomparire interi settori produttivi nei quali si eccelleva: nè aver mancato le opportunità  per riuscirvi in quelli dove esistevano le risorse tecnologiche e umane per farlo. Sembra lecito chiedersi come ci si è riusciti. questo saggio prova a delineare alcune risposte. Con l'auspicio di veder ricomparire una politica industriale, volta a favorire l'occupazione ad alta intensità  di conoscenza e uno sviluppo più autonomo ed equilibrato di tutto il paese".
caro concittadino, ricorda in che mani è stata la politica industriale e non solo in questo paese e penso la spiegazione sia facile da trovare.
a cominciare dall'ex datore di lavoro sporadico di L.Gallino, Juanin Ovini.

giusto poco fà , volevo prender a calci inculo il commentatore della cerimonia finale di Torino che ricordava come sarebbe stato contento la buonanima dell "avvocato" di vedere com'era diventata bella la città !
proprio lui? quello che assieme a valletta ha trasformato Torino da piccola Parigi a cesso protoindustriale con quartieri dormitorio!

come pure avrei voluto prendere a calci inc. Chiamparino quando ha sospirato sul come sarebbe stato contento Juanin all'inaugurazione della Metropolitana! proprio lui? quello che l'ha boicottata sistematicamente per timore che i torinesi non comprassero più automobili!

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donegal
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#7 Messaggio da donegal »

:lol: :D :) :-? :cry:

giuste considerazioni, scorpio.
Aggiungerei, a questa collezione di commemorazioni dell'ovino deceduto :
Come sarebbe contento l'avvocato di vedere una Torino così vivace !

(Gli Agnelli e Valletta erano "padri premurosi" e ragionavano così : alla sera il torinese doveva andare a letto presto se no non rendeva bene in fabbrica e quindi la città  non doveva offrire troppe tentazioni... l'operaio si deve divertire alla domenica allo stadio, così al lunedì inizia la settimana di buon umore e lavora meglio...)

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#8 Messaggio da donegal »

cimmeno ha scritto:

ne avevo sentito parlare e ne avevo letto su zeusnews.
La presentazione del libro l'ho presa proprio da Zeusnews.

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Scorpio
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#9 Messaggio da Scorpio »

sarei proprio curioso di leggere anch'io sto libro.
Gallino la marchetta su La stampa la faceva sovente e non mi è mai sembrato critco nei confronti della famigghià  "Ovini".
Tutto quello che faceva paura del comunismo - che avremmo perso le nostre case, i nostri risparmi, che ci avrebbero costretto a lavorare tutto il tempo per un salario scarso, e che non avremmo avuto alcuna voce contro il sistema - è diventato realtà grazie al capitalismo.

Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).

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#10 Messaggio da nik978 »

consigliola lettura de

"la dismissione"

di Ermanno Rea

non è torino, non è una trattato tecnico..ma merita

arriverà  a breve un film di avati, ma ho già  capito che sarà  più improntato sul personaggio e non sulla vicenda storica in se.
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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#11 Messaggio da donegal »

Tornato alla domanda di Cimmeno

Qui troverai un testo dove si parla delle vicisstudini legate all'introduzione in Italia del colore

http://www.pagine70.com/vmnews/wmview.php?ArtID=615


Parve poi certo che l'anno fatidico per l'Italia sarebbe stato il 1970, tanto che la RAI incominció le sue prime prove tecniche.... Purtroppo, un'interrogazione sollevata dall'onorevole repubblicano Ugo La Malfa destó il fondato timore che gli italiani si sarebbero indebitati fino all'osso per acquistare gli allora costosissimi televisori a colori. Si ritenne opportuno attendere tempi migliori e l'occasione propizia fu offerta dai Giochi Olimpici di Monaco 1972...

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#12 Messaggio da nik978 »

donegal ha scritto:Tornato alla domanda di Cimmeno

Qui troverai un testo dove si parla delle vicisstudini legate all'introduzione in Italia del colore

http://www.pagine70.com/vmnews/wmview.php?ArtID=615


Parve poi certo che l'anno fatidico per l'Italia sarebbe stato il 1970, tanto che la RAI incominció le sue prime prove tecniche.... Purtroppo, un'interrogazione sollevata dall'onorevole repubblicano Ugo La Malfa destó il fondato timore che gli italiani si sarebbero indebitati fino all'osso per acquistare gli allora costosissimi televisori a colori. Si ritenne opportuno attendere tempi migliori e l'occasione propizia fu offerta dai Giochi Olimpici di Monaco 1972...
credo che le immagini a colori dell'azione di settembre nero a monaco furono di una potenza mediatica pazzesca..ora siamo abituati a vedere tutto a colori..ma all'epoca...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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Re: Ot curiosità  su politica italiana anni 70

#13 Messaggio da dostum »

cimmeno ha scritto:una curiosità  : ogni volta che si parla di elettronica di consumo in italia salta fuori il fatto che la televisione a colori in italia è stata introdotta con un patetico ritardo rispetto agli altri paesi.

ora : di solito le decisioni di politica economica ed industriale in italia vengono prese, è il caso di dirlo, a cazzo di cane. ma in definitiva chi ci ha guadagnato da questo ritardo?chi spinse per questa cretinata?
chi lo sa? chi c'era o ha orecchiato racconti altrui?

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DEMENTIA JOE PRESIDENT OF FREEDONIA

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

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#14 Messaggio da australiano »

io sono d'accordo nel dare tutte le colpe ad agnelli e anche di più (e non sono ironico eh), peró diamine, se le olimpiadi (nel bene e nel male, non sto dando giudizi di merito) sono arrivate a torino, il "merito/colpa" è sicuramente TUTTO di agnelli, non certo di castellani, ghigo o chi per essi.

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#15 Messaggio da donegal »

australiano ha scritto:io sono d'accordo nel dare tutte le colpe ad agnelli e anche di più (e non sono ironico eh), peró diamine, se le olimpiadi (nel bene e nel male, non sto dando giudizi di merito) sono arrivate a torino, il "merito/colpa" è sicuramente TUTTO di agnelli, non certo di castellani, ghigo o chi per essi.

Aussie, è un pó come se un figlio cattivo ed egoista avesse mandato a battere sua madre tutto l'anno e l'avesse riempita di botte, nonostante i soldi.
E, preso da rimorsi, il giorno di natale questo figlio degenere decidesse di regalarle una borsetta di Prada e darle un bacino affettuoso sulla fronte :lol:

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