Era malato dal 1995 di sclerosi laterale amiotrofica
La sua battaglia per la liberalizzazione della ricerca
Radicali, è morto Luca Coscioni
lottó per le staminali libere
Luca Coscioni ed Emma Bonino
ROMA - Luca Coscioni, leader dell'Associazione che porta il suo nome e presidente di Radicali italiani, è morto. L'annuncio è stato dato da Marco Pannella a Radio Radicale. Coscioni era affetto da quasi dieci anni da sclerosi laterale amiotrofica e ha combattuto una lunga battaglia sulla bioetica, per la liberalizzazione della ricerca sulle staminali.
Coscioni era nato il 16 luglio 1967 a Orvieto. Nel 1995, anno in cui viene eletto consigliere comunale, si ammala di sclerosi laterale amiotrofica. Una malattia che lo costringe alle dimissioni. Scrive nel suo diario: "Mi sono ammalato ed è come se fossi morto. Il deserto è entrato dentro di me, il mio cuore si è fatto sabbia e credevo che il mio viaggio fosse finito".
Nell'aprile 2000 si candida nella Lista Bonino alle elezioni regionali in Umbria. Nel mese di agosto del 2000 i Radicali lanciano le prime elezioni on-line per eleggere 25 nuovi membri del Comitato di Coordinamento dei radicali. Coscioni viene eletto e promuove una campagna contro il proibizionismo sulla ricerca scientifica. A dicembre dello stesso anno viene eletto nel comitato e nel mese di febbraio del 2001 interviene per la prima volta con il suo sintetizzatore vocale vocale durante i lavori del Comitato a Chianciano.
Il 13 febbraio 2001 Coscioni interviene al Parlamento europeo davanti alla commissione sulla genetica umana. Parole che colpiscono i commissari e risollevano il dibattito europeo sulla clonazione terapeutica e l'utilizzo delle cellule staminali degli embrioni soprannumerari.
In occasione delle ultime elezioni politiche Coscioni è capolista delle liste Emma Bonino nel proporzionale. Non viene eletto nonostante un appello firmato da 50 premi Nobel di tutto il mondo. Nel frattempo il comitato dei radicali lo elegge all'unanimità presidente.
Il 20 settembre del 2002 viene fondata l'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica con "lo scopo di promuovere la libertà di cura e di ricerca scientifica, l'assistenza personale autogestita e affermare i diritti umani, civili e politici delle persone malate e disabili".
La sua fiducia nella ricerca lo aveva spinto a partecipare, a Torino, ad una sperimentazione con cellule staminali adulte, ma senza esito positivo. L'intervento avvenne il 20 maggio del 2002 all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino, un test sperimentale che era consistito nel somministrare circa 150 milioni di cellule staminali mesenchimali che erano state prelevate precedentemente dal suo stesso midollo osseo.
(20 febbraio 2006)
SQUIRTO, E ORA COME FACCIAMO?
