Il vero volto delle donne

Scatta il fluido erotico...

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L'Orco
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Il vero volto delle donne

#1 Messaggio da L'Orco »

Cari suini/e,

eccovi un brano tratto dal mio libro IL VERO VOLTO DELLE DONNE.

http://www.stradanove.net/news/testi/li ... 07030.html




... L’amava senza freni e gli avrebbe detto sempre “Sì.” senza pensare a nulla. Perchè l’universo intero sembrava creato apposta per incorniciare i loro corpi. Con lui, le veniva naturale ogni cosa. Al punto di pensare d’essere al mondo proprio per finire dritta tra le sue braccia, senza pudore. Quando facevano a caccia e metti, Vizia insisteva perchè si spogliasse prima Romolo. Era quasi un chiodo fisso, questo fatto di chi dovesse spogliarsi per primo. Lui aveva finito per scherzarci sopra.
“Famo a testa o croce, dai.”
“Lo sai che mi vergogno.” zagajava lei, sgranando gli occhietti da cerbiatto, che sembravano galleggiare nel buio.
“Ma scusa... nun ce potemo spojà  insieme?”
“Prima tu. Oppure niente.” insisteva lei. Non c’era verso di farle cambiare idea. Era proprio fissata.
“Manco fosse la prima volta che me vedi: se ricordo bene, ce ne siamo fatte, de galoppate… Spogliati prima tu, una volta tanto…”
“Mi vergogno...” ribadiva Vizia. La verità  era una soltanto: le piaceva guardarlo nudo. I capelli sciolti sulle spalle da Platone, gli addominali marchiati nello stomaco, stiracchiati come la pelle di un tamburo: era uno spettacolo da scolpire nella memoria. Lui, poi, c’andava fiero, del suo fisicaccio.
“Guardala, ‘sta carne che porto addosso: la vedi bene?”
“Certo.”
“Sappi che è l’unica cosa che c’ho. L’unica che nessuno me pó portà  via. Non ho rubato niente a nessuno, per diventà  così. Ho solo camminato e ricamminato. E sbattuto la mazza dentro la fica. Chè questo solo me piace fà !” diceva. Mentre parlava, si dimenava, stampando pugni sul volante e manate contro il cruscotto della Panda.
“C’hai pure me. Te lo sei già  scordato?” replicava Vizia, scoprendo le zinne. Quello s’ingrifava di brutto. Si spostava sull’altro sediletto. Le zompava addosso. Palpava quel che c’era da palpare. Sfilava quel che c’era da sfilare. Sleccava quel che c’era da sleccare: una ficona con un pelame fitto che pareva un boschetto, e il treno partiva per l’ennesimo viaggio verso il piacere.
“Vie’ qua che te sbrano!” biascicava Romolo, sguainando il pisello, dritto come una canna di bambù, fiero d’averlo, quasi fosse l’unico uomo rimasto sulla faccia della Terra. E gliel’intrufolava nella fessa, facendolo scivolare a memoria. All’inizio entrava piano piano. Poi cominciava a frullarlo su e giù, per farsi il giusto spazio, prima di girellarlo da una parte all’altra: una forchetta in un piattone di pappardelle fumiganti. Ma quello era solo una specie di riscaldamento. Chè poi cominciava a mollare degli scrolloni a rotta di collo, nemmeno dovesse infilzarla contro il sedile sbragato all’indietro, e dovesse scardinarlo, quel sedile. La Pandina di Vizia cominciava ad ondeggiare, proprio come la Nave dei Pirati, anch’essa sospesa in un cantuccio ritagliato in un posto lontano dal mondo. Romolo affondava i colpi e le spelluzzava le chiappe, artigliandole con le unghie. Impalata, lei si dondolava, mugulando singulti da ubriaca.
“Ma che sei, ‘na bestia?” lo spronava.
“Te la faccio sentì io, la bestia!” farfugliava lui, di rimando. Ogni tanto, peró, rallentava, giusto per non godere, sempre puntellandola. E la fissava con aria di sfida, per mostrare di che pasta era fatto, capace di dominare un’emozione così grande. Lei ci impazziva. E perdeva la testa fino in fondo.
“Non ti fermare: sfregnami, Pante’!” mormorava. E si avvoltolava a lui, che seguitava a provocarla.
“Te piace, sì? Te gusta?”
“Sììì, me stai a sdrumà ! Continua, te prego...” rispondeva lei, e faceva vibrare le narici, quasi pippasse la coca. A quel punto, quello si stoppava sul serio; puntava la cappella turgida contro le labbra della gnocca in fiamme e restava in attesa, mentre Vizia sembrava impazzire dalla goduria e si mordicchiava la lingua, fin quando Romolo ripartiva in quarta, per poi rallentare di nuovo e dilatare ancor più il tempo del godimento. Sapeva che era proprio quello, il sistema migliore per farla venire insieme a lui.
“C’hai sete, zoccole’? Apri la bocca... te la dó io, ‘na bella rinfrescata.” biascicava, al momento opportuno.
“Inondami!” sgnaolava lei. E Romolo ragliava, cacciando un urlaccio. La ragazza sbrodava e si contorceva sbroccolando, sfruculiando le dita dei piedi. Eppure trovava sempre il tempo di chiedersi come diavolo facesse a tirar fuori la bestiaccia un attimo prima di venirle addosso. Freddo. Senza mai sgarrare. Nemmeno schiacciasse un pulsante. Un po’ le faceva pure paura, chè pure grufolava a squarciagola, gudulando: un colombello che sentiva una fiammata esplodergli in mezzo alla cappella. E saettava un fiotto che partiva secco: una fucilata. Lei pareva morirci, sotto quello sgocciolio, che le disegnava dei ghirigori mielosi sulla pancia. Una spruzzaglia che spandeva un odorognolo rancido nell’aria… La passione rende la vita più sopportabile. Schiude le porte di una dimensione parallela, ben distante dal grigiore della quotidianità . Il sesso è lo sfogo guaritore che rende acuti i sensi e sfuma i contorni delle angosce che ingarbugliano lo stomaco e tolgono il sonno. Uno sfogo bestiale, ma blandito da un alone di luce, mista a calore, che tutto benedice e vivifica…
Dopo queste memorabili trombate, er Pantera si scioglieva. Pareva un cucciolo. Rideva, scherzava: un giocherellone. Mentre lei si passava uno-due fazzolettini sull’addome, portava la mano aperta sul viso, appoggiava il pollice sulla punta del naso e la sberleffava, facendo: “Marameo!”. Questo era il lato del suo carattere che più piaceva a Vizia, ma non riusciva a capire come un tipo così duro potesse diventare di colpo un tenerone e viceversa. La verità  è che anche nelle storie che sembrano fatte di solo sesso, un po’ d’amore vero c’è sempre. Magari solo una goccia, di quest’amore benedetto, ma c’è, grazie a Dio. E rende tutto più bello, nobile e profondamente eterno. Chè unisce due anime per sempre. Prima di lasciarsi andare, peró, Romolo lasciava passare due-tre minuti, durante i quali se ne stava imbalsamato, con gli occhi semichiusi. Ogni tanto li apriva. Gli dardeggiavano vitrei, nemmeno avesse una visione celestiale. La chioma scombiccherata si spantegava qua e là , incollandosi alla fronte sudaticcia.
“Vie’ qua: fatte spupattolà  un po’.” sussurrava poi, rimettendosi in sesto, dopo questi due-tre minuti da pascià . Prendeva Vizia tra le braccia. Le carezzava i capelli senza dire niente. Perchè non era necessario dire niente; oppure, quando parlava, diceva sciocchezzuole tipo: “A Vizia, sei er mejo vizio che c’ho”. La coccolava, insomma. E le faceva il solletico tra il mento e la gola: il suo punto debole. Oppure si metteva a cazzeggiare sul perchè e il per come delle cose, scrutando il cielo dal parabrezza.
“Chissà  perchè le stelle brillano di più, dopo ‘ste scopate...” si chiedeva ad alta voce.
“Ce credi, all’influsso degli astri?” lo interrogava la sua donna.
“L’influsso dell’astri? che roba è?”
“Dai che lo sai.” ridacchiava lei. Poi, peró, aveva uno scattino.
“Ma me vói bene? Cioè – voglio dì -: veramente bene...” chiedeva.
“Come no.”
“Nun sarà  che te stai solo a divertì, con me?” rilanciava Vizia. Romolo sorrideva senza dir nulla. Poi accendeva sigarette su sigarette, fumando e rifumando, cullato dalla musica che colava, sbrodolando qua e là , dalle casse dello stereo. Continuava a giochicchiare. Magari tirando schicchere ad un pupazzetto. Una ranocchietta verdognola presa chissà  dove ed appesa allo specchietto retrovisore: un portafortuna. Oppure muoveva le labbra a vuoto, senza parlare, per prenderla in giro.
“Non rispondi?”
“Devo pure risponde?” tagliava corto il ragazzo, ogni volta. E così non rispondeva mai o, al massimo, si metteva a ridere. In ogni caso, per lui il problema di capire se le volesse bene o meno non si poneva. Far l’amore con Vizia era il massimo e una cosa era certa: non faceva certo finta di godere; la libidine le scompigliava la faccetta, scombiccherandola: una tela di Picasso. E poi era una che non si tirava mai indietro. Quando era il momento, ci dava dentro che era un piacere. Ci metteva il cuore e l’anima. Er Pantera le ripeteva che poteva dormire sonni tranquilli: avrebbe scopato sempre e solo con lei. Per il semplice motivo che una meglio non l’avrebbe trovata. Dato che non esisteva. O almeno questo era quel che le faceva credere. Perchè a volte, giusto per il piacere di cambiare, dava una ripassata ad una certa Barbarella Pomponazzi, detta la Stracciacazzi. Una morettina tutta pepe, che aveva un banchetto di frutta e verdura proprio sotto casa sua. Più che altro, peró, vendeva erba (marijuana e altro). Un saluto oggi, due chiacchiere domani, se due si piacciono, scroccare un pompino è un secondo e finire a letto assieme un minuto. Il problema, dopo, è smettere. O, peggio, far capire all’altro che è venuto il momento di darci un taglio, chè la vita è fatta così: chi ha avuto, ha avuto e chi ha dato, ha dato: amici come prima, o forse no. Per lui, comunque, anche se aveva un culetto che parlava, questa Barbarella era solo un’amica un po’ speciale. Ma aveva un difetto: non si lavava. E al Pantera, abituato al profumo di pesca della pelle di Vizia, questo fatto non era mai andato giù. A volte, quando era proprio sudata, gli pareva quasi di fare l’amore con un uomo. Una volta, poi, la tipa s’era messa in testa d’essere rimasta incinta. Per un paio di settimane, il povero Romolo non aveva fatto che ripetere a chiunque incontrasse che la vita è uno schifo.
“Mo che je dico, a Vizia? se lo viene a sapè, è la volta che m’accanna! Er pupo, poi, chi lo mantiene? Mica me toccherà  andà  a lavorà  per lui?” bestemmiava, progettando d’impiccarsi o buttarsi da Ponte Marconi con un pietrone legato al collo. Era giunto alla conclusione che pure in fondo al Tevere si stava meglio.

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majestic
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#2 Messaggio da majestic »

Se ci fosse ancora "Lando" o il "Trombatore" di sicuro ti farebbero scrivere i testi
"BEATA LA MIA PRIMA DONNA CHE M'HA PRESO ANCORA VERGINE"
"MIO FRATELLO E' FIGLIO UNICO PERCHE' E' CONVINTO CHE CHINAGLIA NON PUO' PASSARE AL FROSINONE"

"Nessuno muore mai completamente, qualche cosa di lui rimane sempre.....vivo dentro di noi"

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L'Orco
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#3 Messaggio da L'Orco »

MAGARA!

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#4 Messaggio da breglia »

Beh che dire, sembra che il nostro letterato sia entrato nello spirito del forum...benvenuto!
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#5 Messaggio da Squirto »

breglia ha scritto:Beh che dire, sembra che il nostro letterato sia entrato nello spirito del forum...benvenuto!
lo spirito del forum è aprire topic solo per pubblicizzare propri libri?
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#6 Messaggio da breglia »

Squirto, ovvero il mio tutor del forum... :lol:
Forse avrei dovuto aggiungerci un finalmente prima di è "entrato nello spirito del forum"...cosi va bene? :wink:
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#7 Messaggio da Squirto »

vedremo...se posterà  come tutti gli altri, invece di parlare solo dei suoi libri, lo considereró un utente normale... altrimenti per me rimane uno spammer.
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#8 Messaggio da bellavista »

Squirto ha scritto:vedremo...se posterà  come tutti gli altri, invece di parlare solo dei suoi libri, lo considereró un utente normale... altrimenti per me rimane uno spammer.
come sei duuuuuuro :DDD
Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi

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#9 Messaggio da Squirto »

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:DDD
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#10 Messaggio da Kirov »

ma bannarlo no????
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#11 Messaggio da L'Orco »

Come siete cattivi!

Mai sentito parlare di letteratura erotika?

Poi di cosa mi accusate? tanto i libri non li compra niuno manko a pubblicizzarli a Rai 1.

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#12 Messaggio da Squirto »

Fernando Bassoli ha scritto: Poi di cosa mi accusate? tanto i libri non li compra niuno manko a pubblicizzarli a Rai 1.
già , e poi finchè ci sarà  quel pirla di Mollica... :bleh:
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#13 Messaggio da ricognizione »

Bassoli, da quello che leggo non possiedi un grande talento come scrittore. Meglio se posti delle foto di fighe. Apprezziamo tutti di più, credo.

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#14 Messaggio da donegal »

A me è piaciuto molto quando &#8220 dice a &#8247 che &#8820 è una xJwz4

E' un problema di Mozilla Firefox o anche qualcun altro non riesce a leggere quasi nulla ?

PS
"Cari suini" lo dici a chi ti pubblica :lol:
Maturità e depravazione battono sempre gioventù e bellezza

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ioz
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#15 Messaggio da ioz »

donegal ha scritto:A me è piaciuto molto quando &#8220 dice a &#8247 che &#8820 è una xJwz4

E' un problema di Mozilla Firefox o anche qualcun altro non riesce a leggere quasi nulla ?

PS
"Cari suini" lo dici a chi ti pubblica :lol:
come non quotarti?
soprattutto per il PS......

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