Inviato: 23/11/2001, 13:31
L'ipocrisia non l'ho mai potuta sopportare.
Se non bastavano le cazzate di Selen dette a Rispoli (vedi topic Le bugie di Selen) eccovi l'intervista rilasciata a Panorama di questa settimana
Date un'altra possibilità a una povera pornodiva
Tre anni fa aveva detto: «Lascio l'hard e cambio vita». Ma la spietata industria del porno non l'ha mollata. Sarà andata davvero così? Adesso Luce Caponegro ci riprova.
di MAURO ANSELMO 23/11/2001
C'era una volta il bell'anatroccolo del cinema hard. Ma lei, Luce Caponegro, in arte Selen, 35 anni, un figlio, fuoriclasse dell'immaginario erotico maschile di fine secolo, non lo sapeva. Se ne accorse tre anni fa quando decise di abbandonare il mondo delle luci rosse, per mettersi a volare e diventare un cigno. Basta con i set sporcaccioni, i film osè, gli strusciamenti con il pubblico eccitato e le esibizioni di sesso estremo. Che cos'era successo? Nell'anima dell'anatroccolo qualcosa si era incrinato e lei voleva cambiare vita. Spettacoli in tv (Ciro il figlio di Target di Gregorio Paolini su Italia 1, un appuntamento serale su Stream, il Tg rosa su Odeon Tv), programmi radiofonici (una palestra con gli ascoltatori su Radio 101), calendari patinati in linea con quelli delle ragazze dello spettacolo, una pièce teatrale (la prima è in cartellone il 20 novembre all'Anfitrione di Roma).Tutto facile? Per niente. La strega cattiva era in agguato. La perfida strega del passato, quella potente industria dell'hard che non volendo rinunciare al business continua a ristampare le pellicole a luci rosse di 7-8 anni fa come se fossero state girate ieri, sovrapponendo l'immagine della vecchia Selen a quella nuova e cercando di trascinare nello stagno di un tempo l'ex anatroccolo che si libra verso cieli più azzurri.Ironia del destino: l'ex regina dell'hard è oggi perseguitata dall'hard, ma pronta a combattere e a vendere cara la pelle. Avvocati, esposti alla magistratura, udienze, cause milionarie; e proprio adesso l'attrice si è anche riconciliata con i genitori (padre e madre, per la vergogna, avevano cambiato città quando lei aveva scelto le luci rosse) e c'è in cantiere una trattativa con la Mediaset per un nuovo programma televisivo.
-Quale ruolo interpreta oggi Selen, quello del Figliol prodigo o della Maddalena pentita?
-La Maddalena proprio no, anche se il personaggio mi piace perchè era caro a Gesù. Ma una cosa vorrei che fosse chiara: io non rinnego niente del passato. Non mi sono buttata nell'eros per guadagnare la pagnotta: l'ho scelto perchè era la finestra aperta, l'aria libera contro i tabù che un'educazione familiare miope e ipocrita mi avevano imposto. Ero innamorata, vivevo ai 300 all'ora con il mio uomo, la persona che sarebbe diventata il mio primo marito, e a quell'esperienza ho dato tutta me stessa.
-E dopo?
-Mi sono accorta che dentro di me stava succedendo qualcosa.Che cosa?Si era spenta la passione. Quella tensione dei sensi che mi portava sul set come un'eroina bohèmienne, che cercava se stessa attraverso l'energia dirompente della sessualità , si era rinsecchita come un fiore senz'acqua. Non ce la facevo più: davanti alla cinepresa era come se mi mancasse il respiro. Allora sono entrata in crisi e ho cercato conforto nel mio uomo che era anche il mio impresario. Ma invano. Ho vissuto momenti tremendi, ho pianto, sono arrivata alla rottura con lui. E ho deciso di smettere.
-Tempo fa lei ha detto che le erano tornati i brufoli da adolescente perchè fa poco sesso. Le sono andati via?
-Non ancora, ma credo di essere sulla buona strada.
-C'è un fidanzato?
-Forse. E lo voglio proteggere, quindi non ne parlo.
-Che cosa le mancava quando è entrata in crisi?
-Qualcosa di profondo e di stabile.
-Il pudore perduto?
-Anche. Ma mi mancava soprattutto il tepore dell'affetto vero. Volevo tornare nelle regole, avevo voglia di famiglia.
-E, tanto per cominciare, come il Figliol prodigo è tornata da papà ?
-C'è stato prima un lungo Purgatorio, una specie di limbo freddo nel quale nessuno voleva fare il primo passo. Poi ci siamo sciolti. In realtà la mia famiglia non aspettava altro. Ho capito che li avevo ritrovati quando ho avuto il coraggio di baciare il papà e la mamma.
-Chi ha fatto il primo passo?
-Io.
-Perchè adesso accusa il mondo dell'hard?
-Per lo sciacallaggio indecente delle case produttrici. Che dopo avermi sfruttata per otto anni (ho girato una ventina di film, non più di tre-quattro all'anno) continuano a rititolare e a ricopertinare le pellicole di allora presentandole come «l'ultimo film di Selen». Un'operazione vergognosa.
-Che dimostra peró che lei in versione hard ha ancora parecchi fan.
-Ma quella non sono più io. E l'operazione mi danneggia perchè mette in dubbio la mia scelta di rompere con quel mondo, che è definitiva. «Se Selen non fa più il porno, perchè continuano a uscire nuovi film?» dicono nell'ambiente dello spettacolo. Ma quelli non sono nuovi film, sono le vecchie pellicole spacciate per nuove.
-Che effetto le fa rivedere quelle scene di eros estremo?
-L'effetto che provo a rivedere le fotografie di quando avevo quattro anni e facevo la pipì nel vasino. Oggi Selen è un'altra persona.
-Non le hanno mai detto che lei sputa nel piatto che l'ha resa famosa?
-Ma quale piatto... Il mondo che ho conosciuto io non esiste più. Una volta l'hard, con i suoi difetti, era pur sempre cinema: magari di serie B, underground, alternativo, trash, ma aveva una sua valenza.
-Valenza?
-Sì, sostantivo che nel linguaggio della critica sta a indicare l'essenza profonda, il significato. La valenza letteraria di un testo...
-Complimenti.
-Ha dei dubbi sul mio vocabolario?
-No. Stava dicendo?
-Oggi quel mondo non c'è più. Oggi l'hard è un'industria senz'anima, asettica e spietata, inflazionata dall'arrivo delle bellissime ragazze dell'Est, ungheresi e cecoslovacche soprattutto, che oltre a vendersi per un pugno di lire hanno portato sul set una palpabile atmosfera di malinconia. Gesti meccanici, corpi nudi e freddi. Altro che eros: Barbie e Big Jim che si muovono e fanno ginnastica.
-Lei invece fa teatro con uno spettacolo dal titolo «No grazie, faccio sesso». Sarebbe questo il nuovo corso?
-Ammetto che il titolo è un po' forte. Ma solo il titolo, perchè si tratta di una commedia brillante nella quale interpreto il ruolo, castigatissimo, di una signorina che avendo un passato sessualmente turbolento si trova impacciata e imbarazzatissima quando scopre di essersi innamorata.
-àˆ lei che recita se stessa?
-Nemmeno per sogno. Quando mi innamoro, io non sono impacciata.
<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: Fabrizio Zanoni il 2001-11-23 13:35 ]</font>
Se non bastavano le cazzate di Selen dette a Rispoli (vedi topic Le bugie di Selen) eccovi l'intervista rilasciata a Panorama di questa settimana
Date un'altra possibilità a una povera pornodiva
Tre anni fa aveva detto: «Lascio l'hard e cambio vita». Ma la spietata industria del porno non l'ha mollata. Sarà andata davvero così? Adesso Luce Caponegro ci riprova.
di MAURO ANSELMO 23/11/2001
C'era una volta il bell'anatroccolo del cinema hard. Ma lei, Luce Caponegro, in arte Selen, 35 anni, un figlio, fuoriclasse dell'immaginario erotico maschile di fine secolo, non lo sapeva. Se ne accorse tre anni fa quando decise di abbandonare il mondo delle luci rosse, per mettersi a volare e diventare un cigno. Basta con i set sporcaccioni, i film osè, gli strusciamenti con il pubblico eccitato e le esibizioni di sesso estremo. Che cos'era successo? Nell'anima dell'anatroccolo qualcosa si era incrinato e lei voleva cambiare vita. Spettacoli in tv (Ciro il figlio di Target di Gregorio Paolini su Italia 1, un appuntamento serale su Stream, il Tg rosa su Odeon Tv), programmi radiofonici (una palestra con gli ascoltatori su Radio 101), calendari patinati in linea con quelli delle ragazze dello spettacolo, una pièce teatrale (la prima è in cartellone il 20 novembre all'Anfitrione di Roma).Tutto facile? Per niente. La strega cattiva era in agguato. La perfida strega del passato, quella potente industria dell'hard che non volendo rinunciare al business continua a ristampare le pellicole a luci rosse di 7-8 anni fa come se fossero state girate ieri, sovrapponendo l'immagine della vecchia Selen a quella nuova e cercando di trascinare nello stagno di un tempo l'ex anatroccolo che si libra verso cieli più azzurri.Ironia del destino: l'ex regina dell'hard è oggi perseguitata dall'hard, ma pronta a combattere e a vendere cara la pelle. Avvocati, esposti alla magistratura, udienze, cause milionarie; e proprio adesso l'attrice si è anche riconciliata con i genitori (padre e madre, per la vergogna, avevano cambiato città quando lei aveva scelto le luci rosse) e c'è in cantiere una trattativa con la Mediaset per un nuovo programma televisivo.
-Quale ruolo interpreta oggi Selen, quello del Figliol prodigo o della Maddalena pentita?
-La Maddalena proprio no, anche se il personaggio mi piace perchè era caro a Gesù. Ma una cosa vorrei che fosse chiara: io non rinnego niente del passato. Non mi sono buttata nell'eros per guadagnare la pagnotta: l'ho scelto perchè era la finestra aperta, l'aria libera contro i tabù che un'educazione familiare miope e ipocrita mi avevano imposto. Ero innamorata, vivevo ai 300 all'ora con il mio uomo, la persona che sarebbe diventata il mio primo marito, e a quell'esperienza ho dato tutta me stessa.
-E dopo?
-Mi sono accorta che dentro di me stava succedendo qualcosa.Che cosa?Si era spenta la passione. Quella tensione dei sensi che mi portava sul set come un'eroina bohèmienne, che cercava se stessa attraverso l'energia dirompente della sessualità , si era rinsecchita come un fiore senz'acqua. Non ce la facevo più: davanti alla cinepresa era come se mi mancasse il respiro. Allora sono entrata in crisi e ho cercato conforto nel mio uomo che era anche il mio impresario. Ma invano. Ho vissuto momenti tremendi, ho pianto, sono arrivata alla rottura con lui. E ho deciso di smettere.
-Tempo fa lei ha detto che le erano tornati i brufoli da adolescente perchè fa poco sesso. Le sono andati via?
-Non ancora, ma credo di essere sulla buona strada.
-C'è un fidanzato?
-Forse. E lo voglio proteggere, quindi non ne parlo.
-Che cosa le mancava quando è entrata in crisi?
-Qualcosa di profondo e di stabile.
-Il pudore perduto?
-Anche. Ma mi mancava soprattutto il tepore dell'affetto vero. Volevo tornare nelle regole, avevo voglia di famiglia.
-E, tanto per cominciare, come il Figliol prodigo è tornata da papà ?
-C'è stato prima un lungo Purgatorio, una specie di limbo freddo nel quale nessuno voleva fare il primo passo. Poi ci siamo sciolti. In realtà la mia famiglia non aspettava altro. Ho capito che li avevo ritrovati quando ho avuto il coraggio di baciare il papà e la mamma.
-Chi ha fatto il primo passo?
-Io.
-Perchè adesso accusa il mondo dell'hard?
-Per lo sciacallaggio indecente delle case produttrici. Che dopo avermi sfruttata per otto anni (ho girato una ventina di film, non più di tre-quattro all'anno) continuano a rititolare e a ricopertinare le pellicole di allora presentandole come «l'ultimo film di Selen». Un'operazione vergognosa.
-Che dimostra peró che lei in versione hard ha ancora parecchi fan.
-Ma quella non sono più io. E l'operazione mi danneggia perchè mette in dubbio la mia scelta di rompere con quel mondo, che è definitiva. «Se Selen non fa più il porno, perchè continuano a uscire nuovi film?» dicono nell'ambiente dello spettacolo. Ma quelli non sono nuovi film, sono le vecchie pellicole spacciate per nuove.
-Che effetto le fa rivedere quelle scene di eros estremo?
-L'effetto che provo a rivedere le fotografie di quando avevo quattro anni e facevo la pipì nel vasino. Oggi Selen è un'altra persona.
-Non le hanno mai detto che lei sputa nel piatto che l'ha resa famosa?
-Ma quale piatto... Il mondo che ho conosciuto io non esiste più. Una volta l'hard, con i suoi difetti, era pur sempre cinema: magari di serie B, underground, alternativo, trash, ma aveva una sua valenza.
-Valenza?
-Sì, sostantivo che nel linguaggio della critica sta a indicare l'essenza profonda, il significato. La valenza letteraria di un testo...
-Complimenti.
-Ha dei dubbi sul mio vocabolario?
-No. Stava dicendo?
-Oggi quel mondo non c'è più. Oggi l'hard è un'industria senz'anima, asettica e spietata, inflazionata dall'arrivo delle bellissime ragazze dell'Est, ungheresi e cecoslovacche soprattutto, che oltre a vendersi per un pugno di lire hanno portato sul set una palpabile atmosfera di malinconia. Gesti meccanici, corpi nudi e freddi. Altro che eros: Barbie e Big Jim che si muovono e fanno ginnastica.
-Lei invece fa teatro con uno spettacolo dal titolo «No grazie, faccio sesso». Sarebbe questo il nuovo corso?
-Ammetto che il titolo è un po' forte. Ma solo il titolo, perchè si tratta di una commedia brillante nella quale interpreto il ruolo, castigatissimo, di una signorina che avendo un passato sessualmente turbolento si trova impacciata e imbarazzatissima quando scopre di essersi innamorata.
-àˆ lei che recita se stessa?
-Nemmeno per sogno. Quando mi innamoro, io non sono impacciata.
<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: Fabrizio Zanoni il 2001-11-23 13:35 ]</font>