4° rapporto Eurispes sulla pornografia
Inviato: 19/05/2005, 11:45
Presentato a Roma dall'istituto Eurispes il quarto rapporto
Con il patrocinio del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni
Pornografia, cresce il volume d'affari
e nasce il consumatore 'tecnologico'
Obiettivo dell'industria è avere un fruitore sempre raggiungibile
24 ore su 24 a portata di telefonino, computer, televisione
ROMA - Cresce il volume d'affari della pornografia e cambiano le caratteristiche dei consumatori abituali, che nel 2004, secondo le conclusioni del Rapporto Eurispes presentato stamane a Roma, si sono 'evoluti' in uomini-computer-telefonino che devono poter essere raggiunti dalle 'pornovisioni' in qualsiasi momento della giornata.
"Le strategie mercantili di punta - si legge nel rapporto, che è alla sua quarta edizione e viene presentato con il patrocinio del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali - non si pongono più come obiettivo quello di impinguare e diversificare l'offerta di pornografia al fine di allargare la cerchia dei consumatori, come avveniva negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, bensì quello di fornire ai consumatori, ormai stabilmente conquistati, una sorta di accudimento 24 ore su 24 ovunque si trovino e attraverso tutti i mezzi di comunicazione, quelli tradizionali e quelli tecnologicamente più avanzati, di cui essi dispongono". Un tipo di evoluzione che, osserva il presidente dell'Eurispes Gian Maria Fara, "neppure con la migliore fantasia sarebbe stato possibile immaginare nel 1984", quando venne realizzata la prima edizione del rapporto.
L'evoluzione tecnologica ha favorita anche la crescita del fatturato globale del mercato della pornografia: il valore medio annuo stimato dall'Eurispes dal 2002 al 2004 è di 993 milioni di euro, triplicato rispetto ai 312 milioni del 1987.
Aumentano i sexy shop, il cui fatturato annuo è arrivato a 26 milioni di euro. Crescono soprattutto i 'siti-negozio', il cui monitoraggio, spiega l'Eurispes, risulta particolarmente difficile perchè c'è un alto tasso di mortalità , aprono e chiudono a ciclo continuo: il loro fatturato annuo è stimato in 32.500 euro, e il loro numero in circa 300.
Mentre i pornositi commerciali attivi sono molti di più, circa 273.000, e oltre 10 milioni quelli statunitensi
raggiungibili da motori di ricerca (o italiani, o americani in versione italiana, o in versione originale). Secondo le stime dell'istituto di ricerca, ogni giorno 20.000 nuovi siti porno compaiono sul web in tutto il pianeta.
Nel 2004, poi, acquistano fette sempre più ampie di mercato i video telefonini satellitari come nuovi supporti che veicolano nuovi prodotti di porno virtuale. E anche l'home video pornografico (a prezzo medio invariato a pezzo, pari a 41,97 euro) viene venduto e permutato più di quanto non lo fosse nel 2002. Tanto che l'Eurispes ha stimato un incremento delle vendite e delle permute nei sexy shop, nel 2003, pari al 2% rispetto all'anno precedente (in volume d'affari: 82,620 milioni di euro invece di 81 milioni registrati per il 2002).
Un andamento del fatturato particolarmente altalenante si registra nel mercato della pornografia telematica. Le stime di fatturato calcolate dall'Eurispes partono infatti da 224 milioni di euro nel 2002 che salgono a 301 milioni nel 2003, per poi scendere a quota 181 milioni di euro nel 2004. L'impennata del fatturato e la successiva caduta, è dovuta in buona parte all'introduzione dei dialer "truffaldini" e alla notizia-scandalo delle "bollette anomale" che scoppia nei primi mesi del 2003 e che allarma tutta l'Italia. Tutta la pornorete ha perso utenti-clienti, diventati sospettosi e restii a scaricare dialer, il metodo di pagamento per consumare porno telematico largamente più usato nella pornorete in lingua italiana.
Il 2004 è infine l'anno in cui decolla il volume d'affari del porno fruibile sia dagli abbonamenti alle televisioni all sex, sia da quelli alle analoghe web televisions, sia dagli acquisti in pay per view relativi alle offerte del "bouquet erotico" proposto dalla tv digitale satellitare. La stima, prudente, delle connessioni effettuate per il porno è pari a 70 milioni di connessioni. A 2 euro l'una: 140 milioni di volume d'affari in (quasi) un anno.
(19 maggio 2005)
tratto da Repubblica.it
Con il patrocinio del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni
Pornografia, cresce il volume d'affari
e nasce il consumatore 'tecnologico'
Obiettivo dell'industria è avere un fruitore sempre raggiungibile
24 ore su 24 a portata di telefonino, computer, televisione
ROMA - Cresce il volume d'affari della pornografia e cambiano le caratteristiche dei consumatori abituali, che nel 2004, secondo le conclusioni del Rapporto Eurispes presentato stamane a Roma, si sono 'evoluti' in uomini-computer-telefonino che devono poter essere raggiunti dalle 'pornovisioni' in qualsiasi momento della giornata.
"Le strategie mercantili di punta - si legge nel rapporto, che è alla sua quarta edizione e viene presentato con il patrocinio del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali - non si pongono più come obiettivo quello di impinguare e diversificare l'offerta di pornografia al fine di allargare la cerchia dei consumatori, come avveniva negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, bensì quello di fornire ai consumatori, ormai stabilmente conquistati, una sorta di accudimento 24 ore su 24 ovunque si trovino e attraverso tutti i mezzi di comunicazione, quelli tradizionali e quelli tecnologicamente più avanzati, di cui essi dispongono". Un tipo di evoluzione che, osserva il presidente dell'Eurispes Gian Maria Fara, "neppure con la migliore fantasia sarebbe stato possibile immaginare nel 1984", quando venne realizzata la prima edizione del rapporto.
L'evoluzione tecnologica ha favorita anche la crescita del fatturato globale del mercato della pornografia: il valore medio annuo stimato dall'Eurispes dal 2002 al 2004 è di 993 milioni di euro, triplicato rispetto ai 312 milioni del 1987.
Aumentano i sexy shop, il cui fatturato annuo è arrivato a 26 milioni di euro. Crescono soprattutto i 'siti-negozio', il cui monitoraggio, spiega l'Eurispes, risulta particolarmente difficile perchè c'è un alto tasso di mortalità , aprono e chiudono a ciclo continuo: il loro fatturato annuo è stimato in 32.500 euro, e il loro numero in circa 300.
Mentre i pornositi commerciali attivi sono molti di più, circa 273.000, e oltre 10 milioni quelli statunitensi
raggiungibili da motori di ricerca (o italiani, o americani in versione italiana, o in versione originale). Secondo le stime dell'istituto di ricerca, ogni giorno 20.000 nuovi siti porno compaiono sul web in tutto il pianeta.
Nel 2004, poi, acquistano fette sempre più ampie di mercato i video telefonini satellitari come nuovi supporti che veicolano nuovi prodotti di porno virtuale. E anche l'home video pornografico (a prezzo medio invariato a pezzo, pari a 41,97 euro) viene venduto e permutato più di quanto non lo fosse nel 2002. Tanto che l'Eurispes ha stimato un incremento delle vendite e delle permute nei sexy shop, nel 2003, pari al 2% rispetto all'anno precedente (in volume d'affari: 82,620 milioni di euro invece di 81 milioni registrati per il 2002).
Un andamento del fatturato particolarmente altalenante si registra nel mercato della pornografia telematica. Le stime di fatturato calcolate dall'Eurispes partono infatti da 224 milioni di euro nel 2002 che salgono a 301 milioni nel 2003, per poi scendere a quota 181 milioni di euro nel 2004. L'impennata del fatturato e la successiva caduta, è dovuta in buona parte all'introduzione dei dialer "truffaldini" e alla notizia-scandalo delle "bollette anomale" che scoppia nei primi mesi del 2003 e che allarma tutta l'Italia. Tutta la pornorete ha perso utenti-clienti, diventati sospettosi e restii a scaricare dialer, il metodo di pagamento per consumare porno telematico largamente più usato nella pornorete in lingua italiana.
Il 2004 è infine l'anno in cui decolla il volume d'affari del porno fruibile sia dagli abbonamenti alle televisioni all sex, sia da quelli alle analoghe web televisions, sia dagli acquisti in pay per view relativi alle offerte del "bouquet erotico" proposto dalla tv digitale satellitare. La stima, prudente, delle connessioni effettuate per il porno è pari a 70 milioni di connessioni. A 2 euro l'una: 140 milioni di volume d'affari in (quasi) un anno.
(19 maggio 2005)
tratto da Repubblica.it