[O.T.] Cazzo vuoi dire a Valentino Rossi?

[Edonis]

Rossi partiva dalla 15° piazza, ha fatto il rimontone in appena 10 giri scarsi, s'è piazzato 3° dietro Crutchlow e Marquez e poi è avvenuto l'inevitabile... la morbida è morta, l'ha strapazzata per bene per risalire la china, e alla fine non ne aveva più, Marquez è caduto e l'inglese ha preso il comando, Rossi è arrivato fino ad un distacco minimo di 1 secondo e mezzo, poi l'ha dovuto mollare.
Crutchlow intanto ha fatto una signora gara (seconda vittoria stagionale, mica cazzi), di certo non ha rubato nulla a nessuno, passo regolare e tempi più che discreti, tant'è che Marquez molto probabilmente si è steso perché da dietro l'inglese stava rinvenendo con la carogna addosso, probabilmente non lo avrebbe preso... non capisco perché forzare e stendersi quando si è in pieno controllo della gara... d'altronde ha già vinto il mondiale, le cappellate vanno commesse in questi casi, e non prima, comi i due della Yamaha.
Parlando di Yahama, gara anonima di Lorenzo, praticamente mai inquadrato, eccezion fatta per il taglio del traguardo e la sverniciata che Vale gli ha rifilato in scioltezza. Senza i ritiri di quelli davanti, sarebbe arrivato 9°/10°.

[fender]

Grazie Edonis

[Drogato_ di_porno]

fidanzata di Dovizioso ex ombrellina Alessandra Rossi

[Jack85]

La fidanzata di Dovizioso, dimostra quanto i piloti sono concentrati sulla gara sulla griglia di partenza .

[Drogato_ di_porno]

lo ammetteva lo stesso Iannone

"Se non guardo le ombrelline? Certo che le guardo: chi dice il contrario mente. Io le ombrelline in griglia non le ho mai, ma quest’anno la prima volta che sono arrivato 5° in MotoGP, al Sachsenring, è stato quando ho avuto l’ombrellina. E quindi ho iniziato a rivedere la mia teoria".

[MauroG]

lo ammetteva lo stesso Iannone

"Se non guardo le ombrelline? Certo che le guardo: chi dice il contrario mente. Io le ombrelline in griglia non le ho mai, ma quest’anno la prima volta che sono arrivato 5° in MotoGP, al Sachsenring, è stato quando ho avuto l’ombrellina. E quindi ho iniziato a rivedere la mia teoria".

Ovviamente tutti le guardano le ombrelline, la differenza tra loro ed altri è che quando abbassano la visiera non c'è ombrellina che tenga, c'è solo l'asfalto, l'odore di benzina ed olio, l'adrenalina e la voglia di azzannare l'avversario davanti

[Drogato_ di_porno]

la differenza è che dopo la gara loro se la portano nel camion noi dobbiamo andare su pornhub

[Drogato_ di_porno]

le porta o no?

[Drogato_ di_porno]

[Drogato_ di_porno]

Valentino Rossi, il folletto Su una moto a rotelle a due anni. A nove il papà lo manda in pista. A 17 anni la prima vittoria in un Gran premio. Il mondiale nel 1997. Tra scherzi e sberleffi agli avversari. E ingaggi miliardari.Ha iniziato a vincere così giovane che nel frattempo è cresciuto in altezza di tre centimetri. Era alto un metro e 78 Valentino Rossi quando, i boccoli biondi attorno a uno sguardo stupito, quando anni fa saltava sul podio di Brno, nella Repubblica Ceca, per tre giorni città del gran premio di motociclismo. Aveva 17 anni più qualche settimana: primo in 125. Lo chiamavano Il Folletto e quella vittoria segnò anche il trionfo della stagione dei baby-bikers, i motociclisti-bambini, annunciata nel '90 da Loris Capirossi che vinse un mondiale da minorenne. Da quel momento, moda e audience televisiva hanno decretato che i nuovi eroi in moto devono essere bambini, come gli attori di Hollywood impegnati in film da adulti, le modelle in passerella per diventare top. Ma ora Valentino, ha qualche anno in più, è alto un metro e 81, che quei tre milioni di spettatori catturati dalle sue imprese giovanili e da quelle in 250 di Max Biaggi sono diventati oltre sette (con il picco di 8.178.000 alle 14 del 22 aprile del '01, partenza delle 500 del Gran Premio del Sudafrica), ora che il motociclismo è il terzo sport italiano e lui guadagna 10 miliardi di lire l'anno, si vede che il caso Rossi supera la moda dei baby-bikers e diventa un fenomeno sportivo e generazionale. Ovale di mamma Stefania, carattere aperto di papà Graziano (pilota dotato e uomo eccentrico, destinato ad essere ricordato per la gallina portata al guinzaglio nel centro di Pesaro), Valentino è salito su una moto con le rotelle a due anni e mezzo. E sei mesi dopo papà ha tolto le rotelle. A otto, già chitarrista, mostra una nascente vanità: "Sono bellissimo", scrive nel tema di terza elementare: "Ma con le orecchie un po' a sventola". La tensione alla verità è già presente e sarà costante, anche se non sempre realizzata. Nelle cinque foto-ricordo delle elementari è davvero il bimbo più bello, e l'unico che saluta il fotografo mentre scatta. Se gioca al lupo con gli amici, è il lupo. "Ha il cervello del vincente, ti travolge", spiega Rossano Brazzi, il meccanico che l'ha cresciuto. E non sempre controlla queste istanze di dominio. Il suo pezzo di Romagna, Tavullia è Marche per confini e Romagna per elezione, si è regalato una dozzina di titoli motomondiali e mette in fila da Imola a Pesaro teorie di officine e fabbriche per moto. Il primo falso lo confezionò quando papà lo fece correre sui go-kart di Misano Adriatico: aveva nove anni, ne occorrevano dieci. Graziano prese il biglietto d'ingresso, sotto il casco s'infilò Valentino. E quando nella gara di Magione cadde due volte, il padre sentì salire la terribile paura che quello non fosse il mestiere adatto a Valentino. La pista di Cattolica diventa palestra di sport; lì impara a piegare meglio a destra perché le curve sono tutte a destra. Palestra di vita è la panoramica tra Pesaro e Gabicce, 22 chilometri che affronta casco sotto il sedile. Arriva al campionato europeo. Pilota che tifa Sampdoria "per bastian contrario", viene scoperto da Carlo Pernat, talent scout genovese e genoano, conoscitore di questo mondo dilettante fatto di piloti che diventano capimeccanici. Il primo contratto mondiale, primavera '96, viene firmato da papà e mamma con Aprilia, l'azienda veneta che ha costruito i suoi fatturati sugli scooter. Ingaggio: di 40 milioni. Team esterno Sacchi. Risultati: 6. posto alla prima gara, vittoria alla undicesima. "Ho capito che era il mestiere suo", racconta papà Graziano, che ancora oggi, nonostante i 5 milioni di dollari del figlio, ai gran premi dorme sulla Bmw station wagon e si lava nelle docce comuni dell'autodromo. Il secondo anno in 125 acchiappa undici vittorie su sedici e il titolo mondiale. Terzo anno, l'ingaggio schizza a 400 milioni e Valentino passa in 250 nella squadra ufficiale, dove chiede e ottiene (ottiene sempre) Brazzi, il meccanico che è un secondo padre. In questo periodo, vagabondo in sedici città del mondo per sedici weekend l'anno, conosce la solitudine: papà e mamma si sono separati e hanno formato nuove famiglie. Casa a Montecchio o a Tavullia, spesso a dormire dagli amici, la sua grande famiglia: "Vorrei che non finisse mai il rapporto con i miei amici, le donne non capiscono come si possa stare così bene tra uomini". Maschilismo di collina e un pensiero fisso: "Dopo il primo posto in Malesia la mia vita sessuale è cambiata radicalmente. Le donne sono come i giornalisti, se vinci arrivano". Graziato al militare nono-stante il fisico da "abile e arruolato", papà Graziano lo accompagna in tutta Italia, interviste, video, e porta al paddock il piazzista di mobili Gibo Badioli: fonderanno insieme a Londra la Hick-Side. E gestiranno immagine e contratti del pilota, dietro percentuale. Si arroventa lo scontro con Max Biaggi: il pilota romano reagisce a una stagione intera di risate alle sue spalle finite sui giornali e al ristorante del circuito di Suzuka affronta il pupo: "Prima di parlare di me, sciacquati la bocca". Quella volta Rossi non reagì, colpito dall'aggressività. Ma avrebbe distillato la vendetta sopra un tapis roulant di spernacchi. Gli scherzi in pista dopo le vittorie diventano "must" della mondovisione: bambole Schiffer, mantelli da Superman, giullari, guerrieri, Robin Hood, bagnini, angeli. E il dito medio a sottolineare la beffa di un sorpasso. Commedia dell'arte trasferita sugli anelli d'asfalto. Crescono ingaggi e pressioni, Valentino vorrebbe diventare "cattivo come Nicolas Cage". Scopre che un amico, Loris Capirossi, gli ha fatto una carognata, forse una storia di donne. E Capirossi gli rinfaccia di avergli distrutto la Porsche senza aver mai pagato i danni. Autunno '99, ecco il secondo mondiale, in 250. Passa alla Honda per due miliardi abbondanti e si fidanza con Eliane, ballerina tv. Durerà poco. Ammette Rossi: "Io catalogo molto, o sei con me o contro di me". Ma il suo spirito fanciullo si rivela negli appunti di viaggio spediti a "Papersera": "Credevo che in Australia il sole tramontasse al contrario, in su invece che in giù". L'anno scorso vola a Londra: lì ci sono un fisco poco esoso, set fotografici e rispetto della privacy. Imita Biaggi volato a Montecarlo. Si sistema in un residence in centro da 5 milioni il mese e al secondo anno in 500 il gigante Honda lo mette al centro del suo mondo. Dopo avergli dato il tecnico che ha vinto di più, investe 16 milioni di dollari sul suo team e gli consegna il nuovo gioiello Nsr: un lavoro di 24 mesi, un costo di un milione e 450 mila dollari. Rossi lo forgia passando agli ingegneri le sue impressioni: "Meno inerzia all'ingresso di curva e una coppia più dolce all'uscita". Nelle prime 3 gare del 2001 Valentino spegne gli avversari e la battaglia: in 500 ha cinque vittorie in 19 gare, le stesse di Biaggi che corre da quattro anni. Rossi viaggia con 16 persone tra meccanici, cuochi, addetti all'informazione più Carlo Florenzano, reclutatore di ragazze portaombrelli da portare al paddock e autore di comunicati stampa scritti a penna biro. L'organizzazione è arrivata con Carlo Fiorani, cresciuto in Ferrari. Ha tre "main sponsor", nove minori e sette tecnici. Guadagna il doppio di Capirossi e si avvicina agli introiti di Biaggi. Può permettersi di rifiutare la pubblicità delle odiate sigarette e di bere con gli amici del fan club la birra Becks anche se il suo primo finanziatore è Nastro Azzurro, la concorrenza. Non ha accettato il contratto con un prodotto alimentare, non era in linea. E ha rifiutato molti soldi per una televendita a "Striscia la notizia". Non era a suo agio. Tra un mese dovrà ridiscutere il contratto in scadenza. Ben consigliato, ha iniziato a praticare la solidarietà globale ("Aiutate l'Africa, date i farmaci anti Aids gratis e usate preservativi", ha scritto e mostrato in tv) e la beneficenza indiretta (vendita di caschi e ginocchiere). La comunità di Sant'Egidio lo vorrebbe per un progetto in Mozambico. Non se l'è sentita di votare, ma preferisce Berlusconi a Rutelli. E ha partecipato a una campagna per la sicurezza stradale dicendo sì all'uso del casco e no al divieto di impennata: "Sarebbe un'ipocrisia, io sono cresciuto a impennate".

[SoTTO di nove]

Del siparietto di Valencia non parla nessuno? Per uscire dal paddock ha scalciato una signora (ho visto il video una sola volta di sfuggita ma mi è sembrato l'abbia fatto effettivamente in modo molto maleducato e non necessario), signora che sembra l'abbia denunciato (o che ha solo minacciato di farlo...che voglia soldini?).

[TD]

in effetti il gesto non è stato elegantissimo

però credo di aver sentito, ma non so se corrisponde a verità, che se entri nel paddock della moto GP non puoi filmare (e mi sembra una cazzata) e comunque firmi una carta in cui declini ogni responsabilità per eventuali incidenti (e anche questo mi sembra una stronzata), e per questo la signora non può in buona sostanza denunciarlo, ripeto l'ho sentito su radio dj e magari sono di parte e hanno detto una cazzata

credo che però in buona sostanza non lo possa denunciare perché al di là del gesto poco educato di valentino, lei si muoveva diciamo senza troppo guardare in giro, insomma colpa un po' di tutte e due

[tetsuya31]

ha fatto bene...per quanto mi riguarda ha vendicato la mia voglia di mettere sotto tutti quei mongoloidi che ritengono un diritto farsi selfie ovunque e bloccare passaggi, monumenti, panorami, ristoranti ecc ecc

[Defender]

però credo di aver sentito, ma non so se corrisponde a verità, che se entri nel paddock della moto GP non puoi filmare (e mi sembra una cazzata) e comunque firmi una carta in cui declini ogni responsabilità per eventuali incidenti (e anche questo mi sembra una stronzata), e per questo la signora non può in buona sostanza denunciarlo, ripeto l'ho sentito su radio dj e magari sono di parte e hanno detto una cazzata

Nel paddock puoi liberamente filmare o fotografare quello che credi (nei limiti della privacy).
All'interno dei box invece è vietato filmare e fotografare nel momento in cui la moto ha le carene smontate o i meccanici stanno facendo una qualsivoglia operazione che comporti lo smontaggio di pezzi.

Non c'è nessuna declinazione di responsabilità, invece, per quanto riguarda incidenti o danni sia nel paddock che nei box.

[fender]

se anche fosse, peraltro, non si tratta di incidente... si vede che rossi gli ha volontariamente dato un calcio e mandato a fanc..., il fatto che i fan di rossi dicano che ha fatto bene, la dice lunga sul loro metro di guidizio della realtà... cmq nessuna novità sotto il sole...