Pornology New York
Inviato: 30/03/2005, 22:09
Michele Capozzi ha presentato ieri a Genova il suo lungometraggio "Pornology New York"... alla fine della proiezione ha chiesto di usare il tam-tam per fare conoscere il film... non ce n'era bisogno... non aspettavo altro...
Apro la recensione con la sintesi quasi scontata che potrebbe fare da locandina sulle pagine spettacoli dei quotidiani, ben sapendo che difficilmente il film andrà in una sala cinematrografica convenzionale: "Pornology NY is hilarious, tender, melancholic, loving, passionate, upsetting... An hymn to Sex, to New York... An hymn to Freedom"
Immaginando che un film come il suo non possa adattarsi alla cultura benpensante, gli ho chiesto all'uscita del film: "Su quali circuiti pensi di distribuirlo?" La sua risposta: "Non ne ho la piu` pallida idea!... Meglio creare eventi da cult-movie..!"
Apre il film l'inquadratura fissa dell'Empire State Building sotto un temporale, la stessa inquadratura usata da Andy Wharol nel suo infinito-metraggio sul piu` celebre grattacielo del mondo, simbolo fallico e liberty nello stesso tempo preso a icona di New York e dell'ansia di libertà .
C'è molto Andy Warhol, e la FuckFactory assomiglia a una trasposizione ancora piu` estrema della avanguardia che si riuniva attorno all'artista che ha inventato la pop-art. La avanguardia parallela (la FuckFactory) di Michele aveva come centro l'Hell Fire, locale underground e l'appartamento loft di Neville ex driver e road manager inglese dei Beatles, Stones, Hendrix, figura spassosa di sex-addict. Protagonisti una elegante e sensuale Porsche Lynn in autoconfessione e l'eccentrico stupendo Lenny Waller uscito da un cd degli ZZ-Top, inventore del sadomaso per teddy-bear anima e soprattutto corpo dell'Hell Fire. Innumerevole carrellata di co-protagonisti.
Film irraccontabile ma alcune scene meritano uno sforzo descrittivo.
Ripresa dall'alto nell'ufficio di un palazzo con tecnica candid-camera di una porno attrice completamente nuda sopra il cofano di un auto della polizia parcheggiata per strada. Fuga poco prima dell'arrivo dei due poliziotti. Avvicinarsi di un testimone che denuncia la scena mimandola ai "cops". Crisi di riso incontenibile e liberatorio nel piccolo pubblico della piccola sala.
Scanzonata e sensuale la scena della pasta al forno preparata da Michele mentre sul tavolo della dining room della fuck factory viene "preparata" una aspirante porno attrice inglese.
Il tono è spesso ironico e malinconico, le scene di sesso "dure" sono alternate a quelle della piu` pura tradizone iconoclasta a cavallo tra David Letterman e i Monty Python.
Il lirismo viene sfiorato dai monologhi di Michele sulla barca ormeggiata sull'Hudson, dove ha vissuto per anni, in cui in una sorta di autointervista, racconta la sua filogenesi di pornologo dalla scuola di vita dei "caruggi genovesi", al mestiere di esploratore urbano nella grande mela e il ritorno in una Genova disincantata ...
Un messaggio a cui tiene molto Michele, e a cui tengo molto anch'io è quello della crisi di Libertà che stiamo attraversando, che è partita da molto lontano e che sembra inarrestabile. L'appello è la mobilitazione contro una forma di potere sottile e raffinato che fa credere di essere paladino della libertà ma ne è nemico mortale. Sull'altro lato dell'atlantico questo minaccia è già in atto e da parecchio tempo, ci testimonia Michele da NY. E' un appello che sottoscrivo senza riserve.
Nota personale: mi sono ritorvato molto nel film di Michele, l'amore spassionato per il sesso e per la libertà e il ricordo di una New York che non esiste piu` e in cui non voglio piu` tornare. Ne abbiamo parlato brevemente al telefono la sera prima. Mi ha fatto ricordare la stessa sensazione che ho avuto a SanFrancisco durante una mia serata al Trocadero locale di BDSM nell'angiporto di SF, dove mi hanno raccontato la guerra combattuta e in fondo persa sul fronte del perbenismo, della ipocrisia e della sindrome da immunodeficienza acquisita che ha decimato i protagonisti e lasciato stremati i sopravvissuti.
Nota di cronaca: alla premiere c'era anche Natasha Kiss e il marito Sergio e la serata è finita nell'unico modo in cui poteva finire.
Repliche? A mezzanotte qua e la in giro per il mondo!
Apro la recensione con la sintesi quasi scontata che potrebbe fare da locandina sulle pagine spettacoli dei quotidiani, ben sapendo che difficilmente il film andrà in una sala cinematrografica convenzionale: "Pornology NY is hilarious, tender, melancholic, loving, passionate, upsetting... An hymn to Sex, to New York... An hymn to Freedom"
Immaginando che un film come il suo non possa adattarsi alla cultura benpensante, gli ho chiesto all'uscita del film: "Su quali circuiti pensi di distribuirlo?" La sua risposta: "Non ne ho la piu` pallida idea!... Meglio creare eventi da cult-movie..!"
Apre il film l'inquadratura fissa dell'Empire State Building sotto un temporale, la stessa inquadratura usata da Andy Wharol nel suo infinito-metraggio sul piu` celebre grattacielo del mondo, simbolo fallico e liberty nello stesso tempo preso a icona di New York e dell'ansia di libertà .
C'è molto Andy Warhol, e la FuckFactory assomiglia a una trasposizione ancora piu` estrema della avanguardia che si riuniva attorno all'artista che ha inventato la pop-art. La avanguardia parallela (la FuckFactory) di Michele aveva come centro l'Hell Fire, locale underground e l'appartamento loft di Neville ex driver e road manager inglese dei Beatles, Stones, Hendrix, figura spassosa di sex-addict. Protagonisti una elegante e sensuale Porsche Lynn in autoconfessione e l'eccentrico stupendo Lenny Waller uscito da un cd degli ZZ-Top, inventore del sadomaso per teddy-bear anima e soprattutto corpo dell'Hell Fire. Innumerevole carrellata di co-protagonisti.
Film irraccontabile ma alcune scene meritano uno sforzo descrittivo.
Ripresa dall'alto nell'ufficio di un palazzo con tecnica candid-camera di una porno attrice completamente nuda sopra il cofano di un auto della polizia parcheggiata per strada. Fuga poco prima dell'arrivo dei due poliziotti. Avvicinarsi di un testimone che denuncia la scena mimandola ai "cops". Crisi di riso incontenibile e liberatorio nel piccolo pubblico della piccola sala.
Scanzonata e sensuale la scena della pasta al forno preparata da Michele mentre sul tavolo della dining room della fuck factory viene "preparata" una aspirante porno attrice inglese.
Il tono è spesso ironico e malinconico, le scene di sesso "dure" sono alternate a quelle della piu` pura tradizone iconoclasta a cavallo tra David Letterman e i Monty Python.
Il lirismo viene sfiorato dai monologhi di Michele sulla barca ormeggiata sull'Hudson, dove ha vissuto per anni, in cui in una sorta di autointervista, racconta la sua filogenesi di pornologo dalla scuola di vita dei "caruggi genovesi", al mestiere di esploratore urbano nella grande mela e il ritorno in una Genova disincantata ...
Un messaggio a cui tiene molto Michele, e a cui tengo molto anch'io è quello della crisi di Libertà che stiamo attraversando, che è partita da molto lontano e che sembra inarrestabile. L'appello è la mobilitazione contro una forma di potere sottile e raffinato che fa credere di essere paladino della libertà ma ne è nemico mortale. Sull'altro lato dell'atlantico questo minaccia è già in atto e da parecchio tempo, ci testimonia Michele da NY. E' un appello che sottoscrivo senza riserve.
Nota personale: mi sono ritorvato molto nel film di Michele, l'amore spassionato per il sesso e per la libertà e il ricordo di una New York che non esiste piu` e in cui non voglio piu` tornare. Ne abbiamo parlato brevemente al telefono la sera prima. Mi ha fatto ricordare la stessa sensazione che ho avuto a SanFrancisco durante una mia serata al Trocadero locale di BDSM nell'angiporto di SF, dove mi hanno raccontato la guerra combattuta e in fondo persa sul fronte del perbenismo, della ipocrisia e della sindrome da immunodeficienza acquisita che ha decimato i protagonisti e lasciato stremati i sopravvissuti.
Nota di cronaca: alla premiere c'era anche Natasha Kiss e il marito Sergio e la serata è finita nell'unico modo in cui poteva finire.
Repliche? A mezzanotte qua e la in giro per il mondo!