Si è spento a Johannesburg il secondogenito del leader
"Lo dico pubblicamente, perchè il virus non sia più un tabù"
Mandela, il dramma in famiglia
"Mio figlio è morto di Aids"
Un altro era deceduto nel 1969. In Sudafrica 5 milioni di casi
JOHANNESBURG - "Mio figlio è morto di Aids". Parole laconiche quelle con cui Nelson Mandela ha annunciato una nuova tragedia che ha colpito la sua famiglia. Makgatho Mandela, unico figlio maschio, ancora in vita, del leader sudafricano (l'altro era deceduto nel 1969), si è spento a 54 anni in un ospedale di Johannesburg. E a dare notizia della causa della sua scomparsa, è stato proprio il padre, 86 anni, uomo sinbolo della lotta anti-apartheid, presidente del Sudafrica dal 1994 al 1999, premio Nobel per la pace e da tempo impegnato nella lotta all'Aids con la Nelson Mandela Foundation, in un continente dove il virus ha colpito circa 25 milioni di persone.
Per annunciare la scomparsa del figlio, Mandela ha convocato una conferenza stampa perchè "della malattia bisogna parlare, e non fare finta di niente. Perchè l'unico modo per dimostrare che si tratta di una malattia come la tubercolosi o il cancro, e non di qualcosa di eccezionale, è rivelare apertamente che qualcuno è morto di Aids".
Makgatho Mandela, avvocato, dirigente del Diners Club South Africa, era stato ricoverato lo scorso novembre, in condizioni critiche, presso il Linksfield Hospital della capitale sudafricana. A dicembre, un portavoce della famiglia, Maretha Slabbert, non aveva voluto rivelare da quale malattia l'uomo fosse affetto. La figlia dell'ex presidente, Makaziwe Mandela, aveva dichiarato che si trattava di "una questione familiare privata".
Makgatho era il primogenito di Nelson Mandela e della sua prima moglie Evelyn Ntoko Mase, morta lo scorso anno. Da lei il leader sudafricano aveva avuto - oltre a due figlie - anche un altro figlio, Madiba Thembekkeli, morto in un incidente d'auto nel 1969, mentre il padre era in prigione a Robben Island (gli fu negato il permesso di partecipare ai funerali). Makgatho era rimasto vedovo nel 2004, quando sua moglie (che gli ha dato tre figli di 11, 13 e 21 anni) era morta per le complicazioni di una polmonite.
Nelson Mandela, durante la conferenza stampa, ha esortato a "parlare di Aids" e a "smetterla di considerarlo un tabù". In Sudafrica, dove con cinque milioni di casi l'infezione registra la più alta casistica del mondo, la malattia uccide ogni giorno 600 persone, secondo i dati diffusi dagli attivisti che lavorano nelle organizzazioni per la lotta contro il virus.
Malgrado il bilancio aumenti di continuo, numerosi personaggi pubblici in Sudafrica e in altri paesi africani hanno accettato di rivelare che l'Aids ha colpito un componente delle loro famiglie, quando non loro stessi. Il leader dell'opposizione Mangosuthu Buthelezi, dell'Inkatha Freedom Party ha contribuito a rompere il silenzio lo scorso anno, annunciando che due dei suoi figli sono morti per le conseguenze del virus.
Nelson Mandela si è ufficialmente ritirato dalla vita pubblica nel giugno del 2004, ma ha continuato a promuovere la campagna per la lotta all'Aids. Nel novembre del 2003, era stato promotore di un grande concerto a Cape Town, al quale avevano partecipato i più importanti nomi del rock e del pop internazionale, e durante il quale era stata lanciata una raccolta di fondi. "Titolo" della campagna, 46664: il numero identificativo del prigioniero Nelson Mandela durante i diciotto anni di cattività a Robben island.
(6 gennaio 2005)
http://www.repubblica.it/2005/a/sezioni ... ndela.html
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Este ... dela.shtml
http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/200 ... 81673.html
Segnalo la notizia perchè, come affermato da Nelson Mandela, forse ci si sta dimenticando dell´Aids e dei suoi pericoli. Assuefazione al problema? Spero di no...
Morto per Aids il figlio di Mandela
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Morto per Aids il figlio di Mandela
non aver paura della gente cattiva, bensà della gente ignorante
Per quanto mi riguarda non mi dimentico di questa malattia anche se alcune persone fanno finta che non esiste e non considerano malati le persone tossico dipendenti insieme a questi metto anche le asl che danno metadone a questi ragazzi mentre il problema si potrebbe risolvere solo con una mano che rivolta verso di loro li aiuti e gli possa salvare la vita e farli ritornare persone rispettabili e rispettate dalla societa' prima che la malattia li uccida, l'asl cosi' facendo li tiene legati a loro e aspetta solo che la prossima dose sia l'ultima. Per quanto riguarda i paesi come quello di nelson mandela idem con patate non si fa piu' di tanto per aiutarli perche' cosi' fa comodo a tanti. Questa è l'oppinione di una persona normale.(facilmente discutibile)
LA PATATA TIRA!!!!