E su questo sono d’accordo,non per soldi ma per inerzia ed apatia che ti assale quando cedi che le cose non funzionano come vorresti molti si ritrovano ad odiare il proprio lavoromarkome ha scritto: ↑30/01/2022, 14:44Non fare di tutta l'erba un fascio, appunto.Garbino ha scritto: ↑30/01/2022, 14:38[Scopri]Spoilermarkome ha scritto: ↑30/01/2022, 13:16Perchè sei stato talmente fortunato da non avere a che fare con chi lavora sul serio, credimi.Garbino ha scritto: ↑30/01/2022, 12:19Boh,mi ritengo in mezzo alle 2 categorie,sicuramente lena viziosa prevale ma non nascondo che negli ultimi anni mi sono fatto un sacco di botte in solitaria.....
Forse anche per questo ho voluto fortemente smettere.
XMarkome,perdona la sincerità ma negli ospedali pubblici non ho mai visto tutta questa tensione lavorativa,come purtroppo in tutta la P.A.
Probabilmente tu sei molto empatico e ti fai carico delle ansie e paure dei tuoi pazienti, encomiabile ma molto raro anche questo tra i dottori che ho conosciuto (e sono tanti)
Se intendi avere a che fare con chi davvero può “decidere” la vita di un paziente purtroppo ne ho avuto a che fare,
Ed anche li non ho feedback positivi.
Forse sono stato sfortunato,ma ho sempre trovato persone che trattavano le vite dei pazienti solo come lavoro,ed in almeno 2 casi come dicevo lavoro svolto con lassismo e sufficienza.
Non voglio fare di tutta l’ erba un fascio,ma questo mi è successo.
Ed anch’io lo trovavo assurdo,se scegli un lavoro così delicato; al 99% è per una vocazione a fare il bene altrui,certamente non per soldi.
Ma sono convinto che il malaffare che imperversa nella PA (non solo nella sanità )rovini molte delle anime,anche le più candide.
In certi settori farlo per i soldi non è possibile, neanche se lo vuoi ( e son quelli in cui il lavoro è più pesante).
Il resto è retorica.
Facendo scontare a dei poveri pazienti questa frustrazione.
Sei di Milano,se vuoi in pm ti scrivo anche esempi molto più mirati,che magari conosci