Lonewolf ha scritto:Caro Anton, il problema è che ogni anno ci propinano il solito disco rotto di illusioni e prese per il culo che vanno dalle cessioni eccellenti ai contratti spalmati, dai piazzamenti champions ai passaggi di turno, dagli sponsor ai vari premi e cazzate. Ditemi quante volte abbiamo sentito sta frase: "con questo tesoretto il Milan potrà investire sul mercato". Un miliardo? Due miliardi di volte? Puntualmente sogni infranti da un'armata brancaleone di parametri zero e scarti. Quanti cazzo di miliardi di buco c'erano in sto bilancio dello stracazzo???!!!
Parecchi... O semplicemente non si reputava il Milan degno d'investimento, aldilà delle campagne elettorali.
Non credo che Zio Fenster con l'adeguato e realmente spendibile tesoretto, andasse a prendersi pacchi e parametri zero...
Evidentemente aveva le direttive di spendere il meno possibile per far sì che il Milan non gravasse sulle finanze familiari. Insomma fare in modo che fosse possibile lasciare questo strumento di consenso in stato di quiescenza, pronto per le eventuali "folli" spese pre-elezioni, senza dissanguare il resto del patrimonio. Finchè ci si riesce, il Milan rimane, ora vediamo che succede, visto che la strategia degli ultimi anni non è più sufficiente a garantire la qualificazione in CL e quindi richiede parecchi soldi. Si è superato il punto d'equilibrio dove il Milan garantisce un ritorno d'immagine sufficiente, pompabile con uno o due acquisti ad effetto, perchè i risultati sono troppo scadenti.
Tra parentesi è curioso notare il fatto che la parabola sia stata discendente sin dagli inizi. Negli anni 80 bastavano pochi soldi per farsi uno squadrone: Van Basten quanto è stato pagato? E oggi quanto varrebbe? 650 milioni?
E Maldini? Clausola di rescissione 1 miliardo, se quella fetecchia di Marquinhos è stato pagato 35 sacchi?
Sottolineo che non ci sono veramente parole per descrivere l'incazzatura relativa a tutta questa vicenda. Inesprimibili emozioni, nemmeno volendo si potrebbero districare.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.