[O.T.] Referendum elettorale

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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#946 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Vendola è troppo vulcanico, ha degli "scoppi" di attivismo che fanno tremare i polsi. Non riescono a tenerlo sotto controllo. La tesi di laurea che ha fatto su Pasolini ha reso la sua loquela forbita e incomprensibile. La "narrazione" Vendoliana necessita di un traduttore. È troppo intellettuale, troppo di sinistra, chissà cosa passa in quella testa.

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Il PD non è messo meglio, con lo scandalo intercettazioni che sta coinvolgendo Bersani e D'Alema

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Helmut
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#947 Messaggio da Helmut »

DiscoBall ha scritto:Riguardo i referendum, ho votato con il cuore.
Anche un po' col culo... :DDD
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Capitanvideo
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#948 Messaggio da Capitanvideo »

Cremona, il lupo perde il pelo ma non il vizio

Apprendiamo dai mezzi di stampa che il presidente Salini ha intenzione di riproporre tra pochi giorni ai sindaci della provincia e al consiglio provinciale la “sua” vecchia, trita, scandalosa non-soluzione, la privatizzazione del servizio idrico. Evidentemente il presidente, troppo occupato con impegni di amministrazione, ha tenuto spenta la tv e non ha letto giornali dal 14 giugno in qui. Signor presidente, le diamo una notizia: 27 milioni di italiani hanno detto no alla privatizzazione dell’acqua. Un no chiaro e netto, inequivocabile.

Il Comitato Referendario Provinciale “2 Sì per l’Acqua Bene Comune” ritiene che questo modo di agire sia indegno di un amministratore pubblico poiché tradisce e pugnala al cuore la sostanza dei due quesiti referendari del 12 e 13 giugno, che hanno travolto e annullato la forte spinta alla privatizzazione del servizio idrico che ha avuto mano libera negli ultimi quindici anni almeno. Oggi infatti tutti i territori della nostra regione e del resto della nazione mostrano (giustamente) un sostanziale e deciso stop dei percorsi di privatizzazione delle società idriche e un inizio di ripensamento entro le realtà territoriali in cui la privatizzazione è già un dato di fatto. Si torna a leggere la proposta di legge che i movimenti per l’acqua hanno presentato in parlamento nel 2007, forte di 400.000 firme, legge che si muove su binari perfettamente aderenti ai risultati del referendum, visto che esclude ogni remunerazione dei capitali e gestisce il servizio idrico esclusivamente tramite enti di diritto pubblico.

E’ un grave sintomo di ignoranza (probabilmente non casuale) e di arretratezza culturale che il presidente Salini elenchi come sole possibili soluzioni la privatizzazione, la società mista o l’in-house. Tre soluzioni che si basano sempre su società di diritto privato, quindi spazzate via dagli esiti referendari, senza appello.

Guarda caso, questo tentativo di furto ai danni dei cittadini verrà messo in opera in pieno agosto, quando l’attenzione di tutti è prevedibilmente minore a causa delle vacanze.

Tristemente dobbiamo dire che ce lo aspettavamo, sapevamo che le rassicurazioni del presidente Salini sul suo “rispetto” degli esiti referendari erano fumo negli occhi a quanti ancora si fanno abbindolare dagli specchietti e dalle perline che i “conquistadores” portano in dono.

Questo percorso va fermato e verrà fermato dai cittadini e dai sindaci. Non possiamo credere che tanti amministratori tradiscano così vergognosamente la volontà dei loro amministrati, solo per obbedienza di partito o per timore di scontentare un personaggio influente. Invitiamo invece gli amministratori del nostro territorio a chiedere a gran voce una conversione a U del percorso, in modo che l’ufficio d’ambito da qui in avanti e con la calma e la ponderazione necessarie esplori non ancora vetuste e infingarde ipotesi di gestione privatistica, ma l’unica soluzione rimasta sul tappeto, la società di diritto pubblico.

Invitiamo tutti i cittadini a mobilitarsi nonostante il periodo di ferie: lo sappiamo, vi abbiamo già chiesto molto nei mesi scorsi, ma ora è il momento di rivendicare il rispetto della volontà espressa dalla maggioranza assoluta degli italiani. Noi saremo al vostro fianco e cercheremo di mettere a disposizione tutti gli strumenti utili per questo nuovo, emozionante percorso verso una gestione della cosa pubblica più trasparente, più partecipata, più corretta.

Infine, chiediamo scusa ai lupi per la metafora.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”

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Il Fede
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#949 Messaggio da Il Fede »

Drogato_ di_porno ha scritto:Vendola è troppo vulcanico, ha degli "scoppi" di attivismo che fanno tremare i polsi. Non riescono a tenerlo sotto controllo. La tesi di laurea che ha fatto su Pasolini ha reso la sua loquela forbita e incomprensibile. La "narrazione" Vendoliana necessita di un traduttore. È troppo intellettuale, troppo di sinistra, chissà cosa passa in quella testa.
Beh insomma. Il linguaggio di Pasolini è di livello altissimo. Diciamo che Vendola è un buon allievo, ma ancora deve camminare parecchio in questo senso...
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).

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super_super
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#950 Messaggio da super_super »

eh ma il nucleare è sicuro :lol: :lol:

Francia, rischio di fuga radioattiva Esplosione in una centrale, un morto

Tre persone sono ferite
L'impianto nucleare si trova
non lontano da Avignone
Scoppiata una fornace


Rischio di fuga radioattiva in Francia dopo un’esplosione presso il sito nucleare di Marcoule nel sud del paese: è quanto riferiscono le autorità francesi. Nell'incidente una persona è morta, altre tre sono rimaste ferite. Lo riferisce la rete televisiva France 3 precisando che l’incidente sarebbe avvenuto a seguito di un incendio in un sito di stoccaggio di rifiuti radioattivi.

Una fornace è esplosa all'interno della centrale nucleare gestito dall'Areva a Marcoule (Gard), non lontano da Avignone. Pompieri e forze dell'ordine sono sul posto, riferisce la prefettura.

La centrale di Marcoule è stata la prima centrale nucleare francese, nella Linguadoca-Rossiglione. La centrale possiede 3 reattori UNGG (una versione francese del Magnox inglese) da 79 MW totali. Nello stesso sito esiste anche un altro reattore (il Nø1) costruito dal 1955 al 1956 da soli 2 MW e non utilizzato per la produzione elettrica. A Marcoule furono costruiti i reattori nucleari a uso militare per le ricerche destinate alla costruzione della bomba atomica francese. Oggi il reattore di Marcoule è in parte usato dalla Areva per produrre un combustibile che ricicla plutonio dalle armi nucleari.

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Barabino
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#951 Messaggio da Barabino »

da Yahoo! Finanza

Referendum acqua, vittoria inutile?

Marcello Guido - martedì, 6 dicembre 2011 - 9:00

Insomma, ce l'avevano data a bere. L'acqua, s'intende. Nel senso che un referendum che ha avuto un risultato clamoroso il 12 e il 13 giugno scorso, è ancora disatteso nella sua quasi totalità. Riepiloghiamo, dunque e vediamo qual è lo stato delle cose.

In quei due giorni di giugno, l'Italia è stata chiamata rispondere a due quesiti referendari; il primo riguardava la privatizzazione forzata delle società di gestione, che ora devono rimanere pubbliche. Col secondo quesito, invece, i cittadini, abolendo la quota della tariffa relativa alla remunerazione del capitale investito, hanno sancito che non vi deve essere profitto sull'acqua. In soldoni: acqua per tutti e senza profitti.

Ma, si sa come vanno le cose in Italia: leggi, norme, regole, decisioni ufficiali, sembrano scritte… sull'acqua, appunto. Così, si scopre che a tutt'oggi, per esempio, l'unico amministratore che ha dato il via a una riforma del sistema è il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che ha trasformato la società di gestione Arin da società per azioni a consorzio pubblico, ente di diritto pubblico e non privato. Lo ha chiamato Abc, "Acqua bene comune", garantendo la partecipazione dei cittadini e dei suoi dipendenti alle varie scelte che di volta in volta si dovranno compiere. Unico caso in tutt'Italia. Perché, per il resto della nazione, il referendum è come se non fosse stato mai fatto, come se i 27 milioni circa di votanti non contassero. Ma in che modo si riesce — o si tenta, perlomeno- di dimenticare una fetta di italiani così vasta?

Nel Paese dell'immobilismo e dei bizantinismi, è semplice come bere un bicchiere d'acqua (pardon): ci si rivolge a un giurista che scava, scava, scava e alfin trova il cavillo. I primi gestori privati che si sono fatti avanti sono stati quelli romani dell'Acea, Azienda comunale energia e ambiente, primo operatore nazionale nel settore idrico, con 8 milioni e mezzo di cittadini serviti, società quotata in Borsa e a maggioranza pubblica: il Comune di Roma, infatti, ne detiene il 51%. L'Acea, in sostanza, chiede come fare per contrastare la volontà dei cittadini, con due domande: nella prima si vuole "conoscere il nuovo assetto normativo dei servizi pubblici locali, verificando la legittimità delle convenzioni"; nell'altra si chiede "un parere in merito alla nuova disciplina delle tariffe" e la "legittimità e validità degli atti stipulati". Vulgo: possiamo continuare come se nulla fosse o giù di lì? Il giurista risponde che sì, i margini per contestare, frenare, sopire, allungare i tempi ci sono. Sulla scia di Acea, non è difficile immaginare che tutti i gestori si mettano in fila davanti agli uffici dei loro avvocati. Il resto va da sé: ricorsi e rinvii, burocrazia e giustizia, purché lenta, molto lenta, aule di tribunale pronte a riempirsi ancor di più.

Così, i comitati per il referendum sono scesi nuovamente sul piede di guerra: il referendum è stato fatto. Il risultato c'è stato, ora applicate la norma referendaria. Ma va là, direbbe qualcuno. E allora, manifestazioni pubbliche e minacce di autoriduzione della bolletta dell'acqua e diffide ai gestori, perché da giugno nessuno di loro ha abbassato le tariffe del 7% come prevedeva l'esito referendario. I promotori parlano di "obbedienza civile", anziché disobbedienza, ed è facile capirlo. Se c'è stato un verdetto popolare, questo deve essere rispettato e messo in pratica. E dunque siamo a questo: cittadini che chiedono l'obbedienza civile a chi sembra nicchiare, o far passare molta acqua sotto i ponti per ritardare il più possibile la messa in pratica del referendum. E De Magistris, intanto, da buon esempio diventa mosca bianca.

Visto il "nuovo corso civico" della nostra politica, la domanda è: a chi giova tutto questo? Sul breve periodo ai gestori, d'accordo, ma se si guarda oltre il proprio naso, quanti soldi stiamo buttando? E, domanda ancora più terribile, quanti ne abbiamo buttati per i referendum se poi non se ne tiene conto? E, infine, i cittadini contano ancora? Può, almeno quest'ultima domanda, apparire retorica, ma non lo è, perché la risposta è certa: sì, i cittadini contano. Ma solo quando devono pagare. Le bollette dell'acqua, infatti, sono aumentate dal 2002 al 2010 del 65% e ben 21 dei 25 Ato (Ambiti territoriali ottimali), cioè i gestori, sono in mano a privati o a gestioni miste. Visto che i cittadini contano, quando serve?


http://it.finance.yahoo.com/notizie/Ref ... 0.html?x=0


Commento: insomma, via, mi ero preoccupato per nulla: quel referendum era solo una scusa per radunare in piazza gli scontenti e creare un climax anti Berlusconi al di fuori della vera scadenza elettorale... ma nel merito era una presa in giro come tutte le altre volte da dopo Mario Segni... :lol:

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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#952 Messaggio da Capitanvideo »

Barabino ha scritto: Commento: insomma, via, mi ero preoccupato per nulla: quel referendum era solo una scusa per radunare in piazza gli scontenti e creare un climax anti Berlusconi al di fuori della vera scadenza elettorale... ma nel merito era una presa in giro come tutte le altre volte da dopo Mario Segni... :lol:
Ma no dai, era un referendum serio.

La gente era informatissima, infatti quando chiedevo: "ma lo sai cosa stai votando e perche'?", la risposta era: "Si, contro berlusconi" :lol:

No-si-no-no.

Oppure No-si-si-no?

Azzo non mi ricordo, eppure il partito mi ha scritto la sequenza..... :008
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#953 Messaggio da Capitanvideo »

Dopo il referendum più multe per tutti?

Lucia Quaglino

A breve potrebbero arrivare sanzioni europee per la mancata depurazione delle acque: a pochi mesi dal referendum contro la contestata quanto inesistente privatizzazione dell’acqua e contro gli immaginari extra-profitti, sono proprio le tanto lodate e stimate gestioni pubbliche quelle incriminate.

Le multe riguarderrebbero la Lombardia dove, secondo la “IX indagine nazionale a campione sulle tariffe del servizio idrico” di Federconsumatori, si trovano le quattro città meno care: Varese, Lodi, Lecco e Milano.. Sebbene le due cose non siano direttamente collegabili da una relazione di causa-effetto, esse mettono in luce un po’ di riflessioni sulle conseguenze del voto: innanzitutto, se mancano i soldi, non si possono fare neanche gli investimenti, seppur necessari per adeguarsi alle direttive comunitarie. Se non ci sono sufficienti fondi per investire le spiegazioni più probabili sono due: i prezzi sono troppo bassi, o il denaro che c’è viene sprecato. Le due ipotesi trovano conferma nel fatto che nessuna società abbia ancora ridotto le tariffe in misura pari al 7% di remunerazione del capitale come chiesto dai referendari, a dimostrazione di quanto siano improbabili i famigerati extra profitti sull’acqua. Ci si scontra quindi con un serio problema di credibilità della governance: il mancato rispetto delle regole – compreso l’esito referendario – è infatti dovuto, oltre a problemi di budget, al fatto che regolatore e regolato coincidono, anche se questo problema potrebbe essere risolto in seguito alla disposizione della manovra Monti che assegna all’Autorità per l’energia le competenze sull’acqua. Infine, la sicurezza dei cittadini e il controllo degli sprechi sono stati palesemente ignorati dalle gestioni pubbliche, mentre i “cattivi” privati sembra non lo abbiano fatto, o perlomeno non sono sul banco degli imputati o si trovano in situazioni meno gravi.

Il problema, di fatto, è che il conto molto salato – pari ad almeno un miliardo di euro (ma probabilmente saranno di più) – non lo pagheranno i diretti responsabili, ma solo i cittadini. Anziché remunerare i capitali investiti, le loro bollette serviranno a ripianare gli inevitabili, ovvi e prevedibili limiti delle gestioni pubbliche e della cattiva regolazione.
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Re: [O.T.] Referendum elettorale

#954 Messaggio da Capitanvideo »

“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”

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