In alcune aree della C. del Nord ci sono persone che vivono nelle grotte praticando il cannibalismo e cibandosi di paglia. à‰ quanto ho visto in uno sconcertante dossier del tg2...Husker_Du ha scritto:Secondo me, la cosa piu' impressionante della Korea del Nord sono le donne pagate per piangere in modo continuo nella stanza del palazzo dove si trova la salma del leader Kim Il Sung
Ciao grande Nick, buon viaggio
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"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
la carestia dei primi anni 90 è stata devastante..e purtroppo ora la corsa algi armamenti non aiuta...Drogato_ di_porno ha scritto:In alcune aree della C. del Nord ci sono persone che vivono nelle grotte praticando il cannibalismo e cibandosi di paglia. à‰ quanto ho visto in uno sconcertante dossier del tg2...Husker_Du ha scritto:Secondo me, la cosa piu' impressionante della Korea del Nord sono le donne pagate per piangere in modo continuo nella stanza del palazzo dove si trova la salma del leader Kim Il Sung
infatti da qualche anno sono organizzati viaggi informativi per industriali che volgiono investire
per aprirsi all'occidente vuol dire che la situazione è grave.
(E io volev partire x quello del 2006..ma temo che non ci sentano in cina..in itlaia non lo chiedo nemmeno...)
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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In effetti la cosa e' abbstanza impressionante......Drogato_ di_porno ha scritto: In alcune aree della C. del Nord ci sono persone che vivono nelle grotte praticando il cannibalismo e cibandosi di paglia. à‰ quanto ho visto in uno sconcertante dossier del tg2...

Pero' esistono cose simili anche in altri paesi.....
Creto che avere persone che piangono sempre, ad infinitum, per dimostrare l'inconsolabilita' per la morte del leader divino..... e' parecchio strano....

"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
già ...vorrei capire...non mi piac eche la tv e i gironali mi riprotino quelloc he vogliono che io capisca.........Husker_Du ha scritto:In effetti la cosa e' abbstanza impressionante......Drogato_ di_porno ha scritto: In alcune aree della C. del Nord ci sono persone che vivono nelle grotte praticando il cannibalismo e cibandosi di paglia. à‰ quanto ho visto in uno sconcertante dossier del tg2...![]()
Pero' esistono cose simili anche in altri paesi.....
Creto che avere persone che piangono sempre, ad infinitum, per dimostrare l'inconsolabilita' per la morte del leader divino..... e' parecchio strano....
devo capire..deve guardare nelgi occhi la gente.
quindi ci andró.
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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Chi è nato quest'anno è allegro, benvoluto e sveglio. Ha un forte sex appeal, più che una grande bellezza. E' terreno e affascinante, percettivo e loquace. La sua indole mutevole puó renderlo, a volte, suscettibile, avventato e testardo. L'imprevedibile Cavallo s'innamora facilmente e si disamora con la stessa facilità . Molto spesso, il Cavallo abbandona presto la casa. Se no, il suo spirito indipendente lo induce a cominciare a lavorare o a intraprendere una carriera molto presto. Ha il cuore dell' avventuriero, ma è famoso per la mente acuta e la capacità di destreggiarsi finanziariamente. Sicuro di sè, vivace, energico, impetuoso e magari anche sfacciato, il Cavallo si veste in modo vistoso, ama i colori vivaci e i motivi sgargianti, e talvolta dà veramente nell'occhio. Il Cavallo ama l'attività fisica e mentale. Potete riconoscerlo facilmente dai movimenti rapidi ma eleganti, dai riflessi pronti e dal modo svelto di parlare. Reagisce in fretta e sa prendere decisioni sul momento. La sua mente lavora con straordinaria prontezza, e anche se scarseggia di stabilità e di perseveranza, vi rimedia con la mentalità aperta e flessibile. Fondamentalmente è un non conformista. Il nativo di questo segno è spesso chiamato il playboy (o la playgirl) del ciclo. Gli piace il chiasso e ama trovarsi al centro dell'azione. t divertente, gli piace fare e ricevere complimenti, è abile negli affari come nell'amore. Il Cavallo, svelto e agile, valuta astutamente le situazioni e riesce a manovrare le persone e gli eventi. Dal punto di vista negativo, il Cavallo è impulsivo e ostinato. Ha un temperamento esplosivo, anche se dimentica presto i suoi scoppi di collera. Altri, tuttavia, non li trovano piacevoli, e non si riprendono altrettanto in fretta. Spesso questa caratteristica gli fa perdere rispetto e credibilità . Il nativo del Cavallo tende a metter fretta agli altri, e si irrita quando non agiscono con la sua prontezza e la sua efficienza. Pretende molto, ma è disposto a concedere poco, soprattutto quando è in gioco la sua preziosissima libertà . àˆ. capace d'essere puerile e meschino nel soddisfare i suoi capricci. Spesso è smemorato, distratto, e portato a balzare a conclusioni affrettate. Il nativo del Cavallo vuole che tutto venga fatto a modo suo. Egocentrico per natura, vuole che la sua famiglia e il suo ambiente ruotino intorno a lui.
cazzo..x molte cose (soprattuto i difetti.::D)
sono ioooooooooooooooooooo
http://spazioinwind.libero.it/popoli_an ... aco.html#7
cazzo..x molte cose (soprattuto i difetti.::D)
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E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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Nella lingua cinese non esiste alfabeto, quindi non è possibile traslitterare singole lettere.
Come si scrivono i nomi stranieri in cinese?
Si usano dei caratteri la cui pronuncia è il più possibile simile al nome straniero che si vuole trascrivere. Quindi talvolta la pronuncia in cinese potrà essere praticamente uguale a quella della lingua di partenza, altre volte con differenze più o meno marcate se un dato suono non esiste in cinese.
Per questo motivo nomi con la stessa pronuncia anche se scritti in lettere latine in modo diverso (ad esempio Christian e Cristian oppure Sara e Sarah) in cinese saranno uguali; nomi scritti in lettere latine nello stesso modo ma con pronunce diverse (ad esempio Joseph in inglese e in tedesco) in cinese saranno diversi.
Inoltre si precisa che, trattandosi di traslitterazione, i caratteri cinesi non porteranno il significato che hanno nella lingua di partenza. Al es. il nome Rosa in cinese sarà reso con due caratteri che hanno rispettivamente la pronuncia "luo" (come viene sempre traslitterata la sillaba italiana "ro") e "sa", caratteri il cui significato non ha niente a che fare con quello della rosa.
Per la trascrizione dei nomi sono stati usati caratteri "tradizionali (non "semplificati") in stile calligrafico "Kaishu".

pronuncia
NI-CU-Là
Come si scrivono i nomi stranieri in cinese?
Si usano dei caratteri la cui pronuncia è il più possibile simile al nome straniero che si vuole trascrivere. Quindi talvolta la pronuncia in cinese potrà essere praticamente uguale a quella della lingua di partenza, altre volte con differenze più o meno marcate se un dato suono non esiste in cinese.
Per questo motivo nomi con la stessa pronuncia anche se scritti in lettere latine in modo diverso (ad esempio Christian e Cristian oppure Sara e Sarah) in cinese saranno uguali; nomi scritti in lettere latine nello stesso modo ma con pronunce diverse (ad esempio Joseph in inglese e in tedesco) in cinese saranno diversi.
Inoltre si precisa che, trattandosi di traslitterazione, i caratteri cinesi non porteranno il significato che hanno nella lingua di partenza. Al es. il nome Rosa in cinese sarà reso con due caratteri che hanno rispettivamente la pronuncia "luo" (come viene sempre traslitterata la sillaba italiana "ro") e "sa", caratteri il cui significato non ha niente a che fare con quello della rosa.
Per la trascrizione dei nomi sono stati usati caratteri "tradizionali (non "semplificati") in stile calligrafico "Kaishu".

pronuncia
NI-CU-Là
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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[img:7b0f40ee3a]http://upload.wikimedia.org/wikipedia/c ... eijing.jpg[/img:7b0f40ee3a]
Ragazzi occupati in un gioco erotico. Tela a tema omosessuale. Acquerello su carta; Beijing, Qing dynasty,XXI sec. Collezione privata
L'omosessualità nella cultura cinese
Tutte le principali religioni dell'antica Cina, hanno una struttura codificata che è stata da sempre interpretata, tradizionalmente, come contraria all'orientamento omosessuale. Stando all'interpretazione classica, il confucianesimo ha alla base il principio secondo cui ogni uomo deve assumere nella sua vita un comportamento conforme al genere sessuale attribuitogli dalla natura, e impegnarsi nei ruoli sessuali che sono congeniali alla riproduzione (altrettanto vale per la donna). Il travestitismo, quindi, non potrà che essere oggetto di censura da parte della dottrina di confuciana.
Nonostante ciò, vi sono molti avvenimenti storici che rivelano di imperatori che usavano indossare indumenti femminili, anche se questo, ogni volta, veniva interpretato come fatto di cattivo auspicio, soprattutto per quanto riguardava la capacità del sovrano di assicurare una discendenza (in particolare figli di sesso maschile). Nella cultura cinese difatti, questo è sempre stato interpretato come un dovere inalienabile. Così un uomo che ama in modo esclusivo un altro uomo, non adempirà ai suoi obblighi sociali e religiosi. Di conseguenza sarà considerato un uomo privo di sani principi morali.
Il Taoismo, che enfatizza il mantenimento dell'armonia naturale esistente tra le forze dello Yin e dello Yang, (sempre secondo un interpretazione tradizionale) non può che disapprovare una relazione omosessuale (uomo-uomo o donna-donna). Si verificherebbe un legame yang-yang o ying-ying, ovvero un legame distruttivo e non bilanciato secondo la concezione cosmica di armonia.
Nel Buddismo, infine, il desiderio sessuale (sia esso eterosessuale che omosessuale) è visto come un ostacolo per l'anima. Viene interpretato come una zavorra che tiene legato lo spirito al mondo reale, impedendogli di raggiungere il nirvana. Per questo, le pulsioni sessuali sono generalmente vietate.
D'altra parte però risulta necessario evidenziare come nessuna delle maggiori religioni cinesi condanni il comportamento sessuale così duramente come il cristianesimo nel corso dei secoli. Se effettuassimo una comparazione tra cultura cristiana e confucianesimo, nella lista dei peccati mortali di quest'ultimo non troveremo affatto la sodomia. Nel Confucianesimo, come detto, l'obiettivo prioritario è la riproduzione del nucleo sociale di riferimento. Una volta che una persona abbia adempiuto a tale dovere, il fatto che lo stesso abbia relazioni sessuali o amorose con altre persone dello stesso sesso resta una realtà secondaria e privata.
Questo è anche vero nel Taoismo. Sebbene ogni uomo sia identificato e identificabile dalla sua componente yang (mascolina), nel contempo è dotato nella sua essenza più intima anche di componenti ying (femminili) fondamentali e non trascurabili. Difatti è risaputo e non stupisce che in molti uomini la componente femminile (yang) è assai elevata. In quest'ottica quindi, molti comportamenti femminili non sono visti come innaturali per gli uomini. Di conseguenza l'omosessualità può essere letta come qualcosa di molto naturale, che s'innesta nel circuito dicotomico dello ying e dello yiang con modalità del tutto armoniche.
è da sottolineare ancora come molte divinità taoiste vivano o da sole o con un'altra divinità del medesimo sesso. Un esempio molto noto può essere quello Shanshen (dio della montagna) e di Tudi (il discepolo terreno). Ogni località ha il suo Shanshen e il suo Tudi, che vivono sempre assieme. Shanshen e Tudi, pur essendo entrambi di sesso maschile, spesso, molto intrigantemente, si manifestano sotto le sembianze di un uomo anziano e di una donna anziana. (Molte apparizioni di questo tipo sono descritte nel romanzo classico Viaggio all'ovest).
Un altro aspetto di notevole rilievo che va necessariamente sottolineato è l'importanza dell'amicizia maschile nella cultura cinese antica. Ve ne sono molti esempi nei romanzi classici cinesi. Questi legami si basavano però più su un cameratismo bellico, che su tendenze omosessuali. Comunque, altre opere desccrivono relazioni meno platoniche. Nel romanzo Il sogno della camera rossa ci sono esempi di maschi bisessuali coinvolti tanto in atti sessuali con il proprio sesso che con il sesso opposto. Per lo più, si può ravvisare qualche esempio di comportamento maschile che si discosta dalla norma, l'esempio più eclatante è quello del protagonista maschile che mangia un rossetto, ma nulla di più definito.
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L'omosessualità nella Cina delle antiche dinastie
Ragazzi occupati in un gioco erotico. Tela a tema omosessuale. Acquerello su carta; Beijing, Qing dynasty,XXI sec. Collezione privata
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Ragazzi occupati in un gioco erotico. Tela a tema omosessuale. Acquerello su carta; Beijing, Qing dynasty,XXI sec. Collezione privata
L'omosessualità è stata documentata in Cina fin dai tempi antichi.
Secondo lo studioso della dinastia Qing Ji Yun, già Huang Di (l'Imperatore Giallo, 2697?-2597? a.C., il leggendario re e fondatore della cultura cinese), ebbe amanti maschili. Questo naturalmente appare poco attendibile, dato che risulta ancora assai difficile dimostrare l'esistenza stessa di Huang Di.
Nella storia delle dinastie cinesi sono rintracciabili comunque due notevoli prove di come i comportamenti omosessuali non fossero estranei alle relazioni di corte. In particolare l'espressione yàºtà¡o duà nxiù (余桃æ–袖).
Yàºtà¡o, o "la mezza pesca", (espressione attestata nell'Hanfeizi, quando si fa riferimento a Mi Zixia (彌åç‘•) ), ne è il primo esempio. Mi Zixia, un ragazzo di rara bellezza, fu per molto tempo oggetto del desiderio del duca Ling di Wei (è¡›éˆå…¬). Si narra appunto che un giorno Mi Zixia condividesse con il duca una pesca deliziosa già morsicata da quest'ulitmo, che non poté che apprezzare il gesto (anche se, una volta cresciuto Mi Zixia, dopo che questi aveva ormai perso la sua bellezza, il duca ricordando quell'episodio cercasse di minimizzarlo).
Il secondo tipo di espressione è Duà nxiù, che vuol dire letteralmente "tagliare la manica", che si riferisce invece all'imperatore Ai della dinastia Han che tagliò la manica del suo vestito, sulla quale il suo adorato concubino Dongxian (董賢) si era addormentato, al fine di non svegliarlo.
Lo studioso Pan Guangdan (潘光旦) è arrivato alla conclusione che quasi ogni imperatore della dinastia Han ha avuto uno o più concubini maschili.
Vi sono inoltre, anche descrizioni lesbiche in molti libri di storia. In questi testi si ritiene che l'omosessualità sia stata molto popolare durante le dinastie Song, Ming e Qing.
Gli omosessuali cinesi non hanno sperimentato un alto profilo persecutorio, se comparato alle repressioni che subirono invece gli omosessuali in Europa durante il Medio Evo.
Amanti omosessuali, inoltre, furono celebrati nell'arte cinese e molti esempi sono sopravissuti ai roghi di libri della Rivoluzione culturale. Sebbene non molte sculture siano riuscite a sopravvivere all'usura del tempo, molte pergamene e tele dipinte su seta possono essere ancora ammirate in collezioni private.
Nel 1944, lo studioso Sun Cizhou ha pubblicato un lavoro in cui dichiarava che uno dei più famosi poeti della Cina antica, Qu Yuan, era stato l'amante del suo re. Sun cita le poesie di Qu Yuan a riprova delle sue affermazioni. Nella più importante opera di Qu Yuan, Li Sao (Il dolore del congedo), Qu Yuan si defini un magnifico uomo (o donna, mei ren). Una parola che utilizzò per parlare del re era adoperata a quel tempo dalle donne per caratterizzare i loro amanti.
La prima legge contro gli omosessuali in Cina venne introdotta nel 1740. Non vi sono testimonianze storiche di come effettivamente la legge fu osservata e fatta osservare. I più devastanti effetti per gli omosessuali cinesi, comunque, si ebbero ironicamente proprio con l'avvento dell'illuminismo. Nel cosiddetto "periodo delle riforme", infatti, l'omofobia fu importata in Cina assieme alla scienza ed alla filosofa occidentale.
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L'Omosessualità nella Cina moderna
L'omosessualità divenne clandestina dopo la formazione della Repubblica Popolare Cinese. Il puritanesimo comunista incise negativamente sulla percezione sociale dell'omosessualità .
Il regime comunista perseguitò gli omosessuali, specialmente durante la Rivoluzione culturale. In quel periodo molti gay furono puniti con lunghi periodi di prigionia e non mancò nemmeno qualche esecuzione. La tolleranza sociale dell'omosessualità era oramai inesistente. Solo con la politica di riforma definita di "Riforma ed apertura" del 1979, il comunismo iniziò ad allentare la sua forte funzione di controllo su questo tipo di comportamento, anche se la pratica dell'omosessualità continuò ad essere ritenuta diffamante e veniva identificata come uno stile di vita dissoluto tipico dei regimi capitalistici.
Un cambiamento notevole si registrò solo tra il 1990 ed il 2000, quando la sodomia venne decriminalizzata nel 1997, e la nuova lista dei "criteri della classificazione e diagnostica cinese dei disordini mentali" rimosse l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali nell'aprile del 2001.
La situazione ha continuato ad evolvere nel 2004. Recentemente, ad un transessuale, Chen Lili, è stato permesso anche di competere alle selezioni cinesi per Miss Universo.
In un'indagine su internet nel 2000 è stato messo in luce come il grado di tolleranza dei cinesi fosse in aumento: su 10.792 interrogati, il 48,15% era a favore, 30,9% disapprovava, 14,46% si dichiarava incerto, ed il 7,26% praticamente indifferente. Non essendoci né conservatori radicali né militanti radicali nel tessuto sociale della repubblica popolare, le violenze agli omosessuali risultano rare, anche se un gran numero di studiosi si lamenta del forte stampo proibizionista che caratterizza la politica interna del governo cinese: è una politica puramente neutrale, che si disinteressa delle problematiche omosessuali e che nel contempo non fa nulla per promuovere la tolleranza ed il rispetto di tali diversità . Ad esempio, durante i Giochi Gay del 2002 solamente a due persone del continente fu concesso il permesso per prendere parte ai giochi e, se si trascurano i siti gay, ci fu una copertura mediatica insufficiente da parte del resto mezzi di comunicazione di massa.
Molti omosessuali maschi ammettono di non usare precauzioni nei rapporti sessuali; e questo, combinato al disinteresse mostrato dal governo nell'offrire un servizio informativo di supporto che illustri la pericolosità del virus dell'AIDS, contribuisce notevolmente alla diffusione del virus. Le autorità si rifiutano sia di promuovere la tolleranza e il rispetto verso le diversità , sia di garantire ai gay quel substrato minimo di diritti che un paese civile dovrebbe garantire ad ogni suo membro. Sebbene nella Repubblica Popolare non vi siano leggi esplicite contro gli omosessuali o leggi che impediscano rapporti sessuali fra persone dello stesso sesso, adulte e consenzienti, non vi sono nemmeno leggi che salvaguardino i gay dai eventuali discriminazioni, né esistono organizzazioni del movimento di liberazione omosessuale, che sono del tutto assenti. In questo contesto la questione omosessuale resta circoscritta nella regione delle cosiddette "tre negazioni": non approvo, non disapprovo, e non promuovo (䏿”¯æŒ, ä¸å对, 䏿倡).
Il numero degli omosessuali in Cina resta tuttora incerto. Da una ricerca tale valore oscillerebbe tra i 360.000 e 480.000, altre statistiche del governo cinese e di studi accademici rivelano un ammontare che oscilla intorno ai 15 milioni. Comparando le percentuali di omosessuali decisamente più alte negli altri paesi, però, molti giudicano tali stime poco convincenti.
L'abbattimento delle barriere fisiche che impedivano al pensiero ed all'informazione di diffondersi che si è avuto con il diffondersi di Internet, ha provocato un forte sviluppo di siti gay nella Repubblica Popolare Cinese, sebbene la polizia spesso intervenga costringendone alla chiusura molti.
Lo sviluppo ed il propagarsi dei collegamenti telematici è stato molto importante per la comunità omosessuale di questo paese. Sebbene, come già detto, non vi siano organizzazioni omosessuali nella repubblica popolare, si sono diffusi molti siti ben organizzati che svolgono una funzione di supporto e consulenza. Servizi che altrimenti risulterebbero non erogati. A volte i mezzi di comunicazione di massa diffondono informazioni su eventi gay di notevole rilevanza che accadono nel resto del mondo, come il Gay pride. Ma molti restano assai critici su questo aspetto, ritenendo che il presupposto principale dei media cinesi resti comunque quello di calunniare il mondo omosessuale e strumentalizzano queste informazioni con puro opportunismo. Mancando un sistema di classificazione dei film in base al contenuto, inoltre, il governo cinese impedisce la trasmissione di opere a tematica gay per via televisiva, cinematografica o teatrale, giudicandole "inappropriate".
/ Ostilità estrema ha riscosso a Taiwan, Hong Kong ed in altri luoghi, il film Lan Yu che è ancora sconosciuto in Cina. Questo film, che dava risalto alla problematica omosessuale, non è stato trasmesso, nonostante fosse composto da soli attori cinesi continentali e la storia su cui si ispira fosse tratta da un racconto che ha avuto molto successo su internet, elaborato da uno scrittore cinese.
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Vita gay
Immagine del Gay pride di Taiwan.
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Immagine del Gay pride di Taiwan.
Vi sono molti bar gay e nightclubs nelle grandi città come Shanghai, Guangzhou, Beijing, che restano però oggetto di rastrellamenti da parte polizia. Tali difficoltà oggettive, sommate a volte alla impossibilità di raggiungere e frequentare questi luoghi di socializzazione, costituiscono un incentivo alla ricerca di sesso occasionale nei bagni e nei parchi pubblici. Anche in Cina, come del resto accade in ogni parte del mondo, l'omosessualità nelle zone di campagna è particolarmente difficile. La particolare conformazione socio-geografica di questa nazione, esaspera ulteriormente, tali difficoltà : la maggioranza della popolazione difatti vive nelle campagne, dove Internet non esiste e da dove non si ha possibilità di accedere alle città .
Gli abitanti delle campagne non parlano affatto di omosessualità , e quando lo fanno, ne parlano come di una malattia. La parola, le problematiche e i diritti connessi a tale questione, costituiscono ancora un tabù, dato che la pratica omosessuale resta del tutto condannata e oggetto di completa disapprovazione.
Molti casi dimostrano come gli omosessuali sono ancora oggetto di pregiudizi sia da parte del sistema giudiziario che da parte degli organi di polizia cinesi, che portano anche ad arresti e detenzioni.
Nell'ottobre 2000, la corte di Beijing ha decretato che l'omosessualità era "anormale ed inaccettabile per la Cina" (Washington Post 24 gennaio 2000). Questa fu la prima volta che tale atteggiamento sociale veniva espresso così apertamente.
Un altro caso di notevole rilevanza accadde nel luglio del 2001, quando 37 ragazzi omosessuali furono detenuti nella provincia di Guangdong.
Recentemente, l'"Amministrazione statale di radio, film e televisione" (国家广æ’电影电视总局) ha dato inizio a una campagna volta a ripulire dai mezzi di comunicazione di massa tutto quello che riguarda violenza e informazioni a contenuto sessuale nelle trasmissioni radiotelevisive e nelle proiezioni cinematografiche. Di conseguenza, tutti i programmi, le scene ed i linguaggi a contenuto omosessuale sono considerati "contrari alla concezioni di vita cinese" e per questo banditi. [1] [2]
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Il matrimonio omosessuale in Cina
Durante la valutazione degli emendamenti relativi alla riforma della legge sul matrimonio, avvenuta in Cina nel 2003, vi fu la prima discussione sul matrimonio fra persone dello stesso sesso.
Anche se questo tipo di proposta venne rigettata immediatamente, fu quella la prima volta che una delle innumerevoli voci che compongono la consistente lista di richieste sui diritti gay veniva discussa in parlamento.
Tuttavia, non molto prima che la nuova legge sul matrimonio entrasse in vigore, un pubblico funzionario, in una conferenza sull'introduzione del nuovo testo normativo, dichiarò espressamente che il matrimonio omosessuale restava ancora proibito in Cina.
Li Yinhe (æŽéŠ€æ²³), una studiosa di sessuologia ben nota alla comunità omosessuale cinese, ha cercato di inserire il tema del matrimonio omosessuale fra i punti di discussione del Congresso nazionale del popolo (il Parlamento cinese) nel 2000 (Legalizzazione del matrimonio cinese fra persone dello stesso sesso",《ä¸å›½åŒæ€§å©šå§»åˆæ³•化》 e 2004 (Legge cinese per il matrimonio fra persone dello stesso sesso, 《ä¸å›½åŒæ€§å©šå§»ææ¡ˆã€‹).
In base alla normativa cinese, sono necessarie 35 firme di parlamentari per ottenere che una questione sia discussa al Congresso. Il suo sforzo fallì proprio a causa dell'impossibilità di trovare un tale numero di eletti per appoggiare la sua proposta. Nonostante tale sforzo, molti studiosi ed omosessuali non ritengono possibile il passaggio di una simile legge in Cina nel futuro prossimo.
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Hong Kong
Sotto il dominio britannico, l'omosessualità maschile era considerata illegale prima del 1991 ad Hong Kong ed era punita con pene che arrivavano al carcere a vita. Tuttavia a seguito di un lungo dibattito il consiglio legislativo di Hong Kong votò per la decriminalizzazione della sodomia nel 1980.
In compenso due tentativi di introdurre un legislazione antidiscriminatoria nei confronti degli omosessuali (il primo nel 1993, il secondo nel 1997), sono falliti miseramente.
Comunque ad Hong Kong vi sono organizzazioni molto forti che si battono per i diritti gay, come il Rainbow Action ed il Tongzhi Culture Society. Così nel 2003, quando nella chiesa cattolica di Hong Kong si organizzò la lettura pubblica di un articolo che condannava il matrimonio omosessuale, un gruppo di oppositori fece irruzione nella chiesa e interruppe la cerimonia.
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Taiwan
Commons
Commons contiene file multimediali
su Omosessualità in Cina.
Chen Yu-Rong e Wang Ping, all'"Asian Lesbian Film and Video Festival" a Taiwan.
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Chen Yu-Rong e Wang Ping, all'"Asian Lesbian Film and Video Festival" a Taiwan.
La situazione degli omosessuali a Taiwan è stata oggetto di un particolare forma di sviluppo. Nel 1970, molti romanzi a tematica omosessuale vennero pubblicati. Uno dei più promettenti scrittori è Pai Hsien-yung creò svariati personaggi gay nei suoi racconti, tra cui il più famoso è sicuramente Il maestro della notte.
Oggi molte serie televisive e svariati film a contenuto omosessuale ottengono una grande attenzione all'interno della comunità gay sia in Cina che a Taiwan, incluso anche la serie TV Crystal Boys (adattamento televisivo dell'opera omonima citata).
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Storia
Taiwan è nata come società d'immigrati. Nel XIV secolo, il governo Qing impose severi limiti all'immigrazione di cinesi a Taiwan. Così, solo un ristretto numero di donne poteva attraversare lo stretto di Taiwan per arrivare all'isola.
Queste limitazioni ebbero come risultato quello di creare uno squilibrio fra uomini e donne nella composizione sociale del territorio di Taiwan.
Così, con il termine "Luo Han Jiao"(羅漢腳) venivano ad essere chiamati tutti coloro che si adoperavano per avere rapporti sessuali con persone dello stesso sesso.
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Ultime news e eventi
* Verso la fine del mese di ottobre 2003, il governo di Taiwan ha annunciato un progetto di legalizzazione del matrimonio omosessuale, che dovrebbe vedere Taiwan come il primo luogo dell'Asia in cui questo tipo di patto sociale sarà permesso e riconosciuto dalla comunità civile. Tuttavia si parla solamente di un piano, e non vi è nulla di più che un progetto, privo di pani concreti per la legalizzazione effettiva.
* L' 1 novembre 2003 la prima sfilata del Gay pride in territorio cinese si è tenuta a Taipei, con più di 1000 persone. Tuttavia molti dei partecipanti hanno celato il volto con una maschera, segno questo del fatto che anche a Taiwan l'omosessualità resta tuttora un grosso tabù.
* Il 17 gennaio 2004 la polizia di Taipei ha arrestato 93 ragazzi omosessuali per aver partecipato ad un orgia-party in cui si faceva anche uso di stupefacenti. Molti sono rimasti scioccati nel constatare che un terzo dei partecipanti al festino risultò affetto dal virus dell'HIV. Questi arresti causarono di conseguenza una severa condanna della comunità di tongzhi e questo evento viene ricordato con il nome di "HOMEPA (Home Party)" dalla comunità gay di Taiwan.
http://it.wikipedia.org/wiki/Omosessualit%C3%A0_in_Cina
Ragazzi occupati in un gioco erotico. Tela a tema omosessuale. Acquerello su carta; Beijing, Qing dynasty,XXI sec. Collezione privata
L'omosessualità nella cultura cinese
Tutte le principali religioni dell'antica Cina, hanno una struttura codificata che è stata da sempre interpretata, tradizionalmente, come contraria all'orientamento omosessuale. Stando all'interpretazione classica, il confucianesimo ha alla base il principio secondo cui ogni uomo deve assumere nella sua vita un comportamento conforme al genere sessuale attribuitogli dalla natura, e impegnarsi nei ruoli sessuali che sono congeniali alla riproduzione (altrettanto vale per la donna). Il travestitismo, quindi, non potrà che essere oggetto di censura da parte della dottrina di confuciana.
Nonostante ciò, vi sono molti avvenimenti storici che rivelano di imperatori che usavano indossare indumenti femminili, anche se questo, ogni volta, veniva interpretato come fatto di cattivo auspicio, soprattutto per quanto riguardava la capacità del sovrano di assicurare una discendenza (in particolare figli di sesso maschile). Nella cultura cinese difatti, questo è sempre stato interpretato come un dovere inalienabile. Così un uomo che ama in modo esclusivo un altro uomo, non adempirà ai suoi obblighi sociali e religiosi. Di conseguenza sarà considerato un uomo privo di sani principi morali.
Il Taoismo, che enfatizza il mantenimento dell'armonia naturale esistente tra le forze dello Yin e dello Yang, (sempre secondo un interpretazione tradizionale) non può che disapprovare una relazione omosessuale (uomo-uomo o donna-donna). Si verificherebbe un legame yang-yang o ying-ying, ovvero un legame distruttivo e non bilanciato secondo la concezione cosmica di armonia.
Nel Buddismo, infine, il desiderio sessuale (sia esso eterosessuale che omosessuale) è visto come un ostacolo per l'anima. Viene interpretato come una zavorra che tiene legato lo spirito al mondo reale, impedendogli di raggiungere il nirvana. Per questo, le pulsioni sessuali sono generalmente vietate.
D'altra parte però risulta necessario evidenziare come nessuna delle maggiori religioni cinesi condanni il comportamento sessuale così duramente come il cristianesimo nel corso dei secoli. Se effettuassimo una comparazione tra cultura cristiana e confucianesimo, nella lista dei peccati mortali di quest'ultimo non troveremo affatto la sodomia. Nel Confucianesimo, come detto, l'obiettivo prioritario è la riproduzione del nucleo sociale di riferimento. Una volta che una persona abbia adempiuto a tale dovere, il fatto che lo stesso abbia relazioni sessuali o amorose con altre persone dello stesso sesso resta una realtà secondaria e privata.
Questo è anche vero nel Taoismo. Sebbene ogni uomo sia identificato e identificabile dalla sua componente yang (mascolina), nel contempo è dotato nella sua essenza più intima anche di componenti ying (femminili) fondamentali e non trascurabili. Difatti è risaputo e non stupisce che in molti uomini la componente femminile (yang) è assai elevata. In quest'ottica quindi, molti comportamenti femminili non sono visti come innaturali per gli uomini. Di conseguenza l'omosessualità può essere letta come qualcosa di molto naturale, che s'innesta nel circuito dicotomico dello ying e dello yiang con modalità del tutto armoniche.
è da sottolineare ancora come molte divinità taoiste vivano o da sole o con un'altra divinità del medesimo sesso. Un esempio molto noto può essere quello Shanshen (dio della montagna) e di Tudi (il discepolo terreno). Ogni località ha il suo Shanshen e il suo Tudi, che vivono sempre assieme. Shanshen e Tudi, pur essendo entrambi di sesso maschile, spesso, molto intrigantemente, si manifestano sotto le sembianze di un uomo anziano e di una donna anziana. (Molte apparizioni di questo tipo sono descritte nel romanzo classico Viaggio all'ovest).
Un altro aspetto di notevole rilievo che va necessariamente sottolineato è l'importanza dell'amicizia maschile nella cultura cinese antica. Ve ne sono molti esempi nei romanzi classici cinesi. Questi legami si basavano però più su un cameratismo bellico, che su tendenze omosessuali. Comunque, altre opere desccrivono relazioni meno platoniche. Nel romanzo Il sogno della camera rossa ci sono esempi di maschi bisessuali coinvolti tanto in atti sessuali con il proprio sesso che con il sesso opposto. Per lo più, si può ravvisare qualche esempio di comportamento maschile che si discosta dalla norma, l'esempio più eclatante è quello del protagonista maschile che mangia un rossetto, ma nulla di più definito.
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L'omosessualità nella Cina delle antiche dinastie
Ragazzi occupati in un gioco erotico. Tela a tema omosessuale. Acquerello su carta; Beijing, Qing dynasty,XXI sec. Collezione privata
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Ragazzi occupati in un gioco erotico. Tela a tema omosessuale. Acquerello su carta; Beijing, Qing dynasty,XXI sec. Collezione privata
L'omosessualità è stata documentata in Cina fin dai tempi antichi.
Secondo lo studioso della dinastia Qing Ji Yun, già Huang Di (l'Imperatore Giallo, 2697?-2597? a.C., il leggendario re e fondatore della cultura cinese), ebbe amanti maschili. Questo naturalmente appare poco attendibile, dato che risulta ancora assai difficile dimostrare l'esistenza stessa di Huang Di.
Nella storia delle dinastie cinesi sono rintracciabili comunque due notevoli prove di come i comportamenti omosessuali non fossero estranei alle relazioni di corte. In particolare l'espressione yàºtà¡o duà nxiù (余桃æ–袖).
Yàºtà¡o, o "la mezza pesca", (espressione attestata nell'Hanfeizi, quando si fa riferimento a Mi Zixia (彌åç‘•) ), ne è il primo esempio. Mi Zixia, un ragazzo di rara bellezza, fu per molto tempo oggetto del desiderio del duca Ling di Wei (è¡›éˆå…¬). Si narra appunto che un giorno Mi Zixia condividesse con il duca una pesca deliziosa già morsicata da quest'ulitmo, che non poté che apprezzare il gesto (anche se, una volta cresciuto Mi Zixia, dopo che questi aveva ormai perso la sua bellezza, il duca ricordando quell'episodio cercasse di minimizzarlo).
Il secondo tipo di espressione è Duà nxiù, che vuol dire letteralmente "tagliare la manica", che si riferisce invece all'imperatore Ai della dinastia Han che tagliò la manica del suo vestito, sulla quale il suo adorato concubino Dongxian (董賢) si era addormentato, al fine di non svegliarlo.
Lo studioso Pan Guangdan (潘光旦) è arrivato alla conclusione che quasi ogni imperatore della dinastia Han ha avuto uno o più concubini maschili.
Vi sono inoltre, anche descrizioni lesbiche in molti libri di storia. In questi testi si ritiene che l'omosessualità sia stata molto popolare durante le dinastie Song, Ming e Qing.
Gli omosessuali cinesi non hanno sperimentato un alto profilo persecutorio, se comparato alle repressioni che subirono invece gli omosessuali in Europa durante il Medio Evo.
Amanti omosessuali, inoltre, furono celebrati nell'arte cinese e molti esempi sono sopravissuti ai roghi di libri della Rivoluzione culturale. Sebbene non molte sculture siano riuscite a sopravvivere all'usura del tempo, molte pergamene e tele dipinte su seta possono essere ancora ammirate in collezioni private.
Nel 1944, lo studioso Sun Cizhou ha pubblicato un lavoro in cui dichiarava che uno dei più famosi poeti della Cina antica, Qu Yuan, era stato l'amante del suo re. Sun cita le poesie di Qu Yuan a riprova delle sue affermazioni. Nella più importante opera di Qu Yuan, Li Sao (Il dolore del congedo), Qu Yuan si defini un magnifico uomo (o donna, mei ren). Una parola che utilizzò per parlare del re era adoperata a quel tempo dalle donne per caratterizzare i loro amanti.
La prima legge contro gli omosessuali in Cina venne introdotta nel 1740. Non vi sono testimonianze storiche di come effettivamente la legge fu osservata e fatta osservare. I più devastanti effetti per gli omosessuali cinesi, comunque, si ebbero ironicamente proprio con l'avvento dell'illuminismo. Nel cosiddetto "periodo delle riforme", infatti, l'omofobia fu importata in Cina assieme alla scienza ed alla filosofa occidentale.
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L'Omosessualità nella Cina moderna
L'omosessualità divenne clandestina dopo la formazione della Repubblica Popolare Cinese. Il puritanesimo comunista incise negativamente sulla percezione sociale dell'omosessualità .
Il regime comunista perseguitò gli omosessuali, specialmente durante la Rivoluzione culturale. In quel periodo molti gay furono puniti con lunghi periodi di prigionia e non mancò nemmeno qualche esecuzione. La tolleranza sociale dell'omosessualità era oramai inesistente. Solo con la politica di riforma definita di "Riforma ed apertura" del 1979, il comunismo iniziò ad allentare la sua forte funzione di controllo su questo tipo di comportamento, anche se la pratica dell'omosessualità continuò ad essere ritenuta diffamante e veniva identificata come uno stile di vita dissoluto tipico dei regimi capitalistici.
Un cambiamento notevole si registrò solo tra il 1990 ed il 2000, quando la sodomia venne decriminalizzata nel 1997, e la nuova lista dei "criteri della classificazione e diagnostica cinese dei disordini mentali" rimosse l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali nell'aprile del 2001.
La situazione ha continuato ad evolvere nel 2004. Recentemente, ad un transessuale, Chen Lili, è stato permesso anche di competere alle selezioni cinesi per Miss Universo.
In un'indagine su internet nel 2000 è stato messo in luce come il grado di tolleranza dei cinesi fosse in aumento: su 10.792 interrogati, il 48,15% era a favore, 30,9% disapprovava, 14,46% si dichiarava incerto, ed il 7,26% praticamente indifferente. Non essendoci né conservatori radicali né militanti radicali nel tessuto sociale della repubblica popolare, le violenze agli omosessuali risultano rare, anche se un gran numero di studiosi si lamenta del forte stampo proibizionista che caratterizza la politica interna del governo cinese: è una politica puramente neutrale, che si disinteressa delle problematiche omosessuali e che nel contempo non fa nulla per promuovere la tolleranza ed il rispetto di tali diversità . Ad esempio, durante i Giochi Gay del 2002 solamente a due persone del continente fu concesso il permesso per prendere parte ai giochi e, se si trascurano i siti gay, ci fu una copertura mediatica insufficiente da parte del resto mezzi di comunicazione di massa.
Molti omosessuali maschi ammettono di non usare precauzioni nei rapporti sessuali; e questo, combinato al disinteresse mostrato dal governo nell'offrire un servizio informativo di supporto che illustri la pericolosità del virus dell'AIDS, contribuisce notevolmente alla diffusione del virus. Le autorità si rifiutano sia di promuovere la tolleranza e il rispetto verso le diversità , sia di garantire ai gay quel substrato minimo di diritti che un paese civile dovrebbe garantire ad ogni suo membro. Sebbene nella Repubblica Popolare non vi siano leggi esplicite contro gli omosessuali o leggi che impediscano rapporti sessuali fra persone dello stesso sesso, adulte e consenzienti, non vi sono nemmeno leggi che salvaguardino i gay dai eventuali discriminazioni, né esistono organizzazioni del movimento di liberazione omosessuale, che sono del tutto assenti. In questo contesto la questione omosessuale resta circoscritta nella regione delle cosiddette "tre negazioni": non approvo, non disapprovo, e non promuovo (䏿”¯æŒ, ä¸å对, 䏿倡).
Il numero degli omosessuali in Cina resta tuttora incerto. Da una ricerca tale valore oscillerebbe tra i 360.000 e 480.000, altre statistiche del governo cinese e di studi accademici rivelano un ammontare che oscilla intorno ai 15 milioni. Comparando le percentuali di omosessuali decisamente più alte negli altri paesi, però, molti giudicano tali stime poco convincenti.
L'abbattimento delle barriere fisiche che impedivano al pensiero ed all'informazione di diffondersi che si è avuto con il diffondersi di Internet, ha provocato un forte sviluppo di siti gay nella Repubblica Popolare Cinese, sebbene la polizia spesso intervenga costringendone alla chiusura molti.
Lo sviluppo ed il propagarsi dei collegamenti telematici è stato molto importante per la comunità omosessuale di questo paese. Sebbene, come già detto, non vi siano organizzazioni omosessuali nella repubblica popolare, si sono diffusi molti siti ben organizzati che svolgono una funzione di supporto e consulenza. Servizi che altrimenti risulterebbero non erogati. A volte i mezzi di comunicazione di massa diffondono informazioni su eventi gay di notevole rilevanza che accadono nel resto del mondo, come il Gay pride. Ma molti restano assai critici su questo aspetto, ritenendo che il presupposto principale dei media cinesi resti comunque quello di calunniare il mondo omosessuale e strumentalizzano queste informazioni con puro opportunismo. Mancando un sistema di classificazione dei film in base al contenuto, inoltre, il governo cinese impedisce la trasmissione di opere a tematica gay per via televisiva, cinematografica o teatrale, giudicandole "inappropriate".
/ Ostilità estrema ha riscosso a Taiwan, Hong Kong ed in altri luoghi, il film Lan Yu che è ancora sconosciuto in Cina. Questo film, che dava risalto alla problematica omosessuale, non è stato trasmesso, nonostante fosse composto da soli attori cinesi continentali e la storia su cui si ispira fosse tratta da un racconto che ha avuto molto successo su internet, elaborato da uno scrittore cinese.
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Vita gay
Immagine del Gay pride di Taiwan.
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Immagine del Gay pride di Taiwan.
Vi sono molti bar gay e nightclubs nelle grandi città come Shanghai, Guangzhou, Beijing, che restano però oggetto di rastrellamenti da parte polizia. Tali difficoltà oggettive, sommate a volte alla impossibilità di raggiungere e frequentare questi luoghi di socializzazione, costituiscono un incentivo alla ricerca di sesso occasionale nei bagni e nei parchi pubblici. Anche in Cina, come del resto accade in ogni parte del mondo, l'omosessualità nelle zone di campagna è particolarmente difficile. La particolare conformazione socio-geografica di questa nazione, esaspera ulteriormente, tali difficoltà : la maggioranza della popolazione difatti vive nelle campagne, dove Internet non esiste e da dove non si ha possibilità di accedere alle città .
Gli abitanti delle campagne non parlano affatto di omosessualità , e quando lo fanno, ne parlano come di una malattia. La parola, le problematiche e i diritti connessi a tale questione, costituiscono ancora un tabù, dato che la pratica omosessuale resta del tutto condannata e oggetto di completa disapprovazione.
Molti casi dimostrano come gli omosessuali sono ancora oggetto di pregiudizi sia da parte del sistema giudiziario che da parte degli organi di polizia cinesi, che portano anche ad arresti e detenzioni.
Nell'ottobre 2000, la corte di Beijing ha decretato che l'omosessualità era "anormale ed inaccettabile per la Cina" (Washington Post 24 gennaio 2000). Questa fu la prima volta che tale atteggiamento sociale veniva espresso così apertamente.
Un altro caso di notevole rilevanza accadde nel luglio del 2001, quando 37 ragazzi omosessuali furono detenuti nella provincia di Guangdong.
Recentemente, l'"Amministrazione statale di radio, film e televisione" (国家广æ’电影电视总局) ha dato inizio a una campagna volta a ripulire dai mezzi di comunicazione di massa tutto quello che riguarda violenza e informazioni a contenuto sessuale nelle trasmissioni radiotelevisive e nelle proiezioni cinematografiche. Di conseguenza, tutti i programmi, le scene ed i linguaggi a contenuto omosessuale sono considerati "contrari alla concezioni di vita cinese" e per questo banditi. [1] [2]
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Il matrimonio omosessuale in Cina
Durante la valutazione degli emendamenti relativi alla riforma della legge sul matrimonio, avvenuta in Cina nel 2003, vi fu la prima discussione sul matrimonio fra persone dello stesso sesso.
Anche se questo tipo di proposta venne rigettata immediatamente, fu quella la prima volta che una delle innumerevoli voci che compongono la consistente lista di richieste sui diritti gay veniva discussa in parlamento.
Tuttavia, non molto prima che la nuova legge sul matrimonio entrasse in vigore, un pubblico funzionario, in una conferenza sull'introduzione del nuovo testo normativo, dichiarò espressamente che il matrimonio omosessuale restava ancora proibito in Cina.
Li Yinhe (æŽéŠ€æ²³), una studiosa di sessuologia ben nota alla comunità omosessuale cinese, ha cercato di inserire il tema del matrimonio omosessuale fra i punti di discussione del Congresso nazionale del popolo (il Parlamento cinese) nel 2000 (Legalizzazione del matrimonio cinese fra persone dello stesso sesso",《ä¸å›½åŒæ€§å©šå§»åˆæ³•化》 e 2004 (Legge cinese per il matrimonio fra persone dello stesso sesso, 《ä¸å›½åŒæ€§å©šå§»ææ¡ˆã€‹).
In base alla normativa cinese, sono necessarie 35 firme di parlamentari per ottenere che una questione sia discussa al Congresso. Il suo sforzo fallì proprio a causa dell'impossibilità di trovare un tale numero di eletti per appoggiare la sua proposta. Nonostante tale sforzo, molti studiosi ed omosessuali non ritengono possibile il passaggio di una simile legge in Cina nel futuro prossimo.
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Hong Kong
Sotto il dominio britannico, l'omosessualità maschile era considerata illegale prima del 1991 ad Hong Kong ed era punita con pene che arrivavano al carcere a vita. Tuttavia a seguito di un lungo dibattito il consiglio legislativo di Hong Kong votò per la decriminalizzazione della sodomia nel 1980.
In compenso due tentativi di introdurre un legislazione antidiscriminatoria nei confronti degli omosessuali (il primo nel 1993, il secondo nel 1997), sono falliti miseramente.
Comunque ad Hong Kong vi sono organizzazioni molto forti che si battono per i diritti gay, come il Rainbow Action ed il Tongzhi Culture Society. Così nel 2003, quando nella chiesa cattolica di Hong Kong si organizzò la lettura pubblica di un articolo che condannava il matrimonio omosessuale, un gruppo di oppositori fece irruzione nella chiesa e interruppe la cerimonia.
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Taiwan
Commons
Commons contiene file multimediali
su Omosessualità in Cina.
Chen Yu-Rong e Wang Ping, all'"Asian Lesbian Film and Video Festival" a Taiwan.
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Chen Yu-Rong e Wang Ping, all'"Asian Lesbian Film and Video Festival" a Taiwan.
La situazione degli omosessuali a Taiwan è stata oggetto di un particolare forma di sviluppo. Nel 1970, molti romanzi a tematica omosessuale vennero pubblicati. Uno dei più promettenti scrittori è Pai Hsien-yung creò svariati personaggi gay nei suoi racconti, tra cui il più famoso è sicuramente Il maestro della notte.
Oggi molte serie televisive e svariati film a contenuto omosessuale ottengono una grande attenzione all'interno della comunità gay sia in Cina che a Taiwan, incluso anche la serie TV Crystal Boys (adattamento televisivo dell'opera omonima citata).
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Storia
Taiwan è nata come società d'immigrati. Nel XIV secolo, il governo Qing impose severi limiti all'immigrazione di cinesi a Taiwan. Così, solo un ristretto numero di donne poteva attraversare lo stretto di Taiwan per arrivare all'isola.
Queste limitazioni ebbero come risultato quello di creare uno squilibrio fra uomini e donne nella composizione sociale del territorio di Taiwan.
Così, con il termine "Luo Han Jiao"(羅漢腳) venivano ad essere chiamati tutti coloro che si adoperavano per avere rapporti sessuali con persone dello stesso sesso.
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Ultime news e eventi
* Verso la fine del mese di ottobre 2003, il governo di Taiwan ha annunciato un progetto di legalizzazione del matrimonio omosessuale, che dovrebbe vedere Taiwan come il primo luogo dell'Asia in cui questo tipo di patto sociale sarà permesso e riconosciuto dalla comunità civile. Tuttavia si parla solamente di un piano, e non vi è nulla di più che un progetto, privo di pani concreti per la legalizzazione effettiva.
* L' 1 novembre 2003 la prima sfilata del Gay pride in territorio cinese si è tenuta a Taipei, con più di 1000 persone. Tuttavia molti dei partecipanti hanno celato il volto con una maschera, segno questo del fatto che anche a Taiwan l'omosessualità resta tuttora un grosso tabù.
* Il 17 gennaio 2004 la polizia di Taipei ha arrestato 93 ragazzi omosessuali per aver partecipato ad un orgia-party in cui si faceva anche uso di stupefacenti. Molti sono rimasti scioccati nel constatare che un terzo dei partecipanti al festino risultò affetto dal virus dell'HIV. Questi arresti causarono di conseguenza una severa condanna della comunità di tongzhi e questo evento viene ricordato con il nome di "HOMEPA (Home Party)" dalla comunità gay di Taiwan.
http://it.wikipedia.org/wiki/Omosessualit%C3%A0_in_Cina
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.

x par condicio..un po di gnocca
teatro a shanghai..
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Alberto Pasolini Zanelli
da Washington
Prima gli studenti. Poi i contadini. Poi i giornalisti. E adesso i lavoratori delle «luci rosse». La Cina ribolle in tutte le sue componenti, dalle più alle meno tradizionali, da quelle che ricordano la sua lunghissima tragica storia a quelle che possono invece muovere, a chi guardi da lontano, il sorriso. Come l'episodio di Shenzhen, e ha richiamato in piazza migliaia di persone. Non è una gran cifra date le dimensioni demografiche della Cina,
ma è quasi senza precedenti per la composizione. Intanto c'erano più poliziotti (da cinque a settemila) che dimostranti e poi questi ultimi erano di un genere un po' particolare. Persone che lavorano nelle discoteche, nei night club, nelle sale per massaggi, insomma nei templi della religione edonistica che assieme al benessere, trascinati o magari trascinandolo, cambiano il volto della Cina: non tanto quello millenario, quanto quello ultrapuritano del comunismo.
Ai tempi delle Comuni di Mao non solo la vita economica e produttiva era regolata in modo ferreo,
ma anche la privata, inclusa quella sessuale. Funzionari giravano per le case interrogando e prendendo nota delle interruzioni del ciclo mestruale, indicatori di gravidanze non previste dal Piano e dunque non permesse. Adesso va un po' meglio, forse a Shenzhen non è mai andata proprio così: è la prima e più famosa «zona economica speciale» dell'immediato post maoismo, un pezzo di Hong Kong in Cina quando Hong Kong, che è lì a due passi, era ancora una colonia britannica. Industrie, uffici, investitori stranieri (o cinesi all'estero),ristoranti, alberghi, locali di ritrovo e di distrazione, centinaia del genere, che funzionavano più o meno come nel resto del mondo. Ma qualcosa, o qualcuno, deve avere esagerato e allora le autorità hanno ritrovato i modi della repressione: misure restrittive contro tutti i posti che si prestano ad attività equivoche. Nelle discoteche si dovrebbe andare solo per ballare e nelle sale di massaggio solo per farsi massaggiare muscoli stanchi. Così evidentemente non era e le nuove regole potrebbero prosciugare i clienti e mettere in crisi il settore,
cancellare migliaia di posti di lavoro. Di qui la manifestazione sotto la sede del governo locale. Di qui lo schieramento di poliziotti.
Molto più numerosi di quelli che si sono trovati qualche settimana fa a fronteggiare un altro tipo di disordini: quello dei contadini di Dongzhou, nella provincia del Guangdong, dunque non lontano da Shenzhen, che si oppongono alla privatizzazione delle terre. Dopo quello dei giornalisti del quotidiano Notizie di Pechino che sono scesi in sciopero per protestare contro la censura e le epurazioni nello staff editoriale.
Sommando il serio, il tragico e il vaudeville, si arriva a cifre che illuminano le pieghe nascoste del «miracolo cinese». Secondo il quotidiano South China Morning Post che esce a Hong Kong, il numero dei «disordini pubblici» in Cina ha battuto ogni record, toccando l'anno scorso quota 87mila.
La parola cinese per disordine è «luan», la stessa che fu invocata nel 1989 per giustificare la repressione in piazza Tienanmen a Pechino, ma anche (un colpo al cerchio un colpo alla botte) per stigmatizzare gli eccessi delle Guardie Rosse maoiste durante la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria.
Non c'è dunque da temere una inversione di rotta: la strada attuale porta frutti troppo buoni, per i cittadini e per il regime.
alberto pasolini zaneli (il Giornale)
ne avevo già paralto io di questa cosa.
da Washington
Prima gli studenti. Poi i contadini. Poi i giornalisti. E adesso i lavoratori delle «luci rosse». La Cina ribolle in tutte le sue componenti, dalle più alle meno tradizionali, da quelle che ricordano la sua lunghissima tragica storia a quelle che possono invece muovere, a chi guardi da lontano, il sorriso. Come l'episodio di Shenzhen, e ha richiamato in piazza migliaia di persone. Non è una gran cifra date le dimensioni demografiche della Cina,
ma è quasi senza precedenti per la composizione. Intanto c'erano più poliziotti (da cinque a settemila) che dimostranti e poi questi ultimi erano di un genere un po' particolare. Persone che lavorano nelle discoteche, nei night club, nelle sale per massaggi, insomma nei templi della religione edonistica che assieme al benessere, trascinati o magari trascinandolo, cambiano il volto della Cina: non tanto quello millenario, quanto quello ultrapuritano del comunismo.
Ai tempi delle Comuni di Mao non solo la vita economica e produttiva era regolata in modo ferreo,
ma anche la privata, inclusa quella sessuale. Funzionari giravano per le case interrogando e prendendo nota delle interruzioni del ciclo mestruale, indicatori di gravidanze non previste dal Piano e dunque non permesse. Adesso va un po' meglio, forse a Shenzhen non è mai andata proprio così: è la prima e più famosa «zona economica speciale» dell'immediato post maoismo, un pezzo di Hong Kong in Cina quando Hong Kong, che è lì a due passi, era ancora una colonia britannica. Industrie, uffici, investitori stranieri (o cinesi all'estero),ristoranti, alberghi, locali di ritrovo e di distrazione, centinaia del genere, che funzionavano più o meno come nel resto del mondo. Ma qualcosa, o qualcuno, deve avere esagerato e allora le autorità hanno ritrovato i modi della repressione: misure restrittive contro tutti i posti che si prestano ad attività equivoche. Nelle discoteche si dovrebbe andare solo per ballare e nelle sale di massaggio solo per farsi massaggiare muscoli stanchi. Così evidentemente non era e le nuove regole potrebbero prosciugare i clienti e mettere in crisi il settore,
cancellare migliaia di posti di lavoro. Di qui la manifestazione sotto la sede del governo locale. Di qui lo schieramento di poliziotti.
Molto più numerosi di quelli che si sono trovati qualche settimana fa a fronteggiare un altro tipo di disordini: quello dei contadini di Dongzhou, nella provincia del Guangdong, dunque non lontano da Shenzhen, che si oppongono alla privatizzazione delle terre. Dopo quello dei giornalisti del quotidiano Notizie di Pechino che sono scesi in sciopero per protestare contro la censura e le epurazioni nello staff editoriale.
Sommando il serio, il tragico e il vaudeville, si arriva a cifre che illuminano le pieghe nascoste del «miracolo cinese». Secondo il quotidiano South China Morning Post che esce a Hong Kong, il numero dei «disordini pubblici» in Cina ha battuto ogni record, toccando l'anno scorso quota 87mila.
La parola cinese per disordine è «luan», la stessa che fu invocata nel 1989 per giustificare la repressione in piazza Tienanmen a Pechino, ma anche (un colpo al cerchio un colpo alla botte) per stigmatizzare gli eccessi delle Guardie Rosse maoiste durante la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria.
Non c'è dunque da temere una inversione di rotta: la strada attuale porta frutti troppo buoni, per i cittadini e per il regime.
alberto pasolini zaneli (il Giornale)
ne avevo già paralto io di questa cosa.
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Secondo la corte appiccarono il fuoco per vendetta. Nel rogo morirono 25 persone
Incendio all'internet cafè, due ragazzi cinesi condannati a vita
Con la scusa di controllarne la sicurezza, le autorità di Pechino hanno chiuso migliaia di locali in tutto il paese
Incendio all'internet cafè, due ragazzi cinesi condannati a vita
Due ragazzi cinesi – di cui uno di 14 anni - sono stati condannati al carcere a vita per l’incendio avvenuto a giugno in un internet cafè di Pechino. Nel rogo morirono 25 persone.
Secondo quanto riferito dall’agenzia Xinhua News una pena di 12 anni è stata comminata ad una ragazzina che avrebbe aiutato i due. I nomi dei giovani non sono stati resi noti, l’agenzia di stampa li ha chiamati semplicemente Liu, Song e Zhang.
I due ragazzi sono stati accusati di aver appiccato il fuoco per vendetta dopo aver litigato con due impiegati dell’internet cafè. Secondo Xinhua News è stata loro risparmiata la pena di morte solo in virtù della giovane età .
Il rogo, avvenuto nel quartiere universitario di Haidian, ha fornito alle autorità di Pechino, la scusa per lanciare una campagna nazionale per la sicurezza negli internet cafè che ha portato alla chiusura di migliaia di locali in tutto il paese.
(Pubblicato il 30 agosto 2002)
(Aggiornato il 05 settembre 2002 alle ore 09:27)
vecchio..ma da segnalare..
piacerebbe molto ai forcaioli itlaiani che poi danno addosso ai cinesi...
Incendio all'internet cafè, due ragazzi cinesi condannati a vita
Con la scusa di controllarne la sicurezza, le autorità di Pechino hanno chiuso migliaia di locali in tutto il paese
Incendio all'internet cafè, due ragazzi cinesi condannati a vita
Due ragazzi cinesi – di cui uno di 14 anni - sono stati condannati al carcere a vita per l’incendio avvenuto a giugno in un internet cafè di Pechino. Nel rogo morirono 25 persone.
Secondo quanto riferito dall’agenzia Xinhua News una pena di 12 anni è stata comminata ad una ragazzina che avrebbe aiutato i due. I nomi dei giovani non sono stati resi noti, l’agenzia di stampa li ha chiamati semplicemente Liu, Song e Zhang.
I due ragazzi sono stati accusati di aver appiccato il fuoco per vendetta dopo aver litigato con due impiegati dell’internet cafè. Secondo Xinhua News è stata loro risparmiata la pena di morte solo in virtù della giovane età .
Il rogo, avvenuto nel quartiere universitario di Haidian, ha fornito alle autorità di Pechino, la scusa per lanciare una campagna nazionale per la sicurezza negli internet cafè che ha portato alla chiusura di migliaia di locali in tutto il paese.
(Pubblicato il 30 agosto 2002)
(Aggiornato il 05 settembre 2002 alle ore 09:27)
vecchio..ma da segnalare..
piacerebbe molto ai forcaioli itlaiani che poi danno addosso ai cinesi...

E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
http://www.troie-cinesi.ze.cx/
avendo firefox cazi e mazzi non so se ci sono virus strani occhio:D
forse anzi sicuro lo avevo già postato
peró quella in basso BAGHESHY da buon genovese mi fa rotolare dal ridere
(ovviamente ste tipe con la cina c'entrano un cazzo..e volendo baghshy è japponesiggiante..
)
avendo firefox cazi e mazzi non so se ci sono virus strani occhio:D
forse anzi sicuro lo avevo già postato
peró quella in basso BAGHESHY da buon genovese mi fa rotolare dal ridere
(ovviamente ste tipe con la cina c'entrano un cazzo..e volendo baghshy è japponesiggiante..

E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
I cinesi? Indispensabili al made in Italy
M.T.
I cinesi sono ormai parte essenziale del made in Italy. Nell'epoca della globalizzazione il ruolo dei loro laboratori, attivi nella subfornitura della filiera tessile, è divenuto fondamentale per la competitività dei nostri marchi. Si adattano a ritmi e modalità di lavoro inaccettabili per la maggior parte degli italiani, garantiscono flessibilità ed esternalizzazione dei costi, anche grazie a una certa quantità di sommerso. Insomma, ci servono.
è questa la provocatoria (ma non troppo) tesi del volume "Migranti a Prato. Il distretto sociale multietnico", a cura di Antonella Ceccagno (docente di lingua e cultura cinese all'università di Bologna, direttrice del Centro di ricerca e servizi per l'immigrazione del Comune di Prato), edito dalla Franco Angeli.
Il libro analizza la presenza dell'etnia cinese nella città toscana. Una comunità di circa 10.000 persone, con una significativa quota di minori (circa un quarto), e che porta - insieme ad albanesi, marocchini e pakistani - la quota di immigrati extracomunitari a superare il 10 per cento dell'intera popolazione pratese (190.000 abitanti). Una comunità fortemente integrata sul piano economico, come dimostra l'alto numero di imprese: 1.500, come a Milano (ma il capoluogo lombardo è otto volte più grande della città toscana). La stragrande maggioranza sono laboratori di subfornitura nel settore dell'abbigliamento (confezioni, maglieria e pelletteria), attivi nelle fasi del ciclo produttivo a maggiore intensità e velocità di lavoro, come la cucitura o lo stiro dei capi di fascia media. In genere lavorano per due o tre committenti italiani, mentre le rare aziende più grandi (fino a 20 operai) non superano i cinque. Questi laboratori hanno assorbito gran parte delle lavorazioni che, in passato, erano decentrate nel Mezzogiorno o all'estero, hanno cioè determinato una ri-localizzazione delle produzioni all'interno del distretto. Ma da qualche anno cominciano a comparire sia aziende che lavorano, attraverso intermediari italiani, per le griffe internazionali, sia attività di "pronto moda", ossia imprese che commercializzano direttamente le proprie produzioni: "Un cambiamento reso possibile - spiega l'autrice - dal contributo determinante della seconda generazione di migranti, che grazie alle maggiori competenze in lingua italiana e alla consuetudine con l'ambiente culturale in senso ampio, costituisce il vantaggio competitivo su cui i genitori contano per l'espansione delle proprie attività ".
L'organizzazione del lavoro nelle aziende cinesi è divisa usualmente in tre qualifiche: all'inizio si è zagong (lavoratore generico, circa 400 euro al mese), poi si passa al ruolo di shougong (operaio, 600 euro), infine si diventa chegong (operaio di grado superiore, fino a 1.000 euro). I dipendenti non hanno spese di vitto e alloggio, visto che si vive insieme alla famiglia del datore di lavoro che provvede ai pasti e a un letto. Il numero degli addetti si aggira intorno ai 10, di cui due (in media) sono operai senza permesso di soggiorno. Il tasso di mortalità delle imprese, a causa della forte concorrenza interna (cioè tra aziende cinesi), è molto alto: circa il 35 per cento all'anno. L'irregolarità più diffusa è l'impiego di immigrati presenti illegalmente in Italia. Si riscontrano, poi, diversi tipi di pratiche illegali: dal lavoro in nero alla mancata applicazione di parti dei contratti, dall'evasione ed elusione fiscale alla irregolarità dei locali, fino alla violazione delle norme di sicurezza.
Un sistema, questo delle aziende cinesi, che Ceccagno indica come del tutto funzionale al sistema di produzione nel settore. Le imprese finali ormai impongono ai contoterzisti condizioni che le aziende italiane non sono più disposte a sostenere: compensi inadeguati, frazionamento della produzione, tempi di consegna strettissimi, estrema flessibilità , polverizzazione delle commesse. Queste pressioni sono sostenibili soltanto da chi, come appunto i cinesi, fonda la propria etica del lavoro sull'autosfruttamento e sullo sfruttamento di familiari e compaesani, sulla flessibilità totale delle ore di lavoro, sull'impiego massiccio del cottimo, sul prolungamento del lavoro notturno e festivo. In altre parole, come dice Ceccagno, sull'idea che sia la vita personale a doversi adeguare alla produzione, e non viceversa.
Queste aziende s'inseriscono, dunque, nelle posizioni abbandonate dalle imprese italiane, finendo per diventare lo strumento attraverso il quale le imprese finali riescono a mantenere competitività e mercati. Dal punto di vista del distretto, quindi, la presenza dei cinesi oggi è irrinunciabile per molte ragioni: "La loro presenza - conclude l'autrice - permette alle ditte finali, soprattutto a quelle che non sono posizionate su fasce medio-alte di mercato, e ad alcuni subfornitori, di restare competitivi; permette, inoltre, di riportare nel distretto quelle produzioni che erano prima delocalizzate altrove, soprattutto nelle aree meridionali; e inoltre può contribuire a contrastare la mancanza di un ricambio generazionale nella subfornitura gestita da italiani".
(Rassegna sindacale n.40, 30 ottobre - 4 novembre 2003)
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M.T.
I cinesi sono ormai parte essenziale del made in Italy. Nell'epoca della globalizzazione il ruolo dei loro laboratori, attivi nella subfornitura della filiera tessile, è divenuto fondamentale per la competitività dei nostri marchi. Si adattano a ritmi e modalità di lavoro inaccettabili per la maggior parte degli italiani, garantiscono flessibilità ed esternalizzazione dei costi, anche grazie a una certa quantità di sommerso. Insomma, ci servono.
è questa la provocatoria (ma non troppo) tesi del volume "Migranti a Prato. Il distretto sociale multietnico", a cura di Antonella Ceccagno (docente di lingua e cultura cinese all'università di Bologna, direttrice del Centro di ricerca e servizi per l'immigrazione del Comune di Prato), edito dalla Franco Angeli.
Il libro analizza la presenza dell'etnia cinese nella città toscana. Una comunità di circa 10.000 persone, con una significativa quota di minori (circa un quarto), e che porta - insieme ad albanesi, marocchini e pakistani - la quota di immigrati extracomunitari a superare il 10 per cento dell'intera popolazione pratese (190.000 abitanti). Una comunità fortemente integrata sul piano economico, come dimostra l'alto numero di imprese: 1.500, come a Milano (ma il capoluogo lombardo è otto volte più grande della città toscana). La stragrande maggioranza sono laboratori di subfornitura nel settore dell'abbigliamento (confezioni, maglieria e pelletteria), attivi nelle fasi del ciclo produttivo a maggiore intensità e velocità di lavoro, come la cucitura o lo stiro dei capi di fascia media. In genere lavorano per due o tre committenti italiani, mentre le rare aziende più grandi (fino a 20 operai) non superano i cinque. Questi laboratori hanno assorbito gran parte delle lavorazioni che, in passato, erano decentrate nel Mezzogiorno o all'estero, hanno cioè determinato una ri-localizzazione delle produzioni all'interno del distretto. Ma da qualche anno cominciano a comparire sia aziende che lavorano, attraverso intermediari italiani, per le griffe internazionali, sia attività di "pronto moda", ossia imprese che commercializzano direttamente le proprie produzioni: "Un cambiamento reso possibile - spiega l'autrice - dal contributo determinante della seconda generazione di migranti, che grazie alle maggiori competenze in lingua italiana e alla consuetudine con l'ambiente culturale in senso ampio, costituisce il vantaggio competitivo su cui i genitori contano per l'espansione delle proprie attività ".
L'organizzazione del lavoro nelle aziende cinesi è divisa usualmente in tre qualifiche: all'inizio si è zagong (lavoratore generico, circa 400 euro al mese), poi si passa al ruolo di shougong (operaio, 600 euro), infine si diventa chegong (operaio di grado superiore, fino a 1.000 euro). I dipendenti non hanno spese di vitto e alloggio, visto che si vive insieme alla famiglia del datore di lavoro che provvede ai pasti e a un letto. Il numero degli addetti si aggira intorno ai 10, di cui due (in media) sono operai senza permesso di soggiorno. Il tasso di mortalità delle imprese, a causa della forte concorrenza interna (cioè tra aziende cinesi), è molto alto: circa il 35 per cento all'anno. L'irregolarità più diffusa è l'impiego di immigrati presenti illegalmente in Italia. Si riscontrano, poi, diversi tipi di pratiche illegali: dal lavoro in nero alla mancata applicazione di parti dei contratti, dall'evasione ed elusione fiscale alla irregolarità dei locali, fino alla violazione delle norme di sicurezza.
Un sistema, questo delle aziende cinesi, che Ceccagno indica come del tutto funzionale al sistema di produzione nel settore. Le imprese finali ormai impongono ai contoterzisti condizioni che le aziende italiane non sono più disposte a sostenere: compensi inadeguati, frazionamento della produzione, tempi di consegna strettissimi, estrema flessibilità , polverizzazione delle commesse. Queste pressioni sono sostenibili soltanto da chi, come appunto i cinesi, fonda la propria etica del lavoro sull'autosfruttamento e sullo sfruttamento di familiari e compaesani, sulla flessibilità totale delle ore di lavoro, sull'impiego massiccio del cottimo, sul prolungamento del lavoro notturno e festivo. In altre parole, come dice Ceccagno, sull'idea che sia la vita personale a doversi adeguare alla produzione, e non viceversa.
Queste aziende s'inseriscono, dunque, nelle posizioni abbandonate dalle imprese italiane, finendo per diventare lo strumento attraverso il quale le imprese finali riescono a mantenere competitività e mercati. Dal punto di vista del distretto, quindi, la presenza dei cinesi oggi è irrinunciabile per molte ragioni: "La loro presenza - conclude l'autrice - permette alle ditte finali, soprattutto a quelle che non sono posizionate su fasce medio-alte di mercato, e ad alcuni subfornitori, di restare competitivi; permette, inoltre, di riportare nel distretto quelle produzioni che erano prima delocalizzate altrove, soprattutto nelle aree meridionali; e inoltre può contribuire a contrastare la mancanza di un ricambio generazionale nella subfornitura gestita da italiani".
(Rassegna sindacale n.40, 30 ottobre - 4 novembre 2003)
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E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
le pippe me le faccio su altre cose che il buon torrent mi ha sfornato in questa uggiosa domenica genovese..Berlino ha scritto:Nik... smetti di farti le pippe da solo in questo topic e esci (dal topic!)

E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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2.2 I cinesi non mangiano gatti e bevono vino
CAPITO PAPERO???:d:d:d:d
La Cina sta cambiando anche nei consumi. L'occidentalizzazione e la modernizzazione stanno cambiando le abitudini dei cinesi. Si sta diffondendo, ad esempio, il consumo di latte bianco pubblicizzato come salutare per i ragazzi, con tanto di immagine che ritrae un ragazzino che gioca a calcio. Fino agli anni Ottanta in Cina erano praticamente sconosciuti i latticini e il lattefino agli inizi degli anni Novanta veniva consumato solo addizionato di zucchero, aromatizzato alla fragola o al cioccolato.
I formaggi sono ancora oggi poco diffusi e vengono consumati solo dalla fascia abbiente della popolazione che puó permettersi le "specialità gastronomiche occidentali".
E' invece sempre più diffuso il consumo di vino. I cinesi che bevono vino sono esigenti, attenti alle etichette e alla qualità . Il consumo di vino testimonia lo status sociale del consumatore che non abbandona le tradizioni ma è attento alle novità che provengono dall'occidente. Inoltre si registra un certo interesse da parte delle donne per i cosmetici e la biancheria intima.
Tra i nuovi consumi vanno inseriti anche i libri del tempo libero cioè quelli che si leggono per puro piacere e che sono una novità nel mercato editoriale cinese. Case editrici che tradizionalmente si erano sempre occupate di ambiti tradizionali di studio come la storia e la politica, oggi si aprono alle nuove possibilità dell'editoria per ragazzi. Finalmente i piccoli lettori si sentono liberi di dedicare una parte del tempo sottratto allo studio, alla lettura di libri divertenti e pensati per rispondere anche all'esigenza ludica dei bambini. Per questo forse, tra i libri più venduti in Cina nel corso del 2001 c'è Ha li po te. Così l'eroe di milioni di ragazzi cinesi è proprio lo stesso maghetto con gli occhiali che ha conquistato l'occidente.
Tra le bevande chiaramente molto diffuso è il tè disponibile in numerose varietà provenienti da varie regioni del paese. La cerimonia del tè ormai non è più praticata quotidianamente e in occasione della feste tradizionali vengono organizzati seminari nelle grandi città per sensibilizzare la popolazione al recupero di tradizioni antiche.
Il tè viene consumato durante tutto il giorno e ovunque si possono scorgere grandi termos contenenti acqua calda o meglio bollita che viene distribuita gratuitamente un po' ovunque (anche sul treno ad esempio).
Quest'abitudine deriva in parte anche dalla mancanza di acqua potabile e dalla necessità quindi, di consumare acqua bollita. L'acqua potabile è uno dei grossi problemi della Cina e ultimamente il governo ha incrementato i progetti per il trattamento delle acque e gli impianti idrici del paese.
CAPITO PAPERO???:d:d:d:d
La Cina sta cambiando anche nei consumi. L'occidentalizzazione e la modernizzazione stanno cambiando le abitudini dei cinesi. Si sta diffondendo, ad esempio, il consumo di latte bianco pubblicizzato come salutare per i ragazzi, con tanto di immagine che ritrae un ragazzino che gioca a calcio. Fino agli anni Ottanta in Cina erano praticamente sconosciuti i latticini e il lattefino agli inizi degli anni Novanta veniva consumato solo addizionato di zucchero, aromatizzato alla fragola o al cioccolato.
I formaggi sono ancora oggi poco diffusi e vengono consumati solo dalla fascia abbiente della popolazione che puó permettersi le "specialità gastronomiche occidentali".
E' invece sempre più diffuso il consumo di vino. I cinesi che bevono vino sono esigenti, attenti alle etichette e alla qualità . Il consumo di vino testimonia lo status sociale del consumatore che non abbandona le tradizioni ma è attento alle novità che provengono dall'occidente. Inoltre si registra un certo interesse da parte delle donne per i cosmetici e la biancheria intima.
Tra i nuovi consumi vanno inseriti anche i libri del tempo libero cioè quelli che si leggono per puro piacere e che sono una novità nel mercato editoriale cinese. Case editrici che tradizionalmente si erano sempre occupate di ambiti tradizionali di studio come la storia e la politica, oggi si aprono alle nuove possibilità dell'editoria per ragazzi. Finalmente i piccoli lettori si sentono liberi di dedicare una parte del tempo sottratto allo studio, alla lettura di libri divertenti e pensati per rispondere anche all'esigenza ludica dei bambini. Per questo forse, tra i libri più venduti in Cina nel corso del 2001 c'è Ha li po te. Così l'eroe di milioni di ragazzi cinesi è proprio lo stesso maghetto con gli occhiali che ha conquistato l'occidente.
Tra le bevande chiaramente molto diffuso è il tè disponibile in numerose varietà provenienti da varie regioni del paese. La cerimonia del tè ormai non è più praticata quotidianamente e in occasione della feste tradizionali vengono organizzati seminari nelle grandi città per sensibilizzare la popolazione al recupero di tradizioni antiche.
Il tè viene consumato durante tutto il giorno e ovunque si possono scorgere grandi termos contenenti acqua calda o meglio bollita che viene distribuita gratuitamente un po' ovunque (anche sul treno ad esempio).
Quest'abitudine deriva in parte anche dalla mancanza di acqua potabile e dalla necessità quindi, di consumare acqua bollita. L'acqua potabile è uno dei grossi problemi della Cina e ultimamente il governo ha incrementato i progetti per il trattamento delle acque e gli impianti idrici del paese.
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.