se dal trailer sembrava una commedia delicata e dai risvolti commoventi, in realtà il film manca di ritmo, i personaggi sono troppo caratterizzati, al limite della macchietta, troppo lungo per la vicenda narrata. insomma i pompini, relativi a un circuito non da blockbuster, per me non li merita. qualcuno ha persino lasciato la sala anzitempo.
Ultimamente ho visto La mafia uccide solo d'estate. Devo ammettere che, guardando il trailer, son partito subito prevenuto, trattare un argomento così delicato e doloroso in modo così superficiale, così spensierato, con alcuni momenti di pseudo comicità (a volte anche macabra), mi ha fatto sorgere diversi dubbi. Dopo aver visto tutto il film, mi sono ricreduto; non è tanto una questione tecnica, la recitazione non è eccelsa e la sceneggiatura di certo non è ricercatissima, è il modo in cui viene trattato l'argomento che stupisce (per lo meno il sottoscritto). E' un film di denuncia, ma non il solito film di denuncia dalle trame complicate e dalla storia ingarbugliata, che spesso porta gli spettatori ad annoiarsi (seppur di fronte a fatti realmente accaduti), è un film di denuncia descritta da un ragazzino che vive l'atmosfera incandescente dell'epoca, descritta in modo infantile, ma si tratta di una serissima infantilità. Credo che Pif abbia voluto fondere la classica commedia all'italiana fatta di equivoci, con un argomento assai serio, forse per renderlo facilmente digeribile anche dai più piccoli.
Nella sequenza finale Pif mostra la sua maturità e la sua serietà riguardo questo scottante tema sociale, mostrando il protagonista (lui stesso), la moglie (Cristiana Capotondi) e il figlio appena nato, andare in giro per la città di Palermo a commemorare e in un certo senso a presentare al figlio tutte quelle persone uccise della mafia, tutte quelle persone di cui vale la pena ricordarsi. Credo che questo sia stato un chiaro segnale per chi, al giorno d'oggi, perde spesso di vista i propri figli, per quelli che non sanno o non vogliono tramandare ai propri figli gli ideali di giustizia e di rispetto verso il prossimo. Spesso i bambini si immedesimano nei propri supereroi, il loro è un comportamento genuino, smaliziato, e sentirmi dire da un mio vecchio amico che sua figlia, dopo aver visto il film, gli abbia detto "Papà, la mafia è brutta", fa capire come, l'obbiettivo di Pif, sia stato in parte centrato.
"L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, ma incoscienza".
"Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste".
"Questo è quasi peggio del sottoscritto" - [Paperinik]
sì anch'io partito prevenutissimo, mi sono ricreduto.
anche la caratterizzazione che fa dei boss, quasi comica (vedi riina che non capisce come far funzionare il condizionatore col telecomando), è azzeccata, come la sincera umanità degli eroi positivi come Dalla Chiesa, Boris Giuliano e le iris alla ricotta, Chinnici ecc... film ben riuscito e dal finale serio ma non serioso, mi ha lasciato un misto tra commozione e sorriso per come li descrive al figlio.
Loris Batacchi ha scritto:sì anch'io partito prevenutissimo, mi sono ricreduto.
anche la caratterizzazione che fa dei boss, quasi comica (vedi riina che non capisce come far funzionare il condizionatore col telecomando), è azzeccata, come la sincera umanità degli eroi positivi come Dalla Chiesa, Boris Giuliano e le iris alla ricotta, Chinnici ecc... film ben riuscito e dal finale serio ma non serioso, mi ha lasciato un misto tra commozione e sorriso per come li descrive al figlio.
Esattamente, da una forma grottesca ai mafiosi, escludendo quel velo di mitizzazione che di norma si da ai boss nei film di mafia, che quasi sempre riescono ad avere più estimatori dei veri eroi (Chinnici, Giuliano ecc...). Le immagini finali, quelle della Cattedrale e dell'invasione della folla inferocita, rievocano in me i racconti che i miei genitori mi facevano di quei giorni, quando anche loro premevano contro il cordone della polizia per poter accedere ai funerali...
Il finale è semplice ed immediato, rispecchia appieno ciò che ogni buon cittadino dovrebbe fare per i propri figli, inculcare in loro le figure di questi grandi uomini, ed il fatto stesso che essi siano stati siciliani, deve rendere ancor più significativa la loro lotta, perché non si deve mai cadere in errore, non si deve mai generalizzare, non si deve pensare che in Sicilia sono tutti mafiosi, perché furono gli stessi siciliani, quelli veri, a lottare fino alla fine per cercare di estirpare questo male.
"L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, ma incoscienza".
"Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste".
"Questo è quasi peggio del sottoscritto" - [Paperinik]
cicciuzzo ha scritto:Ma Fury l'avete visto? com'è?
No, ma un mio amico m'ha raccontato che si piangeva come checche isteriche in sala, il film sembra meritare
"L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, ma incoscienza".
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Non so quali siano i suoi gusti sessuali, ma per quel che ricordo è felicemente fidanzato.
Con una donna.
"L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, ma incoscienza".
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Perché ti va/ perché ti aiuta a vedere/ perché ti pulisce gli occhi
An idle mind is the devil's playground/Si, ma la NATO? "Nel lungo periodo saremo tutti morti" John Maynard Keynes Membro dell'ala intelligente del forum dal 07/02/22
Non saprei, non mi son voluto far spoilerare, mi ha detto solamente che il film risulta commuovente.
"L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, ma incoscienza".
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bellavista ha scritto:se sei una checca e ti tocca fidanzarti con una donna per celare la tua omosessulità poi ovviamente sei triste e piangi al cinema
Questa ricostruzione non fa una piega, tra il buio e il bordello all'interno del cinema, nessuno noterà il tuo sconforto.
"L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, ma incoscienza".
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