[O.T.] Referendum elettorale
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Re: [O.T.] Referendum elettorale
viva i partiti politici!:-D
Per il club dei partiti estinti
cinquecento milioni nel 2011
Si chiamano Forza Italia, Alleanza nazionale, Democratici di sinistra, Margherita, Nuova Sicilia... Molti sono stati sciolti, altri bocciati dagli elettori, eppure continuano a incassare nel quinquennio di una legislatura una cifra molto alta soprattutto rispetto alle spese documentate. Per quale meccanismo?ROMA - Di alcuni non è rimasto che il simbolo, assemblee di ex che vengono convocate di tanto in tanto e, forse, il ricordo di qualche elettore nostalgico. Altri, invece, hanno sedi, strutture, impiegati ma da anni non hanno nessun rappresentante in parlamento. Eppure, i "partiti fantasma" continuano ad incassare soldi dallo Stato. L'ultima rata, relativa ai rimborsi per le elezioni regionali del 2007 in Molise, arriverà prima della fine di quest'anno. E così, la cifra incamerata dai partiti che non ci sono più, toccherà la vertiginosa quota di 500 milioni di euro nell'arco del quinquennio 2006-2011. Spicciolo più, spicciolo meno.
Per intendersi, è una somma pari allo stanziamento annuo del governo per Roma capitale, quella che è finita in questi anni nella pancia di sigle che si supponevano scomparse dalla scena della politica, come Forza Italia, Alleanza nazionale, Democratici di Sinistra, Margherita, oppure di partiti che gli elettori hanno cancellato dal parlamento e che sono stati smontati e rimontati da scissioni e nuove aggregazioni come Rifondazione comunista, i Verdi, perfino l'Udeur di Mastella o un partito personale come "Nuova Sicilia", il cui dominus è Bartolo Pellegrino - un ex deputato dell'assemblea regionale siciliana recentemente assolto dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa - che fino allo scorso anno ha percepito circa centomila euro di rimborso elettorale.
Nulla, se confrontato a quanto ha potuto iscrivere nei propri bilanci il più ricco dei "partiti fantasma", Forza Italia. Quella che fu la creatura di Silvio Berlusconi, nata nel 1994 per accompagnare la discesa in campo del Cavaliere e sacrificata nel 2007 sull'altare del bipartitismo per fare posto al Pdl, ha continuato ad incamerare i rimborsi elettorali fino ad arrivare, nel 2010, alla cifra monstre di 96 milioni di euro. Più sotto, in questa classifica, quelli che furono i Democratici di sinistra che hanno potuto iscrivere in bilancio 74 milioni di euro e spiccioli. Soldi che - per ammissione del tesoriere dei Ds, Ugo Sposetti - sono stati rapidamente pignorati dalle banche e adoperati per chiudere la partita dei debiti ereditata dal vecchio Pci.
Alla Margherita, altro partito formalmente cancellato, è andata meglio. I 42 milioni di euro di rimborsi incassati, malgrado la scomparsa dalla scena politica, sono tutti lì. E, anzi, intorno a quella eredità sta per accendersi una disputa alla quale partecipano pure parlamentari che, nel frattempo, hanno preso differenti direzioni, accasandosi in altri partiti o inaugurandone di nuovi. Ma come è stato possibile che partiti scomparsi dalla scena o bocciati dagli elettori abbiano continuato ad incassare soldi pubblici a titolo di rimborso elettorale? Quanto hanno pesato i rimborsi ai "partiti fantasma" sulle tasche dei cittadini? E, soprattutto, che fine hanno fatto quei soldi?
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cinquecento milioni nel 2011
Si chiamano Forza Italia, Alleanza nazionale, Democratici di sinistra, Margherita, Nuova Sicilia... Molti sono stati sciolti, altri bocciati dagli elettori, eppure continuano a incassare nel quinquennio di una legislatura una cifra molto alta soprattutto rispetto alle spese documentate. Per quale meccanismo?ROMA - Di alcuni non è rimasto che il simbolo, assemblee di ex che vengono convocate di tanto in tanto e, forse, il ricordo di qualche elettore nostalgico. Altri, invece, hanno sedi, strutture, impiegati ma da anni non hanno nessun rappresentante in parlamento. Eppure, i "partiti fantasma" continuano ad incassare soldi dallo Stato. L'ultima rata, relativa ai rimborsi per le elezioni regionali del 2007 in Molise, arriverà prima della fine di quest'anno. E così, la cifra incamerata dai partiti che non ci sono più, toccherà la vertiginosa quota di 500 milioni di euro nell'arco del quinquennio 2006-2011. Spicciolo più, spicciolo meno.
Per intendersi, è una somma pari allo stanziamento annuo del governo per Roma capitale, quella che è finita in questi anni nella pancia di sigle che si supponevano scomparse dalla scena della politica, come Forza Italia, Alleanza nazionale, Democratici di Sinistra, Margherita, oppure di partiti che gli elettori hanno cancellato dal parlamento e che sono stati smontati e rimontati da scissioni e nuove aggregazioni come Rifondazione comunista, i Verdi, perfino l'Udeur di Mastella o un partito personale come "Nuova Sicilia", il cui dominus è Bartolo Pellegrino - un ex deputato dell'assemblea regionale siciliana recentemente assolto dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa - che fino allo scorso anno ha percepito circa centomila euro di rimborso elettorale.
Nulla, se confrontato a quanto ha potuto iscrivere nei propri bilanci il più ricco dei "partiti fantasma", Forza Italia. Quella che fu la creatura di Silvio Berlusconi, nata nel 1994 per accompagnare la discesa in campo del Cavaliere e sacrificata nel 2007 sull'altare del bipartitismo per fare posto al Pdl, ha continuato ad incamerare i rimborsi elettorali fino ad arrivare, nel 2010, alla cifra monstre di 96 milioni di euro. Più sotto, in questa classifica, quelli che furono i Democratici di sinistra che hanno potuto iscrivere in bilancio 74 milioni di euro e spiccioli. Soldi che - per ammissione del tesoriere dei Ds, Ugo Sposetti - sono stati rapidamente pignorati dalle banche e adoperati per chiudere la partita dei debiti ereditata dal vecchio Pci.
Alla Margherita, altro partito formalmente cancellato, è andata meglio. I 42 milioni di euro di rimborsi incassati, malgrado la scomparsa dalla scena politica, sono tutti lì. E, anzi, intorno a quella eredità sta per accendersi una disputa alla quale partecipano pure parlamentari che, nel frattempo, hanno preso differenti direzioni, accasandosi in altri partiti o inaugurandone di nuovi. Ma come è stato possibile che partiti scomparsi dalla scena o bocciati dagli elettori abbiano continuato ad incassare soldi pubblici a titolo di rimborso elettorale? Quanto hanno pesato i rimborsi ai "partiti fantasma" sulle tasche dei cittadini? E, soprattutto, che fine hanno fatto quei soldi?
il passato non può essere cambiato,il presente offre solo rimpianti e perdite,solo nei giorni a venire un'uomo può trovare conforto quando i ricordi svaniscono.CRASSO!
Re: [O.T.] Referendum elettorale
Fantastico, il Bipensiero!Capitanvideo ha scritto: La prossima volta vado a votare pure io, mi sembra di essere Winston Smith sotto la tecnica del Bipensiero.
Orwell aveva previsto Veltroni, ma anche il suo contrario.

Parliamone: in Gran Bretagna ne hanno di più. Ovviamente, gli costano meno.Capitanvideo ha scritto: Sono talmente sfatto che firmerei anche per aumentare il numero di parlamentari.![]()

Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
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Re: [O.T.] Referendum elettorale
Negli usa, per esempio, hanno 50 senatori. 2 per ogni stato. Potremmo applicare lo stesso principio e eleggerne 2 per ogni regione. 40 senatori sono un buon numeroBlif ha scritto:Fantastico, il Bipensiero!Capitanvideo ha scritto: La prossima volta vado a votare pure io, mi sembra di essere Winston Smith sotto la tecnica del Bipensiero.
Orwell aveva previsto Veltroni, ma anche il suo contrario.![]()
Parliamone: in Gran Bretagna ne hanno di più. Ovviamente, gli costano meno.Capitanvideo ha scritto: Sono talmente sfatto che firmerei anche per aumentare il numero di parlamentari.![]()

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Re: [O.T.] Referendum elettorale
Interessante questo interessamento di Silvio per ridurre il numero dei parlamentari
mi verrebbe da pensare che a Silvio fa comodo avere meno parlamentari
cosi' riduce i costi quando fa campagna acquisti dopo un ribaltone
mi verrebbe da pensare che a Silvio fa comodo avere meno parlamentari
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Re: [O.T.] Referendum elettorale
Si, ma ci sono anche meno poltrone per far pagare allo stato lo stipendio a servi e puttane. Diciamo che ci sono pro e controBarabino ha scritto:Interessante questo interessamento di Silvio per ridurre il numero dei parlamentari
mi verrebbe da pensare che a Silvio fa comodo avere meno parlamentari
cosi' riduce i costi quando fa campagna acquisti dopo un ribaltone

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Re: [O.T.] Referendum elettorale
per quello ci sono gli enti locali, che sono molto meno sotto i riflettori della stampa nazionale!
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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Re: [O.T.] Referendum elettorale
Quello che hai in mente è l'esempio da manuale del monopolio privato non regolato, invece i casi in questione sono monopoli contendibili e regolati in cui la competizione esiste ma è per il mercato. Quindi fondamentale è la gara d'appalto e la definizione dei capitolati che descrivano i vincoli e gli spazi di manovra su tariffe, investimenti, manutenzione, metrica della performance, benchmark, meccanismi di controllo e revisione, in modo che la rendita da monopolio finisca anche ai cittadini e le amministrazioni. Quando queste condizioni sono fatte rispettare, come ad esempio in Inghilterra, i monopoli regolati privati funzionano meglio di quelli pubblici. Non ha senso farlo se gli enti pubblici non hanno inefficienze di gestione come in Germania, dove però si fa rispettare il principio del full cost recovery e le tariffe sono tra le più care d'Europa.bellavista ha scritto:Ed come un privato gestisce una situazione di monopolio è spiegato su qualsiasi manule di economia: aumenta i prezzi e riduce gli investimenti. Quindi sostenere che il privato nella gestione di un monopolio (qual'è l'acqua) è meglio del pubblico è una cazzata.
Certo, ci vuole una pubblica amministrazione degna di questo nome perchè sono fondamentali trasparenza e efficienza. Quando queste operazioni sono state fatte in Italia a livello nazionale si sono fatti disastri, i casi li conosciamo tutti, mentre a livello locale, dove ci sono esempi di amministrazioni virtuose, la cosa funziona. È proprio guardando alle esperienze locali italiane che si nota che più che la discriminante ideologica pubblico/privato è decisiva l'efficienza delle amministrazioni locali. Dove funzionano, soprattutto nel centro-nord, gli enti sono efficienti e si fanno anche gli investimenti (forse ora meno).
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
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Re: [O.T.] Referendum elettorale
«Nessun taglio alle bollette dell'acqua»
Vendola «cancella» referendum su tariffe
Il governatore: «Occorre fare i conti con la realtà
Perché non l'ho detto prima? Nessuno me lo ha chiesto»
BARI - «È indispensabile fare i conti con la realtà per non precipitare nei burroni della demagogia: sull’Acquedotto Pugliese abbiamo deciso di intraprendere la strada dell’efficientamento e su quella proseguiremo. Per questo non abbasseremo le tariffe». È un Nichi Vendola con i piedi per terra quello che annuncia, a margine dell’assemblea dell’Acquedotto Pugliese (che ha approvato il bilancio 2010 - chiuso con 37 milioni di utili - e il piano industriale 2011-2014 che prevede investimenti per 674 milioni di euro con un indebitamento che raddoppierà da 219 a 402 milioni) l’impossibilità di adeguarsi a quanto deciso dal recente referendum sull’acqua appoggiato dallo stesso governatore pugliese: nonostante i «sì» abbiano abrogato la norma (riguardante non solo i gestori privati, ma anche quelli pubblici) che consente «al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio», il taglio del 7% delle tariffe non ci sarà mai.
IL TECNICISMO - Il motivo tecnico lo ha spiegato l’assessore alle Opere pubbliche Fabiano Amati con un ossimoro ragioneristico: «In Puglia la remunerazione del capitale investito del 7% è un costo: quello che pagheremo ogni anno fino al 2018 sul bond in sterline pari al 6,92% contratto durante la gestione dell’era Fitto». «In Puglia - aggiunge Vendola - in realtà non siamo di fronte alla scelta di abbassare la tariffa del 7% e di conseguenza gli investimenti perché quella remunerazione non è utilizzata, come dovrebbe, per gli stessi investimenti, ma rappresenta la copertura di un debito e quindi dal punto di vista finanziario un costo». Resta, però, il problema politico: perché queste cose non sono state spiegate agli utenti prima del referendum? Lapidaria la risposta di Vendola: «Nessuno me le ha chieste». Né erano scritte nel quesito.
Capito? Nessuno glielo aveva chiesto. Forumisti pugliesi, il vostro voto sull'acqua è stata una gran presa per il culo.
Vendola «cancella» referendum su tariffe
Il governatore: «Occorre fare i conti con la realtà
Perché non l'ho detto prima? Nessuno me lo ha chiesto»
BARI - «È indispensabile fare i conti con la realtà per non precipitare nei burroni della demagogia: sull’Acquedotto Pugliese abbiamo deciso di intraprendere la strada dell’efficientamento e su quella proseguiremo. Per questo non abbasseremo le tariffe». È un Nichi Vendola con i piedi per terra quello che annuncia, a margine dell’assemblea dell’Acquedotto Pugliese (che ha approvato il bilancio 2010 - chiuso con 37 milioni di utili - e il piano industriale 2011-2014 che prevede investimenti per 674 milioni di euro con un indebitamento che raddoppierà da 219 a 402 milioni) l’impossibilità di adeguarsi a quanto deciso dal recente referendum sull’acqua appoggiato dallo stesso governatore pugliese: nonostante i «sì» abbiano abrogato la norma (riguardante non solo i gestori privati, ma anche quelli pubblici) che consente «al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio», il taglio del 7% delle tariffe non ci sarà mai.
IL TECNICISMO - Il motivo tecnico lo ha spiegato l’assessore alle Opere pubbliche Fabiano Amati con un ossimoro ragioneristico: «In Puglia la remunerazione del capitale investito del 7% è un costo: quello che pagheremo ogni anno fino al 2018 sul bond in sterline pari al 6,92% contratto durante la gestione dell’era Fitto». «In Puglia - aggiunge Vendola - in realtà non siamo di fronte alla scelta di abbassare la tariffa del 7% e di conseguenza gli investimenti perché quella remunerazione non è utilizzata, come dovrebbe, per gli stessi investimenti, ma rappresenta la copertura di un debito e quindi dal punto di vista finanziario un costo». Resta, però, il problema politico: perché queste cose non sono state spiegate agli utenti prima del referendum? Lapidaria la risposta di Vendola: «Nessuno me le ha chieste». Né erano scritte nel quesito.
Capito? Nessuno glielo aveva chiesto. Forumisti pugliesi, il vostro voto sull'acqua è stata una gran presa per il culo.
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Re: [O.T.] Referendum elettorale
GODO
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
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Re: [O.T.] Referendum elettorale
Vendola ha preso per il culo i suoi elettori? ne pagherà le conseguenze. Perderà credibilità e voti.
In Francia l'acqua affidata alla gestione privata ha fatto flop. Quindi il privato non è la panacea di tutti i mali.
http://www.repubblica.it/ambiente/2011/ ... -17180554/
Rimango pienamente convinto di aver fatto bene a votare e votare due si sui quesiti dell'acqua.
In Francia l'acqua affidata alla gestione privata ha fatto flop. Quindi il privato non è la panacea di tutti i mali.
http://www.repubblica.it/ambiente/2011/ ... -17180554/
Rimango pienamente convinto di aver fatto bene a votare e votare due si sui quesiti dell'acqua.
Re: [O.T.] Referendum elettorale
beh paragonare l'amministrazione della cosa pubblica in puglia e in francia mi sembra quantomeno azzardato.
nell'avatar un caloroso saluto da Eveline Dellai.
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Re: [O.T.] Referendum elettorale
Vendola, in questi ultimi tempi, sta palesando tutti i suoi limiti come politico e comunicatore.
L' uscita fuori luogo a Milano, l' aumento dell' Irpef regionale non prevedendo una no-tax area.
Riguardo i referendum, ho votato con il cuore.
L' uscita fuori luogo a Milano, l' aumento dell' Irpef regionale non prevedendo una no-tax area.
Riguardo i referendum, ho votato con il cuore.
Everybody needs a bosom for a pillow
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Re: [O.T.] Referendum elettorale
Sì, posso dirlo forte:
"con il cuore
"
"con il cuore

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Re: [O.T.] Referendum elettorale
meno male che questo fara' capire che i costi per avere una infrastruttura efficiente sono una cosa oggettiva... compresi i costi finanziari! (PRIMA si costruisce l'infrastruttura e POI si ha un ritorno... non e' che gli operai accettano di essere pagati dopo 10 anni... senza interessi)
non e' che con la politica si puo' nascondere la polvere sotto il tappeto!
Con questo colpo di scena, che sfrutta fino in fondo l'espediente letterario del "narratore inaffidabile", Vendola si conferma come un grande scrittore di fiction...
al livello de "I soliti sospetti"
un grande scrittore di fiction e non nel suo tempo libero come veltroni o franceschini, ma quando e' nel pieno delle sue funzioni!

non e' che con la politica si puo' nascondere la polvere sotto il tappeto!
Con questo colpo di scena, che sfrutta fino in fondo l'espediente letterario del "narratore inaffidabile", Vendola si conferma come un grande scrittore di fiction...


un grande scrittore di fiction e non nel suo tempo libero come veltroni o franceschini, ma quando e' nel pieno delle sue funzioni!



Ultima modifica di Barabino il 29/06/2011, 10:35, modificato 2 volte in totale.
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
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