[O.T.] Crisi economica
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Re: [O.T.] Crisi economica
i dati parlano putroppo ben più chiaro. la crisi, in senso di discesa, è finita, ci siamo stabilizzati.
ad un livello basso, più basso, che non sale.
mario seminerio di phastidio 10 mazro 2015 (http://phastidio.net):
Come informa Istat, a gennaio la produzione industriale italiana ha segnato uno scioccante meno 0,7% mensile, contro attese per un recupero dello 0,2%. Ancora una volta, le previsioni sono state fragorosamente sconfessate. E questa non è l’unica cattiva notizia del giorno, peraltro.
Nella media del trimestre novembre-gennaio l’indice aumenta del solito asfittico 0,1% rispetto al trimestre immediatamente precedente. Corretto per gli effetti di calendario, a gennaio l’indice diminuisce in termini tendenziali, cioè annuali, di ben il 2,2% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di gennaio 2014). L’indice destagionalizzato presenta variazioni congiunturali positive nei comparti dell’energia (+0,5%) e dei beni di consumo (+0,1%); diminuiscono invece i beni strumentali (-1,8%) e i beni intermedi (-0,2%), e la flessione di queste due voci non è particolarmente positiva, diciamo.
Male anche le variazioni in termini tendenziali, cioè annuali: gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano infatti, a gennaio 2015, flessioni in tutti i comparti; diminuiscono i beni intermedi (-2,8%), l’energia (-2,7%), i beni di consumo (-2,0%) e, in misura meno rilevante, i beni strumentali (-0,9%). Ma le cose sarebbero andate anche peggio, se a gennaio il settore della fabbricazione dei mezzi di trasporto non fosse giunto in soccorso della produzione industriale, con un poderoso incremento tendenziale del 16,1%. A livello di Eurozona, il dato francese di produzione industriale e manifatturiera di gennaio è ambivalente: bene la produzione industriale, con +0,4% mensile, ma solo grazie ad un forte recupero della componente estrattivo-mineraria, che balza del 7,4% mensile; male quella manifatturiera, a meno 0,1% mensile. Il primo trimestre 2015 parte maluccio, in sintesi.
Altro dato negativo giunge oggi dalla Banca d’Italia. Peggiora infatti la flessione dei prestiti delle banche al settore privato, con un calo dell’1,8% a gennaio dopo il -1,6% fatto segnare a dicembre e novembre 2014. I prestiti alle famiglie sono calati dello 0,5% come nel mese precedente, con buona pace del “boom dei mutui” con cui la stampa quotidianamente ci rintrona la testa, su suggerimento dell’ABI; quelli alle società non finanziarie sono scesi, sempre su base annua, del 2,8% (-2,3% a dicembre).
Che dire, di questi dati? Alcune cose: intanto, che un singolo dato non fa tendenza. Ma questo è vero sia in positivo che in negativo. Questa dovrebbe essere la stella polare che guida le attività olimpioniche di lancio dell’Ansa da parte dei piddini, ma vediamo che l’asimmetria persiste. Oggi, ad esempio, c’è un silenzioso frastuono, e si sente solo il premier fischiettare sul diversivo del giorno. Oggi non sentirete né leggerete scimmiette, cocoriti e disc jockey esibirsi in commenti di questo tipo, tanto per intenderci.
Ma il dato odierno dovrebbe servire anche alla stampa, che sta prendendo la pessima abitudine di considerare come dati acquisiti quelle che sono solo previsioni. Vedasi la stima di Pil del primo trimestre 2015, diffusa nei giorni scorsi da Istat, e che ha un valore centrale di +0,1% trimestrale, frutto di una forchetta compresa tra meno 0,1% e +0,3%. Eppure, tanto è bastato ai nostri media per fare titoli demenziali del tipo “Il Pil torna a crescere”. Ogni volta, restiamo in dubbio se si tratti di malafede o solo di ignoranza.
C’è anche da segnalare una previsione non particolarmente positiva. Sono le stime di andamento dell’attività economica realizzate attraverso dati “in tempo reale”, i cosiddetti nowcasts, che servono a dare il polso immediato della congiuntura. Quelli elaborati dall’asset manager britannico Fulcrum, guidato da Gavyn Davies, mostrano per l’Italia previsioni pessime per il primo e addirittura il secondo trimestre di quest’anno (vedi tabella qui sotto). Ma, ciò che è peggio, mostrano una rilevante divergenza negativa tra l’Italia ed il resto dell’Eurozona, soprattutto verso la Francia. Anche qui: sono previsioni, elaborate con metodologia parzialmente differente da quella abituale e con molti caveat, che dovrebbero indurre a cautela. Non è detto che le cose vadano in questi termini. Ma la magnitudine preoccupa.
Ovviamente, queste considerazioni non interesseranno chi nella vita sbarca il lunario facendo una propaganda dozzinale ad uso di un popolo di gonzi. In Italia, questa “classe verbale” parassitaria è davvero numerosa. Altro inequivocabile segno del nostro declino.
ad un livello basso, più basso, che non sale.
mario seminerio di phastidio 10 mazro 2015 (http://phastidio.net):
Come informa Istat, a gennaio la produzione industriale italiana ha segnato uno scioccante meno 0,7% mensile, contro attese per un recupero dello 0,2%. Ancora una volta, le previsioni sono state fragorosamente sconfessate. E questa non è l’unica cattiva notizia del giorno, peraltro.
Nella media del trimestre novembre-gennaio l’indice aumenta del solito asfittico 0,1% rispetto al trimestre immediatamente precedente. Corretto per gli effetti di calendario, a gennaio l’indice diminuisce in termini tendenziali, cioè annuali, di ben il 2,2% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di gennaio 2014). L’indice destagionalizzato presenta variazioni congiunturali positive nei comparti dell’energia (+0,5%) e dei beni di consumo (+0,1%); diminuiscono invece i beni strumentali (-1,8%) e i beni intermedi (-0,2%), e la flessione di queste due voci non è particolarmente positiva, diciamo.
Male anche le variazioni in termini tendenziali, cioè annuali: gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano infatti, a gennaio 2015, flessioni in tutti i comparti; diminuiscono i beni intermedi (-2,8%), l’energia (-2,7%), i beni di consumo (-2,0%) e, in misura meno rilevante, i beni strumentali (-0,9%). Ma le cose sarebbero andate anche peggio, se a gennaio il settore della fabbricazione dei mezzi di trasporto non fosse giunto in soccorso della produzione industriale, con un poderoso incremento tendenziale del 16,1%. A livello di Eurozona, il dato francese di produzione industriale e manifatturiera di gennaio è ambivalente: bene la produzione industriale, con +0,4% mensile, ma solo grazie ad un forte recupero della componente estrattivo-mineraria, che balza del 7,4% mensile; male quella manifatturiera, a meno 0,1% mensile. Il primo trimestre 2015 parte maluccio, in sintesi.
Altro dato negativo giunge oggi dalla Banca d’Italia. Peggiora infatti la flessione dei prestiti delle banche al settore privato, con un calo dell’1,8% a gennaio dopo il -1,6% fatto segnare a dicembre e novembre 2014. I prestiti alle famiglie sono calati dello 0,5% come nel mese precedente, con buona pace del “boom dei mutui” con cui la stampa quotidianamente ci rintrona la testa, su suggerimento dell’ABI; quelli alle società non finanziarie sono scesi, sempre su base annua, del 2,8% (-2,3% a dicembre).
Che dire, di questi dati? Alcune cose: intanto, che un singolo dato non fa tendenza. Ma questo è vero sia in positivo che in negativo. Questa dovrebbe essere la stella polare che guida le attività olimpioniche di lancio dell’Ansa da parte dei piddini, ma vediamo che l’asimmetria persiste. Oggi, ad esempio, c’è un silenzioso frastuono, e si sente solo il premier fischiettare sul diversivo del giorno. Oggi non sentirete né leggerete scimmiette, cocoriti e disc jockey esibirsi in commenti di questo tipo, tanto per intenderci.
Ma il dato odierno dovrebbe servire anche alla stampa, che sta prendendo la pessima abitudine di considerare come dati acquisiti quelle che sono solo previsioni. Vedasi la stima di Pil del primo trimestre 2015, diffusa nei giorni scorsi da Istat, e che ha un valore centrale di +0,1% trimestrale, frutto di una forchetta compresa tra meno 0,1% e +0,3%. Eppure, tanto è bastato ai nostri media per fare titoli demenziali del tipo “Il Pil torna a crescere”. Ogni volta, restiamo in dubbio se si tratti di malafede o solo di ignoranza.
C’è anche da segnalare una previsione non particolarmente positiva. Sono le stime di andamento dell’attività economica realizzate attraverso dati “in tempo reale”, i cosiddetti nowcasts, che servono a dare il polso immediato della congiuntura. Quelli elaborati dall’asset manager britannico Fulcrum, guidato da Gavyn Davies, mostrano per l’Italia previsioni pessime per il primo e addirittura il secondo trimestre di quest’anno (vedi tabella qui sotto). Ma, ciò che è peggio, mostrano una rilevante divergenza negativa tra l’Italia ed il resto dell’Eurozona, soprattutto verso la Francia. Anche qui: sono previsioni, elaborate con metodologia parzialmente differente da quella abituale e con molti caveat, che dovrebbero indurre a cautela. Non è detto che le cose vadano in questi termini. Ma la magnitudine preoccupa.
Ovviamente, queste considerazioni non interesseranno chi nella vita sbarca il lunario facendo una propaganda dozzinale ad uso di un popolo di gonzi. In Italia, questa “classe verbale” parassitaria è davvero numerosa. Altro inequivocabile segno del nostro declino.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.
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Re: [O.T.] Crisi economica
Scambio molto interessante tra Giannino e Rebuffo (il blogger funny king).
Argomento: la Svizzera.
http://www.radio24.ilsole24ore.com/prog ... 2015-03-20
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http://www.radio24.ilsole24ore.com/prog ... 2015-03-20
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Re: [O.T.] Crisi economica
Lo dicevo sempre IO


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Re: [O.T.] Crisi economica
Pil italiano cresce meno del previsto Nel primo trimestre solo dello 0,2%
Stima di Confindustria. «Colpa del calo della produzione industriale a gennaio»
http://www.corriere.it/economia/15_marz ... 35a2.shtml
Stima di Confindustria. «Colpa del calo della produzione industriale a gennaio»
http://www.corriere.it/economia/15_marz ... 35a2.shtml
Re: [O.T.] Crisi economica
Sadismo ? Sì, sadismo. Come chiamare altrimenti quella compiacenza di causare dolore e l’umiliazione alle persone? In questi anni di crisi, lo abbiamo visto, in Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e altri paesi dell’Unione europea (UE) – l’applicazione spietata del cerimoniale della pena richiesta dalla Germania (congelamento delle pensioni, ritardo età pensionabile, riduzione della spesa pubblica, tagli ai servizi di welfare, riduzione dei fondi per la prevenzione della povertà e dall’esclusione sociale, la riforma del lavoro, ecc.) ha portato alla crescente disoccupazione e agli sfratti. Mendicare è salito alle stelle. Come il numero di suicidi.
Sebbene la sofferenza sociale raggiunga livelli insopportabili, Angela Merkel ed i suoi seguaci (tra cui Mariano Rajoy) continuano ad affermare che la sofferenza è buona e che questo non dovrebbe essere visto come un momento di torture, ma di gioia autentica.
Secondo loro, ogni nuovo giorno di punizione ci purifica e rigenera e ci avvicina all’ultima ora di tormento. Tale filosofia del dolore non è ispirata dal Marchese de Sade, ma nelle teorie di Joseph Schumpeter, uno dei genitori del neoliberismo, che pensavano che ogni sofferenza sociale compie in qualche modo un obiettivo economico necessario e che sarebbe un equivoco mitigare quella sofferenza anche solo leggermente.
In ciò siamo. Con Angela Merkel nel ruolo di “Wanda, la dominatrice”, incoraggiata da un coro di fanatiche istituzioni finanziarie (Bundesbank, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione Mondiale del Commercio, ecc.) e per gli eurocrati fedeli di sempre ( Durao Barroso, Van Rompuy, Ollie Rehn, Joaquin Almunia, ecc.). Tutti scommettono su un masochismo popolare che porterebbe ai cittadini non solo alla passività, bensì a reclamare più espiazione e maggiore martirio “ad maiorem gloria l’Europa” ” Fino a sognare quello che i mezzi polizieschi denominano “sottomissione chimica”, alcuni farmaci capaci di eliminare totalmente o parzialmente la coscienza delle vittime, convertite senza volerlo in giocattoli dell’aggressore. Ma dovrebbero fare attenzione perché la “massa” ruggisce.

Sebbene la sofferenza sociale raggiunga livelli insopportabili, Angela Merkel ed i suoi seguaci (tra cui Mariano Rajoy) continuano ad affermare che la sofferenza è buona e che questo non dovrebbe essere visto come un momento di torture, ma di gioia autentica.
Secondo loro, ogni nuovo giorno di punizione ci purifica e rigenera e ci avvicina all’ultima ora di tormento. Tale filosofia del dolore non è ispirata dal Marchese de Sade, ma nelle teorie di Joseph Schumpeter, uno dei genitori del neoliberismo, che pensavano che ogni sofferenza sociale compie in qualche modo un obiettivo economico necessario e che sarebbe un equivoco mitigare quella sofferenza anche solo leggermente.
In ciò siamo. Con Angela Merkel nel ruolo di “Wanda, la dominatrice”, incoraggiata da un coro di fanatiche istituzioni finanziarie (Bundesbank, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione Mondiale del Commercio, ecc.) e per gli eurocrati fedeli di sempre ( Durao Barroso, Van Rompuy, Ollie Rehn, Joaquin Almunia, ecc.). Tutti scommettono su un masochismo popolare che porterebbe ai cittadini non solo alla passività, bensì a reclamare più espiazione e maggiore martirio “ad maiorem gloria l’Europa” ” Fino a sognare quello che i mezzi polizieschi denominano “sottomissione chimica”, alcuni farmaci capaci di eliminare totalmente o parzialmente la coscienza delle vittime, convertite senza volerlo in giocattoli dell’aggressore. Ma dovrebbero fare attenzione perché la “massa” ruggisce.

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Re: [O.T.] Crisi economica
aggiungere Draghi il Male Assoluto
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“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
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Re: [O.T.] Crisi economica
Draghi ha salvato l'UE. Tutta l'Europa dovrebbe dedicargli la piazza principale di ogni città.
Re: [O.T.] Crisi economica
Basterebbe una targa a casa di Dostum, sopra il ritratto della Merkel. 

Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
Re: [O.T.] Crisi economica
il meraviglioso piAno Juncker . Siamo governati da pazzi furiosi
http://www.panorama.it/economia/euro/in ... o-juncker/
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Re: [O.T.] Crisi economica
Comè buona Lei!Blif ha scritto:Basterebbe una targa a casa di Dostum, sopra il ritratto della Merkel.
è stata creata incollando assieme pezzi di scarto dei cadaveri dei gerarchi nazzisti dal Dr.Mengele

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Re: [O.T.] Crisi economica
Painkiller ha scritto:Draghi ha salvato l'UE. Tutta l'Europa dovrebbe dedicargli la piazza principale di ogni città.
ha salvato le banche, o più precisamente, i bonus dei banchieri.
del resto, di noi comuni mortali, non glie ne può fregano di meno.
Tutto quello che faceva paura del comunismo - che avremmo perso le nostre case, i nostri risparmi, che ci avrebbero costretto a lavorare tutto il tempo per un salario scarso, e che non avremmo avuto alcuna voce contro il sistema - è diventato realtà grazie al capitalismo.
Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).
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Re: [O.T.] Crisi economica
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: [O.T.] Crisi economica
Drogato_ di_porno ha scritto:Sicilia 7,5 mld di euro di debiti
http://palermo.blogsicilia.it/sicilia-d ... no/292975/
strano...è una regione così virtuosa...e per quello che poi tutti i torti non li ha chi se la prende con il meridione d'Italia...basta mettere a confronto due regioni a statuto autonomo come la val d'Aosta e la Sicilia...
il bicchiere non è nè mezzo pieno nè mezzo vuoto...è da bere
La luce viaggia più veloce del suono, sarà per questo che molte persone appaiono brillanti finchè non le senti parlare.
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Re: [O.T.] Crisi economica
Crisi economica, altro che Grecia. Ora è l’Ucraina che è sull’orlo del fallimento
Qui bisogna rispolverare la RomeoMobile, vai che si scopaaaa
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...ma fa anal??? (by Trez 2001)
La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)
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Re: [O.T.] Crisi economica
E la Sardegna 10 mld di euro di crediti...lo Stato deve circa 6000 euro a ogni sardo,purtroppo non sto inventando.Drogato_ di_porno ha scritto:Sicilia 7,5 mld di euro di debiti
http://palermo.blogsicilia.it/sicilia-d ... no/292975/
http://it.m.wikipedia.org/wiki/Vertenza_entrate
Forumisti siciliani,vi mando l'IBAN in mp

"Big trouble in little vachina"
"ANNO STATI I ROMS!!"
#COLPADELSINDICO!!!!1!
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