ioz ha scritto:PhilippeMexes5 ha scritto:ioz ha scritto: la nostra società ormai è impazzita. si porta la pistola alla tempia credendo di difendere la libertà .
Caro zio,
ognuno è padrone della propria vita e la gestisce come meglio crede.
E se qualcuno cerca di porre fine alle proprie sofferenze e a quelle di chi gli vuol bene,non lo fa certo per ergersi a paladino della libertà ...
vorrei farti presente che nel caso in questione, come in quello precedente di Luca Coscioni, il dolore e le sofferenze non sono più private.
hanno scelto di chiedere una morte pubblica.
cioè che attraverso la loro decisione finale, se riconosciuta dallo stato, passi un nuovo ordinamento nella costituzione italiana.
pertanto, se ne puó parlare pubblicamente, senza offendere e soprattutto sapendo che, a parte la dimensione pubblica che loro stessi han deciso di dare all'argomento, soffrono in prima persona e ció che dicono lo vivono.
pertanto la parte finale del tuo discorso non la trovo vera, poichè proprio questa dimensione pubblica, che liberamente ha scelto di dare, lo fa ergere a paladino della libertà .
tutto qui.

"nel caso in questione", come dici tu, ovvero di Welby, la 'pubblicità ' è solo nella richiesta fatta al mondo politico, ed è dovuta al fatto che in questo paese non si tutela il volere dell'individuo, ma una costruzione arbitraria di "dignità " della vita.
ad esempio, il divorzio è legge pubblica, ma semplicemente perchè le leggi sono dello Stato. il problema - come sempre - è che rendendo legale il divorzio, io posso divorziare, e CHI NON VUOLE NON LO FA.
se parliamo allora del "caso in questione", e dunque di chi DA VIVO chiede espressamente "fatemi morire", non trovo nessun motivo, nessuna argomentazione valida per dirgli di no.
se la vita è la mia, e io voglio morire perchè considero la mia esistenza ormai finita, perchè in questo paese non posso morire? perchè non si tiene conto della VOLONTA'?
se la mia vita è dignitosa o meno lo decido io, non altri per me.
e che vivo "con altri e in relazione ad altri" in questo caso non c'entra niente. che facciamo, annulliamo la volontà individuale? è superfluo dire che i parenti e gli amici di Welby saranno ben contenti se lui riesce a ottenere la pace che chiede.
invece, si continua a soffrire e a soffrire.
W L'ITAGLIA