(OT) Volkswagen e altri scandali

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Blif
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Re: (OT) Volkswagen e altri scandali

#91 Messaggio da Blif »

Pare che ci stiano andando di mezzo anche Audi e Porsche e che lo scenario pessimo,
se non risolvono il problema, preveda il ritiro della carta di circolazione.

Certo che, se Audi e Golf nere sparissero dalla circolazione e i truzzi se ne stessero a casa,
il numero di incidenti potrebbe scendere a picco. :)
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)

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dostum
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Re: (OT) Volkswagen e altri scandali

#92 Messaggio da dostum »

Deutsches Requiem



Seppur egli mi togliesse la
vita, in lui confiderò.
GIOBBE, 13 : 15

II mio nome è Otto Dietrich zur Linde. Uno dei miei antenati, Cristoph zur Linde, mori nella carica di cavalleria che decise la vittoria di Zorndorf. Il mio bisnonno materno, Ulrich Forkel, fu assassinato nella foresta di Marchenoir da franchi tiratori francesi, negli ultimi giorni del 1870; il capitano Dietrich zur Linde, mio padre, si distinse nell'assedio di Namur, nel 1914 e, due anni dopo, nella traversata del Danubio.1 Quanto a me, sarò fucilato come torturatore e assassino. Il tribunale ha proceduto con rettitudine; fin dal principio, io mi sono dichiarato colpevole. Domani, quando Porologio della prigione suonerà le nove, sarò entrato nella morte; è naturale che pensi ai miei maggiori, giacché son cosi presso alla loro ombra, giacché in qualche modo io sono loro.

1È significativa l'omissione dell'antenato più illustre del narratore, il teologo ed ebraista Johannes Forkel (17994846), che applicò'la dialettica di Hegel alla cristologia e la cui versione letterale di alcuni dei Libri Apocrifi meritò la censura di Hengstenberg e l'approvazione di Thilo e Gesenius.
(Nota dell'editore del manoscritto tedesco.)

Durante il giudizio (che fortunatamente è durato poco) non ho parlato; giustificarmi, allora, avrebbe ritardato il verdetto e sarebbe apparso un atto di codardia. Ora è un'altra cosa; e questa notte che precede la mia esecuzione, posso parlare senza timore. Non desidero essere perdonato, perché non c'è colpa in me, ma voglio essere compreso. Chi saprà ascoltarmi, capirà la storia della Germania e la futura storia del mondo. So che casi come il mio, eccezionali e sorprendenti ora, saranno presto comuni. Domani morrò, ma sono un simbolo delle generazioni future.

Sono nato a Marienburg, nel 1908. Due passioni, ora quasi dimenticate, mi permisero di affrontare con coraggio e anzi con letizia molti anni infausti: la musica e la metafisica. Non posso menzionare tutti i miei benefattori, ma ci sono due nomi che non mi rassegno ad omettere: quelli di Brahms e di Schopenhauer. Praticai anche la poesia; a quei nomi voglio unire un altro grande nome, William Shakespeare. Un tempo, m'interessò la teologia, ma da tale fantastica disciplina (e dalla fede cristiana) mi sviò per sempre Schopenhauer, con ragioni dirette; Shakespeare e Brahms, con l'infinita varietà del loro mondo. Sappia, chi indugia meravigliato, tremante di tenerezza e di gratitudine, davanti a un qualunque luogo dell'opera di quei beati, che anch'io, l'abominevole, vi indugiai. Intorno al 1927 entrarono nella mia vita Nietzsche e Spengler. Osserva uno scrittore del secolo XVIII che nessuno vuol essere debitore dei suoi contemporanei; io, per liberarmi di un'influenza che presentivo opprimente, scrissi un articolo intitolato Abrechnung mit Spengler, nel quale facevo notare che il monumento dove appaiono più chiaramente i tratti che l'autore chiama faustiani non è il composito dramma di Goethe,2 ma un poema scritto venti secoli fa, il De rerutn natura. Resi giustizia, tuttavia, alla sincerità del filosofo della storia, al suo spirito radicalmente germanico (Lerndeutsch) militare. Nel 1929 entrai nel Partito.

2: Altri popoli vivono con innocenza, in sé e per sé, come i minerali o le meteore; la Germania è lo specchio universale che riceve tutti gli altri, la coscienza del mondo (das Weltbewusstsetn). Goethe è il prototipo di tale comprensione ecumenica. Non lo critico, ma non vedo in lui l'uomo faustiano della tesi di Spengler.

Poco dirò dei miei anni di apprendistato. Furono più duri per me che per molti altri, giacché per quanto non mi difetti il coraggio, mi manca ogni vocazione per la violenza. Compresi, però, che eravamo alla soglia d'un tempo nuovo e che questo tempo, paragonabile alle epoche iniziali dell'Isiam e del cristianesimo, esigeva uomini nuovi. Individualmente, i miei camerati mi erano odiosi; invano cercavo di convincermi che per l'alto fine che ci univa* non eravamo individui.

Affermano i teologi che se l'attenzione del Signore si distogliesse un solo secondo dalla mia mano destra che scrive, essa ricadrebbe nel nulla, come se la folgorasse un fuoco senza luce. Nessuno può esistere, io dico, nessuno può bere un bicchiere d'acqua e rompere un pezzo di pane, senza giustificazione. Per ogni uomo la giustificazione è diversa; io attendevo la guerra inesorabile che avrebbe provato la nostra fede. Mi bastava sapere che sarei stato un soldato delle sue battaglie. Temetti a volte che ci defraudasse la codardia dell'Inghilterra e della Russia. Il caso, o il destino, intessé diversamente il mio avvenire: il primo marzo del 1939, all'imbrunire, ci furono tumulti a Tilsit che i giornali non registrarono; nella strada dietro la sinagoga, due pallottole mi attraversarono la gamba, che fu necessario amputare.3 Pochi giorni dopo, i nostri eserciti entravano in Boemia; quando le sirene lo proclamarono, io ero degente nell'ospedale, cercando di perdermi e di obliarmi nei libri di Schopenhauer. Simbolo del mio vano destino, dormiva sul davanzale della finestra un gatto enorme e soffice.

3 Si dice che le conseguenze di quella ferita siano state molto gravi, {Nota dell'editore del manoscritto.)

Nel primo volume dei Parerga und Paralipomena rilessi che tutti i fatti che possono accadere a un uomo, dall'istante della sua nascita a quello della sua morte, sono stati preordinati da lui. Cosi, ogni negligenza è deliberata, ogni incontro casuale un appuntamento, ogni umiliazione una penitenza, ogni insuccesso una misteriosa vittoria, ogni morte un suicidio. Non c'è consolazione più abile del pensiero che abbiamo scelto le nostre disgrazie; una tale teleologia individuale ci rivela un ordine segreto e prodigiosamente ci confonde con la divinità. Quale ignorato proposito (mi chiesi) mi aveva fatto scegliere quella sera, quelle pallottole e quella mutilazione? Non il timore Sella guerra, ne ero certo; qualcosa di più profondo. Alla fine credetti di capire. Morire per una religione è più semplice che viverla con pienezza; lottare in Efeso contro le fiere è meno duro (migliaia di martiri oscuri lo fecero) che essere Paolo, servo di Gesù Cristo; un atto è meno che tutte le ore d'un uomo. La battaglia e la gloria sono cose facili; più ardua dell'impresa di Napoleone fu quella di Ras-kolnikov. Il sette febbraio del 1941 fui nominato vicedirettore del campo di concentramento di Tarnowitz.

L'esercizio di quella carica non mi fu grato, ma non peccai mai di negligenza. Il codardo si prova tra le spade; il misericordioso, il pietoso, cerca la vista delle carceri e dell'altrui dolore. Il nazismo, intrinsecamente, è un fatto morale,.uno spogliarsi del vecchio uomo, che è viziato, per vestire il nuovo. Nella battaglia, tra il clamore dei capitani e le grida, tale mutamentp è cosa comune; non cosi in un'ignobile cella, dove ci tenta con antiche commozioni l'insidiosa pietà. Non invano scrivo questa parola; la pietà per l'uomo superiore è l'ultimo peccato di Zarathustra. Quasi lo commisi (lo confesso) quando ci inviarono da Breslau l'insigne poeta David Jerusalem.

Era questi un uomo di cinquantanni. Povero di beni di questo mondo, perseguitato, negato, vituperato? aveva consacrato il suo genio a cantare la felicità. Mi sembra di ricordare che Albert Soergel, nell'opera Dichtung der Zeit, lo paragona a Whitman. Il paragone non è felice: Whitman celebra l'universo in modo previo, generico, quasi indifferente; Jerusalem si rallegra di ogni cosa, con minuzioso amore. Non fa mai enumerazioni, cataloghi. Posso ancora ripetere molti esametri di quel profondo poema che s'intitola Tse Yang, pittore di tigri, che è come striato di tigri, come carico e attraversato da tigri oblique e silenziose. Neppure dimenticherò il soliloquio, Rosencrantz parla con l'Angelo, nel quale un usuraio londinese del secolo XVI cerca invano, morendo, di giustificare le proprie colpe, senza sospettare che la segreta giustificazione della sua vita è aver ispirato a uno dei suoi clienti (il quale l'ha visto una sola volta e ch'egli non ricorda) il carattere di Shylock. Uomo dagli occhi memorabili, di pelle citrina, dalla barba quasi nera, David Jerusalem era il prototipo dell'ebreo sefardita, sebbene appartenesse ai depravati e odiati Ashkenazim. Fui severo con lui; non permisi che m'intenerissero la compassione, né la sua gloria. Avevo compreso da tempo che non c'è cosa al mondo che non sia gcrmc d'un Inferno possibile; un volto, una parola, una bussola; una pubblicità di sigarette, potrebbero render pazza una persona, se questa non riuscisse a dimenticarli. Non sarebbe pazzo un uomo che s'immaginasse continuamente la carta d'Ungheria? Decisi di applicare questo principio al regime di disciplina del campo e...4 Alla fine del 1942, Jerusalem perdette la ragione; il primo marzo del 1943, riusci a darsi morte.5

4 È stato indispensabile, a questo punto, omettere alcune ri ghe. (Nota dell'editore del manoscritto*)
5 Né negli archivi né nell'opera di Soergel figura il nome di Jerusalem. Neppure le storie della letteratura tedesca lo regi strano. Non credo, tuttavia, che si tratti di *un personaggio falso. Per ordine dì Otto Dietrich zur Linde furono torturati a Tarnowitz molti intellettuali ebrei; tra essi, la pianista Emma Rosenzwcig. "David Jerusalem" è forse un simbolo di vari individui. Ci vien detto che mori il primo marzo del 1943; il primo marzo del 1939, il narratore fu ferito a Tilsit* {Nòta dell'editare dei manoscritto)

Ignoro se Jerusalem abbia compreso che, se lo distruggevo, era per distruggere la mia pietà. Ai miei occhi, egli non era un uomo, e neppure un ebreo; s'era trasformato nel simbolo di una detestata zona della mia anima. Agonizzai con lui, morii con lui, in qualche modo mi son perduto con lui; perciò fui implacabile.

Intanto, giravano su noi i grandi giorni e le grandi notti di una guerra felice. C'era, nell'aria che respiravamo, un sentimento simile all'amore. Come se bruscamente il mare fosse stato vicino, c'era uno stupore e un'esaltazione nel sangue. Tutto, in quegli anni, era differente; anche il sapore del sonno. (Io, forse, non fui mai pienamente felice, ma si sa che la sventura esige paradisi perduti.) Non c'è uomo che non aspiri alla pienezza, cioè alla somma di esperienze di cui un uomo è capace; non c'è uomo che non tema d'essere defraudato di una parte di quel patrimonio infinito. Ma la -mia generazione ha avuto tutto perché prima le fu data la gloria e poi la disfatta.

Nell'ottobre o nel novembre del 1942 mio fratello Friedrich perì nella seconda battaglia di El Alamein, sulle sabbie egiziane; un bombardamento aereo, mesi dopo, distrusse la nostra casa natale; un altro, alla fine del 1943, il mio laboratorio. Incalzato da vasti continenti, il Terzo Reich moriva; la sua mano stava contro tutti e le mani di tutti contro di lui. Accadde allora una cosa singolare, che ora credo di capire. Io mi credevo capace di vuotare il calice dell'ira, ma alla feccia mi arrestò un sapore inatteso, il misterioso e quasi terribile sapore della felicità. Tentai diverse spiegazioni; nessuna mi soddisfece. Pensai: Sono contento della sconfitta, perché segretamente mi so colpevole e solo la punizione può redimermi. Pensai: Sono contento della sconfitta, perché e una fine e io sono stanco. Pensai: Sono contento della sconfitta perché è accaduta, perché è innumerevolmente unita a tutti i fatti che sono, che furono, che saranno, perché censurare o deplorare un solo fatto reale e bestemmiare l'universo. Tentai tali ragioni, finché trovai la vera.

È stato detto che tutti gli uomini nascono aristocratici o platonici. Ciò equivale ad affermare che non c'è discussione di carattere astratto che non sia un momento della polemica di Aristotele e Piatone; attraverso i secoli e le latitudini, cambiano i nomi, le lingue,^ volti, ma non gli eterni antagonisti. Anche la storia dei popoli registra una continuità segreta. Arminio, quando massacrò in una palude le legioni di Varo, non si sapeva precursore d'un Impero Germanico; Luterò, traduttore della Bibbia, non sospettava che il suo fine era quello di forgiare un popolo che distruggesse per sempre la Bibbia; Christoph zur Linde, che una pallottola moscovita uccise nel 1758, preparò in qualche modo le vittorie del 1914; Hitler credette di lottare per un paese, ma lottò per tutti, anche per quelli che aggredì e detestò. Non importa che il suo io lo ignorasse; lo sapevano il suo sangue, la sua volontà. Il mondo moriva di giudaismo e di quella malattia del giudaismo che è la fede di Gesù; noi gli insegnammo la violenza e la fede della spada. Tale spada ci uccide, e noi siamo paragonabili al mago che tesse un labirinto ed è costretto a errarvi fino alla fine dei suoi giorni, o a David che giudica uno sconosciuto e lo condanna a morte e ode poi la rivelazione: Tu sei quell'uomo. Molte cose bisogna distruggere, per edificare il nuovo ordine; ora sappiamo che la Germania era una di quelle cose. Abbiamo dato più delle nostre vite, abbiamo dato il destino del nostro amato paese. Altri maledicano e piangano; io sono lieto che il nostro dono sia circolare e perfetto.

Si libra ora sul mondo un'epoca implacabile. Fummo noi a forgiarla, noi che ora siamo le sue vittime. Che importa che l'Inghilterra sia il martello e noi l'incudine ? Quel che importa è che domini la vio--lenza, non la servile viltà cristiana. Se la vittoria e l'ingiustizia e la felicità non sono per la Germania, siano per altri popoli. Che il cielo esista, anche se il nostro luogo è l'inferno.

Guardo il mio volto nello specchio per sapere chi sono, per sapere come mi comporterò tra qualche ora, quando mi troverò di fronte alla fine. La mia carne può aver paura; io, no.
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Baalkaan hai la machina targata Sassari?

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Leone
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Re: (OT) Volkswagen e altri scandali

#93 Messaggio da Leone »

una guida per quelli che avessero una Volkswagen "taroccata" :DDD

http://www.motori24.ilsole24ore.com/Mer ... fresh_ce=1

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ramarro verde
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Re: (OT) Volkswagen e altri scandali

#94 Messaggio da ramarro verde »

Il vecchio e dimissionario AD di VW , sarebbe indagato , l'ipotesi di reato sarebbe la frode, nel frattempo il nuovo AD , scrive una lettera ai dipendenti (articolo letto sul fatto quotidiano) dicendo che li aspetterà un periodo nero, e che sarà impresa molto difficile riconquistare la fiducia del mercato.
Ma brutto pezzo di m...a, cosa vuoi che centrino le maestranze della multinazionale, la colpa e delle alte sfere che hanno consciamente taroccato e manipolato dei controlli, con il famoso programma "raddrizza guai".
Dicesse, mi scuso a nome di tutti quelli che vi hanno messo in questa situazione di merda, faremo tutto il possibile per riprendere credibilità nei confronti del mercato, e chiedo un aiuto (che non è mai mancato) da parte vostra per sisolvere un problema di tutti, ma che voi non ne siete sicuramente la causa.
Sospesi i responsabili di ricerca e sviluppo della Audi VW, intanto il titolo perde un altro 7% di valore in borsa, e una lista "imbarazzante" di modelli Audi, risultano interessate allo scandalo.
Secondo me questi, tra danno di immagine, sfiducia nel consumatore che deve potenzialmente comprare un auto, eventuali modifiche da fare sui modelli incriminati, eventuali denucie da parte di azionisti , denucie da parte di possessori di auto "tarocche", ecc la casa tedesca avrà un bel da fare per riprendersi.
Il vero dramma saranno gli eventuali posti di lavoro, diretti e dell'indotto, che si potrebbero andare a perdere, causa una ristretta banda di "allegri truffatori" che hanno danneggiato tutta una serie di persone.

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ramarro verde
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Re: (OT) Volkswagen e altri scandali

#95 Messaggio da ramarro verde »

Intanto lo scandalo si allarga, anche ad altre case non nell'ottica di VW, pare ci siano modelli di BMW , Mercedes, e Peugot 308, che dichiaravano dati di emissione gas nocivi molto più bassi rispetto ai dati reali.
Triste da dire, ma l'unico modo per salvare la VW, è quello che molti altri marchi risultino estremamente "furbini" e sporchi come VW, in quel caso:
Mal comune mezzo gaudio.

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Drogato_ di_porno
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Re: (OT) Volkswagen e altri scandali

#96 Messaggio da Drogato_ di_porno »

secondo me tra poco questa storia si sgonfierà come un palloncino. a ben pochi importa dell'ambiente, l'accento era più sui "tedeschi che fanno i fighi e intanto rubano come gli altri". per es. l'Audi è da molti considerata uno status symbol e non penso che smetteranno di comprarla per punire VW

l'AD Winterkorn ha diritto a quasi 30 ml di buonuscita (come succede in Italia agli AD di ferrovie o altre aziende che hanno visto perdite o truffe)

notare come negli ultimi anni i lavoratori di VW avessero ricevuto ottimi bonus retributivi:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03 ... r/1501892/

http://www.alvolante.it/news/bonus-lavo ... gen-301613
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)

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Re: (OT) Volkswagen e altri scandali

#97 Messaggio da manigliasferica »

intanto...

La figlia di Paul Walker fa causa alla Porsche: "L'auto non era sicura"

Secondo la sedicenne Meadow la Carrera Gt su cui viaggiava il padre con un amico era priva del controllo della stabilità e del sistema automatico per impedire che la macchina prenda fuoco dopo l'incidente

http://www.repubblica.it/spettacoli/peo ... refresh_ce

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ramarro verde
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Re: (OT) Volkswagen e altri scandali

#98 Messaggio da ramarro verde »

Cioè , fammi capire, se un AD provoca un danno come nel caso di VW, ha comunque diritto alla buona uscita :o , stai scherzando ?
questo era alla guida di un gruppo, che in alcuni suoi uomini ha ordito una truffa al consumatore, che potenzialmente può subire un fortissimo ridimensionamento, o anche peggio, e ti spetta la buona uscita ?
sarebbe tanto come se chiami una ditta a fare un lavoro di ristrutturazione alla casa e loro la demoliscono , e tu devi comunque pagare il conto,
no no , non ci siamo.
quando un cliente ti commissiona un lavoro e io lo faccio male, minimo lo rifaccio fino a che non va bene, sperando che questo non mi chieda i danni per mancata produzione o disagi del caso , e AD di VW, gli aspetta la buona uscita, ci deve essere qualcosa che non funziona.
AD ha un sacco di responsabilità, prende una marea di soldi, ma deve anche rispondere del suo operato e di quello degli uomini che gestiva, altro che balle.
Ultima modifica di ramarro verde il 29/09/2015, 12:35, modificato 1 volta in totale.

marziano
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Re: (OT) Volkswagen e altri scandali

#99 Messaggio da marziano »

questo "scandalo" è una pagliacciata. fondato sul nulla dagli americani per fare guerra alla germania.
il 70% della Cina va a carbone e noi occidentali stiamo a rompere il cazzo alle nostre imprese su ste cazzate.
mabbasta.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.

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Re: (OT) Volkswagen e altri scandali

#100 Messaggio da Salieri D'Amato »

ramarro verde ha scritto:Cioè , fammi capire, se un AD provoca un danno come nel caso di VW, ha comunque diritto alla buona uscita :o , stai scherzando ?
questo era alla guida di un gruppo, che in alcuni suoi uomini ha ordito una truffa al consumatore, che potenzialmente può subire un fortissimo ridimensionamento, o anche peggio, e ti spetta la buona uscita ?
sarebbe tanto come se chiami una ditta a fare un lavoro di ristrutturazione alla casa e loro la demoliscono , e tu devi comunque pagare il conto,
no no , non ci siamo.
No! E' come se il capocantiere della ditta di ristrutturazione per sbaglio ti demolisce la casa, ne è responsabile la ditta non il capocantiere. che se pur licenziato avrà diritto ai propri emolumenti e alla buonuscita.
Al più la VW potrà fare causa al proprio AD se questi ha messo in atto una truffa all'insaputa dei soci e degli altri amministratori, ma se questa politica truffaldina era nota e condivisa dai vertici dell'azienda, non credo proprio che lo faranno. In questo caso l'AD sarà il capro espiatorio, e la buonuscita diventa anche un mezzo per compensarlo. D'altronde credo che questi rischi siano paventati e ricompresi nei compensi milionari degli amministratori delegati delle grandi aziende, se qualcosa va male si assumono in toto la responsabilità.
La via più breve tra due cuori è il pene

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Salieri D'Amato
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Re: (OT) Volkswagen e altri scandali

#101 Messaggio da Salieri D'Amato »

marziano ha scritto:questo "scandalo" è una pagliacciata. fondato sul nulla dagli americani per fare guerra alla germania.
il 70% della Cina va a carbone e noi occidentali stiamo a rompere il cazzo alle nostre imprese su ste cazzate.
mabbasta.
Su 'ste cazzate però le imprese ci hanno lucrato centinaia di miliardi, facendoci comprare un sacco di auto perchè le vecchie non erano a norma, e prendendo ingenti contributi statali.
La via più breve tra due cuori è il pene

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ramarro verde
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Re: (OT) Volkswagen e altri scandali

#102 Messaggio da ramarro verde »

marziano ha scritto:questo "scandalo" è una pagliacciata. fondato sul nulla dagli americani per fare guerra alla germania.
il 70% della Cina va a carbone e noi occidentali stiamo a rompere il cazzo alle nostre imprese su ste cazzate.
mabbasta.
Se ti sembra una cazzata , vai avanti con le tue convinzioni.
Io dico che hanno truffato un bel pò di gente, poi che l'inquinamento sia in gran parte dovuto da altre cause, sono d'accordo.
Però questi hanno cagato fuori dal vaso.

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Re: (OT) Volkswagen e altri scandali

#103 Messaggio da marziano »

ramarro verde ha scritto:
marziano ha scritto:questo "scandalo" è una pagliacciata. fondato sul nulla dagli americani per fare guerra alla germania.
il 70% della Cina va a carbone e noi occidentali stiamo a rompere il cazzo alle nostre imprese su ste cazzate.
mabbasta.
Se ti sembra una cazzata , vai avanti con le tue convinzioni.
Io dico che hanno truffato un bel pò di gente, poi che l'inquinamento sia in gran parte dovuto da altre cause, sono d'accordo.
Però questi hanno cagato fuori dal vaso.
secondo me non hanno truffato proprio nessuno, almeno in europa.
hanno solo "fregato" un ente pubblico americano per avere l'OK alle vendite ma non i consumatori.
lo slogan non era "abbiamo un motore con basso NOx" bensì "và che bella auto diesel performante".
trovatemene uno che ha comprato l'auto perchè aveva basse emissioni di ossido d'azoto e non per le prestazioni e i consumi (e tutto il resto).
è un dato di cui ai consumatori non frega nulla e, in europa, non frega nulla nemmeno al legislatore e alle autorità di vigilanza: qui in EU si guarda alla Co2.
e da questo punto di vista non c'è nessuno sgarro.
se invece di fare sensazionalismo i giornali facessero informazione se ne guadagnerebbe...
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Re: (OT) Volkswagen e altri scandali

#104 Messaggio da dboon »

ma e' logico, in Europa non succedera' un cavolo
a parte i minori incassi per qualche mese
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Re: (OT) Volkswagen e altri scandali

#105 Messaggio da hoover »

marziano ha scritto:questo "scandalo" è una pagliacciata. fondato sul nulla dagli americani per fare guerra alla germania.
il 70% della Cina va a carbone e noi occidentali stiamo a rompere il cazzo alle nostre imprese su ste cazzate.
mabbasta.
Marziano, secondo me stai mischiando cose diverse tra loro. Che interessi o meno il tema ambientale è un discorso, e ognuno ha le sue idee, ma qui si parla di aver venduto un prodotto dichiarando che possedeva determinate caratteristiche, mentre in realtà non era così. E' questo il vero problema (al di là del fatto che sia o meno una trappolona degli USA alla Germania).

Faccio un esempio: se compro un pacchetto di sigarette con la scritta "contiene 0.1 mg di nicotina" perchè in Europa non si possono vendere sigarette con più di 0.5, e poi si scopre che ne conteneva 0.9 mg, l'azienda che l'ha prodotto deve pagare, indipentemente dal fatto che io fossi interessato o meno a quanta nicotina ci fosse.

Poi sulla buonuscita del manager VW fanno doppiamente ridere, sono al livello della Rai o di Trenitalia quando si dimettono i super boss che lasciano con perdite clamorose ma si prendono ugualmente una caterva di soldi. Io credo che quei soldi gli siano stati dati dalla VW per tappargli la bocca e non far uscire ulteriori dettagli.
"Big trouble in little vachina"
"ANNO STATI I ROMS!!"
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