Bene, è una opinione. La tua, e la rispetto.Giulio Tremonti ha scritto:Non devi convincermi che l'informazione in tv sia pesantemente condizionata, ne sono pienamente convinto. L'affaire Bergamini è una delle tante conferme.repeat ha scritto:Giulio, sei una persona troppo intelligente per non cogliere il cuore del problema.Giulio Tremonti ha scritto:Santoro non è l'unico citato da B. Tempo addietro, facendo la vittima, aveva citato anche Cornacchione!
E non credo che Mentana, Lerner, Gruber, Telese, Fazio e Saviano pesino meno di Santoro.
Credo - anzi, spero! - tu abbia avuto modo di ascoltare le intercettazioni telefoniche della signora Bergamini (dirigente RAI in quota Forza Italia) che da giorni, nell'assordante silenzio generale (non ne ha parlato nessun telegiornale.. tranne un po' La7 e Tg3), sta pubblicando il sito di Repubblica.
Ecco, se vuoi capire cos'è il conflitto d'interesse o se ti interessa davvero intendere a cosa sia ridotta OGGI la RAI e, attraverso essa, la libertà di informazione non devi far altro che ascoltarle... e poi vomitare.
Tu davvero pensi che un professionista come Michele Santoro... un fuoriclasse del video che ti assicura 5-6-7 milioni di ascolto fidelizzato... in un sistema veramente libero e concorrenziale rischierebbe di rimanere a spasso?
La RAI (di Berlusconi) non lo vuole... e pur di non mandarlo in video gli liquida una buonuscita milionaria.
Mediaset (di Berlusconi) ovviamente si guarda bene dal prenderselo.
La7, prima lo corteggia disperatamente, è ad un passo dal raggiungere un accordo... e, IMPROVVISAMENTE, scopre che Santoro vuole avere la possibilità di cambiare la scaletta del programma anche 5 minuti prima della messa in onda. Essendo quello di Santoro un programma legato all'informazione e alle notizia, questa sua richiesta mi sembra ovvia. Se succede un attentato in piazza del Duomo alle 20:45... non è che lui, dalle 21 in poi, può far finta di nulla e parlare solo di disoccupati o di legge finanziaria. C'è l'attualità che impone la necessità di stravolgere l'argomento della serata...
Dunque, una scusa. Penosa. Che nasconde ben altre penose e indicibili situazioni.
Di fatto, Santoro - campione d'ascolti della stagione appena trascorsa - è a spasso... non per volontà dei telespettatori, che continuerebbero a seguirlo ovunque, ma per scelta politica dell'unico vero padrone dell'informazione nazionale: quel Silvio Berlusconi che, direttamente o indirettamente, controlla la totalità dei canali televisivi.
Come ho già scritto qualche pagina indietro, il vero, unico, tremendo e insormontabile problema di Santoro non è l'essere fazioso... perché tutti, chi più chi meno, lo sono. Il suo grande problema è avere successo, e cioè fare ascolti (tanti, tantissimi ascolti) e fare opionione.
Nei palinsesti RAI della prossima stagione mancheranno il programma di maggior ascolto di RAI2 (Annozero = Santoro) e quello di maggior ascolto di RAI3 (Vieni via con me = Saviano). Guarda caso, Santoro & Saviano: proprio i più invisi al Cavaliere.
Il mio concetto di "libertà" consiste nell'includere, non nell'escludere; nell'aggiungere, non nel sottrarre.
Oggi questa libertà non esiste. Non esiste in RAI e non esiste in Mediaset. Speravo esistesse a La7... ma, evidentemente, l'entusiasmo e le speranze devono fare i conti, anche in quel caso, con la necessità. Si può essere "rivoluzionari" e terzopolisti solo fino ad un certo punto... oltre, per adesso, non è concesso andare.
Sto dicendo che, nella specifica situazione, mi pare assurdo che si paventi di distruggere un'azienda da quarantamila dipendenti per la minaccia che rappresenterebbe il contratto a un giornalista di una decina di puntate a stagione, se non ricordo male, su una rete che fa il tre e mezzo percento degli ascolti.
Naturalmente, dimostrazioni non se ne possono dare quando si parla di intenzioni, ma il senso delle proporzioni mi fa ritenere la cosa alquanto ridicola, unitamente alla congiura del silenzio della stampa italiana, per cui la spiegazione più semplice che mi viene è che sia la forzatura di un giornale che interpreta i fatti per sostenere una tesi politica.
Mentana, che si è speso concretamente per far arrivare Santoro a La7, offrendo anche la "tutela" del suo Tg, dice che il motivo della rottura è la pretesa di condizioni assurde. Tra queste c'era anche la possibilità di modificare il contenuto della trasmissione cinque minuti prima dell'inizio che, di fatto, toglie qualsiasi diritto all'editore di conoscere quel che andrà in onda, chè di eventi come un attentato al Duomo alle 20.45 non è che ce ne siano così spesso, ed eventualmente nessuna persona di buonsenso avrebbe niente da ridire in un cambio di programma, in quel caso.
Santoro dice che non è vero. Avendo più stima in Mentana, credo a lui.
Su Annozero.
La trasmissione di Santoro non mi piace perchè non fa informazione politica, imho. Formalmente sì, perchè in scaletta ci sono argomenti di attualità politica ma in trasmissione, come ho già detto, non si approfondisce e non si viene mai a capo di nulla perchè chi parla viene continuamente interrotto, se non dal conduttore, dall'avversario politico col quale si fa a gara a chi urla di più. Il pubblico rumoreggia, ride, disapprova, applaude come in un'arena, spesso ammiccato dal conduttore.
Senza contare l'uso di mezzi retorici come la derisione dell'interlocutore, il collegamento con la 'ggente' contrapposta al ministro, l’argumentum ad misericordiam (l'intervista patetica all'operaio senza lavoro, nel tinello di casa), etc. Questo trucchi retorici, che non hanno nessun carattere informativo, hanno il solo scopo di predisporre il telespettatore all'avversione nei confronti del bersaglio di turno.
In questa affabulazione Santoro è maestro e capisco che chi lo guarda passivamente venga affascinato al punto di considerarlo ottimo giornalismo. A me, che riconosco immediatamente questi mezzucci, annoia a morte, e trasmissioni fatte su modello del Processo del Lunedì le ritengo giornalisticamente scadenti.
Nessuno ti obbliga a guardare quella trasmissione. A me il Progesso di Biscardi non piaceva e non lo guardavo. In tv ci sono tante cose che non mi piacciono e che non vedo (Grande Fratello, Uomini e Donne, Amici, Paperissima, Scherzi a Parte, I Raccomandati, Affari Tuoi, Beautiful, Tammarreide... e potrei continuare per ore), non per questo pretendo che qualcuno le chiuda.
E' una questione di libertà. E di tolleranza. E, aggiungo, di rispetto della professionalità e dei meriti conquistati sul campo.
In RAI ci sono Vespa, Minzolini, Ferrara, Paragone, Sgarbi e tanti altri ancora le cui "idee" politiche e la cui faziosità nessuno si permette di giudicare o di contestare. Con i soldi del canone (e, quindi, anche con i miei) paghiamo i loro lauti stipendi e gli garantiamo anche la doverosa copertura legale.
Perché non può starci anche Santoro?
E per quale cavolo di motivo si è voluto regalare Saviano e "Vieni via con Me" a La7?
Ripeto: in linea di principio possiam parlar di tutto, poi, però, dobbiamo fare i conti con i fatti e con la realtà.
Se il principio è: via i faziosi.
Bene, ci sto!
Allora, via tutti.
E quindi: via Minzolini, via Vespa, via Paragone, Ferrara, Sgarbi e tutti i leccaculo di Berlusconi presenti in RAI.
Se, invece, il principio è il merito... e quindi la professionalità dei conduttori e il successo delle trasmissioni (la RAI è sì un servizio pubblico, ma il 50% del suo budget dipende dalla raccolta pubblicitaria... quindi, dal successo o dall'insuccesso delle trasmissioni che produce)... bisogna partire, nella costruzione dei palinsesti, dalle trasmissioni che funzionano... e non da quelle che fanno flop.
La verità, giulio, la conosci bene. La RAI non è un'azienda libera. Non lo è mai stata, e non lo è a maggior ragione adesso. E', di fatto, la penosa ruota di scorta di Mediaset. Il Cavaliere, direttamente e indirettamente, gestisce due grandi aziende: la sua (Mediaset) e la RAI.
In questa "concorrenza" surreale... in questo monopolio di fatto, cioè... è chiaro quale dei due competitor debba soccombere.
E' chiaro a me.
E' chiaro anche a te.
E' chiarissimo a tutti.
Il resto è solo fuffa. La sostanza, purtroppo, è questa. Un danno procurato alla RAI costituisce, automaticamente, un vantaggio regalato a Mediaset. Sul piano economico. Sul piano politico, invece, l'evidenza della censura ai danni di Santoro e Saviano, è lì, sotto gli occhi di tutti. Così come è sotto gli occhi di tutti l'indecenza di un presidente del consiglio, proprietario di Mediaset, che pretende pure di fare i palinsensti del concorrente RAI.
Prenderne atto, cercando di vedere se c'è una possibile via d'uscita da questa situazione liberticida e imbarazzante, aiuterebbe tutti, "destrorsi" e "sinistrorsi".
Comunque, a margine di questo post, nove volte su dieci ho avuto modo di apprezzare i toni dei tuoi interventi. E qualche volta, sono riuscito persino a condividerne la sostanza, pur partendo da posizioni molto diverse o opposte. Dunque, come vedi, non è impossibile capirsi ed ascoltarsi. Basta disporsi a farlo.
