[O.T.] Il plagio e la citazione

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kisho
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Re: [O.T.] Il plagio e la citazione

#91 Messaggio da kisho »

Sicuro di riuscire a recuperare la fiducia del pubblico?

Ho ricevuto molta solidarietà. Raiperunanotte non si dimentica facilmente. Non sarà l’ultimo attacco. Ma qualcuno si è chiesto almeno chi è l’autore del video anonimo che diffama il mio lavoro. Perché è stato diffuso con un’azione così capillare?
gli illuminati?
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cimmeno
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Re: [O.T.] Il plagio e la citazione

#92 Messaggio da cimmeno »

kisho ha scritto:
Sicuro di riuscire a recuperare la fiducia del pubblico?

Ho ricevuto molta solidarietà. Raiperunanotte non si dimentica facilmente. Non sarà l’ultimo attacco. Ma qualcuno si è chiesto almeno chi è l’autore del video anonimo che diffama il mio lavoro. Perché è stato diffuso con un’azione così capillare?
gli illuminati?

beh è un lavoro redazionale assurdo...

beccare tutte le battute copiate, poi prendere tutto il materiale dalla tv americana, sottotitolarlo, montarlo.
intanto serve conoscere a menadito tutto il repertorio dei maggiori comici americani ( difficile pe run non addetto ai lavori) poi devi materialmente reperire tutto il materiale, che credo non esista neanche in formato pal.

insomma tanto sforzo e tanta perizia difficile che arrivino da ambienti non professionali
donne italiane!
se sentite il bisogno di azioni concrete...

FATE POMPINI!!!!

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kisho
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Re: [O.T.] Il plagio e la citazione

#93 Messaggio da kisho »

sarà che tra la follia ed il complotto preferisco credere (quasi) sempre nella prima...
Ultima modifica di kisho il 15/06/2010, 18:00, modificato 1 volta in totale.
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Giulio Tremonti
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Re: [O.T.] Il plagio e la citazione

#94 Messaggio da Giulio Tremonti »

Proprio ieri l'autore del video mi scrive:
Se avessi voluto notorietà non avrei montato e diffuso il video in maniera del tutto anonima, così come non avrei rifiutato interviste per non lasciarmi coinvolgere in prima persona. Lo stesso discorso vale ovviamente per l'autore del blog http://ntvox.blogspot.com/. Non c'è modo di frenare le critiche. In fondo il bello è anche questo. Se così non fosse oggi non avremmo mai saputo che Luttazzi non è poi così diverso da tutto ciò che - giustamente! - critica.
Leggendo qua e là, l'opinione (personalissima) che mi sono fatto è che tutto sia nato dal momento in cui quelli di Comedysubs - che Dio li abbia in gloria - hanno cominciato a diffondere gratuitamente i sottotitoli dei video degli spettacoli americani. Qualche appassionato ha capito e ha cominciato a fare domande.

I video sono disponibili anche nel loro sito ma si sa che tra muli e torrent si trova tutto.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]

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fiatAGRI
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Re: [O.T.] Il plagio e la citazione

#95 Messaggio da fiatAGRI »

http://www.rerosso.it/comedysubs/phpBB3 ... &start=420

Un pò lunga ma mette in prospettiva MOLTO MEGLIO le cose.
Il link alla mia pagina subscribestar, se volete sostenere il mio lavoro come illustratore zozzo qui potete:
https://subscribestar.adult/stokkafilippo

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kisho
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Re: [O.T.] Il plagio e la citazione

#96 Messaggio da kisho »

fiatAGRI ha scritto:http://www.rerosso.it/comedysubs/phpBB3 ... &start=420

Un pò lunga ma mette in prospettiva MOLTO MEGLIO le cose.
dal link (molto interessante) che hai postato:
Gentile Professore,

Innanzitutto mi presento: sono Matteo Molinari, ed ho collaborato alla serie Anche le Formiche nel Loro Piccolo S’incazzano per quasi 20 anni. Non dovesse credermi, come del resto ha fatto quasi tutta Italia fin dall’inizio, la invito a controllare e vedrà che sotto ai nomi di Gino & Michele il più delle volte appare anche il mio.

Sto seguendo da qualche settimana dalla soleggiata California la polemica che la riguarda, quella che, immagino avrà sentito, la accusa di aver copiato materiale da comedian d’oltremanica e d’oltreoceano.

Anzi, in realtà le scrivo perché ho appena letto la sua intervista su Il Fatto Quotidiano, ove tra le altre cose lei ha detto (mi permetto di citarla, anzi metto il testo tra virgolette e lo scrivo in corsivo – giammai vorrei essere accusato di plagiare interviste altrui): “A me non diverte far ridere con battute altrui, quelle che cito (celeberrime, e di autori di cui parlo sempre nei miei libri e nelle interviste) le uso per i miei esperimenti sulla comicità: le modifiche che apporto possono sembrare irrilevanti a chi non è pratico, ma per un comico sono sostanziali, se potenziano l’efficacia della battuta. L’attacco diffamatorio contro di me, però, è maldestro, soprattutto dal punto di vista tecnico: si tratta di qualcuno che non conosce i fondamenti della semiotica, e della comunicazione comica in particolare.”

Ora, avendo io tradotto quasi tutte le battute delle Formiche che provenivano dall’America e dall’Inghilterra, probabilmente non sarò un laureato in semiotica (anzi – sicuramente non sono un laureato in semiotica, a meno che non abbia ricevuto un diploma per sbaglio, ma non mi pare), però qualcosetta sulla comunicazione comica credo di saperla. Del resto, le Formiche hanno venduto qualche milione di copia (frase di autoincensatura, me ne rendo conto), e fino ad ora non ho ancora ricevuto una lettera che mi diceva, “Come ha osato tradurre così quella tal battuta, quando sarebbe stata meglio cosà?! Lei chiaramente non conosce i fondamenti della semiotica e della comunicazione comica in particolare!” (se mai qualcuno me l’avesse scritta, non mi è pervenuta, per cui colgo l’occasione per scusarmene in codesta sede).

Non entro nel merito della sua dichiarazione fatta su Repubblica nel lontano 2001 sull’originalità di tutte le battute di Satyricon, ma mi punge vaghezza: quanti esperimenti sulla comicità ha condotto, finora, per usare tutte quelle battute? Si possono conoscere i risultati di detti esperimenti? E, se le battute che lei cita sono (a detta sua) “celeberrime,” perché se la prende tanto con il video da lei bollato come diffamatorio che sta circolando online? Se sono celeberrime, e lei dice che cita queste battute, come fa esattamente il video ad essere diffamatorio?

E, se vogliamo, non è forse altrettanto diffamatorio (visto che, stando al Garzanti, una delle definizioni di diffamazione è “calunnia”) dire che uno spettacolo è “di Daniele Luttazzi,” quando numerose porzioni del medesimo sono prese paro paro dai comedian meno noti in Italia – e questo non è stato chiaramente specificato al pubblico? Dire che si tratta di citazioni crea una sorta di impunità speciale di cui non sono a conoscenza? Perfino Franco Zeffirelli, Suso Cecchi d’Amico e Paul Dehn, quando scrissero La Bisbetica Domata, nel poster americano misero il geniale, “Si ringrazia William Shakespeare senza il quale sarebbero rimasti senza parole.” Questa sì che è una strizzatina d’occhio!

Ma proseguiamo. Sempre nell’intervista de Il Fatto, lei sostiene che, “Estrapolare battute da un testo dicendo ‘Sono simili, quindi è plagio’ è una solenne baggianata.” Qui ho iniziato a perdermi. Innanzitutto, se le occorreva una battuta “come esempio di battuta che la tv trasmetterebbe tranquillamente,” perché dirne una di Carlin (senza rivelarne la fonte) anziché inventarne una di sana pianta? Ma a parte questo, durante il suo recital, George Carlin dice quella battuta al di fuori di un qualsiasi contesto, non collegata a quanto detto prima né a quanto detto dopo. Il fatto che lei l’abbia messa in un contesto, non la migliora né la peggiora affatto: è una battuta che funziona in qualsiasi contesto perché è una riflessione così, volante (okay, va bene: forse sarebbe sconveniente farla durante un campionato di apnea – in tal caso dico in quasi qualsiasi contesto).

Lei prosegue, “Ogni modifica tecnica, anche minima, può quindi migliorare una battuta. Ecco perché, se sai che il suono “k” è particolarmente comico (come spiega Neil Simon: “Cocomero fa ridere. Pomodoro non fa ridere” ) ti basta sostituire “mosca” a “falena” per potenziare di gran lunga l’effetto.” Vero. Ma questa è una variante della traduzione. Lei forse ha migliorato la battuta in italiano, non la battuta in sé. Ecco perché George Carlin ha scelto con cura il termine “moth” (falena, o tarma) anziché “fly” (ossia mosca): a parte che moth fa decisamente più ridere di fly, in inglese “volare” è anche fly, e quindi si sarebbe creato un bisticcio di parole tra fly-mosca e fly-vola. Senza contare che il gesto di Carlin si avvicina molto di più a quello del volo arzigogolato di una falena che a quello in genere più lineare di una mosca.

Naturalmente non sono qui per discutere ruoli attanziali, isotopie più distanti, orientamenti semantici ed altre cose che potrebbero far pensare ai lettori che io sia veramente colto. Anzi, credo che oggi sia la prima volta che io abbia scritto “attanziali,” quindi mi sento una persona migliore. Ma ho divagato.

Gli adattamenti da una lingua ad un’altra sono fondamentali (chi non ricorda la battuta vaudevilliana di Frankenstein Junior, “Lupo ululà e castello ululì”? Fosse stata tradotta parola per parola sarebbe risultata, “Lì cantropo e là castello.” Molto meno efficace, ne convengo); io stesso ho segnalato alle Formiche (e poi Cicale) due volte la stessa battuta – combinazione di George Carlin, combinazione citata da lei – sulla religione che ha convinto che esiste un essere nel Cielo… Immagino lei la conosca. La prima volta che sentii Carlin dire questa battuta fu durante un montaggio rapido visto negli studi della CBS, e la tradussi così come la disse (battuta 611 ne Le Formiche e le Cicale, se volesse controllare – mi rendo conto peraltro che abbiamo rischiato un caso simile a quello di Bonolis, in quanto noi abbiamo messo questo mini-monologo nel 2003, e lei lo aveva già detto l’anno prima. Ci è andata bene); poi sentii Carlin dire la stessa battuta in un concerto, ma in versione ampliata, ed ecco che infatti è riapparsa come battuta 1721. Il suo contributo, Professor Luttazzi, è stato quello di sostituire a “soldi” “l’8 per mille.” Più preciso che “soldi,” ne convengo, ma del resto qui in America non abbiamo l’8 per mille.

Ora, contesto o non contesto, citazione o meno, quello che lei dice nei suoi spettacoli mi sembra un tantino più che un calco. Come lei stesso ha specificato, “l’aggiornamento di una battuta generica (calco) è già un potenziamento.” Mi corregga se sbaglio – ed io sbaglio spesso, ne sono conscio – ma non mi pare che né la battuta di Carlin sulla falena né tanto meno quella di Dio facciano parte del reame delle battute generiche – anzi. Così come quelle di Chris Rock sulle ragazze che non vogliono praticare sesso orale, di Robert Schimmel sull’eiaculazione precoce, di Eddie Izzard su Gesù tra i dinosauri, del cartone animato Dr. Katz su Gesù ed i suoi addominali, del The Drew Carey Show e del bacio ed il tubo digerente…

Vede, ho letto sul suo sito: “Da anni, Luttazzi organizza una ‘caccia al tesoro’: dissemina qua e là indizi e citazioni di comici famosi, e i fan devono scoprirli.” Ora, indizi e citazioni sono appunto, indizi e citazioni: un segno, indicazione o segnale i primi, una menzione, segnalazione le seconde (a meno che non si voglia parlare di citazioni per plagio o per danni – ma non è compito mio affrontare questo discorso). Indizi e citazioni lasciano pensare appunto ad una mezza frase, ad un termine preciso – non ad un’intera routine.

Lei prosegue, “Questo escamotage nacque come esigenza legale dopo il processo Tamaro: il pretesto delle querele miliardarie, infatti, è che quella di Luttazzi non è satira, ma volgarità e insulto.” Da questo ne ho dedotto che la sua strategia sembrerebbe quella di ribattere ad un’accusa di volgarità ed insulto con un possibile reato di plagio. Il mio avvocato mi avrebbe suggerito un’altra strada, ma de gustibus…

La giustificazione di questo escamotage è – sempre dal suo sito: “Facevano così anche contro Lenny Bruce e Lenny Bruce, per difendersi, cominciò a inserire nei suoi monologhi brani di autori satirici famosi. Vinse così alcuni processi dimostrando che il brano tanto volgare di cui lo accusavano, in realtà era di Aristofane!”

Del fatto che Lenny Bruce inserisse brani di autori satirici famosi non ci sono poi così tante notizie – esiste il fatto certo che la difesa di Bruce nel processo del 1962 paragonò il comedian ad altri satirici quali Aristofane, Rabelais e Jonathan Swift.

Ammettendo comunque il fatto che Bruce usasse Aristofane, c’è tuttavia una fondamentale differenza, tra lo “stratagemma Bruce” e lo “stratagemma Luttazzi:” Lenny Bruce usava autori il cui lavoro era nel Pubblico Dominio, ossia autori di “opere letterarie e dell’altre produzioni dello spirito o dell’arte, le quali, dopo un certo tempo determinato dalle leggi, cessano d’esser la proprietà degli autori o de’ loro eredi.” (dal Dizionario dell’Académie Française, tradotto da Alessandro Manzoni – anche questa è una citazione!)

A parte Bill Hicks e George Carlin e (fortunatamente) pochi altri, lei cita autori vivi e vegeti e nel pieno possesso dei loro diritti d’autore. Peraltro, mi sono permesso di contattarne alcuni, in questi giorni – visto che sono direttamente o indirettamente interessati, ed alcuni sono anche degli amici.

Ma ho divagato di nuovo.

Sul suo sito si conclude con, “La cosa col tempo è diventata una strizzatina d’occhio ai fan: la caccia al tesoro. Scoprire le mine. Una complicità fra appassionati di comicità, come nel jazz quando Fred Hersch inserisce in una improvvisazione una frase di Monk: chi se ne accorge entra a far parte di un circolo di eletti.”

Una caccia al tesoro credo debba avere il gusto, appunto, della caccia – non del fatto di guardare una cosa e dire, “Lì c’è un tesoro, lì un altro, lì un altro, lì un altro ancora…” Dov’è il divertimento, in questo caso?

E, per ripetere le sue parole: “come nel jazz quando Fred Hersch inserisce in una improvvisazione una frase di Monk.” Lo dice lei stesso. UNA FRASE. Non un’intera routine di cinque minuti – a quel punto, il contesto va a farsi benedire.

Il video Il meglio [non è] di Daniele Luttazzi non è affatto diffamatorio: è informativo. Sarebbe come mettere in fila tutte le gag “prese a prestito” nei film di Paolo Villaggio e Neri Parenti (quasi ogni gag visiva dalla serie La Pantera Rosa, il binocolo, la palma di Top Secret!, lo specchio de La Guerra Lampo, la bomba a mano nella manica da Il Grande Dittatore, etc.): dov’è la diffamazione?

Con modestia lei dice che si sente “come un professore giudicato da un branco di ripetenti.” Ma se lei ha detto che sono anni che cita le battute di altri comici, ossia le ripete, questo non rende ripetente anche lei? (uno strepitoso giUoco di parole in dirittura d’arrivo! Oggi sono particolarmente in forma)

Lei, nell’articolo su Il Fatto dice che, per parlare di questo pasticcio, “un po’ di competenza però non guasterebbe.” Ora, con un pizzico di superbia io credo di poter dire di avere un tantino di competenza, sull’argomento, e siccome non ho un granché da perdere, mi permetto di scriverle per chiederle (e non di accusarla, tengo a precisare): Luttazzi, potrebbe dirci CHIARAMENTE perché porzioni – e non citazioni, ma segmenti interi – dei suoi monologhi sono identiche a quelli dei comedian americani?

Per concludere, cito Blaise Pascal (e lo parafraso anche! Un colpo di genio creativo spaventoso, avrà senz’altro notato): Le chiedo scusa (e la chiedo ai lettori) per la lunghezza di questa lettera, ma non avevo tempo di scriverne una breve.

Cordialmente,

Matteo Molinari


http://buonipresagi.wordpress.com/2010/ ... -luttazzi/
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Super Zeta
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Re: [O.T.] Il plagio e la citazione

#97 Messaggio da Super Zeta »

La replica di Molinari è precisa e circostanziata

Molinari, per la cronaca, era quel cretino che si faceva prendere a sberloni sul coppino al Drive In e si ribaltava in avanti

Luttazzi si è infilato da solo in questo casino, ora se lo cucinano tutti a fuoco lento

Se ammetteva in battuta tutto ci faceva mille volte una figura migliore

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Re: [O.T.] Il plagio e la citazione

#98 Messaggio da Berlino »

Siccome sono vecchio marcio Luttazzi me lo ricordo a uno dei primissimi sex show di Bologna con uno dei suoi monologhi Sesso con Luttazzi senza censure che mi aveva letteralmente instupidito di risate. Conteneva molte cose originali. Ne sono "quasi" certo.

Il web 2.0 non perdona. Stavo appunto studiando gli errori che le aziende dovrebbero evitare nella comunicazione al mercato e uno di quelli fondamentali è mettersi contro ai blogger. Che sono micidiali. Google ricorda parola per parola le stronzate di uno che si arrampica sugli specchi. Il danno spesso è enorme. Evidentemente Luttazzi non ha buoni consulenti marketing e studia solo battute di comici americani. Il che lo rende un fossile dal punto di vista della comunicazione.

Luttazzi mi rimane comunque simpatico. Mimica facciale, naso storto, vena caustica, frustrazione da genio incompreso non mi consentono di rendermelo antipacito. Oh, i gusti son gusti.

Ma ancora più simpatici mi sembrano le moltitudini di anonimi che contrastano con un po' di sana intelligente lucida controinformazione (ma anche se fosse insana, stupida e opaca andrebbe bene lo stesso) la marea di stronzate che ci danno da bere da tutte le parti.

Ecco se c'è una consolazione è che questa cosa (chiamiamola ancora internet) è l'inferno di libertà che rende ancora possibile. Molto meglio del paradiso di cultura monoteista. Che poi ci sarebbe da chiedersi ancora per quanto... ma questo è OT.

Sul copyright e sulla appartenenza delle idee a qualcuno ho una convinzione abbastanza estrema che si può sintetizzare che la proprietà intellettuale non deve esistere e nessuno può brevettare nulla. Meno che meno le battute. Ma se qualcuno mi frega anche la più stupida cosa che ho scritto mi incazzo. Come le formiche. :-D
Ich bin ein Berliner. JFK

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Re: [O.T.] Il plagio e la citazione

#99 Messaggio da Giulio Tremonti »

Sottoscrivo Berlino sul ruolo dei blogger, esempio di partecipazione attiva, di informazione (o controinformazione) dal basso.

Ricordo che una volta in vigore la legge sulle intercettazioni, tutti i siti, quindi anche blog e forum, avranno l'obbligo di pubblicare una rettifica qualora il diretto interessato ne faccia richiesta, senza commenti a seguire.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

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Re: [O.T.] Il plagio e la citazione

#100 Messaggio da Drogato_ di_porno »

di recente ho letto "il gioco delle opinioni" di umberto galimberti (di cui non avevo mai letto nulla, tranne qualche articolo sui giornali)

mi è piaciuto molto, così vado su wikipedia per avere una rapida biografia del personaggio. e scopro che...
La questione della violazione di copyright[modifica]

In seguito a un'inchiesta de Il Giornale dell'aprile 2008 è emerso che il professor Galimberti si è appropriato di brani dell'autrice Giulia Sissa per il suo L'ospite inquietante[1]. Galimberti ha ammesso di aver violato il copyright riservandosi di riparare al danno[2]. Ciò non ha comunque soddisfatto la Sissa perché «quello di Galimberti non è stato un chiedere scusa, piuttosto un cercare delle scuse, un patetico arrampicarsi sugli specchi»[3].
Con il passare dei giorni sono emersi altri precedenti analoghi, infatti anche per Invito al pensiero di Martin Heidegger (1986) Galimberti copiò parti significative di un libro del collega Guido Zingari [4] che di conseguenza lo querelò. I due arrivarono a un accordo che prevedeva l'ammissione da parte di Galimberti dell'indebita appropriazione intellettuale nelle successive edizioni del libro e Zingari si impegnasse "a non tornare più sulla questione". Oltre a Giulia Sissa e Guido Zingari sono stati copiati testi di Alida Cresti e Salvatore Natoli[5][6].
Per difendersi, a Sassuolo, al Festival filosofia 2008 sulla Fantasia, disse che "in ogni rielaborazione però, c'è uno scatto di novità".[7] In seguito alla vicenda si era interrotta per circa un anno la sua collaborazione con il quotidiano la Repubblica, poi ripresa nel settembre del 2009[8]; aveva conservato in questo periodo soltanto la sua rubrica sull'inserto D. La Repubblica delle donne.
Lo sviluppo dell'inchiesta ha portato a esiti sconcertanti: due libri copiati vennero presentati al concorso per il ruolo di professore ordinario di Filosofia morale all'Università Cà Foscari di Venezia. La commissione giudicante composta da Carmelo Vigna, Giuseppe Poppi, Andrea Poma, Bianca Maria D’Ippolito e Francesco Botturi all’epoca non si accorse del fatto. Il rettore del'Università veneta in merito ha detto che "non ho, ora come ora, estremi per sollecitare il ministero, deve essere un professore del raggruppamento a farlo. Di mio posso dire che in ambito umanistico si producono troppi testi e che questo è uno dei fattori che causano l’impossibilità di fare controlli accurati. Nello specifico, secondo me dovrebbe essere lo stesso Galimberti, nel suo interesse, a chiedere la convocazione di un giurì o comunque a rispondere e a specificare le sue posizioni...».[9]
Nel giugno 2010 la rivista L' Indice dei libri del mese ha pubblicato nel suo sito un lungo articolo[10] in cui sono documentati altri clamorosi casi di copia-incolla da molteplici autori: Ernesto Balducci, Pier Luigi Celli, Alberto Gaston, James Hillman, Romano Madera, Marta Nussbaum, Pier Aldo Rovatti, Andrea Vitullo, ecc..
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)

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Re: [O.T.] Il plagio e la citazione

#101 Messaggio da Bonaventura »

Drogato che Galimberti sia un copione è noto da anni in ambito accademico. Il mio prof. di storia del pensiero scientifico all'università lo pigiava per il culo più o meno a ogni lezione per questo. Ormai sta a metà tra filosofia e divulgazione comunque... gli ultimi libri che ha scritto sono oggettivamente scarsissimi per chi mastica la materia, ma fanno molta presa sui profani. Se si proclamasse apertamente divulgatore filosifico, uscisse dal mondo accademico e citasse le fonti farebbe certamente una figura migliore..

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Re: [O.T.] Il plagio e la citazione

#102 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Bonaventura ha scritto:Drogato che Galimberti sia un copione è noto da anni in ambito accademico. Il mio prof. di storia del pensiero scientifico all'università lo pigiava per il culo più o meno a ogni lezione per questo. Ormai sta a metà tra filosofia e divulgazione comunque... gli ultimi libri che ha scritto sono oggettivamente scarsissimi per chi mastica la materia, ma fanno molta presa sui profani. Se si proclamasse apertamente divulgatore filosifico, uscisse dal mondo accademico e citasse le fonti farebbe certamente una figura migliore..
questo che ho letto è del 1989, ci sono alcune riflessioni interessanti. certo ora ho il dubbio che non siano sue.
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Re: [O.T.] Il plagio e la citazione

#103 Messaggio da kisho »

copiaeincrozza! copiaencrozza?

http://video.corriere.it/copia-incrozza ... 3241dfdaad

«Confesso che ho copiato»
Il testo integrale della lettera di Crozza
La replica dell'attore comico dopo le accuse di avere copiato dalla rete le battute del suo monologo a «Ballarò»

Genova, 8 febbraio 2012

Cari amici della rete, cari italiani, colgo l'occasione per salutarvi. Scrivo queste poche righe per una fondamentale dichiarazione sulla polemica che gira in rete, su tre battute che avrei copiato da Twitter. Lo confesso: è tutto vero. Sono trent’anni che io lavoro copiando dalla rete. Anche quando la rete non esisteva, io la copiavo. A scuola ho sempre copiato da Twitter. Anche questo comunicato non è mio: l'ho appena trovato su Twitter. Tutti i miei personaggi di «Mai dire gol», di «Quelli che il calcio», di «Rockpolitik», di Sanremo, di «Crozza Italia», di «Crozza Alive», di «Italialand» li ho copiati da Twitter. Le copertine di «Ballarò» no: quelle le copio da Facebook. Quindi, che dire: grazie Twitter! Tra l'altro: io Twitter non ce l'ho. Se mi dite come si usa mi fate un favore. E naturalmente grazie al parlamentare Pd Sarubbi che, come disse Roosevelt a Yalta, mi ha sgamato. Io confesso. Anzi, trattandosi di Sarubbi: io con fesso.

Maurizio Crozza

http://www.corriere.it/spettacoli/12_fe ... daad.shtml
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Super Zeta
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Re: [O.T.] Il plagio e la citazione

#104 Messaggio da Super Zeta »

Luttazzi è morto? Il suo profilo twitter conta ben TRE interventi, blog abbandonato

Che brutta fine. A me spiace, se avesse ammesso l'evidenza non ne sarebbe uscito così male.

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Re: [O.T.] Il plagio e la citazione

#105 Messaggio da vertigoblu »

anche a me spiace un sacco,perchè luttazzi è obbiettivamente un ottimo artista.

probabilmente non si è reso conto neanche lui di dove si era infilato,quando sarebbe bastato ammetere la citazione delle fonti.
"Se è vero che l'arte commerciale rischia sempre di finire prostituta, non è meno vero che l'arte non commerciale rischia di finire zitella"
Erwin Panofsky

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