balkan wolf ha scritto:certo che è controproducente anto
perchè un regime che elimina in modo disinvolto non crea cittadini ma servi
e i servi hanno troppa paura per inventarse internet e il porno quindi alla lunga se lo pigliano in culo dai cittadinin liberi che sguazzano nella libera creatività
Ecco, ma per la sopravvivenza dello stato stesso (ripeto, parliamo di ragion di stato), non conviene avere cittadini devoti al regime, fatti in "stampo", che obbediscano ad ogni normativa, ad ogni respiro dello stato stesso?
balkan wolf ha scritto:il cccp non è stato sconfitto dai panzer ma da impiegati sovrappeso con tanta voglia di fare pensaci
questo è un ragionamento interessante, parlando a livello storico, la cccp è stata distrutta da riforme troppo rapide del sistema economico, e ne hanno approfittato quei russi "individualisti" e non "meccanizzati". Ad esempio in Cina hanno applicato gradualmente le riforme e hanno creato delle "zone sperimentali". Comunque non è questo il punto.
Che la mancanza di intraprendenza e la volontà quasi annullata dell'impiegato siano stati importanti nella dinamicità iniziale del cambio sono d'accordo. Spero di aver colto il riferimento.
Faccio una precisazione che non ho mai fatto: non penso mi sarebbe piaciuto vivere in un sistema comunista, lo indico semplicemente come stato ideale, stato funzionale, stato che puó sopravvivere per quasi un secolo, economicamente e politicamente.
Probabilmente il germe, il punto di inizio del mio amore per questo sistema è dovuto al fatto che vedo tante teste di cazzo che poco meritevolmente ottengono risultati, a tutti i livelli, alle piccole cose che vedo quotidianamente, alla gente che andrebbe fucilata ecc... E ovviamente nella mia mente sparo tutto al metafisico e al massimo ideale.
Un mondo ideale dove questa gente va in miniera sarebbe stupendo.
p.s. Consiglio un libro da leggere "la coda" di Sorokin, spiega benissimo la figura dell'impiegato panzone nel contesto della cccp, e l'annullamento dell'identità e volontà comune.