(O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cacchio
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
Con Igor il russo fatto la figura dei pirla ( ancora dentro una tana di volpe??
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
♫E penso..quanti affanni abbiamo tutti i giorni,e che fatica la serenità. ♪
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
A Matteuccio farrebbe bene aderire allo sciopero della fame pro ius soli.
Almeno perderebbe una manciata di menti (oltre alle prossime elezioni).
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"Entro in camera di mio fratello,
l'odore è quello,
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
Ma aderirà di sicuro figurati...tanto è uno sciopero per modo di dire. Salta qualche volta di mangiare il caviale, magari.
L'effetto immagine sarà importante per approvare il cosiddetto ius soli, legge di fondamentale importanza che l'Italia attende da anni se non secoli...
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去废话
Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
Linegoco ha scritto:Ma aderirà di sicuro figurati...tanto è uno sciopero per modo di dire. Salta qualche volta di mangiare il caviale, magari.
L'effetto immagine sarà importante per approvare il cosiddetto ius soli, legge di fondamentale importanza che l'Italia attende da anni se non secoli...
Non penso che il Cretinetti si esporrà troppo
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
ah..ok pensavo che era un "piss of merd"..
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
per far contento Oscar, visto che si parlava di Craxi oggi è l'anniversario di Sigonella
che ne pensate?
che ne pensate?
Gli attributi di Craxi a Sigonella restano l’ultimo sussulto di una piccola grande potenza decaduta
Il Governo Craxi del quale l'episodio della crisi di Sigonella resta un simbolo emblematico è l'ultimo che abbia dato un vero ruolo di primo piano all'Italia.
Sono passati trentadue anni dal celeberrimo episodio della base di Sigonella, quando Bettino Craxi, presidente del consiglio italiano trattò da pari a pari con l’allora presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan.
L’orgoglio esibito da Craxi in quel di Siracusa non era un fenomeno episodico, frutto del presunto egocentrismo del leader socialista, ma frutto di una strategia ben delineata.
L’Italia di allora sposava una politica nel mediterraneo che ha permesso al nostro paese di sfruttare a suo vantaggio i conflitti tra Occidente e Terzo Mondo, nonché tra i due blocchi. Gheddafi, Ben Alì e Mubarak, oltre ai buoni rapporti con l’Algeria indipendente garantivano al nostro paese quella stabilità nella regione del Nord Africa che non è mai scontata.
Quella notte tra il 9 e il 10 ottobre e la successiva, tra il 10 e l’11 ottobre del 1985 Craxi, nel difendere il diritto italiano nel sequestro dell’Achille Lauro e rifiutandosi di consegnare il leader del commando palestinese Abu Abbas agli Stati Uniti difese anche il primato di Roma come uno dei maggiori interlocutori dei paesi della regione.
Fu questa visione lucida del posto che l’Italia poteva occupare nel mondo, il comprendere l’importanza del discorso energetico e l’anticipare forse prima di tutti il pericolo insito nei cambiamenti globali che hanno indotto il fenomeno migratorio nel Mediterraneo,”la questione sociale del nostro secolo” la definirà il leader socialista.
L’Italia del governo Craxi era un’Italia che usciva dalla crisi fomentata dalla crisi petrolifera del 1979, con la quale i paesi industrializzati si scoprivano troppo dipendenti dai paesi arabi, ma in breve tempo il governo socialista ridusse drasticamente il tasso di inflazione, portandolo dal 16% al 4%, il PIL ebbe una forte impennata dal 1983 al 1987 con tassi che variavano dal 2 a oltre il 4%. Ciò fece entrare l’Italia nel G7 come sesta economia del mondo.
Una posizione che l’Italia non manterrà a lungo. Dalla crisi dei primi anni ’90 con tangentopoli, la speculazione sulla lira, il terrorismo mafioso, l’avvento della Seconda Repubblica non ha mai saputo emulare la saggezza e la lucidità politica della classe dirigente che l’aveva preceduta dal dopoguerra al 1992.
Se Craxi si era rapportato con Reagan da suo pari, il supporto italiano alle guerre aggressive della NATO, spesso anche contro gli stessi interessi di Roma ha mostrato come l’atteggiamento di coloro che hanno guidato il paese nella Seconda Repubblica sia stato spesso quello di subalterni o peggio, come nel caso dell’ultimo Berlusconi che lascia le basi militari italiane alla NATO per bombardare la Libia dell’amico Gheddafi su ordine dell’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di perfetti ignavi.
Durante 25 anni di Seconda Repubblica si sono visti però anche alcuni tentativi di tracciare nuovamente una politica estera lungimirante per l’Italia, ma si è dimostrato spesso e volentieri un castello di carte. Va detto che a differenza del mondo diviso in blocchi l’Italia di oggi può contare su una situazione molto più complessa della quale avrebbe potuto garantirsi una posizione più vantaggiosa dell’attuale.
Il nostro paese malgrado la caduta della cortina di ferro è oggi meno libero di prima di svolgere un ruolo in prima linea in Europa come nel Mediterraneo, stretta com’è nella morsa della NATO e dell’Unione Europea a guida tedesca.
sono un analfabeta funzionante
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
Ma non si può fare un decreto Fuffiti bis per i furbacchioni che si sono spostati dalla Libia alla Tunisia coi loro barconi in cui, tra un selfie e l'altro, scappano dalle notorie e tragiche guerre civili tunisine???
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
secondo me l'episodio di sigonella è storicamente sopravvalutato
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
io ero troppo piccolo, non sono in grado di valutare se non da racconti altrui (molto discordanti)
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
Se rinviene votato di nuovo questo coglione spara palle..???? Un incubo senza fine. ( sulle pensioni fanno cose fuori dalla logica. La gente ancora zitta book)
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
La storia di Sigonella fu indubbiamente ingigantita dai media filogovernativi in modo da dare qualcosa in pasto all'opinione pubblica di sinistra, socialista e non, all'epoca ancora esistente nel Paese.Drogato_ di_porno ha scritto:io ero troppo piccolo, non sono in grado di valutare se non da racconti altrui (molto discordanti)
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
Mmmpf,Drogato_ di_porno ha scritto:per far contento Oscar, visto che si parlava di Craxi oggi è l'anniversario di Sigonella
che ne pensate?
Gli attributi di Craxi a Sigonella restano l’ultimo sussulto di una piccola grande potenza decaduta
Il Governo Craxi del quale l'episodio della crisi di Sigonella resta un simbolo emblematico è l'ultimo che abbia dato un vero ruolo di primo piano all'Italia.
Sono passati trentadue anni dal celeberrimo episodio della base di Sigonella, quando Bettino Craxi, presidente del consiglio italiano trattò da pari a pari con l’allora presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan.
L’orgoglio esibito da Craxi in quel di Siracusa non era un fenomeno episodico, frutto del presunto egocentrismo del leader socialista, ma frutto di una strategia ben delineata.
L’Italia di allora sposava una politica nel mediterraneo che ha permesso al nostro paese di sfruttare a suo vantaggio i conflitti tra Occidente e Terzo Mondo, nonché tra i due blocchi. Gheddafi, Ben Alì e Mubarak, oltre ai buoni rapporti con l’Algeria indipendente garantivano al nostro paese quella stabilità nella regione del Nord Africa che non è mai scontata.
Quella notte tra il 9 e il 10 ottobre e la successiva, tra il 10 e l’11 ottobre del 1985 Craxi, nel difendere il diritto italiano nel sequestro dell’Achille Lauro e rifiutandosi di consegnare il leader del commando palestinese Abu Abbas agli Stati Uniti difese anche il primato di Roma come uno dei maggiori interlocutori dei paesi della regione.
Fu questa visione lucida del posto che l’Italia poteva occupare nel mondo, il comprendere l’importanza del discorso energetico e l’anticipare forse prima di tutti il pericolo insito nei cambiamenti globali che hanno indotto il fenomeno migratorio nel Mediterraneo,”la questione sociale del nostro secolo” la definirà il leader socialista.
L’Italia del governo Craxi era un’Italia che usciva dalla crisi fomentata dalla crisi petrolifera del 1979, con la quale i paesi industrializzati si scoprivano troppo dipendenti dai paesi arabi, ma in breve tempo il governo socialista ridusse drasticamente il tasso di inflazione, portandolo dal 16% al 4%, il PIL ebbe una forte impennata dal 1983 al 1987 con tassi che variavano dal 2 a oltre il 4%. Ciò fece entrare l’Italia nel G7 come sesta economia del mondo.
Una posizione che l’Italia non manterrà a lungo. Dalla crisi dei primi anni ’90 con tangentopoli, la speculazione sulla lira, il terrorismo mafioso, l’avvento della Seconda Repubblica non ha mai saputo emulare la saggezza e la lucidità politica della classe dirigente che l’aveva preceduta dal dopoguerra al 1992.
Se Craxi si era rapportato con Reagan da suo pari, il supporto italiano alle guerre aggressive della NATO, spesso anche contro gli stessi interessi di Roma ha mostrato come l’atteggiamento di coloro che hanno guidato il paese nella Seconda Repubblica sia stato spesso quello di subalterni o peggio, come nel caso dell’ultimo Berlusconi che lascia le basi militari italiane alla NATO per bombardare la Libia dell’amico Gheddafi su ordine dell’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di perfetti ignavi.
Durante 25 anni di Seconda Repubblica si sono visti però anche alcuni tentativi di tracciare nuovamente una politica estera lungimirante per l’Italia, ma si è dimostrato spesso e volentieri un castello di carte. Va detto che a differenza del mondo diviso in blocchi l’Italia di oggi può contare su una situazione molto più complessa della quale avrebbe potuto garantirsi una posizione più vantaggiosa dell’attuale.
Il nostro paese malgrado la caduta della cortina di ferro è oggi meno libero di prima di svolgere un ruolo in prima linea in Europa come nel Mediterraneo, stretta com’è nella morsa della NATO e dell’Unione Europea a guida tedesca.
Bettino era uno di quei socialisti che pensavano che il capitalismo fosse una vacca da mungere e non da abbattere come quello scellerato di Berlinguer.
Era uno statista ? Per certi versi sicuramente lo era per altri meno. Io non voglio annettere
soverchia importanza all' episodio di Sigonella. Intendiamoci ci fu senz'altro una certa dose di iniziativa e risolutezza anche se si può discutere su quale fosse il fine ultimo del Presidente. Io non sono solito celebrare piu' di tanto quest'episodio ( ripeto non certo negativo) perché lo percepisco come un fatto un po' estemporaneo ed
isolato non accompagnato da altri episodi dello stesso tenore che possano far pensare ad una strategia di lungo corso. Craxi Bettino era certamente piu' dichiaratamente assertivo di un Forlani, di un Andreotti, di un Prodi o di un Monti. Aveva una sua politica mediorentale che all'epoca, complice un diverso ordine mondiale, poteva essere portata avanti anche senza fare/essere una potenza militare.
Non esalto l'episodio perché alle alzate di ingegno preferisco l'impegno costante, progettuale, coraggioso ma ragionato e l'episodio di Sigonella fu piu' tattica che strategia. Craxi era un tattico che vinse quella battaglia ma non vinse nessuna guerra. In altre parole pur apprezzando gli Enrico Toti che tirano le stampelle al nemico, un incursore come De la Penne o un soldato aviatore come Muti, credo che sia preferibile avere un livello qualitativo medio costante nel tempo piuttosto che queste eccellenze effimere che sanno di eccezione che conferma la regola
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
Credo che agli americani abbia fatto più rabbia il commissario alla concorrenza dell’UE Monti con la causa a Microsoft sui browser di dieci anni dopo
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
invoco il modello olandese (proporzionale con sbarramento allo 0,67% che consente a 28 partiti di presentarsi e a 13 di entrare in un piccolo parlamento) anche in Italia
paralisi deve essere il nostro mantra
paralisi deve essere il nostro mantra
L'Olanda ha un governo 208 giorni dopo il voto
A sette mesi dal voto quattro forze politiche sono riuscite a trovare un accordo intorno a un programma di governo. Lo sponsor principale sarà il Vvd del premier Mark Rutte, con lui i cristiano democratici.
Accordo raggiunto in Olanda sulla formazione del governo, dopo 208 giorni di colloqui. È quanto hanno riportano i media locali. Eguagliato il record del 1977: anche allora furono necessari 208 giorni per formare un esecutivo, operazione tradizionalmente lenta nel Paese. Il 10 ottobre verrà presentato il programma di governo della coalizione di centrodestra guidata dal Vvd, partito del premier Mark Rutte, insieme ai cristiano democratici del Cda, ai liberali progressisti del D66 e ai conservatori della Christen Unie.
CHIUSA LA COALIZIONE COI LABURISTI. Le elezioni del 15 marzo avevano segnato la fine della coalizione con i laburisti del PvdA, di cui è membro anche il ministro delle Finanze e presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, crollati alle urne dal 19,1% al 5,7%. Per Rutte è la terza coalizione di governo. Per arrivare alla formazione vera e propria dell'esecutivo saranno necessari ancora diversi passaggi, prima nei partiti che hanno raggiunto l'accordo, poi in parlamento.
GIURAMENTO FORMALE FORSE IL 23 OTTOBRE .Il giuramento formale, secondo la stampa olandese, potrebbe arrivare intorno al 23 ottobre. Superando così di fatto ogni record. Intanto iniziano a trapelare dettagli sul programma che sarà illustrato a breve. Tra le misure, il nuovo esecutivo pensa a un taglio del 15% nelle tasse sui dividendi pagate dalle società, per rendere l'Olanda più attraente agli investimenti esteri. Prevista anche una stretta sulla prostituzione legale, con la reintroduzione del bando allo sfruttamento, abolito nel 2000, e l'introduzione di una licenza obbligatoria per le prostitute.
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