tutto bello zio, peccato che a ogni piè sospinto Berlusca e Tremonti siano lì a rimarcare che qui la crisi ha colpito meno che altrove (ma de chè...) e che questo governo è intervenuto prima di altri con misure anticicliche (doppio ma de chè...)zio ha scritto:no assolutamente no.Husker_Du ha scritto: (...)Citi l'esempio del tuo settore in cui la gente aspetta perche' l'incertezza e' elevata.
Ora ti chiedo: se berlusconi e tremonti e draghi escono a dirti che la situazione e' buona nonostante una crescita negativa (i dati sono quelli, sono disponibili a tutti, se non li fa l'ISTAT, c'e' l'OCSE, EUROSTAT, il Fondo Monetario etc. etc.) tu smetti di aspettare e inizi a consumare di piu' e a fare investimenti???
in crisi (è quello che sto facendo) si riorganizza la struttura interna, si verifica la qualità raggiunta e ci si pone nuovi obiettivi di qualità , si fa, fa fare ricerca, si fanno semmai investimenti strutturali su macchinari che, usciti dalla crisi ti permetteranno di essere pronti allo scatto e si cercano occasioni su cui investire tempo e soldi e lavoro.
poi c'è la valutazione dell'occasione.
e allora (io sono uno studio piccolo quindi non ho grandi valutazioni da fare) ci si rivolge a dei consulenti come immagino te. non certo si aspettano le dichiarazioni del pres., del min. o del gov.
e poi ancora ci si rivolge alla rete dei rapporti che uno ha costruito per vedere che aspettativa sull'iniziativa c'è.
peró, ad es., se devo scegliere di andare in vacanza una o due settimane, penso al futuro se potró permettermelo o se sentiró la mancanza di quei soldi che spendo. in una situazione incerta, parlare di cifre negative certo non aiuta a darsi da fare, ma alla lunga deprime anche le iniziative personali. tu queste cose le sai meglio di me.
e ripeto che certamente la comunicazione è errata e con parole sbagliate e sommarie. non credo peró che nascondano la necessità di spegnere le voci sulla crisi per far risaltare il governo, perchè, parliamoci chiaro: se in una situazione come questa il governo non fa niente, cosa vuoi far risaltare?
i problemi della gente sono qui, non altrove. se risolvi questi problemi, se attenui gli effetti, se sostieni, avrai consenso per altri vent'anni...
La loro preoccupazione, piuttosto che la crisi in sè, è proprio quella di evitare che nell' immaginario collettivo la crisi e la sua durata vengano messe in relazione con l' inanità di questo governo ...insomma l'importante è rimanere in sella; e pazienza se sotto di te c'è un somarello piuttosto che un cavallo di razza...
Dico queste cose con un minimo di coscienza economica, ben sapendo che durante una crisi lunga come questa gli interventi strutturali necessari per affrontarla implichino investimenti sulla ricerca, sulle infrastrutture, il focus su settori che presto diverranno trainanti (vedi la green economy su cui giustamente sta spingendo Obama) in modo da trovarsi in prima fila quando l'economia sarà ripartita..
Qui invece gli sforzi si stanno facendo sul bilancio dello stato, con tagli "lineari" e indiscriminati, oppure con interventi volti a sistemare le faccende private del premier...a dimostrazione che o non c'è coscienza della crisi oppure di affrontarla importa il giusto, dato che la preoccupazione principale è quella di rimanere nella stanza dei bottoni per gestire al meglio le faccende private del premier.
Aggiungo (e chiudo) che in recessione una misura importante è anche la redistribuzione del reddito, visto che la propensione al consumo è più alta per chi ha bassi redditi piuttosto che per chi guadagna molto...in sostanza se chi guadagna 1000 euro con una serie di misure (fiscali o meno) arriva a 1100, è probabile che di quei 100 in più ne spenda una buona parte facendo ripartire l' economia....mentre se le misure adottate favoriscono un incremento di entrata peri i redditi elevati è normale che quegli incrementi finiscano in banca, all'estero oppure in consumi voluttuari e improduttivi....ecco, partendo da questa considerazione facilmente comprensibile anche a chi di economia è digiuno, ditemi in che modo Berlusca e Tremonti stiano favorendo una redistribuzione di reddito verso le classi meno abbienti...
