Interessante intervista del "bambino"
Da "la Gazzetta" online:
"MILANO, 28 marzo 2009 L'unica patente che manca a Davide Santon è quella per guidare. "Dovevo dare l'esame il 31, per la gioia di quelli che sono ancora costretti a scarrozzarmi su e giù alla Pinetina, ma adesso quel giorno ho un altro impegno...". Proprio martedì (Olanda B-Italia under 21, ndr), e poi dici il destino: perchè fra le tante patenti già sue (ragazzo prodigio, nazionale per i prossimi 15 anni, erede di Facchetti), quella è la più ricorrente.
Santon, si sente davvero un predestinato?
"Diciamo che credo al destino e al fatto che ognuno di noi possa essere nato per fare qualcosa di specifico. E che mi sono capitate cose per cui mi sono detto: ma allora doveva proprio succedere".
Tipo?
"Partita con la Primavera, Filippini espulso, da esterno di centrocampo arretro a fare il laterale destro: non mi sono più mosso da lì. Bernazzani deve portare un terzino ad allenarsi con la prima squadra e sceglie me. Mourinho a destra ha Maicon e un giorno decide di provarmi a sinistra".
E' lui il suo uomo del destino?
"Quello che l'ha indirizzato di più, forse. Prima di lui mio padre, per quanto ha fatto per me fuori dal campo; e poi tutti gli uomini del settore giovanile dell'Inter: dev'essere destino anche che io sia qui, oggi".
Perchè?
"Giocavo negli esordienti del Ravenna, a 10 anni feci un provino per l'Inter che poi, quando avevo 14 anni, scrisse: lo vogliamo. Due giorni dopo arrivó lo stesso foglio del Milan: allora avevo qualche simpatia rossonera, ma avevo già scelto l'Inter. Perchè il cuore puó cambiare e ora, per come mi sono trovato qui, non andrei mai dall'altra parte".
E uno sgarbo gliel'ha già fatto.
"L'anno scorso con gli Allievi: una doppietta giocando da punta. Niente di strano: quando ho iniziato facevo l'ala destra, l'ala sinistra e anche il centravanti".
E oggi si sente sempre un laterale destro?
"Il mio ruolo resta quello, ma ormai destra o sinistra non mi fa quasi più differenza. Anzi, se con l'Under 21 giocheró a destra mi farà quasi un po' strano, ma è come andare in bicicletta: non si disimpara".
E l'inno italiano l'ha imparato bene?
"Lo so e martedì lo canto anche. L'Under 21, porca miseria: il mio vero debutto azzurro, Mourinho direbbe "Fantastico"".
La prima cosa importante che le ha detto Mourinho?
"Il lunedì prima di Inter-Roma di Coppa Italia, io e lui soli nello spogliatoio: "Dopodomani sei titolare. E non dirlo a nessuno, neanche ai tuoi genitori".
E la cosa che le dice più spesso?
"Vai così, bambino". Mi piace quando mi chiama così, e in fondo anche quando mi fa una testa così sull'importanza delle diagonali.
Il suo complimento più bello?
"Quando in conferenza mi ha chiamato fenomeno: per me ha esagerato, ma sono cose che fanno piacere".
Il miglior consiglio dato da un compagno?
"Cambiasso: "Si vede che hai la testa sulle spalle: continua ad allenarti così". Materazzi è stato più diretto: "Se non vai al Mondiale 2010, affacciati dal balcone e buttati giù".
Ci spera?
"Lippi mi ha fatto dei bei complimenti: io cerco di fare le cose con calma, ma se mi chiama non gli dico di no...".
Più facile che Santon si monti la testa o arrivi presto in Nazionale?
"Su una cosa metto la mano sul fuoco: resteró con i piedi per terra. Continueró a non vedere l'ora di arrivare a casa per mangiare le lasagne di mia mamma e mia nonna, continueró ad ascoltare mio padre, che mi ripete ogni giorno "Davide, guarda che non hai fatto ancora niente"".
Quando non gioca a calcio: un libro, musica, la playstation?
"Se devo essere sincero, playstation: una partita me la faccio sempre volentieri, ma non ho la "scimmia"".
C'è più adrenalina se: giochi contro Maldini; devi marcare Cristiano Ronaldo; vieni paragonato a Facchetti?
"Quel giorno contro Maldini non mi sembrava vero: il primo derby per me, l'ultimo per lui. Cristiano Ronaldo è sempre stato il mio idolo: se ci fossero stati ancora i poster, in camera avrei avuto il suo. E Facchetti, sono curioso di vedere come giocava: ho chiesto di avere un video con alcune sue partite".
Le è capitato di farsi venire il dubbio: ce la faró?
"Credo venga più o meno a tutti: me lo faccio passare pensando che pochi giovani, anche se bravi, hanno la fortuna di poter giocare in un grande club".
E il dubbio: mi sta succedendo tutto troppo in fretta?
"E' successo tutto all'improvviso, ma non ho paura: me la vivo serenamente".
Un po' come si vive le partite: ma non le è mai capitato di stupirsi di se stesso?
"Non sapevo come puó essere giocare davanti a ottantamila persone, sono entrato in campo e mi sono fatto coraggio così: "Ma cosa ci fa tutta 'sta gente qui?". Alla fine ho scoperto che non è poi così difficile: ho le mie emozioni, peró mai davanti a tanta gente".
E il cuore in gola, mai?
"Proprio in gola no, davvero. Io ragiono così: se giochi tranquillo, riesci a fare cose che non riusciresti a fare se fossi troppo teso. Certo, se tifosi e compagni ti danno una mano è più facile, ma un mio pregio è sempre stato quello: controllo le emozioni".
E un difetto?
"Ora gioco a sinistra, dunque cerco di migliorare per controllare l'istinto che mi porterebbe a destra e per spostarmi più spesso la palla sul sinistro: se imparo a crossare bene con tutti e due i piedi, divento più imprevedibile".
Santon e l'imprevedibile Balotelli: chi ha aiutato più chi?
"Mario mi ha aiutato a trovare la fidanzata, visto che sto con Sofia, la sua ex... Battute a parte, quello che Mario ha fatto l'anno scorso è stato uno straordinario esempio visivo; io credo di avergli dato qualche buon consiglio e di essergli stato vicino quando ha avuto quel momento un po' così".
Oggi Balotelli e Santon, e domani? Puó fare tre nomi, pescando dal settore giovanile.
"Destro, Obi e Caldirola. E mi perdonino gli altri".
Andrea Elefante-Luca Taidelli
Il ragazzo, oltre che molto forte tecnicamente, mi sembra davvero con la testa sulle spalle, condizione essenziale per una carriera di spessore...
Peccato solo che la presenza nell' Inter di un fenomeno come Maicon lo costringa a giocare in una fascia non sua, creandogli problemi evidenti nel crossare la palla (a meno di non ricorrere ad improbabili "trivele"

)
e per ironia della sorte (non sempre amica come parrebbe da quest'intervista) anche in un suo probabile futuro in nazionale dovrà arrangiarsi a sx vista la contemporanea esplosione nella sua fascia naturale di un altro baby fenomeno come Motta