[O.T.] Tributo ai leghisti

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dostum
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti

#8071 Messaggio da dostum »

Questo qui sarebbe il nuovo Duce?
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Axel del Riope
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti

#8072 Messaggio da Axel del Riope »

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Umberto è più serio, ancora adesso
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bellavista
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti

#8073 Messaggio da bellavista »

dostum ha scritto:Questo qui sarebbe il nuovo Duce?
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non ci sono più i duci di una volta :cry: :cry:
Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi

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Axel del Riope
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti

#8074 Messaggio da Axel del Riope »

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C'è da capire chi è più intelligente!
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dostum
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti

#8075 Messaggio da dostum »

Axel del Riope ha scritto: Umberto è più serio, ancora adesso
L'unica cosa positiva che fece fu ingropparsi Luisa Corna.
https://www.blitzquotidiano.it/dagospia ... a-1359075/
altro figuro grottesco era Erminio Boso l'anello mancante.
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cicciuzzo
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti

#8076 Messaggio da cicciuzzo »

ci vuole competenza per l'Emilia Romagna, è l'occasione giusta per cambiare

https://bologna.repubblica.it/cronaca/2 ... P5-S2.4-T1
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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti

#8077 Messaggio da Drogato_ di_porno »

In Italia quando si è deboli si è tutti proporzionalisti, quando si è forti tutti maggioritari. Adesso è il turno di Salvini e Meloni passare dal proporzionale (di quando stavano al 4%) alla richiesta del maggioritario quando sono oltre il 40% nei sondaggi. Ma anche gli altri hanno fatto la stessa cosa, i 5 stelle che passano da destra a sinistra sono i peggiori in assoluto, Democrazia Cristiana senza la preparazione dei politici democristiani. Articolo di D'Alimonte
Si torna al passato. I partiti della maggioranza di governo hanno presentato in questi giorni un progetto di legge che reintroduce un sistema elettorale proporzionale. Gli è già stato appiccicato l’etichetta di Germanicum, come se fosse simile a quello in vigore in Germania, ma non è così. Di tedesco ha solo una soglia al 5% e anche questa non è detto che sopravvivrà al passaggio parlamentare. E per di più, per ridurre l’impatto della soglia, è stato previsto un complicato meccanismo per dare ai partiti più piccoli una sorta di diritto di tribuna. Il tedesco con i suoi collegi uninominali è un’altra cosa. Brescianellum, dal nome del primo firmatario del progetto, è l’etichetta che gli si addice di più. La pura e semplice verità è che deputati e senatori verranno eletti con una formula proporzionale. La conversione dei voti in seggi verrà fatta a livello nazionale, e non circoscrizionale come in Spagna. I seggi assegnati ai partiti che ne avranno diritto verranno poi distribuiti a livello di circoscrizioni e di collegi plurinominali. Senza voto di preferenza. Se questo sistema elettorale verrà approvato finirà per certo la stagione del bipolarismo. Bipolarismo imperfetto quanto si vuole, ma che ha permesso agli italiani di giudicare prima del voto gli accordi fatti tra i partiti e avere voce in capitolo sulla formazione dei governi. Ora si vuole tornare a un sistema in cui gli accordi si faranno dopo il voto a totale discrezione dei partiti. La riforma di Berlusconi del 2005 aveva già indebolito questo assetto e lo stesso era successo con la formazione del governo Monti nel 2011 e l’avvento del M5s nel 2013. Ma il sistema elettorale oggi in vigore, il Rosatellum, lascia aperta la porta a un possibile ritorno al bipolarismo grazie ai suoi collegi uninominali. Con la cancellazione di questi collegi (ed è questo lo scopo del Brescianellum) questa porta si chiude. Torniamo così ai tempi della Prima Repubblica senza i partiti di allora, gli elettori di allora e la classe politica di allora.
La responsabilità di questo ritorno al passato è ben distribuita. Ma c’è chi è più responsabile di altri. In primis il M5s. Con la storia che non è né di destra né di sinistra, né carne né pesce, vuole togliere agli italiani la possibilità di scegliere il governo del paese per restituirla a quei partiti che era nato per combattere. Preferisce un sistema elettorale che lasci le mani libere per schierarsi una volta da una parte e una volta dall’altra come ha già fatto. È diventato il partito dei due forni, il capofila della numerosa famiglia di Ghino di Tacco. E così si ritrova insieme a tutti quei piccoli partiti, da quello di Renzi a quello di Berlusconi, che puntano a un sistema proporzionale per valorizzare l’utilità marginale del loro modesto pacchetto di voti. Il Pd ha cercato di resistere alla deriva proporzionalista ma senza convinzione. Alla fine, dopo l’addio alla vocazione maggioritaria, il proporzionale va bene anche a lui. Paradossalmente a questa deriva ha contribuito moltissimo anche la Lega di Salvini. La sua indisponibilità a dar vita a un polo di governo capace di rassicurare l’Europa e i mercati ha fornito un alibi potente a chi vuole tornare al passato. La conversione di Matteo sulla via di Damasco, dopo l’estremismo balneare dell’estate del 2019, non ha convinto gli scettici. E allora meglio un sistema che gli neghi un premio in seggi per poter governare stabilmente. Perché questo è il punto. I veri obiettivi della riforma sono due. Il primo è quello di impedire che alle prossime elezioni il centro-destra possa trasformare una maggioranza relativa di voti in maggioranza assoluta di seggi. Boris Johnson con il 43,6% dei voti ha ottenuto il 56,2% dei seggi. Con il Rosatellum la cosa sarebbe possibile, in misura minore, anche per Salvini e alleati. Con il Brescianellum no. Solo nel caso di un consistente voto disperso il sistema genererebbe una disproporzionalità tale da rendere possibile la maggioranza assoluta di seggi. Ma è un evento improbabile. Quindi se il centro-destra arrivasse, per esempio, al 45% di voti dovrebbe cercare alleati fuori dal suo campo per poter governare. Quali ? Il M5s, Italia Viva o altri che nel frattempo si formeranno grazie alla proporzionale? Il secondo obiettivo è quello di condizionare Salvini anche nel caso in cui il centro-destra ottenesse la maggioranza assoluta di seggi. Con il Rosatellum Salvini e Meloni, pur presentandosi con Forza Italia, avrebbero forse potuto farne a meno dopo il voto. Con il Brescianellum non sarà così. Senza il premio in seggi che è caratteristico dei sistemi maggioritari o di quelli misti è difficile che Lega e Fdi possano arrivare da soli al 50%. E quindi dovranno in ogni caso fare i conti con Berlusconi. E questa per molti è una garanzia. La conclusione di tutta questa vicenda è che per evitare i rischio dell’estremismo di destra si finirà per accettare il costo della debolezza dei governi e il rischio della instabilità permanente. I veri vincitori saranno le lobbies e i piccoli partiti che con il loro 5, 6, 7% avranno un grande potere di ricatto. Si moltiplicherà la famiglia dei Ghino di Tacco. Anzi si sta già allargando. Tanto più che il diritto di tribuna garantisce una rappresentanza anche a chi sta sotto la soglia nazionale. Ma in fondo perché ci sorprendiamo? A chi è mai interessata nel nostro paese la stabilità dei governi? Non siamo mica in Germania. E non sarà una soglia tedesca (che poi tedesca non è) a farci diventare di colpo tedeschi. È cosa nota che a molti la stabilità fa paura, sa di deriva autoritaria. Ad altri semplicemente non interessa, come se non contasse niente avere governi che abbiano davanti a sé un orizzonte temporale per decidere e implementare le loro decisioni. E allora viva il ritorno al passato. Intanto godiamoci la «stagnazione felice».
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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti

#8078 Messaggio da Drogato_ di_porno »

adesso va bene il mattarellum garanzia di serietà e stabilità :lol:

ricordo quant'erano stabili i governi col mattarellum
Matteo Salvini, fronte comune con la Meloni: "Voglio il Mattarellum, no al proporzionale con venti partitini"

Appello raccolto. Anche Matteo Salvini si schiera contro la legge elettorale di impianto proporzionale studiata da Pd e M5s, come invocato da Giorgia Meloni nella sua intervista al Corriere della Sera. "Sosteniamo il Mattarellum, legge elettorale già sperimentata, efficace, garanzia di stabilità e serietà. Niente passi indietro di trent'anni col proporzionale che resuscita venti partiti e partitini", spiega il leader della Lega facendo "fronte unico" con Fratelli d'Italia. Dal Pd evidentemente sono punti sul vivo e Dario Parrini, capogruppo in Commissione Affari Costituzionali al Senato, picchia duro: "È ormai senza limiti la capacità del senatore Salvini di dire sfondoni sulla legge elettorale. Col proporzionale con soglia al 5% proposto dalla maggioranza, uno sbarramento che l'Italia non ha mai conosciuto, entrerebbero in Parlamento cinque-sei partiti, non di più. Come in Germania. Altro che i 20 di cui straparla lui". "Col Mattarellum - aggiunge - grazie dell'incentivo alla frammentazione fornito dalla logica del collegio uninominale maggioritario a turno unico, le liste che entrarono alla Camera furono 13 nel 1994, 12 nel 1996, 14 nel 2001. Il Mattarellum aveva dei pregi, come ogni sistema elettorale. Ma sicuramente non quelli attribuitigli dal capo leghista". Poi lo slogan, mutuato da quelli di Salvini contro il governo sul tema migranti: "Povero Salvini. O non ha studiato, o è in malafede, o, cosa più probabile, ha entrambe le colpe".
Notare che Salvini a luglio 2019 aveva votato per tagliare i Parlamentari

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adesso vota per il referendum contro il taglio dei parlamentari col pretesto che "tutto pur di tornare subito al voto"

è noto che chi vuole il referendum vuole andare subito al voto, dato che andando alle urne prima del referendum si voterebbe con la vecchia legge e rimarrebbe il vecchio numero di parlamentari (affossando il taglio nella nuova legislatura). non so se mi fa più schifo Salvini o i 5 stelle con la loro demagogia anticasta
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti

#8079 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Morisi in caccia
Lo strano caso dei post sponsorizzati della Lega su Bibbiano

Una serie di post a pagamento, tutti collegati al caso Bibbiano, che la Lega ha rilanciato nei giorni scorsi come contenuti sponsorizzati su Facebook per aumentarne al massimo la visibilità in Emilia-Romagna. Esattamente come aveva suggerito di fare Matteo Salvini nell’ormai famoso “pizzino” con le linee guida per l’ultima parte della campagna elettorale in Emilia (dove i sondaggi dicono che la Lega deve rimontare per vincere). E dove infatti si suggeriva di parlare di Bibbiano “con la clava”. Facebook infatti consente di verificare i destinatari delle inserzioni a pagamento e, anche se non a consentivo, anche il quantitativo di soldi utilizzati per sponsorizzare i contenuti. E, come nota oggi il Corriere di Bologna, un post sul presidente della Regione Stefano Bonaccini in «fuga» da Bibbiano, il 31% delle 70-80 mila visualizzazioni su Facebook e Instagram ha interessato ad esempio proprio giovani tra i 13 e i 17 anni. Tra gli altri post sponsorizzati della Lega, con l’obiettivo di arrivare anche sulle bacheche degli under 18, ci sono quello contro il «no» del Pd alle telecamere nella case famiglia e altri due video: uno con un servizio del Tg2 sul caso Bibbiano, l’altro che prende di mira la posizione del portavoce della Sardine, Mattia Santori, sul caso affidi.
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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti

#8080 Messaggio da dboon »

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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti

#8081 Messaggio da Drogato_ di_porno »

d'altronde si vota in Emilia-Romagna
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#8082 Messaggio da dostum »

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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti

#8083 Messaggio da dboon »

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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti

#8084 Messaggio da Drogato_ di_porno »

inquietante
Come Salvini tiene in vita il network di disinformazione più grande d'Italia
Che fine ha fatto la rete di siti e pagine portata alla luce da Buzzfeed nel 2017? È viva e vegeta, ha numeri enormi e soprattutto viene condivisa dalla comunicazione del leader leghista: l'inchiesta di Wired


https://www.wired.it/amp/267697/attuali ... ssion=true

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Re: [O.T.] Tributo ai leghisti

#8085 Messaggio da dboon »

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