Kowalski ha scritto:SoTTO di nove ha scritto:La storia che in Italia è più difficile segnare andava bene negli anni novanta ora è una cazzata ,oggi squadre come il Barcellona asfalterebbero quasi tutte le nostre difese. Il livello medio delle squadre ci è superiore sia in Spagna che in Germania ed Inghilterra.
Da noi Messi (giocando nel Barca s'intende) avrebbe già sfondato quota 100
In realtà abbiamo già avuto modo di vedere il buon Messi contro difese italiane, e non mi pare abbia fatto sfracelli. OK, erano le difese di Inter e Milan, ma a memoria mi pare di ricordare che in sette o otto incontri sia riuscito a fare un solo gol su rigore. Un po' poco per il miglior giocatore del mondo che gioca in una squadra che dovrebbe asfaltare quasi tutte le nostre difese. Forse con il Pescara (citata perchè al momento è la peggiore difesa della serie A) avrebbe fatto una tripletta all'andata e una al ritorno, ma anche dall'altra parte hanno l'Espanyol, il Deportivo, il Granada. Io sono d'accordo quando si dice che Barcellona e Real siano squadre di un altro pianeta (ma le nostre italiani migliori se la possono giocare come abbiamo avuto modo di vedere), ma non sono d'accordo che mi si metta sullo stesso piano anche il resto della classifica.... prendiamo le prime sette (quelle che una volta andavano in Europa) dei rispettivi campionati:
Ho negli occhi la stretta di mano che Messi ha offerto a Nesta, al Camp Nou (la partita del 2 a 2). Il super-nano aveva intrapreso una di quelle sue piroette che lo portano, come un cavaliere su una scacchiera, a saltare barriere apparentemente invalicabili come uno schioccho di dita, per arrivare in porta e fare gol. Nesta si mise la giacca di Kasparov e lo fermò.
Il parallelo scacchistico non mi è venuto a caso, perchè Nesta è il penultimo in ordine di tempo dei grandi difensori che hanno giocato in Italia. Uno come Nesta non solo è tecnicamente (taclke, anticipo, tempismo nel movimento) superiore, ma lo è anche dal punto di vista delle competenze intellettive di gioco, dirigendo la difesa e valorizzando giocatori come Thiago (che ora nel PSG si sta dimostrando meno forte di quel che si credeva, perchè? Ha Alex al suo fianco).
L'ultimo grande difensore che gioca qui è Samuel, invece. Duro come una roccia, non elegante come Nesta ma anzi cattivo come pochi, sa anche lui cosa significa "giocare a fare il difensore". Non a caso contro il Barca lui giocava.
Cosa voglio dire? Voglio dire che se oggi il Barca gioca contro il Milan o l'Inter, ne fa 5 per tempo, con gli occhi di Iniesta bendati e Messi col limitatore di velocità e il cambio automatico.
Il campionato italiano è una merda proprio perchè mancano i giocatori di qualità. Viene dopo quello Tedesco, e ci sono i campionati dell'est che premono per superarci.
Nel nostro caso specifico il dramma è concretissimo, siamo sempre stati produttori di difensori e portieri cinici, pieni di forza, eleganza, conoscitori di tutti i segreti e gli escamotage per non far entrare la palla nella propria porta. Oggi non c'è gente in difesa in grado di pareggiare, anzi quelli che abbiamo sono lontanissimi dal farlo, il livello dell'immediato passato: non parlo di dieci anni fa, parlo di ieri, periodo già di siccità.
Certo, in attacco si prospetta la delizia: El Shaarawy Balotelli Insigne. Ma è di difensori che stiamo parlando, vero?
Ho tagliato il tuo post per ragioni di spazio (il papiro mi è uscito dalle mani scrivendo, sorry

), ma più che per un confronto 2a-2a, 3a-3a, 4a-4a ecc... io penso che la forza di un campionato si misura, a parte dai risultati nelle competizioni internazionali, dalla qualità degli individui e del gioco espresso... Non parlo di calcio champagne, ma proprio di fondamentali, triangoli di gioco, non essere una squadra da oratorio insomma.
Ieri sera quella che ha una media qualitativa superiore, ha giocato manco fosse l'Albinoleffe che gioca al Bernabèu, e l'ha fatto in casa.
Notiamo bene, tralaltro, che il trend per noi è esprimibile con una curva esponenziale decrescente, mentre chi ha i soldi (l'Inghilterra su tutti) può crescere ancora se vuole, e chi investe sui giovani (Germania, Russia e Ucraina) è in fase di netta crescita.
Poi se parliamo di tradizione, sappiamo bene che i tedeschi a livello di club non sono mai stati tra i primi della classe, ma la loro tradizione è la consapevolezza della propria forza. In questo caso è il lavoro sulle strutture e sui giovani.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.