gi, i Pronto Soccorso evidenziano drammaticamente la incipiente grecizzazione dei Servizi pubblici. Dal Tronto in giù sono diventati l'unico punto di accesso esistente al Servizio Sanitario e quindi ci arriva di tutto. Questo crea code infinite, rabbia negli utenti e burnout negli operatori. Inoltre noi siamo l'interfaccia tra pubblico e struttura retrostante, sempre più carente e impossibilitata a offrire risposte a partire dai posti letto che spesso dobbiamo cercare altrove dove, comunque, non sono messi meglio e ogni trasferimento sottintende una precedente guerra telefonica tra le due strutture. L'unica arma che possiamo utilizzare -entro limiti- è l'esperienza, che, unitamente a qualche trucco comunicativo, a volte riesce ad attenuare l'ira dell'utente, ricordando che gli utenti più incazzati sono quasi sempre i meno gravi che hanno fretta di sbrigarsi, mentre chi sta veramente male pensa (se ne è in grado) solo se se la potrà cavare.gi.kappa in altro topic ha scritto:Per quanto mi riguarda dovresti insegnarmi come ci si comporta quando per forza di cose dovresti fare conversazione (i normali convevoli) con una conoscente che non vedi da tempo ma in realtà tutta la mente è concentrata ad impedire che i tuoi reali pensieri si tramutino in parole, per evitare un mega schiaffo in pubblico.
Il modo di affrontare la morte lo tratteremo più in là.
ps pan ieri per un'opera da buon samaritano ho dovuto accompagnare uno al pronto soccorso. Il tuo lavoro (o quello dell'infermiere all'accettazione) lo farei solo se mi concedessero la licenza di operare armato. Se hai da commentare continuiamo ne "i cazzi dei forumisti".
Se poi ti metti a riflettere che in una regione come la mia 3 giunte consecutive sono andate a processo per ruberie sulla Sanità, diventi pazzo e basta.
L'altra sera, non avevo proprio filo per suturare e mi sovvenne un pensiero di Mao : Non togliete al popolo neanche un ago e un pezzo di filo che recitai al ferito e servì a calmarlo un po' in attesa di trovare il filo in un reparto.
La prima questione è molto più semplice : difficilmente una donna si offende veramente per l'esplicitazione di tali pensieri, raramente dopo i 30-35 anni, mai dopo i 40.
