Nei Giochi Olimpici di Parigi, l’ITALIA, insieme a Stati Uniti, Cina, Francia e Gran Bretagna, è stato uno dei cinque Paesi a conquistare una medaglia d’oro in almeno dieci discipline differenti. Il dato è significativo in quanto nelle edizioni del passato non era mai stata raggiunta la doppia cifra (precedente record 9, Los Angeles 1984).
Allargando il campo ai podi, la spedizione azzurra ha fatto registrare una presenza nelle prime tre posizioni in 19 sport differenti, eguagliando il record nazionale stabilito a Tokyo nel 2021. Stati Uniti, Francia, Cina e Gran Bretagna nell’ordine sono stati gli unici Paesi ad avere collezionato almeno una medaglia in un maggiore numero di discipline.
L’ITALIA, settima per numero di podi conquistati nei Giochi Olimpici di Parigi 2024, si è attestata al quinto posto nella graduatoria che prende in considerazione i piazzamenti nelle prime cinque e otto posizioni.
In entrambi i casi, solamente Stati Uniti, Cina, Gran Bretagna e Francia hanno fatto registrare numeri più alti rispetto alla spedizione azzurra, che ha ritoccato sensibilmente i primati nazionali stabiliti nel 2021. La crescita è stata di ben 17 unità per quanto riguarda le presenze nelle prime cinque posizioni e di 11 sul fronte dei piazzamenti tra le prime otto.
Chiaramente, il fatto di avere affrontato i Giochi Olimpici di Parigi con il numero di atleti più alto di sempre si è rivelato determinante per la crescita palesata su quasi tutti le voci analizzate. A tal proposito, è importante rimarcato come l’elevata presenza numerica rappresenti per un Paese come l’ITALIA un motivo di merito e non sia frutto del caso o di vantaggi dettati dalla collocazione geografica. Infatti, la fase di qualificazione si rivela spesso e volentieri un ostacolo impervio da superare, specie per i Paesi del Continente Europeo, caratterizzato da un elevato tasso di competitività interna nella maggior parte delle discipline.
Per dare un’idea più precisa della situazione torna utile analizzare il medagliere per Continenti. L’Europa ha collezionato 128 titoli e 448 medaglie con 35 Paesi saliti almeno una volta sul podio. In seconda posizione, si colloca l’Asia con 97 titoli, 256 medaglie e 22 nazioni presenti nel medagliere. A seguire, troviamo l’America con 62 titoli e 221 podi distribuiti tra 18 nazioni. Come d’abitudine, Oceania (28 vittorie e 74 podi spalmati tra 3 nazioni e Africa (13 successi e 39 medaglie ottenute da 12 nazioni) inseguono da lontano. Ovviamente, non si tiene conto dei risultati della selezione dei rifugiati, entità sovracontinentale, e della selezione degli atleti indipendenti, affiliata ad alcun continente al di là della rispettiva provenienza dei protagonisti.
A margine, per l’ennesima volta, proviamo a chiarire il rebus relativo all’ammontare dei quarti posti italiani e non.
Negli sport di lotta che fatto parte del programma olimpico, in questo momento pugilato, judo, lotta libera, lotta greco romana e taekwondo, vengono assegnate quattro medaglie. In sostanza, seppure con modalità differenti, atleti di due diversi Paesi vanno a occupare il gradino più basso del podio.
Per forza di cose, l’atleta, che nella lotta, nel judo e nel taekwondo perde l’incontro con la medaglia di bronzo in palio, viene classificato in quinta posizione e non in quarta.
Attenzione!
Non è Massimiliano Ambesi a proporre e imporre il rispetto di questo sistema di classificazione, ma sono proprio le graduatorie ufficiali a stabilirlo da sempre. Allo stesso modo, quando due atleti vincono una gara ex-aequo, chi si piazza alle loro spalle non si mette al collo la medaglia di argento, ma quella di bronzo in quanto terzo classificato.
Quindi, si può senza dubbio parlare di 25 medaglie mancate per l’ITALIA, ma non si può sostenere che ci siano stati altrettanti quarti posti in quanto secondo il calcolo ufficiale il totale ammonta a 20.