Un politico dovrebbe guardare all'interesse generale, di tutti gli obbligazionisti e risparmiatori, non solo quelli di Banca Etruria. Perchè se tu fai acquistare a Unicredit un Istituto in sofferenza pieno di debiti, danneggi patrimonialmente Unicrediti stessa e quindi indirettamente i loro obbligazionisti e risparmiatori. La presenza del padre tra i vertici e quindi in parte corresponsabile di certe scelte, imporrebbe comunque ad un ministro di non agire a titolo personale (cioè autonomamente) per evitare un conflitto d'interesse. Tantopiù che lei non era ministro dell'Economia, ne dell'Interno o di altri ministeri che potevano essere coinvolti istituzionalmente nelle dinamiche bancarie.scimmione1953 ha scritto: Mi chiedo: se la Boschi, qualora avesse veramente contattato Unicredit per rilevare Banca Etruria, anzichè smentire avesse dichiarato " Ho cercato di salvare Banca Etruria, nell'interesse degli obbligazionisti, ( che hanno subito gravi perdite ), dei dipendenti ( un terzo dei quali verranno mandati a casa da Ubibanca ) e della credibilità del sistema bancario italiano. ", il suo comportamento, a prescindere dal padre vicepresidente sarebbe stato censurabile? Non rientra forse nei comportamenti richiesti al politico, quello di curare gli interessi di ampi settori della cittadinanza?
Nel caso in questione non so esattamente come stanno le cose, anche se la reticenza dell'AD di Unicredit a smentire le accuse verso la Boschi mi lascia molto perplesso. Un giornalista scafato e paludato come De Bortoli poi difficilmente si lancerebbe in accuse prive di fondamento senza avere degli assi in mano, come una mancata querela della Boschi allo stesso sembrerebbe confermare.
Mi appare chiaro poi che l'affaire fondamentalmente è un pretesto, dietro c'è una guerra di poteri, che coinvolge Renzi più che la Boschi e le anticipazioni del libro relative alla questione sono state fatte trapelare ad arte. In questo caso De Bortoli è usato come semplice arma, non lo vedo come un paladino crociato.