[O.T.] Walter Veltroni: Sogno un'ItaGlia diversa
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Re:
Domani la sfida del "Berlusconi rosso" con Francesco Boccia
Quel misto di stordimento e rabbia con cui il partitone si avvia ad una sconfitta annunciata
Regionali, ciclone Vendola in Puglia
Opa ostile sul Pd alla ricerca di un leader
di CURZIO MALTESE
Nichi Vendola
BARI - "Guagliò, calmi, che la capa gira!". È diventato lo slogan amaro nei quartier generali del Pd. La "capagira" significa il misto di stordimento, rabbia e impotenza col quale oggi il partitone s'avvia a una sconfitta annunciata contro il guerrigliero Nichi Vendola. "Uno che era finito sei mesi fa e noi siamo stati capaci di trasformare in Che Guevara" dicono i vecchi militanti. Soffiano mazzate di vento gelido sul lungomare di Bari e perfino quelle tirano per Vendola. Domenica la gente non andrà in gita e più gente va a votare le primarie, tanto più sale il vantaggio del governatore sullo sfidante. La domanda della gente pugliese non è se vincerà "Nichi o Boccia", dove già la scelta di nome o cognome segna una distanza. Piuttosto "di quanto vincerà Nichi". Se con il dieci, il venti o il trenta per cento. È raro in effetti assistere a una vigilia tanto univoca. Non solo nei sondaggi, per quel che valgono.
Ma nei discorsi, negli umori, nei segni sparsi per le strade. Almeno a Bari e dintorni, dove si gioca, cifre alla mano, la metà della partita. Basta confrontare la mestizia delle sedi del Pd con l'allegra sarabanda giovanile di Fabrica, il quartier generale di Vendola. Confrontare i muti e radi manifesti di Boccia con gli squillanti e felicemente populisti del Comandante Nichi, "Solo con(tro) tutti". Misurare con lo sguardo i luoghi della contesa. Mentre i dirigenti del partitone viaggiano per salette da convegno, sezioni desertiche e studi televisivi, Vendola attraversa bagni di folla e prenota per il gran finale di oggi Piazza Prefettura, roba da ventimila persone, che soltanto il Berlusconi dei tempi d'oro è riuscito a riempire con un comizio. L'altro giorno è arrivato finalmente a Bari il segretario Pier Luigi Bersani per sostenere la candidatura di Boccia e l'evento non è riuscito a colmare le trecento poltrone di una sala della Fiera.
"Uno spettacolo avvilente e preoccupante" ammette il senatore dalemiano Nicola Latorre. "Non c'era uno della minoranza del partito. Tutti a sostenere l'Opa ostile di Vendola sul Pd". Lo sfascio del partitone in questa guerra insensata è del resto facilissimo da misurare. Nelle due ore trascorse a Fabrica ho assistito al pellegrinaggio di una decina di consiglieri comunali del Pd e all'arrivo di una comitiva di giovani di Molfetta decisa a organizzare una serata "pro Vendola". "Siete di Sinistra e Libertà?" "Macché, siamo del Pd!".
"Per quale motivo, di preciso, avete deciso di suicidarvi?" ha risposto lo scrittore e senatore Pd Gianrico Carofiglio ai messi di Bersani e D'Alema che gli avevano chiesto se "almeno lui" se la sentisse di pronunciarsi per il candidato ufficiale. Dopo che decine di artisti, intellettuali, scienziati e premi Nobel, da Margherita Hack a Dario Fo, avevano aderito agli appelli di Vendola. Dalla parte di Boccia, a sorpresa, è arrivato un solo testimonial e piuttosto bizzarro: Franco Califano. Ma sì, il mitico. Sempre stato "nero". "Ma che te devo di'? Francesco è n' amico. E poi 'sto Vendola che fa la vittima m'ha veramente rotto li...". Così oggi Francesco Boccia, che sembra molto più solo contro tutti, si è consolato sfrecciando fra Foggia e Bisceglie su un'Alfa con al fianco "Er Califfo". "Alla faccia della sinistra da bere, meglio il Califfo" dice lo sfidante. "Prima o poi gli elettori capiranno che quella di Vendola è una truffa, retorica allo stato brado".
Prima di domani però pare difficile. Quanto all'altro califfo, Massimo D'Alema, ha deciso di rinviare la nomina romana al Copasir a martedì e di rimanere sulla barca del suo candidato fino all'ultima ora utile. Soltanto che la barca continua a prendere acqua e il ventennale califfato di D'Alema in Puglia rischia di chiudersi.
Chi l'ha fatto fare a D'Alema, a Bersani e al Pd tutto di ficcarsi nella trappolona pugliese? Alessandro Piva, regista barese che di "capagira" se ne intende, ha la sua teoria: "Vendola è un Berlusconi rosso e li ha fregati con lo stesso metodo che il Cavaliere usa da anni. E' bravo a far la vittima, quello contro il sistema, quello che si è fatto da solo. E' più moderno, è un comunicatore, si rivolge direttamente al popolo ed è capace di emozionare. Con lui gli avvisi di garanzia funzionano alla rovescia. È un combattente e ha dimostrato di avere nove vite come i gatti. È come Berlusconi".
Almeno un po' deve essere vero, se il "Berlusconi rosso" non s'offende al paragone, sembra anzi quasi compiaciuto. Ma sugli errori degli ex compagni del Pci, Nichi Vendola ha anche un'altra spiegazione: "Hanno un rapporto nevrotico con la modernità e non hanno mai davvero chiuso i conti col passato. Ma di tutta la grande narrazione politica comunista, quelli come D'Alema e Bersani hanno conservato un solo tratto, il fascino supremo del comando. L'illusione di poter imporre alla base qualsiasi scelta, per quanto impopolare, in nome del fine superiore del partito. Soltanto che questo fine superiore non esiste più. E alla lunga, senza un'utopia, una trascendenza, la gente prima o poi si stufa di obbedire".
L'impressione è che il "poi" sia arrivato di colpo, oggi, qui, in Puglia. Dove il Pd di Bersani rischia di correre incontro a una crisi dura, non soltanto locale, ma nazionale. Per la tigna dalemiana, per incapacità di fiutare il vento, per il "rapporto nevrotico con la modernità", và a sapere. In ogni caso, a quarantotto ore dal voto delle primarie, perfino nel fronte fedele al candidato ufficiale, si discuteva soltanto di come rimediare alla sconfitta. Come rimettere insieme, da lunedì, i cocci di un'alleanza devastata dal palio delle sinistre. Michele Emiliano, il sindaco di Bari che appoggia Boccia, ma non perde mezza occasione di fare l'elogio di "Nichi", si ritaglia fin da subito il ruolo di grande mediatore per il dopo disastro: "Comunque vada a finire, le primarie del Pd hanno cancellato dalla scena politica il centrodestra e segnalato la ricchezza del centrosinistra agli elettori pugliesi. Boccia e Vendola sono due facce di una bella politica, destinate a collaborare da lunedì se il centrosinistra vuole davvero vincere. Ed è già troppo tardi. Perché se Francesco Boccia fosse stato in questi anni il vice presidente della Puglia e l'assessore al bilancio, come in molti avevamo suggerito a Nichi, oggi la Regione non avrebbe buchi, ma risorse da destinare allo sviluppo". Su una linea pragmatica è Alessandro Laterza, editore e presidente degli industriali pugliesi, che finora si è tenuto lontano dalla rissa: "Aspetto che finisca la disfida per tornare a parlare dei fatti. Per esempio dei tre miliardi di fondi europei che finora non siamo stati in grado di ottenere per la Puglia e che potrebbero cambiare la faccia all'economia della regione.
La sconfitta del Pd è annunciata, ma la catastrofe si può ancora evitare. Soprattutto se la vittoria di Vendola non sarà schiacciante, come dicono i sondaggi e il popolo del blog. Perché altrimenti il vento si porta via tutti i personaggi. Magari al suono di una musica da circo, come nel finale di Otto e Mezzo di Fellini, che ieri mezza Bari bene è corsa ad applaudire al Petruzzelli, nella versione holliwodiana di "Nine". Per distrarsi col festival del cinema dal festival della politica, per sorridere alla fine di un'altra giornata amara.
***
Ennesima dimostrazione della inettitudine e cialtroneria del PD, che si avvia a sostenere una radicale nel Lazio, un democristiano dell' Udc in Calabria e Vendola in Puglia.
Quel misto di stordimento e rabbia con cui il partitone si avvia ad una sconfitta annunciata
Regionali, ciclone Vendola in Puglia
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Nichi Vendola
BARI - "Guagliò, calmi, che la capa gira!". È diventato lo slogan amaro nei quartier generali del Pd. La "capagira" significa il misto di stordimento, rabbia e impotenza col quale oggi il partitone s'avvia a una sconfitta annunciata contro il guerrigliero Nichi Vendola. "Uno che era finito sei mesi fa e noi siamo stati capaci di trasformare in Che Guevara" dicono i vecchi militanti. Soffiano mazzate di vento gelido sul lungomare di Bari e perfino quelle tirano per Vendola. Domenica la gente non andrà in gita e più gente va a votare le primarie, tanto più sale il vantaggio del governatore sullo sfidante. La domanda della gente pugliese non è se vincerà "Nichi o Boccia", dove già la scelta di nome o cognome segna una distanza. Piuttosto "di quanto vincerà Nichi". Se con il dieci, il venti o il trenta per cento. È raro in effetti assistere a una vigilia tanto univoca. Non solo nei sondaggi, per quel che valgono.
Ma nei discorsi, negli umori, nei segni sparsi per le strade. Almeno a Bari e dintorni, dove si gioca, cifre alla mano, la metà della partita. Basta confrontare la mestizia delle sedi del Pd con l'allegra sarabanda giovanile di Fabrica, il quartier generale di Vendola. Confrontare i muti e radi manifesti di Boccia con gli squillanti e felicemente populisti del Comandante Nichi, "Solo con(tro) tutti". Misurare con lo sguardo i luoghi della contesa. Mentre i dirigenti del partitone viaggiano per salette da convegno, sezioni desertiche e studi televisivi, Vendola attraversa bagni di folla e prenota per il gran finale di oggi Piazza Prefettura, roba da ventimila persone, che soltanto il Berlusconi dei tempi d'oro è riuscito a riempire con un comizio. L'altro giorno è arrivato finalmente a Bari il segretario Pier Luigi Bersani per sostenere la candidatura di Boccia e l'evento non è riuscito a colmare le trecento poltrone di una sala della Fiera.
"Uno spettacolo avvilente e preoccupante" ammette il senatore dalemiano Nicola Latorre. "Non c'era uno della minoranza del partito. Tutti a sostenere l'Opa ostile di Vendola sul Pd". Lo sfascio del partitone in questa guerra insensata è del resto facilissimo da misurare. Nelle due ore trascorse a Fabrica ho assistito al pellegrinaggio di una decina di consiglieri comunali del Pd e all'arrivo di una comitiva di giovani di Molfetta decisa a organizzare una serata "pro Vendola". "Siete di Sinistra e Libertà?" "Macché, siamo del Pd!".
"Per quale motivo, di preciso, avete deciso di suicidarvi?" ha risposto lo scrittore e senatore Pd Gianrico Carofiglio ai messi di Bersani e D'Alema che gli avevano chiesto se "almeno lui" se la sentisse di pronunciarsi per il candidato ufficiale. Dopo che decine di artisti, intellettuali, scienziati e premi Nobel, da Margherita Hack a Dario Fo, avevano aderito agli appelli di Vendola. Dalla parte di Boccia, a sorpresa, è arrivato un solo testimonial e piuttosto bizzarro: Franco Califano. Ma sì, il mitico. Sempre stato "nero". "Ma che te devo di'? Francesco è n' amico. E poi 'sto Vendola che fa la vittima m'ha veramente rotto li...". Così oggi Francesco Boccia, che sembra molto più solo contro tutti, si è consolato sfrecciando fra Foggia e Bisceglie su un'Alfa con al fianco "Er Califfo". "Alla faccia della sinistra da bere, meglio il Califfo" dice lo sfidante. "Prima o poi gli elettori capiranno che quella di Vendola è una truffa, retorica allo stato brado".
Prima di domani però pare difficile. Quanto all'altro califfo, Massimo D'Alema, ha deciso di rinviare la nomina romana al Copasir a martedì e di rimanere sulla barca del suo candidato fino all'ultima ora utile. Soltanto che la barca continua a prendere acqua e il ventennale califfato di D'Alema in Puglia rischia di chiudersi.
Chi l'ha fatto fare a D'Alema, a Bersani e al Pd tutto di ficcarsi nella trappolona pugliese? Alessandro Piva, regista barese che di "capagira" se ne intende, ha la sua teoria: "Vendola è un Berlusconi rosso e li ha fregati con lo stesso metodo che il Cavaliere usa da anni. E' bravo a far la vittima, quello contro il sistema, quello che si è fatto da solo. E' più moderno, è un comunicatore, si rivolge direttamente al popolo ed è capace di emozionare. Con lui gli avvisi di garanzia funzionano alla rovescia. È un combattente e ha dimostrato di avere nove vite come i gatti. È come Berlusconi".
Almeno un po' deve essere vero, se il "Berlusconi rosso" non s'offende al paragone, sembra anzi quasi compiaciuto. Ma sugli errori degli ex compagni del Pci, Nichi Vendola ha anche un'altra spiegazione: "Hanno un rapporto nevrotico con la modernità e non hanno mai davvero chiuso i conti col passato. Ma di tutta la grande narrazione politica comunista, quelli come D'Alema e Bersani hanno conservato un solo tratto, il fascino supremo del comando. L'illusione di poter imporre alla base qualsiasi scelta, per quanto impopolare, in nome del fine superiore del partito. Soltanto che questo fine superiore non esiste più. E alla lunga, senza un'utopia, una trascendenza, la gente prima o poi si stufa di obbedire".
L'impressione è che il "poi" sia arrivato di colpo, oggi, qui, in Puglia. Dove il Pd di Bersani rischia di correre incontro a una crisi dura, non soltanto locale, ma nazionale. Per la tigna dalemiana, per incapacità di fiutare il vento, per il "rapporto nevrotico con la modernità", và a sapere. In ogni caso, a quarantotto ore dal voto delle primarie, perfino nel fronte fedele al candidato ufficiale, si discuteva soltanto di come rimediare alla sconfitta. Come rimettere insieme, da lunedì, i cocci di un'alleanza devastata dal palio delle sinistre. Michele Emiliano, il sindaco di Bari che appoggia Boccia, ma non perde mezza occasione di fare l'elogio di "Nichi", si ritaglia fin da subito il ruolo di grande mediatore per il dopo disastro: "Comunque vada a finire, le primarie del Pd hanno cancellato dalla scena politica il centrodestra e segnalato la ricchezza del centrosinistra agli elettori pugliesi. Boccia e Vendola sono due facce di una bella politica, destinate a collaborare da lunedì se il centrosinistra vuole davvero vincere. Ed è già troppo tardi. Perché se Francesco Boccia fosse stato in questi anni il vice presidente della Puglia e l'assessore al bilancio, come in molti avevamo suggerito a Nichi, oggi la Regione non avrebbe buchi, ma risorse da destinare allo sviluppo". Su una linea pragmatica è Alessandro Laterza, editore e presidente degli industriali pugliesi, che finora si è tenuto lontano dalla rissa: "Aspetto che finisca la disfida per tornare a parlare dei fatti. Per esempio dei tre miliardi di fondi europei che finora non siamo stati in grado di ottenere per la Puglia e che potrebbero cambiare la faccia all'economia della regione.
La sconfitta del Pd è annunciata, ma la catastrofe si può ancora evitare. Soprattutto se la vittoria di Vendola non sarà schiacciante, come dicono i sondaggi e il popolo del blog. Perché altrimenti il vento si porta via tutti i personaggi. Magari al suono di una musica da circo, come nel finale di Otto e Mezzo di Fellini, che ieri mezza Bari bene è corsa ad applaudire al Petruzzelli, nella versione holliwodiana di "Nine". Per distrarsi col festival del cinema dal festival della politica, per sorridere alla fine di un'altra giornata amara.
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Ennesima dimostrazione della inettitudine e cialtroneria del PD, che si avvia a sostenere una radicale nel Lazio, un democristiano dell' Udc in Calabria e Vendola in Puglia.
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Re: [O.T.] Walter Veltroni: Sogno un'ItaGlia diversa
caro DiscoB,
ha ragione Grillo, tanto per cambiare...
L'aquedotto pugliese fà gola a Caltagirone, traduci Piermerda Casini.
Baffino fà il lavoro sporco e come sempre lo fà male... ne avesse azzeccata una da 25 anni a questa parte...
dunque, rischia di non candidare il suo pupillo e di far prender la Puglia sicuramente al candidato PDL....
Allego un'altro commento che ci stà sempre bene, vista la situazione
22 gennaio 2010, Marco Travaglio
Il Massimo del minimo
Signornò da l'Espresso in edicola
Due anni fa, in pieno scandalo Unipol, il Signornò domandò cosa dovesse ancora fare Massimo D’Alema contro il centrosinistra per essere accompagnato alla porta. D’Alema ha risposto con i fatti. Nel giro di un mese ha riabilitato l’inciucio con Berlusconi, ha riabilitato per l’ennesima volta quel Craxi a cui 10 anni fa offrì addirittura i funerali di Stato e soprattutto ha devastato alla velocità della luce il centrosinistra nella sua Puglia, una delle poche regioni in cui il Pd conservava una vocazione maggioritaria.
Ha sacrificato il governatore Nichi Vendola sull’altare dell’Udc, ha lanciato al suo posto il sindaco appena rieletto di Bari Michele Emiliano senza passare per le primarie, poi l’ha cambiato in corsa con Francesco Boccia irridendo alle primarie, poi le ha riesumate (“le ho sempre volute”) ma a patto che le vinca Boccia, poi si è meravigliato del fatto che Vendola non si ritiri tutto giulivo dalla corsa. Infine, con l’aria di chi passa di lì per caso e vola alto su una distesa di cadaveri e macerie, ha commentato schifato: “Non ci capisco più niente”.
Il tutto in una regione dove non muove foglia che lui non voglia. La Volpe del Tavoliere, come lo chiama “il manifesto”, aveva già tentato di imporre Boccia quattro anni fa: purtroppo però le primarie le vinse Vendola. D’Alema, furibondo con gli elettori che non lo capivano, commentò: “La mia pazienza ha un limite” e scaricò il suo sarcasmo su Nichi: “Vincere le primarie è facile, battere Fitto è un’altra cosa”. Naturalmente Vendola battè Fitto. Allora Max gli diede una mano delle sue, regalandogli due assessori coi fiocchi: il vicepresidente Sandro Frisullo e il responsabile della Sanità, l’ex socialista Alberto Tedesco. Sarà un caso, ma il primo s’è scoperto cliente del pappone Giampi Tarantini, ras delle protesi sanitarie e fornitore privilegiato delle Asl pugliesi, esattamente come la famiglia di Tedesco, assessore in pieno conflitto d’interessi. Sia Frisullo sia Tedesco sono stati indagati dalla Procura e dimissionati da Vendola, che ha azzerato l’intera giunta. Tedesco è passato al Senato col Pd, cioè al sicuro, grazie al dalemiano Paolo De Castro, spedito a Strasburgo per liberargli il seggio.
Ora, dopo l’ennesimo passaggio dell’Attila di Gallipoli, si contano i morti e i feriti: Emiliano, uno dei sindaci più popolari d’Italia, deve far dimenticare l’autocandidatura e la richiesta di una legge ad personam per correre alla Regione senza lasciare il Comune; Boccia, dopo aver detto “primarie mai”, deve tentare di vincerle contro Vendola, il quale è riuscito a far dimenticare gli errori politici degli ultimi mesi (come la lettera aperta contro il pm Desirèe Di Geronimo che indaga sulla sua ex-giunta), ma ormai ha col Pd rapporti talmente conflittuali da rendere impossibile qualunque ricucitura. Sabato scorso, Max pareva avere finalmente capito: “In certi momenti – ha detto - un leader deve fare un passo indietro”. Ma l’illusione è durata poco: parlava di Vendola.
ha ragione Grillo, tanto per cambiare...
L'aquedotto pugliese fà gola a Caltagirone, traduci Piermerda Casini.
Baffino fà il lavoro sporco e come sempre lo fà male... ne avesse azzeccata una da 25 anni a questa parte...
dunque, rischia di non candidare il suo pupillo e di far prender la Puglia sicuramente al candidato PDL....
Allego un'altro commento che ci stà sempre bene, vista la situazione
22 gennaio 2010, Marco Travaglio
Il Massimo del minimo
Signornò da l'Espresso in edicola
Due anni fa, in pieno scandalo Unipol, il Signornò domandò cosa dovesse ancora fare Massimo D’Alema contro il centrosinistra per essere accompagnato alla porta. D’Alema ha risposto con i fatti. Nel giro di un mese ha riabilitato l’inciucio con Berlusconi, ha riabilitato per l’ennesima volta quel Craxi a cui 10 anni fa offrì addirittura i funerali di Stato e soprattutto ha devastato alla velocità della luce il centrosinistra nella sua Puglia, una delle poche regioni in cui il Pd conservava una vocazione maggioritaria.
Ha sacrificato il governatore Nichi Vendola sull’altare dell’Udc, ha lanciato al suo posto il sindaco appena rieletto di Bari Michele Emiliano senza passare per le primarie, poi l’ha cambiato in corsa con Francesco Boccia irridendo alle primarie, poi le ha riesumate (“le ho sempre volute”) ma a patto che le vinca Boccia, poi si è meravigliato del fatto che Vendola non si ritiri tutto giulivo dalla corsa. Infine, con l’aria di chi passa di lì per caso e vola alto su una distesa di cadaveri e macerie, ha commentato schifato: “Non ci capisco più niente”.
Il tutto in una regione dove non muove foglia che lui non voglia. La Volpe del Tavoliere, come lo chiama “il manifesto”, aveva già tentato di imporre Boccia quattro anni fa: purtroppo però le primarie le vinse Vendola. D’Alema, furibondo con gli elettori che non lo capivano, commentò: “La mia pazienza ha un limite” e scaricò il suo sarcasmo su Nichi: “Vincere le primarie è facile, battere Fitto è un’altra cosa”. Naturalmente Vendola battè Fitto. Allora Max gli diede una mano delle sue, regalandogli due assessori coi fiocchi: il vicepresidente Sandro Frisullo e il responsabile della Sanità, l’ex socialista Alberto Tedesco. Sarà un caso, ma il primo s’è scoperto cliente del pappone Giampi Tarantini, ras delle protesi sanitarie e fornitore privilegiato delle Asl pugliesi, esattamente come la famiglia di Tedesco, assessore in pieno conflitto d’interessi. Sia Frisullo sia Tedesco sono stati indagati dalla Procura e dimissionati da Vendola, che ha azzerato l’intera giunta. Tedesco è passato al Senato col Pd, cioè al sicuro, grazie al dalemiano Paolo De Castro, spedito a Strasburgo per liberargli il seggio.
Ora, dopo l’ennesimo passaggio dell’Attila di Gallipoli, si contano i morti e i feriti: Emiliano, uno dei sindaci più popolari d’Italia, deve far dimenticare l’autocandidatura e la richiesta di una legge ad personam per correre alla Regione senza lasciare il Comune; Boccia, dopo aver detto “primarie mai”, deve tentare di vincerle contro Vendola, il quale è riuscito a far dimenticare gli errori politici degli ultimi mesi (come la lettera aperta contro il pm Desirèe Di Geronimo che indaga sulla sua ex-giunta), ma ormai ha col Pd rapporti talmente conflittuali da rendere impossibile qualunque ricucitura. Sabato scorso, Max pareva avere finalmente capito: “In certi momenti – ha detto - un leader deve fare un passo indietro”. Ma l’illusione è durata poco: parlava di Vendola.
Tutto quello che faceva paura del comunismo - che avremmo perso le nostre case, i nostri risparmi, che ci avrebbero costretto a lavorare tutto il tempo per un salario scarso, e che non avremmo avuto alcuna voce contro il sistema - è diventato realtà grazie al capitalismo.
Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).
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Re: [O.T.] Walter Veltroni: Sogno un'ItaGlia diversa
sempre pensato che d'alema sia così intelligente da essere stupido....
Re: [O.T.] Walter Veltroni: Sogno un'ItaGlia diversa
sottoscrivoil tranquillo ha scritto:sempre pensato che d'alema sia così intelligente da essere stupido....
la frase più bella e vera degli ultimi 10 anni
" Il mio prepuzio fa puzzo, sia prima che dopo lo spruzzo" - Me stesso
Re: [O.T.] Walter Veltroni: Sogno un'ItaGlia diversa
Spero di non farvi andar la cena di traverso se parlo di Veltroni.
Ma non ne posso più di questo PD abbonato alla sconfitta,di questo PD dei D'Alema,dei Veltroni, dei Marini e via via fino ad arrivare a Bersani.
NON NE POSSO PIU'.
Vecchi Vecchi Vecchi. Basta Basta Basta.
Ne ho i coglioni pienii questi dinosauri. Vanno rottamati e senza incentivi. Fuori dai coglioni ,CAZZO!
Questo PD che ha ,come obbiettivo principale, attaccare Berlusconi. Lo stesso obbiettivo di quel cazzone di Di Pietro. E il resto? E le VERE proposte? E la vera lotta al fianco di chi sta male, cazzo, di chi non ha un lavoro o di chi è perennemente sottoscopa?
VAF FAN CU LO !!!
scusate lo sfogo ma forse ho mangiato male (e troppo)
Burp
Ma non ne posso più di questo PD abbonato alla sconfitta,di questo PD dei D'Alema,dei Veltroni, dei Marini e via via fino ad arrivare a Bersani.
NON NE POSSO PIU'.
Vecchi Vecchi Vecchi. Basta Basta Basta.
Ne ho i coglioni pienii questi dinosauri. Vanno rottamati e senza incentivi. Fuori dai coglioni ,CAZZO!
Questo PD che ha ,come obbiettivo principale, attaccare Berlusconi. Lo stesso obbiettivo di quel cazzone di Di Pietro. E il resto? E le VERE proposte? E la vera lotta al fianco di chi sta male, cazzo, di chi non ha un lavoro o di chi è perennemente sottoscopa?
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Re: [O.T.] Walter Veltroni: Sogno un'ItaGlia diversa
ammappete...sembri Renzi.....
p.s. ma sta cosa che nello statuto del Pd esiste un punto che obbliga a non ricandidarsi dopo 3 mandati parlamentari è vera?
p.s. ma sta cosa che nello statuto del Pd esiste un punto che obbliga a non ricandidarsi dopo 3 mandati parlamentari è vera?
Re: [O.T.] Walter Veltroni: Sogno un'ItaGlia diversa
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Re: [O.T.] Walter Veltroni: Sogno un'ItaGlia diversa
allora renzi ha ragione....
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Re: [O.T.] Walter Veltroni: Sogno un'ItaGlia diversa
No, non hai assolutamente mangiato male.Ortheus ha scritto:Spero di non farvi andar la cena di traverso se parlo di Veltroni.
Ma non ne posso più di questo PD abbonato alla sconfitta,di questo PD dei D'Alema,dei Veltroni, dei Marini e via via fino ad arrivare a Bersani.
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Concordo con tutto quello che dici. Ci vuole una sinistra nuova. Senza dinosauri e, soprattutto, più furba. Altrimenti la gente comune, spaventata dalla crisi, dalla criminalità e dall'immigrazione, voterà sempre e solo destra, anche estrema. Come biasimarli con questa sinistra pepia e talmente perbenista da essere idiota.
Io sto con te, Ort...
"Una società di persone che non sognano non potrebbe esistere. Sarebbero morti in due settimane."
William S. Burroughs
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Re: [O.T.] Walter Veltroni: Sogno un'ItaGlia diversa
Concordo. Soprattutto nella parte finale dell'intervento.Ortheus ha scritto:NON NE POSSO PIU'.
Vecchi Vecchi Vecchi. Basta Basta Basta.
Ne ho i coglioni pienii questi dinosauri. Vanno rottamati e senza incentivi. Fuori dai coglioni ,CAZZO!
Questo PD che ha ,come obbiettivo principale, attaccare Berlusconi. Lo stesso obbiettivo di quel cazzone di Di Pietro. E il resto? E le VERE proposte? E la vera lotta al fianco di chi sta male, cazzo, di chi non ha un lavoro o di chi è perennemente sottoscopa?
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Rottamare. Anche Renzi l'ha dichiarato a Repubblica. Il guaio è però che i nuovi, non sanno far politica, non hanno mai fatto le lotte, non sanno nemmeno cos'è il proletariato, tanto per dirne una. Così a caso.
Deborah Serracchiani: questo sarebbe "il nuovo che avanza" e di cui sentite tanto il bisogno?
I vecchi, non sono tutti da rottamare: Veltroni sicuramente si perché ha illuso tutti che una "suggestione" avrebbe potuto contendersi il governo con Berlusconi e ha perso, ha mandato il PD allo sbando e i consensi dell'Ulivo al macero. Ma altri no, non sono ancora da rottamare, anzi, potrebbero insegnare alle giovani generazioni a fare politica, se solo trovassero la buona volontà di farlo e la fiducia che un altro mondo è possibile...

La via in su è la via in giù. (Eraclito)
Re: [O.T.] Walter Veltroni: Sogno un'ItaGlia diversa
Mi sa che siamo ancora in pochi,Ass.
Tutti allineati e coperti,tutti miopi, tutti che vivono alla giornata. E parlo dei vertici e anche di quella base che pensa che "basta che ci siano le primarie".
la mia cattiva digestione continua...
Ah, precisiamo. Non GIOVANI in senso stretto ma volti GIOVANI, gente NUOVA anche di 50,60 anni ma animata da passione politica, da furore !
Burp
Tutti allineati e coperti,tutti miopi, tutti che vivono alla giornata. E parlo dei vertici e anche di quella base che pensa che "basta che ci siano le primarie".
la mia cattiva digestione continua...
Ah, precisiamo. Non GIOVANI in senso stretto ma volti GIOVANI, gente NUOVA anche di 50,60 anni ma animata da passione politica, da furore !
Burp
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Re: [O.T.] Walter Veltroni: Sogno un'ItaGlia diversa
Sì, VOLTI giovani, non CERTI giovani. Chissà dove andremo a finire...
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William S. Burroughs
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Re: [O.T.] Walter Veltroni: Sogno un'ItaGlia diversa
Precisazione necessaria e doverosa. A questo punto, la tua esortazione è completamente condivisibile.Ortheus ha scritto:Ah, precisiamo. Non GIOVANI in senso stretto ma volti GIOVANI, gente NUOVA anche di 50,60 anni ma animata da passione politica, da furore !
Burp

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Re: [O.T.] Walter Veltroni: Sogno un'ItaGlia diversa
Faccio notare il tempismo con cui Veltroni se ne uscito col suo domumento del cazzo.
Quasi quasi penso per davvero che Veltroni sia tenuto dalle palle da Berlusconi.
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Re: [O.T.] Walter Veltroni: Sogno un'ItaGlia diversa
è qui che ti sbagli!Ortheus
Spero di non farvi andar la cena di traverso se parlo di Veltroni.
Ma non ne posso più di questo PD abbonato alla sconfitta,di questo PD dei D'Alema,dei Veltroni, dei Marini e via via fino ad arrivare a Bersani.
NON NE POSSO PIU'.
Vecchi Vecchi Vecchi. Basta Basta Basta.
Ne ho i coglioni pienii questi dinosauri. Vanno rottamati e senza incentivi. Fuori dai coglioni ,CAZZO!
Questo PD che ha ,come obbiettivo principale, attaccare Berlusconi. Lo stesso obbiettivo di quel cazzone di Di Pietro. E il resto? E le VERE proposte? E la vera lotta al fianco di chi sta male, cazzo, di chi non ha un lavoro o di chi è perennemente sottoscopa?
VAF FAN CU LO !!!
Se il PD o i DS avessero veramente attaccato quello che è il male principale di questo paese di merda, ammerdato ancora di più dal mafionano, a quest'ora avremmo un paese migliore.
A me sembra, viste le oggettive difficoltà che stà (con o senza accento?) provando Berluskaz , da parte dei finiani, PAZZESCO, ripeto da parte di quelli che erano i suoi alleati e che formalmente lo sono ancora,
WC Ueltroni, stà litigando per l'ennesima volta con il suo nemico baffino.
Sti idioti, o venduti, o forse tutte e due, o forse son talmente minkioni che pagherebbero per vendersi,,,
non sono nemmeno capaci di mantenere il potere!
e meno male che mangiano pane e politica da 40 anni!
ribadisco, che ciò che è tragicomico, sia come la reale opposizione al mafionano, la faccia il suo principale alleato, quello con cui ha messo su il partito del predellino, mentre quelli che per te, lo osteggiano, andavano da Merdaset a farsi reclamizzare i libri pubblicati da Mondadori..
Tutto quello che faceva paura del comunismo - che avremmo perso le nostre case, i nostri risparmi, che ci avrebbero costretto a lavorare tutto il tempo per un salario scarso, e che non avremmo avuto alcuna voce contro il sistema - è diventato realtà grazie al capitalismo.
Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).
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