[O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

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dostum
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#7606 Messaggio da dostum »

Immagine

econdo il consigliere del ministero della Salute, Walter Ricciardi, i tamponi antigenici rapidi sono l’anello debole del circuito di immunità creato con il Green Pass. «Il certificato verde si ha anche con tampone antigenico ma questo presenta un 30% di falso negativo e dà falso senso di sicurezza - ha spiegato - specie con la variante Delta, se si entra con un test, falso negativo, in luogo dove ci sono persone suscettibili, l'infezione si verifica». Il test rapido, a causa dell’alta percentuale di incertezza, rischierebbe quindi di minare la protezione offerta dalla certificazione verde.

a, ritirati 2 milioni di test anti-Covid a domicilio. La Fda: “Un difetto di fabbricazione dava falsi positivi”
I kit, prodotti dall'azienda australiana Ellume, non era affidabili. Era stata la stessa società il mese scorso a rendere noto un problema nella produzione del tampone nasale


La Food and Drug Administration (Fda) americana, l’ente governativo che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici ha annunciato il ritiro dal mercato di oltre 2,2 milioni di test fai da te per il Covid dell'azienda Ellume a causa di potenziali «serie conseguenze avverse per la salute o la morte».

Era stata la stessa società il mese scorso a rendere noto un problema nella produzione del tampone nasale che potrebbe portare a dare falsi positivi. Inizialmente erano stati richiamati 427 mila test, divenuti ben più di 2 milioni questa settimana. Di questi, 660 mila sono già stati usati dando 118 mila risultati positivi. La Fda ha fatto sapere di aver ricevuto 35 rapporti di falsi positivi ma ha anche sottolineato che gli esiti negativi sono ancora affidabili.


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dostum
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#7607 Messaggio da dostum »

La vera genesi del "Green Pass" del Draghistan
di Gandolfo Dominici*
Il Draghistan - fu Repubblica Democratica Italiana fondata sul lavoro (R.I.P.) - è l’unico Paese al mondo ad avere denominato il lasciapassare Covid “green pass” e ad averlo applicato a tutti i lavoratori. Vedremo a breve come, già nella denominazione, quest'azione di Governo tradisca - con tutta evidenza - l'intento di addolcire la polpetta avvelenata ribattezzandola attraverso una classica operazione di green-washing.



Cosa è il green pass in Draghistan?

Il Covid Certificate nasce con lo scopo dichiarato di facilitare gli spostamenti dei cittadini dell’Unione Europea tra i vari stati. In Draghistan, però, esso è utilizzato a scopo dichiaratamente discriminatorio al fine di ottenere l’obbedienza dei sudditi ai precetti politico-sanitari del governo.

Poco importa che ciò sia in palese violazione del considerando 36 del Regolamento UE 953/2021, la cui traduzione in italiano dell’ultima frase (e solamente in italiano!) era stata inizialmente “omessa” (per una svista! Sic!).

Infatti, per tale accidentale (per il governo) coincidenza, in quella traduzione veniva omessa proprio quella frase con cui la Norma Europea (quindi di rango superiore alla Norma italiana) vieta l'utilizzo del Covid Pass per discriminare chi non vuole vaccinarsi.

Il considerando 36 del Regolamento UE 953, nella sua versione italiana definitiva pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea L 211 del 15 giugno 2021, enuncia che: “È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l'opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate. Pertanto …».

In totale spregio di tutto ciò (anche senza voler pensar male in merito al movente della "accidentale svista” nella traduzione) il Draghistan utilizza tale lasciapassare (impropriamente e sordidamente definito) “green” a scopo ricattatorio. Peraltro, la caratterizzazione ricattatoria del Green Pass è stata candidamente - più che ammessa - dichiarata sia da ministri del Governo, che dallo stesso Amato e Indiscusso Leader Maximo SuperMario Draghi.

Inoltre, il Draghistan non prevede la gratuità dei test per chi non vuole iniettarsi il vaccino, e ha bocciato i molto meno invasivi test salivari (anche se considerati più efficaci dalla recente letteratura scientifica). Come ci spiega il Renato Brunetta, dall’alto della sua posizione di ministro per la (sempre solerte) Pubblica Amministrazione, il green pass” è un “geniale strumento che rappresenta un costo fisico, economico e organizzativo per chi rifiuta di vaccinarsi”[1]; in altre parole una vera e propria tortura inflitta ai sudditi disobbedienti.



Il Great Reset come prodromo del green-pass

Il Great Reset è argomento di discussione negli ambienti delle elite globale non da ora, ma già da diversi anni.

Troviamo numerosi e interessanti riferimenti incrociati tra l’iniziativa del Great Reset, la Piattaforma di Azione Covid-19 del WEF (World Economic Forum) ed altri format, in cui sempre il WEF mobilita diversi stakeholder delle elite globali come Bill Gates, il cui TED talk del 2015 promuoveva raccomandazioni di vaccinazioni continue e ravvicinate mediante l’accoppiamento di istituzioni sanitarie e militari che ricordano la gestione militarizzata della campagna vaccinale dell’attuale Draghistan.

Non si tratta dunque di bizzarre “teorie della cospirazione” di blogger in cerca di like sui social, come alcuni vorrebbero sostenere in maniera strumentale, bensì di documenti ufficiali redatti da personaggi con reale potere politico a livello globale. Questi “potenti” costituiscono la punta dell’iceberg di quella elite globale descritta, già decenni orsono, da Zygmunt Bauman e da altri sociologi come una vera e propria SuperClass[2]. Si tratta di una super elite, globale ed apolide, non soggetta ai meccanismi nazionali di controllo democratico, ed in grado di influenzare - anche in modo sostanziale - con finanza, lobby e potere mediatico le politiche delle singole nazioni.

In tale scenario il ruolo degli Stati Nazionali si riduce, dunque, a semplice esecutore dell’ordine deciso da queste “aristocrazie” planetarie. Vien da sé che SuperMario Draghi provenga da questa medesima SuperClass, e da essa sia stato nominato (giammai eletto) quale indiscusso leader del Draghistan (come in passato era successo solo nel caso dell'altro SuperMario, quella volta Monti).

La più nota pubblicazione di tali progetti elitari è quella di Klaus Schwab e Thierry Malleret dal titolo “COVID-19: The Great Reset” pubblicato lo scorso luglio 2020. In questo libro si trova una sintesi di progetti già discussi o in discussione in vari summit e che vedono la pandemia (anche infodemica) del Covid-19 come una grande opportunità per un grande reset dei sistemi democratici.

Il termine Great Reset è stato introdotto per la prima volta nel 2010, cioè nel periodo post crisi del 2007-2008, da Richard Florida nel suo libro “The Great Reset: How the Post-Crash Economy Will Change the Way We Live and Work”. Tale termine è stato poi riesumato in diversi summit e pubblicazioni come ad esempio: The Great Reset: Policing in 2030 – RAND corporation – 30 aprile 2020[3] e The Great Reset: A Framework for Investing After COVID-19 – Goldman Sachs Research- 28 Maggio 2020[4].

Nell’Event 2001 “A Global Pandemic excersise”[5] co-organizzato il 18 Ottobre 2019 dalla Johns Hopkins University, dalla Bill & Melinda Gates Foundation, e dal World Economic Forum si ponevano le basi teoriche del controllo governativo dei media, i cui effetti sono stati esaminati nel precedente scritto “La Genesi del Draghistan[6]” . Lo scopo di questa “esercitazione” era di identificare i punti critici per prepararsi ad una pandemia globale. Una delle principali raccomandazioni sviluppate in quel contesto era che i governi avrebbero dovuto creare partnership con i mass media e con le società proprietarie delle piattaforme social per acquisire la capacità di controllare l’informazione e dare la priorità a messaggi autoritari e perentori decisi dai governi (e da chi li controlla), censurando nel contempo altre fonti di informazione (cosa che ha trovato, poi, concreta applicazione nella povera Italia).

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pan
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#7608 Messaggio da pan »

SoTTO di nove ha scritto:
12/11/2021, 10:41
pan ha scritto:
12/11/2021, 5:39
Faccio i complimenti a soTTO di nove per la lucidità delle sue analisi.

(Ha l'età per fare il Presidente della Repubblica?)
Stamattina su LA7 c'era uno che non credo fosse un no vax che spiegava le contraddizioni del green pass.
Gli ha risposto Gennaro Migliore. Mi sono cadute le braccia.
Ha preso i meriti dei vaccini e li ha trasformati nei meriti del governo e del green pass. Oltre a dire che gli altri adesso ci copiano. (quando Austria e Germania vogliono fare qualcosa di diverso)
e a concluso dicendo che se la situazione peggiora sarà colpa dei non vaccinati. e che non vuole richiudere per colpa loro.
Hanno già vinto, se i contagi si mantengono a livelli sostenibili sarà merito loro per aver messo il green pass (non del fatto che quasi il 90% di noi si è vaccinato) se va male sarà perchè i non vaccinati (che in proporzione sono pure pochi) stanno contagiando tutti.

Per fare meglio possono mettere l'obbligo vaccinale sugli over 50, possono aumentare i trasporti, possono usare il green pass che certifica la vaccinazione, possono fare tracciamento, possono aumentare i controlli.
e dovevano partire prima con le terze dosi dato che sono mesi che si parla di questo calo di copertura.
Ma non lo faranno. Tanto se va male hanno già il capro espiatorio.

Con questa narrazione possono pure continuare a bullarsi che da noi i contagi sono bassi quando un po' di prudenza dovrebbe portarli a tenere i piedi per terra visto che dicembre e gennaio sono li che soffiano.
Ma appunto se i dati peggiorano non sarà colpa della loro passività.
Gennaro Migliore era bravo nel conteggiare le tessere di partito, come dimostrò nel congresso di Rifondazione Comunista a Chianciano del 2008, allorché, portando un pacco di neotesserati calabresi dell'ultima ora, contribuì in maniera determinante allo sfascio della formazione. Da lì una irresistibile marcia a destra.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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dostum
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#7609 Messaggio da dostum »

L’arroganza del Re nudo
di Anna Pulizzi
Come era facile immaginare, la terza dose non è più una lontana ipotesi ma va acquistando la fisionomia di un obbligo al pari delle due precedenti. E’ un film già visto di cui è impossibile non conoscere il finale e d’altra parte la Commissione europea non ha certo acquistato due miliardi di flaconi aggiuntivi solo per esporli alla polvere nella sua affollata vetrina dell’inganno. Chi ha sperato qualche mese addietro che la narrazione pseudo-sanitaria sarebbe entrata in avvitamento incontrollato a causa delle sue incongruenze, non ha fatto i conti con il fatto che ormai nessuna logica argomentazione può avere un peso paragonabile alla sorda legge del profitto.

Ragionare quindi su come sia possibile da un lato continuare a spacciare per efficace la doppia razione iniziale e dall’altro evidenziarne l’insufficienza obbligando alla terza, è possibile solo fingendo di ignorare che ormai ci muoviamo in scenari kafkiani, increduli di fronte all’impotenza della ragione. Ed è spesso abbastanza frustrante argomentare sulla funzione puramente ricattatoria del lasciapassare o sui ‘vaccinati’ che popolano le corsie d’ospedale, o sulla moltiplicazione di decessi improvvisi specie tra i giovani, così come lo è il presentare dati, studi e opinioni di esperti nostrani e stranieri che non cantano nel coro del terrorismo sanitario.

Due anni di follia hanno prodotto una frattura profonda tra chi è disposto a giustificare qualsiasi abuso e chi invece si riserva ancora la facoltà di distinguere il grano dal loglio. Si è scritto molto sulla propensione della maggioranza ad aderire alla narrazione ufficiale ma non si dirà mai abbastanza sul fatto che la maggioranza si affida sempre al verbo che cala dall’alto in quanto scelta più rassicurante, ciò che costituisce d’altra parte la pietra angolare di ogni dispotismo e naturalmente di ogni culto.

Ormai possiamo individuare abbastanza bene ogni successiva intenzione del potere attraverso il cifrario usato per i suoi messaggi. Si inizia con un’uscita apparentemente iperbolica di un sottosegretario o di qualche laureato in medicina televisiva, a cui presto seguono gli editoriali dei pupazzi della carta stampata e le opinioni a senso unico nei dibattiti tv, finché quel che sembrava un’ipotesi surreale diventa il cardine del successivo decreto legge. E’ una via di mezzo tra l’arroganza del potere ed il principio della rana bollita, in un trionfo di hub e booster e droplet e cluster perché la lingua del padrone dà sempre un tocco di credibilità agli occhi degli xenofili anche se asintomatici. E poi se non basta ci sono sempre le manganellate, queste invece nostrane assai, così come lo è l’interpretazione fraudolenta della Costituzione a esclusivo vantaggio del ceto possidente, mentre il miserabile di turno dà prova di solerte piazzista di medicamenti fallaci nell’eco del successo come cicisbeo della cupola finanziaria.

Se poi chiederanno il confinamento in casa per i non vaccinati, da estendere in prospettiva a chi salterà ogni successiva dose annuale, tutto possiamo fare tranne stupirci. Il regime ha bisogno di una minoranza interna da colpevolizzare e su cui indirizzare il rancore per poter meglio servire i suoi burattinai. Così in parallelo alla diatriba pandemica si avrà non soltanto un nuovo giro sulla giostra dell’impoverimento collettivo ma anche lo smantellamento definitivo della previdenza sociale, della scuola pubblica, del servizio sanitario, di tutto ciò che insomma per qualche decennio ha reso il nostro paese un posto in cui valeva la pena vivere, breve interludio tra due epoche oscure. Non è indispensabile la narrazione pandemica per far fluire montagne di quattrini dai bilanci statali al grande capitale finanziario, fenomeno già in atto da diversi lustri, ma il clima d’emergenza facilita il processo, giustifica agli occhi della collettività sia il surplus di sacrifici sia i provvedimenti oppressivi, creando inoltre un capro espiatorio per ogni successivo disastro provocato ad arte.

Non siamo soli in questo scivolamento verso la barbarie. E’ un fenomeno che interessa l’intero impero d’Occidente, strangolato dalle sue oligarchie insaziabili esattamente come quello di quindici secoli fa, perché la storia non si ripete ma i vizi umani sì ed ecco perché ogni parallelo col passato diventa lecito, pure quello di chi sfila vestendo la propria indignazione con la divisa a righe dei deportati e la stella gialla. E come accaduto anche in altri tempi la resistenza è tutta da costruire, perché siamo orfani di grandi soggetti politici e sindacali che se non si fossero suicidati per trenta denari avremmo potuto opporci ai furti passati e presenti in fatto di tutele, sicurezza, fiducia nel domani, civiltà. Anzi, è stata proprio la vista delle loro carcasse a regalare al potere economico la tracotanza con cui va eleggendo l’iniquità a fondamento di futuri assetti sociali, lasciando agli Stati le sole funzioni che le sono riconosciute all’apogeo del delirio neoliberista, ovvero il pompaggio costante di ricchezza dai ceti bisognosi a quelli benestanti e la repressione armata del dissenso.

Non può esservi spazio per il pessimismo in questa deriva. La resistenza può nascere come atto individuale ma si consolida attraverso la diffusione di consapevolezza e l’organizzazione, i cui semi sono già stati inconsapevolmente gettati da un sistema che ormai prolunga la propria agonia rubando perfino nelle tasche dei ceti da cui storicamente trae sostegno. Lo fa avvalendosi di espedienti emergenziali, oggi sanitari e magari di qui a breve dal tenore ecologista, ma non può fare a meno di inasprire il malessere e provocarne effetti che nemmeno presso una maggioranza intimidita o succube è possibile dominare a lungo con la menzogna.


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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#7610 Messaggio da GeishaBalls »

SoTTO di nove ha scritto:
13/11/2021, 0:53
….
Ti riposto una delle tabelle. Ti dico come leggerla perchè da come contesti le mie conclusioni forse la leggi male.
Immagine
Dato che la categoria più a rischio (over 80) è vaccinata per quasi il 95% se il vaccino non avesse nessuna utilità i decessi dei vaccinati over 80 dovrebbe essere del 95% del totale. Invece si riduce fino al 54%
Dato che la fascia di età 60/79 è vaccinata per quasi il 90% dovrebbe avere il 90% dei decessi se il vaccino non avesse nessuna utilità, invece è solo del 32%
Dato che la fascia 40/59 è vaccinata per l'80% se il vaccino non avesse nessuna utilità dovrebbe avere l'80% dei decessi invece sono solo al 10%.
Al contrario il gruppo dei non vaccinati queste percentuali le ribalta.

Come vedi tra i più anziani funziona abbastanza mentre funziona sempre meglio più si abbassa l'età.
Ma per carità per leggere quella tabella non devi prendere il dato 42% vs 54% per dire che muoiono più i vaccinati tra gli over 80.
Sticazzi, i primi sono solo 250.000, i vaccinati sono 4 milioni e mezzo.
Ma davvero non cogli la differenza? Quel piccolo gruppo che te vuoi salvaguardare fa gli stessi ricoveri/decessi di un gruppo sedici volte più grande.
Se poi si scopre che anche non facendoli andare al ristorante i loro dati non miglioreranno (come immagina HHH) saremo costretti a mettere per loro un obbligo vaccinale. (e questo inciderà, perchè quella tabella già ce lo dice)
Quindi lasciamo perdere la storia dell'immunità di gregge dove ci sono ancora troppe incognite per perorare ognuno le nostre cause (così come vaccinare i bambini). Ma quei dati sui ricoveri/decessi messi in correlazione tra vaccinati e non vaccinati parlano chiaro. Non sono interpretabili.

P.s. Se dopo questa spiegazione per te il vaccino funzionicchia allora chiudo qui.
Grazie Sotto.

Aggiungo che ciò sono anche un centinaio di morti per Covid in età da lavoro, non tra i vecchi e sono quasi tutti tra i non vaccinati. Diciamo che non avere vaccinato tutti ha provocato questo mese 80 morti in più

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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#7611 Messaggio da CanellaBruneri »

Sotto, per gli amici meglio conosciuto come Giobbe
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#7612 Messaggio da TeNz »

CanellaBruneri ha scritto:
13/11/2021, 8:21
Sotto, per gli amici meglio conosciuto come Giobbe
ma anche un moderno sisifo, condannato ogni giorno a rispiegare tutto di nuovo ....
nell'avatar un caloroso saluto da Eveline Dellai.

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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#7613 Messaggio da CanellaBruneri »

TeNz ha scritto:
13/11/2021, 9:00
CanellaBruneri ha scritto:
13/11/2021, 8:21
Sotto, per gli amici meglio conosciuto come Giobbe
ma anche un moderno sisifo, condannato ogni giorno a rispiegare tutto di nuovo ....
Vero!
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Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)

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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#7614 Messaggio da SoTTO di nove »

CanellaBruneri ha scritto:
13/11/2021, 10:05
TeNz ha scritto:
13/11/2021, 9:00
CanellaBruneri ha scritto:
13/11/2021, 8:21
Sotto, per gli amici meglio conosciuto come Giobbe
ma anche un moderno sisifo, condannato ogni giorno a rispiegare tutto di nuovo ....
Vero!
Lo so, ma se ad un certo punto uno mi scrive
Tu supponi che da qui ad aprile, la circolazione esponenziale tra i vaccinati non riempira' gli ospedali.
io devo rispiegare tutto per far notare che una roba del genere non l'ho mai detta. Anzi, ho sempre detto il contrario. Cioè che se si dovesse alzare troppo il numero dei contagiati si alzerà anche il numero di vaccinati in ospedale.
Ma questo aumento sarà ancora più marcato tra chi non si è vaccinato. (e qui aggiungo di nuovo la postilla "tra soggetti della stessa fascia" altrimenti mi rispondono che un non vaccinato giovane non finisce così spesso in ospedale).
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi

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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#7615 Messaggio da giorgiograndi »

Sotto, ti rispondo poi, oggi sono incasinato

Intanto, giusto per aumentare la confusione:
Repubblica: Speranza: “Terza dose obbligatoria per i medici perché ora c’è da correre”
(Si sta cagando in mano)

Il tempo: La clamorosa uscita dell'Oms: "Niente vaccino ai bambini. E la terza dose non è urgente"
(Lo ha detto settimana scorsa a Bolsonaro in un video che gira nei circuiti no-vax e viene considerato “alterato” dal mainstream)
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#7616 Messaggio da alternativeone »

giorgiograndi ha scritto:
13/11/2021, 10:56
Sotto, ti rispondo poi, oggi sono incasinato
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“Dopo 6 mesi l’efficacia del vaccino cala” - ilRiformista

#7617 Messaggio da Fuente »

https://www.ilriformista.it/dopo-6-mesi ... refresh_ce
“In generale – scrivono gli analisti dell’Iss – su tutta la popolazione, l’efficacia vaccinale passa dal 76% nei vaccinati con ciclo completo entro i sei mesi rispetto ai non vaccinati, al 50% nei vaccinati con ciclo completo oltre i sei mesi rispetto ai non vaccinati. Nel caso di malattia severa, la differenza fra vaccinati con ciclo completo da oltre e da meno di sei mesi risulta minore.
...
nella fascia d’età tra i 12 e i 39 anni, “i contagiati con due dosi fatte da meno di sei mesi sono 98 contro i 247 che l’hanno fatta da oltre 6 mesi, gli ospedalizzati 0,7 contro 3, ma nessuno in ogni caso è finito in rianimazione. Fin dai più giovani emerge, dunque, come l’efficacia del vaccino vada a diminuire con il tempo.
12-39enni: dall’80 al 59% per i contagi e dal 95 all’82% contro la malattia severa.
40-59enni: dal 72 al 42% per le infezioni e dal 95 all’87,5% per la malattia severa.
60-79enni: dal 72 al 40% per le infezioni e da 92 a 78% per la malattia severa.
over80: dall’80 a 61% contro le infezioni, e dall’89 a 80% contro la malattia severa.
Direi appaiano quali dati un po' grossolani, poco precisi: in primis per il fatto che negli ottantenni una protezione così alta dal contagio (rispetto a gente più giovane), specie nel lungo termine, non è credibilissima perché va contro quello che sia risultato un po' ovunque fin'adesso, e poi pure per altro.
Ad ogni modo, prendendo sommariamente come buona una media del 50% circa...
... già il 76% direi sarebbe deludente, ma col 50%...
Mi verrebbe da dire che il 50%, rispetto al peso che abbia il comportamento differente, cominci ad incidere in maniera nemmeno così straripante, anzi, quando invece almeno nell'immaginario collettivo, a torto o a ragione, il vaccino dovrebbe comunque rimanere il "fattore principe".

Se uno debba vaccinare tutta la popolazione, compresi quelli che rischino poco, ogni 7 mesi massimo, avendo comunque pure in tal scenario per svariate settimane gente che avrà una protezione dal contagio del, chessò, 62%, la veggo dura.

Tra l'altro, se parliamo di greenpass ecc., uno vaccinato anche da 5 mesi non so come possa essere così indiscutibilmente meno pericoloso per i contagi di uno che si fosse tamponato non giusto 2 ma anche fossero 5-6, giorni, prima. Comincia a divenire molto opinabile.

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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#7618 Messaggio da cicciuzzo »

Diciamo che oggi quel "dieci volte più" o "coperto per un anno" non è più una roba credibile

Lo dicono i numeri e le.dichiarazioni mediche, non le sensazioni

La risultante è che il vaccino serve, meno di quanto lo hanno pompato
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#7619 Messaggio da Fuente »

cicciuzzo ha scritto:
13/11/2021, 14:21
Diciamo che oggi quel "dieci volte più" o "coperto per un anno" non è più una roba credibile
Lo dicono i numeri e le.dichiarazioni mediche, non le sensazioni
La risultante è che il vaccino serve, meno di quanto lo hanno pompato
Dipende da cosa si intenda:
per contrastare i casi gravi il 'dieci volte di più'' non è poi così tanto una sparata (da 10 rischia di diventare 4-5 dopo non troppo tempo, ma comunque...).
Però gli under40 sani, in primis ma non solo*, il sistema sanitario a forza di ricoveri non te l'avrebbero fatto collassare in ogni caso.
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Mentre a livello di contagi/infezioni è molto più discutibile.
Perché in un 50% in un ambito di questo tipo non è un cazzo, parliamoci chiaro, ma pure un 75% è mediocre assai.
Il comportamento, andare o meno a farsi le orge, o più verosimilmente, ahinoi, i 'bagni di folla', ma pure le partitone di burraco/tressette/scopone/briscola da anziani al circolo mentre si beva la spuma e si bestemmi perché il partner abbia giocato la carta sbagliata, rischia di incidere molto di più.
Il pompaggio, ingiustificato, della protezione da infezione/contagiosità rischia in tal senso di fare, aver fatto, danni.
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*a me i raggruppamenti che vengano usati hanno fatto sempre un po' storcere la bocca:
come si fa a mettere insieme i 12enni con i 39enni, ma pure uno di 42 anni (magari senza patologie) con un 58enne (magari pure obeso e con patologie).
Fare tipo 12-29 e 30-45, già l'avrei trovato un minimo più accettabile.
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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

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