[O.T.] Mi consigliate un bel disco?

[manigliasferica]

Fela Kuti - Zombie - 1976

[Axel del Riope]

da ascoltare non una non due non tre volte... ma più volte

[dboon]

Cobalt Chapel

[Trez]

quasi 90 euretti, ok il packaging è spaziale, ma a me interessa la musica, quindi il cd, non poter vedere in 3d usando la copertina... sti cazzi.

[Loris Batacchi]

È già uscito?

[Trez]

Il 30 agosto.

[Trez]

Avuto oggi, album spaziale per chi ama i Tool, come l'inculata del packaging, cioè 90 euretti per un cd con una copertina che si apre in tre parti e con un display sul quale parte un video all'interno di 15 minuti in stile Alien Covenant, che non dà però alcuna possibilità di interazione al massimo i tasti volume + - per un sottofondo spaziale.. un bel volumetto aggiuntivo, e quindi 70 euretti in più per tutta sta roba?

[Loris Batacchi]

Per come si sono comportati questi stronzi in questi anni, la voglia di spendere 90€ per il loro disco non ce l'ho proprio. Ho visto l'unboxing del figlio di Jones e non vale la pena per me (a patto di non essere collezionisti).

Bada che Lateralus è stato uno di quei dischi che ha segnato la mia adolescenza, ma è questo il punto: quando è uscito l'ultimo album 10000 Days ero una persona completamente diversa, con gusti diversi (meno evoluti ovvio). Già quello mi aveva meno entusiasmato a cinque anni di distanza e senza troppe variazioni nel loro stile. 13 anni dopo riproporre il solito minestrone, di qualità, come il singolo sembra presagire è come far uscire una cosa fuori tempo massimo. Come produrre un film di fantascienza con le tecnologie del 2019 e farlo uscire (e venderlo come avveniristico) nel 2030. Non so se mi sono spiegato. Il loro bello di essere misteriosi e slegati dal mercato musicale rischia torcersi contro. Come l'intimo APC, ampiamente dimenticabile.

[XCLARAX]

ti sei spiegato eccome, anzi sei pure stato troppo buono con sto pattume

[Capitanvideo]

Per come si sono comportati questi stronzi in questi anni, la voglia di spendere 90€ per il loro disco non ce l'ho proprio. Ho visto l'unboxing del figlio di Jones e non vale la pena per me (a patto di non essere collezionisti).

Bada che Lateralus è stato uno di quei dischi che ha segnato la mia adolescenza, ma è questo il punto: quando è uscito l'ultimo album 10000 Days ero una persona completamente diversa, con gusti diversi (meno evoluti ovvio). Già quello mi aveva meno entusiasmato a cinque anni di distanza e senza troppe variazioni nel loro stile. 13 anni dopo riproporre il solito minestrone, di qualità, come il singolo sembra presagire è come far uscire una cosa fuori tempo massimo. Come produrre un film di fantascienza con le tecnologie del 2019 e farlo uscire (e venderlo come avveniristico) nel 2030. Non so se mi sono spiegato. Il loro bello di essere misteriosi e slegati dal mercato musicale rischia torcersi contro. Come l'intimo APC, ampiamente dimenticabile.

Ottimo commento, ma non concordo al 100%

Clara sei troppo negativa.

Il sound è quello, e forse le canzoni sono troppo simili tra loro, come struttura.

Ovviamente dopo 25 anni la puzza di stantio ci sta, però hanno inventato un sound, quasi un genere tutto loro.

Il disco è ottimo, è un grandissimo disco, se preso se stante.

Che siano delle merde è appurato, visti a Firenze. Oddio, gli APC uguali eh.

[Loris Batacchi]

Ahimè con un bimbo di due mesi e mezzo mi risulta difficile mettermi ad ascoltare musica, figuriamoci un mappazzome dei Tool. Tra un mese vado a fare le mie ferie al mare e spero di darci qualche ascolto. Leggo pareri contrastanti, ma sarà quasi sicuramente un buon lavoro che verrà poi dimenticato in favore di anima e lateralus...

Prima devo buttarmi sull'ultimo Deathspell Omega, Ghaals Wyrd, Myspirming ecc...

[Trez]

Dopo i Tool, che mi piace alla faccia di Claretta nostra che sei nei cieli, oggi omaggio Iggy Pop, l'iguana ha tirato fuori dal cilindro un gran disco che ricorda il Blackstar di Bowie per alcune cose, tipo il mood jazz anche se qui è più soft e meno furioso, lui da spazio alla tromba di Leron Thomas ed ai ricami alla chitarra synth di Sarah Lipstate aka Noveller con pezzi ambient dove la voce di Iggy primeggia in spoken word da brividi, ovvero come essere rockn'roll senza urlare.

[Billy Drago]

[XCLARAX]

Dopo i Tool, che mi piace alla faccia di Claretta nostra che sei nei cieli, oggi omaggio Iggy Pop, l'iguana ha tirato fuori dal cilindro un gran disco che ricorda il Blackstar di Bowie per alcune cose, tipo il mood jazz anche se qui è più soft e meno furioso, lui da spazio alla tromba di Leron Thomas ed ai ricami alla chitarra synth di Sarah Lipstate aka Noveller con pezzi ambient dove la voce di Iggy primeggia in spoken word da brividi, ovvero come essere rockn'roll senza urlare.

ecco il povero iggy che accoglie le parole del trezzino sul riferimento con blackstar



detto questo è vero, molto gradevole il disco

[XCLARAX]

chiara qui l'influenza di fausto papetti