[O.T. e I.T.] Film incredibili dal mondo
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[b:7279587cef]EDEN LAKE[/b:7279587cef] (2008) di James Watkins
[img:7279587cef]http://ilovehorror.files.wordpress.com/ ... teaser.jpg[/img:7279587cef]
[i:7279587cef]Steve e Jenny, giovani fidanzati, belli ed innamorati, decidono di passare un romantico weekend, accampandosi sulla riva di un lago, immerso nella campagna inglese.
Per motivi del tutto futili, finiscono vittime degli atti di bullismo e vandalismo d'alcuni adolescenti locali, veri e propri hooligans in erba, prepotenti e maleducati.
Alla reazione della coppia seguirà un crescendo di violenza, che trascinerà i protagonisti in un turbine di follia e sangue.[/i:7279587cef]
Eden Lake è un thriller solido e coinvolgente che, nonostante alcune piccole ingenuità e qualche soluzione narrativa che potrebbe apparire forzata ("difetti" che, in fondo, rappresentano da sempre il marchio di fabbrica di questo genere di film), riesce nel suo intento primario, quello, in altre parole, di condurre lo spettatore all'interno della vicenda narrata, spingendolo ad immedesimarsi con i protagonisti. Difficile, infatti, non identificarsi in Steve e Jenny, una coppia come tante, improvvisamente ed inevitabilmente immersa in un incubo assurdo ed allucinante. Chi non si è mai ritrovato a dover fronteggiare un prepotente, magari per un parcheggio o per una lite condominiale? Chi non ha mai assistito o subito atti di bullismo? Chi non è mai stato costretto ad "agire", semplicemente per non correre il rischio di passare per un "coniglio" agli occhi della propria donna?
Tuttavia, lasciando per un attimo da parte quei due o tre trucchi, utilizzati abilmente da Watkins (autore anche della sceneggiatura) per trascinare lo spettatore, i reali motivi d'interesse di questa pellicola (senza i quali sarebbe semplicemente uno dei tanti thriller "bucolici" in circolazione) risiedono, secondo la mia opinione, nelle differenti chiavi di lettura che possono essere applicate al film ed utilizzate per comprendere ciò che si trova dietro ad una narrazione, altrimenti banale (o, nella migliore delle ipotesi, derivativa).
Quella che salta subito agli occhi è, ovviamente, la tematica del dualismo civiltà /natura ( o in questo caso, città /campagna). Tema che, in ambito cinematografico, può vantare illustri predecessori da "Cane di paglia" di Peckinpah fino a "Un tranquillo weekend di paura" di Boorman, passando per "Le colline hanno gli occhi" di Craven. Consequenziale a questo genere di tematica, risulta essere quella che vede protagonista l'uomo di città , borghese, civile, convinto che tutto possa risolversi con la ragione e le parole il quale, improvvisamente, per difendere se stesso e la propria condizione (di padre, di marito ecc) lascia cadere la maschera imposta dalla società e torna ad essere poco più d'una belva, in tutto e per tutto simile ai propri persecutori. La violenza e, nello specifico, un ritorno al cosiddetto "stato di natura", quindi, come unica arma per fronteggiare la barbarie, spogliata, tuttavia, d'ogni caratteristica romantica, nobile e pura.
Ci si potrebbe spingere ulteriormente, definendo lo scontro raffigurato nel film di Watkins come il riflesso del conflitto (visto come l'unica strada da percorrere) tra borghesia e proletariato. Tuttavia, il rischio che si corre, nell'applicare questo genere d'interpretazione, così palesemente manicheista, è decisamente alto. Il rischio è quello di perdere di vista il senso più profondo del film (o almeno quello che a me sembra tale), che non consiste nel contrapporre al borghese, civile, educato e progressista, il proletario incattivito ed intollerante, bensì nel raffigurare (con i limiti e i pregi d'un film di genere) un terreno di scontro più attuale, vale a dire quello che vede contrapposti "civiltà " ed "ignoranza".
è difficile non cogliere, nella caratterizzazione degli adolescenti-killer della pellicola, quegli elementi che riportano alla mente gli inquietanti episodi di sangue che, proprio nel Regno Unito, hanno avuto come protagonisti ragazzini disadattati, pronti ad accoltellarsi per un nonnulla.
Il fattore che divide e contrappone i protagonisti, quindi, non è individuabile tanto nel divario generazionale o derivante dall'appartenenza a diverse classi sociali, quanto nel dislivello a livello di civiltà , educazione e tolleranza.
La risposta suggerita dal film, rispetto alle origini di questa barbarie, è netta e precisa. Questi adolescenti, portatori di una violenza e di un'intolleranza, basata principalmente sulla noia e l'indifferenza, privata quindi di qualsiasi (eventuale) connotazione nobilitante, non sono tali poiché hanno visto troppi film horror o troppa tv-spazzatura. La radice va cercata altrove e, più precisamente, nelle famiglie (che, alla fine del film, mostreranno d'essere decisamente peggiori dei propri pargoli) e, quindi, nei modelli comportamentali primari, seguiti da questi adolescenti.
Intolleranza, maleducazione e prepotenza ereditate direttamente dalle rispettive famiglie, come se i giovani criminali che, da qualche anno a questa parte, riempiono le prime pagine dei quotidiani inglesi con i loro delitti, non fossero altro che i figli degli hooligans degli anni '80.
Eden Lake è un film per nulla conciliatorio: che la fine della storia sarà drammatica lo si capisce fin da subito e, personalmente, mi ha ricordato non poco il pessimismo angosciante e l'ineluttabilità della tragedia, presenti in molte pellicole horror degli anni '70. Inevitabili i soliti parallelismi letterari o cinematografici. Alcuni hanno scomodato "Il signore delle mosche" di Golding e, addirittura, il capolavoro di Serrador, "Ma come si può uccidere un bambino?", anche se il film di "Chico" propendeva per una motivazione (a mio parere più rassicurante) semi-soprannaturale più che sociale, per spiegare l'esplosione della violenza.
L'unica pellicola che, personalmente, mi è tornata in mente vedendo il film di Watkins è (negli ultimi minuti del film) "L'ultima casa a sinistra" di Craven (capostipite del genere Rape&Revenge) del quale viene fatto un curioso omaggio "al contrario".
Kelly Reilly, l'atletica protagonista, è ricordata principalmente per il film "L'appartamento spagnolo" che, evidentemente, deve essere stata una fucina per aspiranti regine dell'horror, visto che nel cast erano presenti anche Cristina Brondo ("Hipnos", "Ti piace Hitchcock?") e Cecile De France ("Alta tensione").
http://www.youtube.com/watch?v=wq599etYsEs
[img:7279587cef]http://www.filmschoolrejects.com/images/edenlake.jpg[/img:7279587cef]
[img:7279587cef]http://www.dvdrama.com/imagescrit2/e/d/ ... ake_13.jpg[/img:7279587cef]
[img:7279587cef]http://ilovehorror.files.wordpress.com/ ... teaser.jpg[/img:7279587cef]
[i:7279587cef]Steve e Jenny, giovani fidanzati, belli ed innamorati, decidono di passare un romantico weekend, accampandosi sulla riva di un lago, immerso nella campagna inglese.
Per motivi del tutto futili, finiscono vittime degli atti di bullismo e vandalismo d'alcuni adolescenti locali, veri e propri hooligans in erba, prepotenti e maleducati.
Alla reazione della coppia seguirà un crescendo di violenza, che trascinerà i protagonisti in un turbine di follia e sangue.[/i:7279587cef]
Eden Lake è un thriller solido e coinvolgente che, nonostante alcune piccole ingenuità e qualche soluzione narrativa che potrebbe apparire forzata ("difetti" che, in fondo, rappresentano da sempre il marchio di fabbrica di questo genere di film), riesce nel suo intento primario, quello, in altre parole, di condurre lo spettatore all'interno della vicenda narrata, spingendolo ad immedesimarsi con i protagonisti. Difficile, infatti, non identificarsi in Steve e Jenny, una coppia come tante, improvvisamente ed inevitabilmente immersa in un incubo assurdo ed allucinante. Chi non si è mai ritrovato a dover fronteggiare un prepotente, magari per un parcheggio o per una lite condominiale? Chi non ha mai assistito o subito atti di bullismo? Chi non è mai stato costretto ad "agire", semplicemente per non correre il rischio di passare per un "coniglio" agli occhi della propria donna?
Tuttavia, lasciando per un attimo da parte quei due o tre trucchi, utilizzati abilmente da Watkins (autore anche della sceneggiatura) per trascinare lo spettatore, i reali motivi d'interesse di questa pellicola (senza i quali sarebbe semplicemente uno dei tanti thriller "bucolici" in circolazione) risiedono, secondo la mia opinione, nelle differenti chiavi di lettura che possono essere applicate al film ed utilizzate per comprendere ciò che si trova dietro ad una narrazione, altrimenti banale (o, nella migliore delle ipotesi, derivativa).
Quella che salta subito agli occhi è, ovviamente, la tematica del dualismo civiltà /natura ( o in questo caso, città /campagna). Tema che, in ambito cinematografico, può vantare illustri predecessori da "Cane di paglia" di Peckinpah fino a "Un tranquillo weekend di paura" di Boorman, passando per "Le colline hanno gli occhi" di Craven. Consequenziale a questo genere di tematica, risulta essere quella che vede protagonista l'uomo di città , borghese, civile, convinto che tutto possa risolversi con la ragione e le parole il quale, improvvisamente, per difendere se stesso e la propria condizione (di padre, di marito ecc) lascia cadere la maschera imposta dalla società e torna ad essere poco più d'una belva, in tutto e per tutto simile ai propri persecutori. La violenza e, nello specifico, un ritorno al cosiddetto "stato di natura", quindi, come unica arma per fronteggiare la barbarie, spogliata, tuttavia, d'ogni caratteristica romantica, nobile e pura.
Ci si potrebbe spingere ulteriormente, definendo lo scontro raffigurato nel film di Watkins come il riflesso del conflitto (visto come l'unica strada da percorrere) tra borghesia e proletariato. Tuttavia, il rischio che si corre, nell'applicare questo genere d'interpretazione, così palesemente manicheista, è decisamente alto. Il rischio è quello di perdere di vista il senso più profondo del film (o almeno quello che a me sembra tale), che non consiste nel contrapporre al borghese, civile, educato e progressista, il proletario incattivito ed intollerante, bensì nel raffigurare (con i limiti e i pregi d'un film di genere) un terreno di scontro più attuale, vale a dire quello che vede contrapposti "civiltà " ed "ignoranza".
è difficile non cogliere, nella caratterizzazione degli adolescenti-killer della pellicola, quegli elementi che riportano alla mente gli inquietanti episodi di sangue che, proprio nel Regno Unito, hanno avuto come protagonisti ragazzini disadattati, pronti ad accoltellarsi per un nonnulla.
Il fattore che divide e contrappone i protagonisti, quindi, non è individuabile tanto nel divario generazionale o derivante dall'appartenenza a diverse classi sociali, quanto nel dislivello a livello di civiltà , educazione e tolleranza.
La risposta suggerita dal film, rispetto alle origini di questa barbarie, è netta e precisa. Questi adolescenti, portatori di una violenza e di un'intolleranza, basata principalmente sulla noia e l'indifferenza, privata quindi di qualsiasi (eventuale) connotazione nobilitante, non sono tali poiché hanno visto troppi film horror o troppa tv-spazzatura. La radice va cercata altrove e, più precisamente, nelle famiglie (che, alla fine del film, mostreranno d'essere decisamente peggiori dei propri pargoli) e, quindi, nei modelli comportamentali primari, seguiti da questi adolescenti.
Intolleranza, maleducazione e prepotenza ereditate direttamente dalle rispettive famiglie, come se i giovani criminali che, da qualche anno a questa parte, riempiono le prime pagine dei quotidiani inglesi con i loro delitti, non fossero altro che i figli degli hooligans degli anni '80.
Eden Lake è un film per nulla conciliatorio: che la fine della storia sarà drammatica lo si capisce fin da subito e, personalmente, mi ha ricordato non poco il pessimismo angosciante e l'ineluttabilità della tragedia, presenti in molte pellicole horror degli anni '70. Inevitabili i soliti parallelismi letterari o cinematografici. Alcuni hanno scomodato "Il signore delle mosche" di Golding e, addirittura, il capolavoro di Serrador, "Ma come si può uccidere un bambino?", anche se il film di "Chico" propendeva per una motivazione (a mio parere più rassicurante) semi-soprannaturale più che sociale, per spiegare l'esplosione della violenza.
L'unica pellicola che, personalmente, mi è tornata in mente vedendo il film di Watkins è (negli ultimi minuti del film) "L'ultima casa a sinistra" di Craven (capostipite del genere Rape&Revenge) del quale viene fatto un curioso omaggio "al contrario".
Kelly Reilly, l'atletica protagonista, è ricordata principalmente per il film "L'appartamento spagnolo" che, evidentemente, deve essere stata una fucina per aspiranti regine dell'horror, visto che nel cast erano presenti anche Cristina Brondo ("Hipnos", "Ti piace Hitchcock?") e Cecile De France ("Alta tensione").
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"Sono un uomo estetico asmatico linfatico cosmetico amo la Libia la fibbia delle scarpine delle donnine cretine sono disinvolto raccolto assolto per inesistenza di reato ho una speciale predilezione per la fanciulla del vespro il Polo Nord la carta moschicida."
http://www.youtube.com/watch?v=AHMiP_qQXKI
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ROTTWEILER (2004) di Brian Yuzna

Non ho neanche il coraggio di scrivere due righe. Brian Yuzna che gioca a fare David Lynch. Semplicemente agghiacciante. Appena mi riprendo potrei (forse) cercare di scrivere qualcosa.
Brian...perchè??


Non ho neanche il coraggio di scrivere due righe. Brian Yuzna che gioca a fare David Lynch. Semplicemente agghiacciante. Appena mi riprendo potrei (forse) cercare di scrivere qualcosa.
Brian...perchè??

"Sono un uomo estetico asmatico linfatico cosmetico amo la Libia la fibbia delle scarpine delle donnine cretine sono disinvolto raccolto assolto per inesistenza di reato ho una speciale predilezione per la fanciulla del vespro il Polo Nord la carta moschicida."
http://www.youtube.com/watch?v=AHMiP_qQXKI
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Oddio, padoa...ultimamente solo bassi!Padoa_Schioppa ha scritto:Brian ha sempre avuto alti e bassi nella sua carriera.
Come il suo compagno di merende Gordon.
Invece devo ammettere che "Stuck", l'ultimo film di Stuart Gordon con Mena Suvari e Stephen Rea, non è male.





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Nel film lei è una palletta, non è più la Lolita di American Beauty.Padoa_Schioppa ha scritto:Lei è la fighetta di American Beauty? Bellina
lui ormai è un grasso laido obeso.
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"Society - The Horror" è una originale satira orrorifica sulla società americana, edonistica e plastificata, degli anni '80. E' stato un film originale e divertente (e con un messaggio "politico" veicolato in un modo per niente banale), poi per Yuzna c'è stato il buio o quasi.Il Fede ha scritto:A me Yuzna non è mai piaciuto molto. Al massimo ho trovato carini i due DENTIST ( meglio il secondo ) ma nulla di più...
"Sono un uomo estetico asmatico linfatico cosmetico amo la Libia la fibbia delle scarpine delle donnine cretine sono disinvolto raccolto assolto per inesistenza di reato ho una speciale predilezione per la fanciulla del vespro il Polo Nord la carta moschicida."
http://www.youtube.com/watch?v=AHMiP_qQXKI
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Ok, peró se togli il finale con l'orgia anche di society non rimane nulla. A parte quello tutto il resto del film è abbastanza inutile...Steiner74 ha scritto:
"Society - The Horror" è una originale satira orrorifica sulla società americana, edonistica e plastificata, degli anni '80. E' stato un film originale e divertente (e con un messaggio "politico" veicolato in un modo per niente banale), poi per Yuzna c'è stato il buio o quasi.
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).
- balkan wolf
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concordo col fede
society è il classico film culto di cui tutti parliamo bene quasi in automatico ma strigi strigi tolta l'idea di fondo geniale e il finale d'impatto è na mezza cagata suvvia
a propo reanimator era sempre di yuzna??
society è il classico film culto di cui tutti parliamo bene quasi in automatico ma strigi strigi tolta l'idea di fondo geniale e il finale d'impatto è na mezza cagata suvvia
a propo reanimator era sempre di yuzna??
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
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Sai dove ho ritrovato un po' quell'atmosfera dell'orgia finale di "Society"?Il Fede ha scritto:Ok, peró se togli il finale con l'orgia anche di society non rimane nulla. A parte quello tutto il resto del film è abbastanza inutile...Steiner74 ha scritto:
"Society - The Horror" è una originale satira orrorifica sulla società americana, edonistica e plastificata, degli anni '80. E' stato un film originale e divertente (e con un messaggio "politico" veicolato in un modo per niente banale), poi per Yuzna c'è stato il buio o quasi.
in "Beneath Still Waters" sempre della Fantastic Factory di Yuzna & Gordon.
"Sono un uomo estetico asmatico linfatico cosmetico amo la Libia la fibbia delle scarpine delle donnine cretine sono disinvolto raccolto assolto per inesistenza di reato ho una speciale predilezione per la fanciulla del vespro il Polo Nord la carta moschicida."
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E mi dici niente!balkan wolf ha scritto:concordo col fede
society è il classico film culto di cui tutti parliamo bene quasi in automatico ma strigi strigi tolta l'idea di fondo geniale e il finale d'impatto è na mezza cagata suvvia
a propo reanimator era sempre di yuzna??

Era pur sempre il suo primo film, d'altronde.
L'idea di creare una versione grottesca/satirica dei serial televisivi merdosi americani, fine anni '80 primi anni '90, all'epoca fu parecchio innovativa.
"Sono un uomo estetico asmatico linfatico cosmetico amo la Libia la fibbia delle scarpine delle donnine cretine sono disinvolto raccolto assolto per inesistenza di reato ho una speciale predilezione per la fanciulla del vespro il Polo Nord la carta moschicida."
http://www.youtube.com/watch?v=AHMiP_qQXKI
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THE PIG FUCKING MOVIE

Esce il 30 Aprile in un'edizione a doppio disco ( dvd tedesco con audio francese ) questo film di Thierry Zèno del 1974, che narra del rapporto amoroso e bestiale tra un uomo e una scrofa in una zona rurale del Belgio. La scrofa partorisce dei maialini e l'uomo si impicca. La scrofa a sua volta si suiciderà . Ovviamente appena me lo saró procurato ne riparleremo meglio...


Esce il 30 Aprile in un'edizione a doppio disco ( dvd tedesco con audio francese ) questo film di Thierry Zèno del 1974, che narra del rapporto amoroso e bestiale tra un uomo e una scrofa in una zona rurale del Belgio. La scrofa partorisce dei maialini e l'uomo si impicca. La scrofa a sua volta si suiciderà . Ovviamente appena me lo saró procurato ne riparleremo meglio...

Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).
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