[O.T.] Astronautica e Astronomia

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Mr. G
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Re: [O.T.] Astronautica e Astronomia

#76 Messaggio da Mr. G »


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federicoweb
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Re: [O.T.] Astronautica e Astronomia

#77 Messaggio da federicoweb »

Acqua sulla Luna fu portata dalle comete
Lo dimostra l'analisi delle rocce lunari portate sulla Terra dalle missioni Apollo


ROMA - Sono state le comete a portare l'acqua sulla Luna.
Lo dimostra l'analisi delle rocce lunari portate sulla Terra dalle missioni Apollo e i cui risultati sono pubblicati online dalla rivista Nature Geoscience.

"E' la prima volta che si dimostra l'origine cosmica dell'acqua su un corpo celeste", osserva commentando la ricerca l'esperto di geologia planetaria Gian Gabriele Ori, direttore della Scuola Internazionale per la ricerca nelle scienza planetarie (Irsps), fondazione dell'università "Gabriele D'Annunzio" di Pescara.

Il risultato, frutto di uno studio condotto fra Stati Uniti e Giappone, "potrebbe avere profonde implicazioni sulla nostra comprensione del sistema Terra-Luna", scrivono i ricercatori, coordinati da James Greenwood, del dipartimenti di Scienze della Terra della Wesleyan University.

Dall'analisi delle rocce lunari emerge che l'acqua intrappolata in esse ha caratteristiche geochimiche diverse rispetto all'acqua presente sulla Terra. Di conseguenza, la Luna avrebbe acquisito la maggior parte della sua acqua solo dopo il grande impatto che ne ha determinato la formazione.

La teoria più accreditata sull'origine della Luna prevede che 4,3 miliardi di anni fa, quando il Sistema Solare si era formato da poco, la Terra giovanissima sia stata sconvolta dall'impatto con un corpo grande come Marte: il nucleo terrestre si sciolse, mescolandosi con la crosta, e da questa materia nacque la Luna.

Alla luce di questa teoria finora si riteneva che, così come le rocce, anche l'acqua della Luna provenisse dalla Terra. Lo studio pubblicato oggi dimostra invece che la maggior parte dell'acqua della Luna è arrivata, portata dal nucleo ghiacciato delle comete, solo quando la Luna era già diventata il satellite della Terra.
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super_super
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Re: [O.T.] Astronautica e Astronomia

#78 Messaggio da super_super »

Il cosmo da spettacolo. Betelgeuse, una delle stelle più brillanti del firmamento che si trova nella costellazione di Orione potrebbe presto esplodere, regalandoci l’effetto di un secondo sole probabilmente per giorni o addirittura settimane. A darne notizia, attraverso le pagine del tabloid britannico Daily Telegraph, è stato il fisico Brad Carter, ricercatore dell’università del Queensland, in Australia. L’incredibile fenomeno, stando a quanto ipotizzato dal fisico, è estremamente raro da osservare e dovrebbe verificarsi in tempi brevissimi: probabilmente già nel 2012. Nella storia delle esplosioni galattiche va citata quella di una stella della costellazione del Granchio, avvenuta nel 1054 e documentata dagli astronomi dell’antica Cina, e quelle di altre due stelle annotate nel 1572 da Tycho Brahe e nel 1572 da Galileo e Keplero. L’ultima, osservata senza l’ausilio di un telescopio risale poi al 1987: si trovava nella grande nube di Magellano, galassia satellite alla nostra.
Distante dalla Terra circa 640 anni luce, Betelgeuse è una supergigante rossa che vanta una luminosità ben 135mila volte superiore a quella del nostro Sole e una massa pari a 20 volte quella della nostra stella. Sebbene risulti certa la futura scomparsa di Betelgeuse, non tutti gli scienziati sembrano concordare sull’immediatezza di questo evento. Troppo complesso, asseriscono altri astronomi, calcolare con precisione il momento esatto di un tale “dramma celeste”.
Non tutti concordano con Carter - Massimo Turatto, direttore dell’INAF - Osservatorio Astronomico di Trieste, non esiste modo di prevedere quando Betelgeuse esploderà. “Sappiamo con certezza che stelle di questo tipo al termine della loro evoluzione si autodistruggono. Tutto il materiale viene espulso nello spazio interstellare a una velocità di 30mila chilometri al secondo e si sprigiona una quantità impressionante di energia. Alla fine, al posto della supergigante rossa si formerà una stella di neutroni estremamente compatta o, in alternativa, un buco nero. Betelgeuse è una supergigante rossa ormai in fase terminale, ma potrebbe morire domani come fra milioni di anni”. Secondo alcuni, inoltre, l’esplosione non darà vita ad un “secondo sole”: sarebbe al massimo il terzo corpo celeste temporaneamente più luminoso in cielo, dopo la Luna e la nostra stella.
Pericoloso osservare la luce dell'esplosione - In ogni caso, semmai dovessimo avere la “fortuna” di assistere ad un fenomeno del genere, sarà bene non precipitarsi fuori casa per osservare l’evento, almeno non nelle prime ore. Il professor Turatto ritiene infatti che, oltre alla innocua luce visibile ad occhio nudo, saremmo investiti da un flusso di pericolose radiazioni elettromagnetiche: queste, almeno in teoria, “avrebbero la capacità di modificare l’atmosfera terrestre. Un evento del genere, quasi certamente, sarebbe inoltre capace di mandare in tilt le telecomunicazioni satellitari e bruciare i sensori delle fotocamere montate sui telescopi spaziali”.
C'è chi parla di nuovo della profezia dei Maya - Un evento cosmico di tale portata, preannunciato poi da un esperto del calibro di Carter, per giunta per il 2012, non poteva far altro che alimentare l’antica profezia (in realtà non così specifica) dei Maya che parlano indirettamente della fine del mondo come noi lo conosciamo.


mah sono scettico riguardo la news .. vabbè che potrebbe accadere fra qualche milioni di anni
però sarebbe figo se non fa danni :-D

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jhonnybuccia
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Re: [O.T.] Astronautica e Astronomia

#79 Messaggio da jhonnybuccia »

l'astrofisica è spettacolare.

lo studio sull'origine della materia è uno dei temi di ricerca più interessanti sviluppati dall'uomo.

l'essere umano riesce per un attimo a liberarsi dalla sua inutile nullità.
incerto al 76%.

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super_super
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Re: [O.T.] Astronautica e Astronomia

#80 Messaggio da super_super »

jhonnybuccia ha scritto:l'astrofisica è spettacolare.

lo studio sull'origine della materia è uno dei temi di ricerca più interessanti sviluppati dall'uomo.

l'essere umano riesce per un attimo a liberarsi dalla sua inutile nullità.
cazzo se ti quoto

la notizia di sopra sono sempre più convinto che è una cazzatona rileggendola

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federicoweb
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Re: [O.T.] Astronautica e Astronomia

#81 Messaggio da federicoweb »

piu' che investiti da radiazioni cosmiche mi pare che ogni giorno ci siano minkiate "galattiche"
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pan
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Re: [O.T.] Astronautica e Astronomia

#82 Messaggio da pan »

L'altra sera ho appreso che Newton aveva predetto la fine del mondo per il 2060.
Da tempo vado annunciando il 2056 e resto convinto di avere ragione. 8)
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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federicoweb
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Re: [O.T.] Astronautica e Astronomia

#83 Messaggio da federicoweb »

bhe' se ti afffidi a programmi come Mistero o Voyager.... :roll:

e la tua convinzione sulla data 2056 da cosa deriva? che fonte o che studi hai praticato per elaborarla?

tiffany rayne
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Re: [O.T.] Astronautica e Astronomia

#84 Messaggio da tiffany rayne »

pan ha scritto:L'altra sera ho appreso che Newton aveva predetto la fine del mondo per il 2060.
Da tempo vado annunciando il 2056 e resto convinto di avere ragione. 8)
Nel 2056 avrò probabilmente finito il mio ciclo di vita terrestre quindi non vedrò la fine del mondo, nel prossimo ciclo spero di vivere in un pianeta bello come la Terra ma con una forma di vita intelligente piu' avanzata di quella terrestre.

Da qualche parte nell'Universo esisterà sicuramente, cosi intelligente da non volerci conoscere.

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Re: [O.T.] Astronautica e Astronomia

#85 Messaggio da super_super »

cazzeggiando ho trovato questo video



dove si parla dei buchi di tarlo o ponte di Einstein-Rosen .. qui c'è la pagina di wiki :

http://it.wikipedia.org/wiki/Ponte_di_Einstein-Rosen


questa credo che sia la cosa più affascinante che io abbia mai visto/letto

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pan
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Re: [O.T.] Astronautica e Astronomia

#86 Messaggio da pan »

federicoweb ha scritto:bhe' se ti afffidi a programmi come Mistero o Voyager.... :roll:

e la tua convinzione sulla data 2056 da cosa deriva? che fonte o che studi hai praticato per elaborarla?
Da quei programmi ho appreso della previsione di Newton, o meglio, della sua interpretazione dei testi biblici a riguardo. Il 2056 deriva dagli studi in corso sull'erosione delle calotte polari, da me stesso combinati con la durata della vita di Silvio Berlusconi, il cui genoma, studiato sia negli U.S.A. che in Svizzera, sembrerebbe essere programmato per vivere fino a 120 anni. Adesso che ho saputo che anche Newton colloca la data in quello stesso periodo, la mia convinzione si è ulteriormente rafforzata.

Scherzi a parte: pensa al solo fatto che il mare Adriatico Centrale da 9 anni non scende più sotto la temperatura di 12,8°C, contro i 6°C abituali degli inverni fino al 1985. Vabbé che è piccolo e con poca massa d'acqua, ma un tale valore più che raddoppiato in 25 anni è ben più di un campanello di allarme.
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Re: [O.T.] Astronautica e Astronomia

#87 Messaggio da federicoweb »

interessante la teoria sui buchi di tarlo !da approfondire.
Non ho inteso pero' perche' potrebbe trasportarci in altra galassia o altra epoca...
e che differenza c'e' tra un buco di tarlo ed un buco nero

Il buco nero distrugge e disintegra tutto al suo interno....il buco di talo no?
perche'??

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#88 Messaggio da federicoweb »

Baby boom stelle a 500 mln anni da Big bang

- Il più celebre dei telescopi spaziali, Hubble, diventa un archeologo del cosmo: non soltanto ha visto la galassia più antica e distante mai osservata, che risale all'epoca in cui l'universo aveva 500 milioni di anni, ma ha scoperto che in questo stesso periodo è avvenuto un vero e proprio baby boom stellare, nel quale nuove stelle si formavano con un ritmo rapidissimo.

La scoperta, pubblicata su Nature, è stata annunciata questa sera dalla Nasa, che gestisce il telescopio in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Europea (Esa). "Stiamo vivendo un momento affascinante. Soltanto due anni fa gli astronauti hanno installato sul telescopio spaziale Hubble il nuovo strumento che ci ha permesso di vedere immagini straordinarie di galassie nate quando l'universo era giovanissimo", ha detto nella conferenza trasmessa questa sera dalla Nasa il coordinatore della ricerca, Rychard Bouwens, del dipartimento di Astronomia dell'Università della California a Santa Cruz.

Hanno collaborato anche tre italiani che da tempo lavorano in centri di ricerca esteri: Michele Trenti, dell'Università del Colorado, Marcella Carollo, dell'Istituto di Astronomia del Politecnico di Zurigo, e Massimo Stiavelli, dello Space Telescope Science Institute di Baltimora. "Non solo abbiamo visto questi oggetti, ma abbiamo analizzato i dati molto attentamente - ha detto Bouwens - e sono dati meravigliosi". Stati raccolti negli ultimi due anni grazie al nuovo strumento del telescopio Hubble, la Wide Field Camera 3 installata nel quinto e ultimo grande intervento di manutenzione, nel maggio 2009.

La nuovo fotocamera è specializzata nel catturare immagini nel vicino infrarosso e ha reso Hubble 30 volte più preciso nella capacità di osservare la debole luce che viene dalle stelle e dalle galassie più lontane. I risultati non si sono fatti attendere: Hubble ha inviato a Terra la sua prima foto d'epoca dell'universo nel dicembre 2009, con le galassie formate 600 milioni di anni dopo il Big Bang. Adesso è stato fatto un passo in avanti da gigante e Hubble ha spinto il suo "occhio" 100 milioni di anni più lontano e più indietro nel tempo. "In soli due anni abbiamo raccolto dati straordinari", hanno osservato i ricercatori, e "i nuovi dati dimostrano quanto sia stata rapida la crescita delle galassie in luminosità, densità e volume", hanno rilevato i ricercatori.

"Adesso potremo spingere ancora oltre l'utilizzo di Hubble in cerca di nuovi dati: siamo convinti di essere soltanto all'inizio di un periodo eccitante e pieno di cambiamenti", ha detto Bouwens. Mentre Hubble continuerà a fornire immagini e dati straordinari, i ricercatori stanno guardando "emozionati" a quanto potrà fare il successore di Hubble, il telescopio spaziale James Webb che la Nasa e l'Esa prevedono di lanciare nel 2014. Grazie al suo grande specchio da 6,5 metri (contro i 2,4 metri dello specchio di Hubble), il telescopio James Webb è stato progettato per osservare l'universo all'inizio della sua formazione.
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Re: [O.T.] Astronautica e Astronomia

#89 Messaggio da Mr. G »

http://www.repubblica.it/scienze/2011/0 ... 1820283/1/

La suggestiva immagine ripresa dal Sdo (Solar Dynamics Observatory) della Nasa il 28 gennaio: una doppia e simultanea esplosione solare sui lati opposti della nostra stella.

Sun powa :D

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#90 Messaggio da federicoweb »

bella immagine Mr G, ma questa news l' avevate letta???

fantastico !

Ecco il primo sistema solare con 6 piccoli pianeti
Scoperta si deve al telescopio spaziale Kepler

A 2.000 anni luce dalla Terra c'é un sistema solare composto da sei pianeti, cinque dei quali hanno dimensioni confrontabili con quelle della Terra. La scoperta, alla quale Nature dedica la copertina e che la Nasa si prepara ad annunciare in serata in una conferenza stampa, si deve al telescopio spaziale Kepler, lanciato dall'agenzia spaziale americana nel marzo 2009 e specializzato nella caccia ai pianeti "sosia" della Terra.

Il sole attorno al quale ruotano i sei pianeti è la stella Kepler-11 e questo sistema planetario è una vera rarità per le piccole dimensioni dei suoi pianeti. L'altro sistema planetario scoperto dallo stesso Kepler nel gennaio 2010 era infatti composto da 5 pianeti giganti, dalla massa confrontabile a quella di Giove come lo sono la maggioranza degli oltre 500 pianeti esterni al Sistema Solare finora scoperti. Nell'agosto scorso un altro sistema con almeno cinque pianeti era stato scoperto da astronomi dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso). Coordinata da Jack Lissauer, del centro Ames della Nasa, la ricerca ha coinvolto 39 astronomi, astrofisici e planetologi di 16 istituzioni, quasi tutte americane (l'unica europea è l'università danese di Copenaghen).

"I 5 pianeti interni - scrivono i ricercatori - sono tra i più piccoli per massa e dimensioni e le misure implicano che sono avvolti da gas leggeri". E' stato possibile studiarli osservando le variazioni nella luminosità della stella provocate dal transito di ciascun pianeta davanti ad essa. In questo modo i ricercatori hanno calcolato che i 5 pianeti interni hanno una massa che va da 2,3 volte a 13,5 volte quelle della Terra e che impiegano in media 50 giorni per orbitare intorno alla loro stella. Di conseguenza la loro posizione nel sistema planetario è confrontabile a quella di Mercurio nel nostro Sistema Solare. Il sesto pianeta é invece più grande e lontano: la sua orbita è di 118 giorni e la sua massa non è ancora stata determinata.


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