[O.T.] CAPORETTO - grande guerra, piccoli generali
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Re: [O.T.] CAPORETTO - grande guerra, piccoli generali
E' la dura sorte dei figli d'arte, tipo Ziggy Marley e Umberto I.
Io sono affascinato dalla grande guerra: l'idea di un mondo al suo culmine che si suicida,
con le nazioni che entrano in guerra una per una, avendo quasi tutte la possibilità di starne fuori
(tranne Serbia, Belgio e Francia, direi). Se non c'era Baffino, probabilmente la seconda non scoppiava.
Io sono affascinato dalla grande guerra: l'idea di un mondo al suo culmine che si suicida,
con le nazioni che entrano in guerra una per una, avendo quasi tutte la possibilità di starne fuori
(tranne Serbia, Belgio e Francia, direi). Se non c'era Baffino, probabilmente la seconda non scoppiava.
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
- Salieri D'Amato
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Re: [O.T.] CAPORETTO - grande guerra, piccoli generali
Dici che la seconda fu causata unicamente dalla manie di baffino? Non che lui fosse solo il mezzo, l'uomo giusto al momento giusto da mettere al comando?
Finora le tesi più accreditate parlano di guerra espansiva voluta dall'industria tedesca ... ma ci sta che senza un uomo a far da collante e creare il mito della razza ariana, anche un'eventuale guerra non avrebbe assunto queste proporzioni. Tema interessante.
Finora le tesi più accreditate parlano di guerra espansiva voluta dall'industria tedesca ... ma ci sta che senza un uomo a far da collante e creare il mito della razza ariana, anche un'eventuale guerra non avrebbe assunto queste proporzioni. Tema interessante.
La via più breve tra due cuori è il pene
Re: [O.T.] CAPORETTO - grande guerra, piccoli generali
Unicamente forse no, ma fu qualcosa di completamente nuovo il baffino. Nel senso che fu la sua concezione di uno spazio vitale ad est (stabilendo chi ci poteva vivere e chi no su basi razziali), da raggiungere per forza attraverso una guerra, a smuovere definitivamente le acque.Salieri D'Amato ha scritto:Dici che la seconda fu causata unicamente dalla manie di baffino?
Nella vita c'è una sola regola...purtroppo l'ho dimenticata. The Crew.
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Re: [O.T.] CAPORETTO - grande guerra, piccoli generali
e poi diciamocelo, la belle epoque era bella e raffinata...la massificazione successiva è stata terrificanteBlif ha scritto:Io sono affascinato dalla grande guerra: l'idea di un mondo al suo culmine che si suicida
aristocratici o borghesi benestanti con ombrellino e bombetta
Vienna il top

ma anche Londra al Crystal Palace

o le varie esposizioni universali
Parigi

dopo è diventato un incubo anche per le élite, non c'è più stato un briciolo di eleganza
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: [O.T.] CAPORETTO - grande guerra, piccoli generali
Tutti quei morti per passar da Cecco Beppe a Krucca Ciukka




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Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: [O.T.] CAPORETTO - grande guerra, piccoli generali
Si addice bene all'uomo il '906, lontan dall'Inghilterra viver non saprei!Drogato_ di_porno ha scritto:e poi diciamocelo, la belle epoque era bella e raffinata...la massificazione successiva è stata terrificanteBlif ha scritto:Io sono affascinato dalla grande guerra: l'idea di un mondo al suo culmine che si suicida
aristocratici o borghesi benestanti con ombrellino e bombetta

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Re: [O.T.] CAPORETTO - grande guerra, piccoli generali
se i francesi non avessero voluto umiliare la Germania alla fame, il baffino avrebbe avuto molti, molti più problemi a prendere il potere, lo ripeto. Semplicemente, ha trovto il terreno più fertile possibile per uno che prometteva di riportare in vetta un paese disastrato, sbattendo nella merda quelli che stavano approfittando a mani bsse della vittoria anche per rivincite personali di basso cabotaggio.
In caso di guerra, ci sono sue possibilità: la prima, inattuabile in epoca di mass-media, è annientare completamente il rivale. Stile Roma con Cartagine. tabila rasa, liquidare i maschi abili alle armi, deportare in masa donne, vecchi e bambini, fino far perdere loro l'identità culturale. COme detto, non è una via percorribile. Resta solo, allora, dopo una pulizia ben mascherata dei vertici militari e politici avversi, accordarsi con il loro mondo industriale e dimostrarsi clementi. Se non gli togli da mangiare, avranno sempre meno voglia di riprendere le armi in mano e ricominciare la solita solfa. Ovviamente, nei primi anni, occorre un certo controllo tramite intelligence, nel caso pericolosi profeti di antichi splendori inizino a catturare un po' di attenzione. Ma, oggigiorno, grandi alternative non ce ne sono.
Sulla fine dell'impero asburgico, era già al capolinea per le spinte autonomistiche al suo interno. leggendo i diari di guerra imperiali, non c'è un'etnia che vada d'accordo con le altre. La colpa dei disastri è sempre di qualcun altro e, in molti casi, il trattamento riservato era tremendamente differente. Anche se con qualche problema di rivisitazioni per pubblicarlo in epoca nazista, il diario di Otto Gallian resta emblematico a questo riguardo.
In caso di guerra, ci sono sue possibilità: la prima, inattuabile in epoca di mass-media, è annientare completamente il rivale. Stile Roma con Cartagine. tabila rasa, liquidare i maschi abili alle armi, deportare in masa donne, vecchi e bambini, fino far perdere loro l'identità culturale. COme detto, non è una via percorribile. Resta solo, allora, dopo una pulizia ben mascherata dei vertici militari e politici avversi, accordarsi con il loro mondo industriale e dimostrarsi clementi. Se non gli togli da mangiare, avranno sempre meno voglia di riprendere le armi in mano e ricominciare la solita solfa. Ovviamente, nei primi anni, occorre un certo controllo tramite intelligence, nel caso pericolosi profeti di antichi splendori inizino a catturare un po' di attenzione. Ma, oggigiorno, grandi alternative non ce ne sono.
Sulla fine dell'impero asburgico, era già al capolinea per le spinte autonomistiche al suo interno. leggendo i diari di guerra imperiali, non c'è un'etnia che vada d'accordo con le altre. La colpa dei disastri è sempre di qualcun altro e, in molti casi, il trattamento riservato era tremendamente differente. Anche se con qualche problema di rivisitazioni per pubblicarlo in epoca nazista, il diario di Otto Gallian resta emblematico a questo riguardo.
Re: [O.T.] CAPORETTO - grande guerra, piccoli generali
Tanto poi ci son riusciti ugualelinebacker ha scritto:se i francesi non avessero voluto umiliare la Germania alla fame, il baffino avrebbe avuto molti, molti più problemi a prendere il potere, lo ripeto. Semplicemente, ha trovto il terreno più fertile possibile per uno che prometteva di riportare in vetta un paese disastrato, sbattendo nella merda quelli che stavano approfittando a mani bsse della vittoria anche per rivincite personali di basso cabotaggio.
In caso di guerra, ci sono sue possibilità: la prima, inattuabile in epoca di mass-media, è annientare completamente il rivale. Stile Roma con Cartagine. tabila rasa, liquidare i maschi abili alle armi, deportare in masa donne, vecchi e bambini, fino far perdere loro l'identità culturale. COme detto, non è una via percorribile. Resta solo, allora, dopo una pulizia ben mascherata dei vertici militari e politici avversi, accordarsi con il loro mondo industriale e dimostrarsi clementi. Se non gli togli da mangiare, avranno sempre meno voglia di riprendere le armi in mano e ricominciare la solita solfa. Ovviamente, nei primi anni, occorre un certo controllo tramite intelligence, nel caso pericolosi profeti di antichi splendori inizino a catturare un po' di attenzione. Ma, oggigiorno, grandi alternative non ce ne sono.
Sulla fine dell'impero asburgico, era già al capolinea per le spinte autonomistiche al suo interno. leggendo i diari di guerra imperiali, non c'è un'etnia che vada d'accordo con le altre. La colpa dei disastri è sempre di qualcun altro e, in molti casi, il trattamento riservato era tremendamente differente. Anche se con qualche problema di rivisitazioni per pubblicarlo in epoca nazista, il diario di Otto Gallian resta emblematico a questo riguardo.

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