Diciamo che nel corso del tempo i germani hanno creato degli avamposti sul Baltico. La cultura sarda invece non la conosco, ma non credo che preveda lo stupro.balkan wolf ha scritto:emm. il baltico è da sempre un avamposto germanico in terra slava baldo
I Sardi possono stuprare
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
sì, da sempre. la donna che si oppone viene fatta stuprare da un giovane toro di 7 mesi.Baldo ha scritto:La cultura sarda invece non la conosco, ma non credo che preveda lo stupro.
per le ragazzine, invece, non c'è l'infibulazione, ma taglio dei capezzoli e sutura preparata con pasta di formaggio con i vermi.
You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
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LA NOTTE BRAVA DI BOLOGNA - SESSO A TRE, ALCOL E PERCOSSE
I fatti, un anno fa La difesa: ma lei era consenziente
Stupro e botte, doppio processo per due sardi
Marcello Fois
La ragazza avrebbe prima accettato poi li avrebbe respinti. Slogan contro i giovani
La madre della presunta vittima e il padre di uno dei ragazzi fanno la stessa professione: sono scrittori
All'udienza di ieri hanno assistito alcuni loro colleghi
Ok al rito abbreviato. Femministe scatenate di fronte al tribunale BOLOGNA. Non fa bene il sorriso di Francesco Liori mentre si reca dal gip di Bologna per difendersi dall'accusa di aver stuprato e percosso, insieme a Federico Fildani, la sua ex ragazza. Quel sorriso dovrebbe essere un segnale di imbarazzo, ma ha tutta l'apparenza di strafottenza. Il giovane padre, pochi passi dietro di lui non sorride affatto. C'è una piccola folla a sostenere Angy, la ragazza che ha accusato i due di averla violentata e percossa. Una ventina di persone sono venute a sostenere Liori e Fildani, molte sono le ragazze, ma a chi le accusa dicono di non sostenere due stupratori, ma due amici innocenti.
A giudicare dai dati, dal referto rilasciato dai medici che hanno assistito e medicato Angy al pronto soccorso, l'innocenza di Francesco Liori e di Federico Fildani significherebbe, da parte della ragazza una formidabile precisione nell'autoprocurarsi ferite in zone del corpo impossibili da raggiungere a meno che non si sia un fenomeno circense di elasticità .
Il referto del Sant'Orsola parla chiaro: «Evidenti segni di percosse al volto, al tronco e agli arti superiori ed inferiori», che significa naso rotto, lividi alla schiena e sull'interno delle cosce. Caduta dalle scale dicono le giovanissime sostenitrici del Liori e del Fildani.
Ma la teoria e la consistenza delle ferite raccontano una storia diversa. Questa non è una storia che riguarda individui marginali: la ragazza in questione è un'apprezzata, giovanissima studiosa. I ragazzi in questione sono un giovane artista alternativo e un balordino "di classe" già inquisito in passato per spaccio di droga. Alle spalle famiglie vere, e, ironia della sorte, due genitori, il padre di lui e la madre di lei, che fanno entrambi lo stesso mestiere di scrittori.
Il principio in campo è di quelli che fanno tremare i polsi ed è per questo che, seppure gli accusati reagiscono sorridendo, non così sorridono i padri, né tanto meno, il gruppetto di ragazze che li sostiene. A ben guardare quello che si discute nell'aula del tribunale di Bologna è quanto possa valere il diritto di una donna a cambiare idea, quanto debba essere conclamata la sua garanzia assoluta di integrità , fisica e non solo. Uno stupro mina il corpo, ma soprattutto l'anima. Il principio di cui si discute è quanto valga questo diritto per tutte le donne, anche per quelle che si trovassero a cambiare idea nel bel mezzo di un amplesso. Su questo principio non può esserci deroga: se anche Angy risultasse essersi offerta ai due ragazzi, e se nel bel mezzo del rapporto avesse deciso di smettere, comunque non andava stuprata e percossa. Non si discute di morale, si discute un dato incontrovertibile, con tanto di ammissioni e testimonianze: Angy è entrata a casa dell'amico del suo ex fidanzato integra e ne è uscita sfigurata, violentata e contusa. «Perché c'è andata?» si chiedono i sostenitori dei ragazzi, ora che se lo chiedano i due tre ragazzi del gruppo non mi sorprende, ma che se lo chiedano le ragazze (una decina) è davvero sconcertante. E' una domanda che prevederebbe una risposta chiara: Angy è entrata in quell'appartamento per fare sesso. Il che significherebbe che ogni volta che una di quelle ragazze, che è tanto sicura di ciò, entra a casa di un amico, o di un ex fidanzato o ci sta, o merita di essere stuprata. E invece no, nessuna merita di essere stuprata, mai, ed è di questo che si parla. Chi è stato a fare cosa nei dettagli, lo stabilirà il processo, ma il perché non esiste. Il perché è un atto successivo. Prima si ammette, poi si chiede perdono, poi si paga. Dopo si discute, dopo si chiarisce. La vulgata dei sostenitori di Liori e Fildani racconta che Angy impazzita per il rifiuto da parte del Liori con cui aveva avuto una relazione, ubriaca, sia uscita fuori di testa, come si dice da queste parti, e abbia cominciato a picchiare come una furia i due amici inermi minacciandoli di accusarli di stupro. E allora? Se anche le cose fossero andate in questo modo scatterebbe l'autorizzazione a reagire con percosse e stupro? La furia di una donna di cinquanta chili, rifiutata, e ubriaca, giustifica la violenza carnale? Infuriata Angy avrebbe colpito il Liori con una bottigliata in testa, quindi "giustamente" andava stuprata e percossa. Dall'altra parte si afferma che quella bottigliata è stata una reazione allo stupro e dimostrerebbe che la ragazza non era affatto consenziente al rapporto sessuale come affermano gli imputati. Ma se anche fosse stata consenziente? Una donna vuol fare l'amore e quindi "giustamente" va stuprata e percossa.
Comunque la si ponga, qualunque siano le possibili attenuanti, il principio non cambia: la violenza sulle donne è una violenza doppia. Una violenza che non si ferma alle ferite evidenti.
Il padre di Francesco aspetta fuori dal tribunale come tutti noi e io credo di capire bene la lama che lo attraversa. E' uomo, è maschio, ma adesso è solo padre. A guardarlo coi suoi occhi il sorriso di Francesco sembra una richiesta d'aiuto. Il padre, un padre, lo sa e non sorride affatto.(19 settembre 2007)
I fatti, un anno fa La difesa: ma lei era consenziente
Stupro e botte, doppio processo per due sardi
Marcello Fois
La ragazza avrebbe prima accettato poi li avrebbe respinti. Slogan contro i giovani
La madre della presunta vittima e il padre di uno dei ragazzi fanno la stessa professione: sono scrittori
All'udienza di ieri hanno assistito alcuni loro colleghi
Ok al rito abbreviato. Femministe scatenate di fronte al tribunale BOLOGNA. Non fa bene il sorriso di Francesco Liori mentre si reca dal gip di Bologna per difendersi dall'accusa di aver stuprato e percosso, insieme a Federico Fildani, la sua ex ragazza. Quel sorriso dovrebbe essere un segnale di imbarazzo, ma ha tutta l'apparenza di strafottenza. Il giovane padre, pochi passi dietro di lui non sorride affatto. C'è una piccola folla a sostenere Angy, la ragazza che ha accusato i due di averla violentata e percossa. Una ventina di persone sono venute a sostenere Liori e Fildani, molte sono le ragazze, ma a chi le accusa dicono di non sostenere due stupratori, ma due amici innocenti.
A giudicare dai dati, dal referto rilasciato dai medici che hanno assistito e medicato Angy al pronto soccorso, l'innocenza di Francesco Liori e di Federico Fildani significherebbe, da parte della ragazza una formidabile precisione nell'autoprocurarsi ferite in zone del corpo impossibili da raggiungere a meno che non si sia un fenomeno circense di elasticità .
Il referto del Sant'Orsola parla chiaro: «Evidenti segni di percosse al volto, al tronco e agli arti superiori ed inferiori», che significa naso rotto, lividi alla schiena e sull'interno delle cosce. Caduta dalle scale dicono le giovanissime sostenitrici del Liori e del Fildani.
Ma la teoria e la consistenza delle ferite raccontano una storia diversa. Questa non è una storia che riguarda individui marginali: la ragazza in questione è un'apprezzata, giovanissima studiosa. I ragazzi in questione sono un giovane artista alternativo e un balordino "di classe" già inquisito in passato per spaccio di droga. Alle spalle famiglie vere, e, ironia della sorte, due genitori, il padre di lui e la madre di lei, che fanno entrambi lo stesso mestiere di scrittori.
Il principio in campo è di quelli che fanno tremare i polsi ed è per questo che, seppure gli accusati reagiscono sorridendo, non così sorridono i padri, né tanto meno, il gruppetto di ragazze che li sostiene. A ben guardare quello che si discute nell'aula del tribunale di Bologna è quanto possa valere il diritto di una donna a cambiare idea, quanto debba essere conclamata la sua garanzia assoluta di integrità , fisica e non solo. Uno stupro mina il corpo, ma soprattutto l'anima. Il principio di cui si discute è quanto valga questo diritto per tutte le donne, anche per quelle che si trovassero a cambiare idea nel bel mezzo di un amplesso. Su questo principio non può esserci deroga: se anche Angy risultasse essersi offerta ai due ragazzi, e se nel bel mezzo del rapporto avesse deciso di smettere, comunque non andava stuprata e percossa. Non si discute di morale, si discute un dato incontrovertibile, con tanto di ammissioni e testimonianze: Angy è entrata a casa dell'amico del suo ex fidanzato integra e ne è uscita sfigurata, violentata e contusa. «Perché c'è andata?» si chiedono i sostenitori dei ragazzi, ora che se lo chiedano i due tre ragazzi del gruppo non mi sorprende, ma che se lo chiedano le ragazze (una decina) è davvero sconcertante. E' una domanda che prevederebbe una risposta chiara: Angy è entrata in quell'appartamento per fare sesso. Il che significherebbe che ogni volta che una di quelle ragazze, che è tanto sicura di ciò, entra a casa di un amico, o di un ex fidanzato o ci sta, o merita di essere stuprata. E invece no, nessuna merita di essere stuprata, mai, ed è di questo che si parla. Chi è stato a fare cosa nei dettagli, lo stabilirà il processo, ma il perché non esiste. Il perché è un atto successivo. Prima si ammette, poi si chiede perdono, poi si paga. Dopo si discute, dopo si chiarisce. La vulgata dei sostenitori di Liori e Fildani racconta che Angy impazzita per il rifiuto da parte del Liori con cui aveva avuto una relazione, ubriaca, sia uscita fuori di testa, come si dice da queste parti, e abbia cominciato a picchiare come una furia i due amici inermi minacciandoli di accusarli di stupro. E allora? Se anche le cose fossero andate in questo modo scatterebbe l'autorizzazione a reagire con percosse e stupro? La furia di una donna di cinquanta chili, rifiutata, e ubriaca, giustifica la violenza carnale? Infuriata Angy avrebbe colpito il Liori con una bottigliata in testa, quindi "giustamente" andava stuprata e percossa. Dall'altra parte si afferma che quella bottigliata è stata una reazione allo stupro e dimostrerebbe che la ragazza non era affatto consenziente al rapporto sessuale come affermano gli imputati. Ma se anche fosse stata consenziente? Una donna vuol fare l'amore e quindi "giustamente" va stuprata e percossa.
Comunque la si ponga, qualunque siano le possibili attenuanti, il principio non cambia: la violenza sulle donne è una violenza doppia. Una violenza che non si ferma alle ferite evidenti.
Il padre di Francesco aspetta fuori dal tribunale come tutti noi e io credo di capire bene la lama che lo attraversa. E' uomo, è maschio, ma adesso è solo padre. A guardarlo coi suoi occhi il sorriso di Francesco sembra una richiesta d'aiuto. Il padre, un padre, lo sa e non sorride affatto.(19 settembre 2007)
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
tutte le posizioni/versioni di sostenitori esterni, accusa e difesa dell'articolo ci stanno...dostum ha scritto: Caduta dalle scale dicono le giovanissime sostenitrici del Liori e del Fildani.
ma questa..uhm.....la usano in questura da 40 anni...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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- Husker_Du
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Con tutto il rispetto.....ma dare dell'ignorante ad un giudice tedesco perche' non conosce la cultura sarda ed il DIRITTO sardo...mi sembra leggermente una minkiata....Squirto ha scritto: http://www.ansa.it/opencms/export/site/ ... 39777.html
Il giudice e' probabilmente uno scarso che ha voluto giustificare in un modo del piffero delle attenuanti date al ragazzo....
Magari durante il dibattimento la ragazza gli e' stata particolarmente sui coglioni....non lo possiamo sapere.....
Il razzismo della sentenza francamente mi sembra labile....mi pare piu' una roba sbagliata fatta ad arte per giustificare uno sconto di pena che secondo il giudice ci poteva stare e che probabilmente non sapeva come giustificare in altro modo....
E' evidente che la sentenza e' comunque sbagliata.....questo e' indubbio....
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
X Balkan: semplificando al massimo affinchè il reato sia perseguito necessitano due condizioni: l'elemento materiale (il reato stesso come fisicamente è compiuto) e l'elemento psicologico (la volontà di compiere il reato). L'elemento psicologico è importante perchè permette di distinguere situazioni molto diverse: innaffiando i gerani mi cade il vaso e uccido qualcuno, sono un killer e ammazzo con piena volontà . Insomma in certe situazioni dove la volontà è assente è assurdo punire con l'intento rieducativo o punitivo. Se facciamo un altro passo in più ci sono situazioni dove la volontà è forzata dalla situazione particolare (rubo una mela in caso di fame) oppure dove la volontà è parzialmente assente per uno stato psicologico (raptus omicida a causa di tradimento colto in fragranza), in questo caso la punizione c'è ma è scontata perchè la volontà di commettere reato non è di fatto piena. Il caso di cui sopra è da ascriversi a questa ipotesi, la volontà di vendetta esiste ma è esplicitata in tale maniera a causa dell'educazione del reo, pertanto la pena è da scontare. A me tale meccanismo sembra piuttosto logico e lineare, poi come tutti i meccanismi puó rivelarsi paradossale in casi limiti ma uno stato di diritto (faccio una cosa e so cosa mi capita) deve avere regole scritte e certe.
Magari l'attenuante era sulla segregazione (sequestro di persona) commessa dal reo, in questo caso capisco dove il giudice abbia preso i famosi luoghi comuni della sentenza....
PS Potrei fare il malizioso sul perchè sia sfuggito questo reato tra i tanti commessi ma evito
PS Potrei fare il malizioso sul perchè sia sfuggito questo reato tra i tanti commessi ma evito

Ultima modifica di SuSEr il 12/10/2007, 16:52, modificato 1 volta in totale.
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Comunque, orientamenti giurisprudenziali del genere ne abbiamo anche a casa nostra:
venerdì 3 agosto 2007
Botte alla figlia «poco musulmana»: assolti
àˆ stata picchiata e legata al letto da mamma, papà e fratello che volevano punirla «per la sua frequentazione di un amico e più in generale per il suo stile di vita, non conforme alla loro cultura».
Ma i tre, di fede islamica e di origine magrebina, sono stati assolti dalla Cassazione, malgrado il ricorso fatto della Procura di Bologna che chiedeva la conferma delle condanne per sequestro di persona e maltrattamenti pronunciate in primo grado.
I supremi giudici hanno condiviso la tesi della Corte d'Appello di Bologna del 26 settembre 2006, che aveva assolto i tre picchiatori: la ragazza era stata legata per il suo bene, avendo minacciato di suicidarsi per paura delle botte. Inoltre i maltrattamenti non erano da ritenersi abituali, essendo accaduti solo tre volte e, per di più, «motivati dai comportamenti della figlia, ritenuti scorretti e quindi non esprimenti il necessario requisito di volontà di sopraffazione e disprezzo». Di fatto cadono le accuse di sequestro e di violenze.
La prima perchè «dall'istruttoria di primo grado era emerso con certezza che Fatima, terrorizzata dalle possibili ritorsioni dei familiari perchè non si era recata al lavoro incontrandosi con un uomo, aveva minacciato di suicidarsi». I genitori, secondo i supremi giudici, erano stati costretti a legare la figlia per evitare che commettesse atti di autolesionismo. Per quanto riguarda il reato di maltrattamenti inoltre «non susssiste la piena abitualità delle condotte violente», in modo particolare quella del padre che, in maniera provata, aveva picchiato Fatima in «tre soli episodi nell'arco della sua vita».
Senza successo dunque il ricorso inoltrato alla Corte di Cassazione dal procuratore generale di Bologna all'indomani dell'assoluzione dei tre islamici in Corte d'Appello. Una sentenza pronunciata nonostante Fatim a «fosse stata segregata e liberata solo per essere poi brutalmente picchiata dai congiunti - ha sottolineato il Pg Enrico Di Nicola - che la volevano punire per la frequentazione di un amico e più in generale per il suo stile di vita, non conforme alla loro cultura». «Episodi come questo non fanno che confermare la necessità di una rapida approvazione della legge contro la violenza sulle donne e per i reati connessi all'orientamento sessuale», è stato il commento del ministro per le Pari opportunità Barbara Pollastrini, che si dice «ferita e colpita» dalla sentenza della Cassazione.
venerdì 3 agosto 2007
Botte alla figlia «poco musulmana»: assolti
àˆ stata picchiata e legata al letto da mamma, papà e fratello che volevano punirla «per la sua frequentazione di un amico e più in generale per il suo stile di vita, non conforme alla loro cultura».
Ma i tre, di fede islamica e di origine magrebina, sono stati assolti dalla Cassazione, malgrado il ricorso fatto della Procura di Bologna che chiedeva la conferma delle condanne per sequestro di persona e maltrattamenti pronunciate in primo grado.
I supremi giudici hanno condiviso la tesi della Corte d'Appello di Bologna del 26 settembre 2006, che aveva assolto i tre picchiatori: la ragazza era stata legata per il suo bene, avendo minacciato di suicidarsi per paura delle botte. Inoltre i maltrattamenti non erano da ritenersi abituali, essendo accaduti solo tre volte e, per di più, «motivati dai comportamenti della figlia, ritenuti scorretti e quindi non esprimenti il necessario requisito di volontà di sopraffazione e disprezzo». Di fatto cadono le accuse di sequestro e di violenze.
La prima perchè «dall'istruttoria di primo grado era emerso con certezza che Fatima, terrorizzata dalle possibili ritorsioni dei familiari perchè non si era recata al lavoro incontrandosi con un uomo, aveva minacciato di suicidarsi». I genitori, secondo i supremi giudici, erano stati costretti a legare la figlia per evitare che commettesse atti di autolesionismo. Per quanto riguarda il reato di maltrattamenti inoltre «non susssiste la piena abitualità delle condotte violente», in modo particolare quella del padre che, in maniera provata, aveva picchiato Fatima in «tre soli episodi nell'arco della sua vita».
Senza successo dunque il ricorso inoltrato alla Corte di Cassazione dal procuratore generale di Bologna all'indomani dell'assoluzione dei tre islamici in Corte d'Appello. Una sentenza pronunciata nonostante Fatim a «fosse stata segregata e liberata solo per essere poi brutalmente picchiata dai congiunti - ha sottolineato il Pg Enrico Di Nicola - che la volevano punire per la frequentazione di un amico e più in generale per il suo stile di vita, non conforme alla loro cultura». «Episodi come questo non fanno che confermare la necessità di una rapida approvazione della legge contro la violenza sulle donne e per i reati connessi all'orientamento sessuale», è stato il commento del ministro per le Pari opportunità Barbara Pollastrini, che si dice «ferita e colpita» dalla sentenza della Cassazione.
"Sapeva molte cose, ma tutte male"
Husker_Du ha scritto:Con tutto il rispetto.....ma dare dell'ignorante ad un giudice tedesco perche' non conosce la cultura sarda ed il DIRITTO sardo...mi sembra leggermente una minkiata....Squirto ha scritto: http://www.ansa.it/opencms/export/site/ ... 39777.html
Il giudice e' probabilmente uno scarso che ha voluto giustificare in un modo del piffero delle attenuanti date al ragazzo....
Magari durante il dibattimento la ragazza gli e' stata particolarmente sui coglioni....non lo possiamo sapere.....
Il razzismo della sentenza francamente mi sembra labile....mi pare piu' una roba sbagliata fatta ad arte per giustificare uno sconto di pena che secondo il giudice ci poteva stare e che probabilmente non sapeva come giustificare in altro modo....
E' evidente che la sentenza e' comunque sbagliata.....questo e' indubbio....
quel giudice è un ignorante (sempre se quel che si legge sui giornali è vero), non perchè non conosce il diritto sardo, ma perchè non conosce ció di cui la sua sentenza parla. non sono mai cresciuto in mezzo a violentatori o stupratori. quel giudice (sempre se la sentenza è quella letta sui giornali) di fatto introduce un precedente pericoloso, per gli stessi motivi che dicevamo con balkan: domani un musulmano che picchia la moglie, un altro che pratica l'infibulazione alle figlie, un terrorista, etc...
ed è un mentecatto a maggior ragione se la ragazza "gli è stata particolarmente sui coglioni" o "non sapeva in che altro modo giustificare uno sconto di pena".
suser: nessun campanilismo, anche se avesse scritto "i romani", "gli spagnoli", etc... quel giudice è un pessimo elemento. e diró, anche se avesse avuto ragione sui sardi: è il principio che è fuori dal mondo.
You are what you is (Frank Zappa)
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Esiste una versione scritta del codice barbaricino? Nessuna ironia, mi interesserebbe davvero, grazieSquirto ha scritto:
quel giudice è un ignorante (sempre se quel che si legge sui giornali è vero), non perchè non conosce il diritto sardo, ma perchè non conosce ció di cui la sua sentenza parla. non sono mai cresciuto in mezzo a violentatori o stupratori. quel giudice (sempre se la sentenza è quella letta sui giornali) di fatto introduce un precedente pericoloso, per gli stessi motivi che dicevamo con balkan: domani un musulmano che picchia la moglie, un altro che pratica l'infibulazione alle figlie, un terrorista, etc...
ed è un mentecatto a maggior ragione se la ragazza "gli è stata particolarmente sui coglioni" o "non sapeva in che altro modo giustificare uno sconto di pena".
suser: nessun campanilismo, anche se avesse scritto "i romani", "gli spagnoli", etc... quel giudice è un pessimo elemento. e diró, anche se avesse avuto ragione sui sardi: è il principio che è fuori dal mondo.
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie
Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)
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http://www.movida.ilcannocchiale.it/?r=55854CanellaBruneri ha scritto:Esiste una versione scritta del codice barbaricino? Nessuna ironia, mi interesserebbe davvero, grazie
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Obrigado!Squirto ha scritto:http://www.movida.ilcannocchiale.it/?r=55854CanellaBruneri ha scritto:Esiste una versione scritta del codice barbaricino? Nessuna ironia, mi interesserebbe davvero, grazie
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie
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se ti interessa, qui c'è la pagina di Wikipedia sulla Carta de Logu:CanellaBruneri ha scritto:Obrigado!Squirto ha scritto:http://www.movida.ilcannocchiale.it/?r=55854CanellaBruneri ha scritto:Esiste una versione scritta del codice barbaricino? Nessuna ironia, mi interesserebbe davvero, grazie
http://it.wikipedia.org/wiki/Carta_de_Logu
e qui il testo integrale:
http://www.fontesarda.it/sr/cartaind.htm
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Ad una prima lettura, pare certamente arcaico, comunque, da un punto di vista storico, un abbozzo di diritto (neppure tanto abbozzzo)
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie
Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
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