[O.T.] Ladri in casa

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coaduramaipaura
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#76 Messaggio da coaduramaipaura »

Kronos ha scritto:
coaduramaipaura ha scritto: Per me l'ha detto solo per sviare i sospetti, stasera ti aspetta sotto casa e ti "gambizza" :D
a differenza di altri so anche ridere di me stesso, guai a non avere dell'autoironia.
e poi stasera ho amiche a casa fino a tardi, ti pare che perdo tempo a gambizzarlo? :DDD
...azzo.... che vuoi una mano? :D

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facciuomo
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#77 Messaggio da facciuomo »

Kronos ha scritto:
facciuomo ha scritto: Kron...purtroppo non ho il tempo di rispondere punto su punto, lo faró quando potró.
Una curiosità ...più o meno quanti anni hai.
pago da un pezzo le tasse non preoccuparti.
e fino all'ultimo euro, a differenza di molti altri.
ah per la cronaca prima che ti lanci in dotte considerazioni da quadro ben pagato dell'eni tieni presente che:
a) ho partenti che si son fatti il mazzo sul carso nella prima guerra e poi son emigrati
b) ho parenti che han fatto fronte russo e resistenza e poi in parte son emigrati
c) ho parenti che sono stati e sono tutt'ora emigranti tra germania, nord america ed australia
d) in famiglia mio padre e' stato emigrante

quindi evita per cortesia le solite cagate precotte da circolo del golf esclusivo del benestante medio itagliano su immigrati ed immigrazione.
Kron.....non ci siamo capiti, suppongo....
Massimo rispetto e ammirazione verso i tuoi parenti emigranti.
Vedi che vieni verso la mia tesi senza volerlo, nel tuo subconscio mi dai ragione.
La mia tesi sussiste quando si parla di etnie.

Ti faccio una piccola domanda.
Chi vorresti come vicino di casa?
Scegli tra etnia : Norvegese/svedese/danese e Albanese/rumena/ magrebina.
Sii onesto...nel rispondere....

Che vuoi dire tenere profilo basso e understatment.
Posso, scusa, dopo vent'anni di piattoforme e altrettanti di studio vivere in una casa di campagna, che faccio la trasformo in una baracca, per sviare i nostri cari poveri emigranti alba/rum etc...

Ps : per il mio lavoro sono a contatto con tante etnie, le conosco perfettamente e mi hanno insegnato che non tutti sono uguali........
La probabilità  che qualcosa accada è inversamente proporzionale alla sua desiderabilità 

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Rex_Sinner
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#78 Messaggio da Rex_Sinner »

facciuomo ha scritto: Ti faccio una piccola domanda.
Chi vorresti come vicino di casa?
Scegli tra etnia : Norvegese/svedese/danese e Albanese/rumena/ magrebina.
Sii onesto...nel rispondere........

Scusa, ma è una domanda un po' del ka22o! :DDD

Ho abitato (per periodi limitati, lo ammetto) sia con svedesi che con albanesi.
Nella mia esperienza, di gran lunga migliori i secondi.
E sono amico di rumeni, e ho mangiato con le mani direttamente dalla pentola insieme a 15 senegalesi.


La tua domanda avrebbe senso se fosse
"chi vorresti avere come vicino di casa?
Scegli tra: un ambulante, un medico, un lavavetri, un architetto.
Sii onesto nel rispondere".

Il fatto che poi sia difficile trovare in italia architetti magrebini o ambulanti danesi è un altro paio di maniche... ma qui si parla di individui, non di razze.... :-?

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Kronos
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#79 Messaggio da Kronos »

facciuomo ha scritto: Vedi che vieni verso la mia tesi senza volerlo, nel tuo subconscio mi dai ragione.
La mia tesi sussiste quando si parla di etnie.
ma vai a cagare! proprio i miei parenti emigranti mi han raccontato parecchie malefatte dei cari italiani che da quel punto di vista nulla avevano da invidiare a quelli che tu riteni pericolosi.
Ti faccio una piccola domanda.
Chi vorresti come vicino di casa?
Scegli tra etnia : Norvegese/svedese/danese e Albanese/rumena/ magrebina.
Sii onesto...nel rispondere....
ho vicini rumeni, albanesi, cileni, magrebini e canadesi da diversi anni e non e' mai successo nulla, vedi tu.
Anzi l'unica rompicoglioni di zona e' una vecchia leghista inacidita che di tanto in tanto telefona ai vigili quando all'osteria qui di fronte fanno qualche serata di musica dal vivo: e parliamo di una che per anni lasciava che la figlia suonasse il pianoforte tutti i santi giorni dalle 13.30 alle 16.00 fottendosene di chiunque.
Che vuoi dire tenere profilo basso e understatment.
Posso, scusa, dopo vent'anni di piattoforme e altrettanti di studio vivere in una casa di campagna, che faccio la trasformo in una baracca, per sviare i nostri cari poveri emigranti alba/rum etc...
per me puoi anche girare nudo in piazza del duomo a milano o in bmw in una favela di rio, ma buon senso consiglia di evitare di attaccarsi troppo alla "roba" e di fare troppo gli sboroni di questi tempi: spesso l'invidia e la merda arrivano piu' dai cari amici borghesotti italiani che dagli altri.
in ogni caso se la relizzazione della tua vita passa per la bella casa in campagna e/o per l'accumulo di beni mi sa che passerai un proseguo di vita abbastanza di merda.
Ps : per il mio lavoro sono a contatto con tante etnie, le conosco perfettamente e mi hanno insegnato che non tutti sono uguali........
ecco la sostanziale differenza: tu ne fai questione di razzismo etnico, io ragiono sulle scelte ed il comportamento della singola persona.
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995

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Barabino
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#80 Messaggio da Barabino »

Kronos ha scritto: in ogni caso se la relizzazione della tua vita passa per la bella casa in campagna e/o per l'accumulo di beni mi sa che passerai un proseguo di vita abbastanza di merda.
Vuoi dire che d'ora in poi i ladri resteranno impuniti (anzi gli daranno la medaglia come ai banditi partigiani), oppure che a prendergli la casa in campagna ci pensa direttamente lo stato? :DDD

PS: l'ho capito che volevi dire maldestramente che i soldi non danno la felicita'... :roll:

Montoya
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#81 Messaggio da Montoya »

Per cui dovremmo vivere tutti vestiti uguali, in appartamenti uguali, con la stessa macchina etc.In tal modo sconfiggeremo i furti in casa!!
Evviva!!!Ma in che paese di merda siamo!!

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Squirto
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#82 Messaggio da Squirto »

Rex_Sinner ha scritto:
facciuomo ha scritto: Ti faccio una piccola domanda.
Chi vorresti come vicino di casa?
Scegli tra etnia : Norvegese/svedese/danese e Albanese/rumena/ magrebina.
Sii onesto...nel rispondere........

Scusa, ma è una domanda un po' del ka22o! :DDD

Ho abitato (per periodi limitati, lo ammetto) sia con svedesi che con albanesi.
Nella mia esperienza, di gran lunga migliori i secondi.
E sono amico di rumeni, e ho mangiato con le mani direttamente dalla pentola insieme a 15 senegalesi.


La tua domanda avrebbe senso se fosse
"chi vorresti avere come vicino di casa?
Scegli tra: un ambulante, un medico, un lavavetri, un architetto.
Sii onesto nel rispondere".

Il fatto che poi sia difficile trovare in italia architetti magrebini o ambulanti danesi è un altro paio di maniche... ma qui si parla di individui, non di razze.... :-?
ammazza, rex. quotone! :wink:

aggiungo che il discorso di facciuomo puó avere peró un senso se si parla di differenze culturali, e non 'etniche' o razziali. e allora certo che non si è tutti uguali.

ad esempio, gli immigrati che parcheggiano in doppia fila in italia, si sono integrati benissimo apprendendo le usanze locali. :DDD
You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità  non mi emozionano" (Breglia)

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balkan wolf
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#83 Messaggio da balkan wolf »

solidarietà  per il buon fede

e ovv. mi butto nel dibattito sugli invasori

si è parlato di main kampf??? roba vecchia signori miei turner diary è la risposta... più furti più criminali non bianchi più governi e fresconi che si riempiono la bocca di tolleranza... hitler la svastika sono solo simboli vuoti... oggi la resistenza ariana si fa con gli eventi con la reazione con la paura... le condizioni sono sempre più favorevoli

il ragnarock è vicino o domineremo o moriremo... e sono proprio i tolleranti ottusi a creare le condizioni spirituali e materiali ottimali per la guerra razziale totale che idioti :-)

paradossalmente in questa logica l'invasore non ha neppure colpe è solo un parassita che fa ció che è normale per lui...
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke

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Lemmy
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#84 Messaggio da Lemmy »

Notare la fonte prima di storcere il naso per presunte parzialità . :roll:
Repubblica ha scritto:I rom e l'Europa, dal rigore tedesco
alla Francia modello "bastone e carota"
I Rapporti della Divisione Roma and Travellers del Consiglio europeo
L'Italia ha la maglia nera. Ovunque esistono Uffici centrali nazionali
di CLAUDIA FUSANI


ROMA - Sono "qualcosa" che non puó essere ignorato. "Esistono" e devi farci i conti. Sono, spesso, un "problema" per gli altri, cioè "noi"; ma soprattutto per se stessi: condizioni igienico sanitarie pessime, massimo della devianza, nessuna integrazione. Tutto vero. Eppure se cerchi di capire come l'Europa affronta la questione rom e zingari rimbalzi in un muro di vaghezza e pressapochismo. Nonostante gli sforzi del Dipartimento Roma and Travellers (Rom e camminati, due delle varie etnie zingare), l'ufficio nato nel 1993 a Strasburgo nell'ambito del Consiglio Europeo per fronteggiare la questione rom e che ogni anno produce pagine e pagine di relazioni, rapporti internazionali, raccomandazioni, manca totalmente un progetto esecutivo. Dalle parole non si riesce a passare ai fatti. Risultato: se l'Italia non sa da che parte cominciare per affrontare la questione rom, l'Europa è messa più o meno nelle stesse condizioni.

"Purtroppo non esiste un modello unico per affrontare la questione" dice Maria Ochoa-Llido, responsabile del Dipartimento rom e migranti del Consiglio di Europa. "La situazione varia da paese a paese e ogni governo affronta la questione con un proprio approccio politico. Negli ultimi venti anni le cose stanno cambiando e il Consiglio d'Europa se ne sta facendo carico sul fronte dei diritti umani, dei diritti delle minoranze e in funzione dell'integrazione sociale".

Negli anni, attraverso numerose Raccomandazioni - ad esempio sulle condizioni abitative (2005), sulle condizioni economiche e lavorative (2001), sui campi e sul nomadismo (2004) - si è cercato di dare almeno una cornice di riferimento, linee guida ai vari stati per gestire la continua emergenza rom. Buone intenzioni, quindi, ma scarsi risultati. Secondo il Rapporto annuale della Commissione europea contro il razzismo e le intolleranze presentato al Parlamento Europeo il 23 novembre 2005, i Rom risultano la popolazione più discriminata d'Europa. Svantaggiati nel lavoro, nell'alloggio, nell'istruzione e nella legislazione ma anche vittime regolari di continue violenze razziste. Il Rapporto - va detto - non si occupa dell'aspetto devianze, cioè criminale, che caratterizza da sempre la popolazione rom e che tanto pesa nel non-inserimento sociale degli zingari.

Una minoranza di 9-12 milioni di persone - Uno dei file più aggiornati della Divisione Roma and Travellers sono i numeri. Che vista l'assenza di censimenti della popolazione rom - per il timore che possano diventare strumenti discriminatori - è già  tantissimo. In Europa si calcola che viva un gruppo di circa 9-12 milioni di persone, in qualche paese del centro e dell'est europa - Romania, Bulgaria, Serbia, Turchia, Slovacchia - arrivano a rappresentare fino al 5 per cento della popolazione. Scorrendo i fogli delle statistiche ufficiali europee (aggiornate al giugno 2006), colpisce come nei paesi della vecchia Europa, nonostante la presenza e l'afflusso continuo di popolazione rom, manchi del tutto un loro censimento. Eppure conoscere i contorni del problema dovrebbe essere il primo passo per approcciarlo. Sono censiti solo gli zingari che vivono nei paesi dell'est Europa, dal 1400 la "casa" dei popoli nomadi in arrivo dall'India del nord est.

La Romania guida la classifica dei paesi con maggior numero di gitani: l'ultimo censimento ufficiale del 2002 parla di una minoranza che si aggira tra il milione e 200 mila e i due milioni e mezzo. Seguono Bulgaria, Spagna e Ungheria a pari merito (800 mila), Serbia e Repubblica Slovacca (520 mila), Francia e Russia (tra i 340 e 400 mila; ma secondo il rapporto di Dominique Steinberger del 2000 in Francia vivrebbero almeno un milione di zingari), Regno Unito (300 mila), Macedonia (260 mila), Repubblica ceca (300 mila), Grecia (350 mila). L'Italia è al quattordicesimo posto con una stima, ufficiosa in assenza di un censimento, che si aggira sui 120 mila. Sappiamo che oggi quel numero è salito fino a 150-170 mila. Facendo un confronto con i paesi della vecchia Europa, è una stima inferiore rispetto a Spagna e Francia, Regno Unito e Germania. Sui motivi di queste concentrazioni la Storia conta poco: se è vero che la Germania nazista pianificó, come per gli ebrei, lo sterminio degli zingari (Porrajmos) e nei campi di concentramento tedeschi morirono 500 mila rom, in Spagna la dittatura di Franco ha tenuto in vigore fino agli anni settanta la legislazione speciale contro i gitani eppure gli zingari continuano ad essere, e sono sempre stati, tantissimi.

Il caso italiano - A scorrere i Rapporti del Consiglio europeo, l'Italia sembra avere la maglia nera nella gestione della questione rom. La lista delle "mancanze" italiane è lunghissima. Contrariamente agli altri paesi della vecchia Europa, non abbiamo una politica certa sui documenti di identità  e di soggiorno mentre in altri paesi hanno la carta di soggiorno e anche i passaporti. Nonostante molti Rom e Sinti vivano in Italia da decenni, non hanno la cittadinanza col risultato che migliaia di bambini rom nati in Italia risultano apolidi; gli stessi bambini non vanno a scuola e non hanno accesso all'educazione; non sono riconosciuti come minoranza linguistica. L'Italia, soprattutto, continua ad insistere nell'errore di considerare queste persone nomadi segregandole in campi sprovvisti dei servizi e diritti basilari mentre invece sono persone a tutti gli effetti stanziali. Si legge a pag. 29 del rapporto: "Non si riscontra a livello nazionale un coordinamento. E in assenza di una guida a livello nazionale, la questione non potrà  mai essere affrontata in modo valido". Bocciati, su tutta la linea. Persino "puniti" nel dicembre 2004 per la violazione della disposizione sul diritto alla casa. "Puniti" anche Bulgaria e Grecia.

Gli Uffici centrali - Il nome di per sè evoca scenari da tragedia, liste, schedature, concentrazione di informazioni. Nel 1929 a Monaco nacque "L'Ufficio centrale per la lotta contro gli zingari in Germania", furono schedati, nel 1933 furono privati di tutti i diritti, poi lo sterminio. Eppure un Ufficio centrale sembra essere l'unico modo per affrontare seriamente la questione rom, capire quanti sono, dove vivono, di cosa hanno bisogno, tenere sotto controllo arrivi, partenze, doveri e responsabilità  oltre che diritti. All'estero esiste un po' ovunque qualcosa di simile, in Germania, in Francia, in Olanda, Belgio e in Spagna. "In questi uffici - racconta Massimo Converso, presidente dell'Opera nomadi - lavorano anche i rom, sono mediatori culturali, parlano la lingua e i dialetti, conoscono le abitudini dei vari gruppi, dettagli per noi insignificanti e invece per loro fondamentali. Non si puó prescindere da questo se si vuole affrontare il problema con serietà  e concretezza". Ministero dell'Interno e Solidarietà  sociale hanno avviato dei "tavoli tecnici" con esperti e rom. Ma il ministro Giuliano Amato sta pensando a qualcosa di più: un Ufficio governativo e una conferenza europea per avere gli strumenti e il luogo dove fronteggiare la questione.

Lo statuto francese - Nonostante "la grande preoccupazione" del Consiglio europeo "per i ritardi e l'emarginazione", la Francia (con 340 mila o un milione di manouche) sembra aver adottato il modello migliore sul fronte dell'accoglienza per i rom. Un modello che si muove tra l'accoglienza e la tolleranza zero, due parametri opposti ma anche complementari: da una parte la legge Besson (la prima versione risale al 1990, una successiva è del 2000) che prevede che ogni comune con più di cinquemila abitanti sia dotato di un'area di accoglienza; dall'altra la stretta in nome della sicurezza dell'ex ministro dell'Interno, attuale presidente, Nicolas Sarkozy che nel febbraio 2003 ha voluto la stretta e ha previsto (articoli 19 e 19 bis della legge sulla sicurezza interna) sanzioni particolarmente pesanti contro le infrazioni allo stazionamento. Chi non rispetta le regole dei campi e dell'accoglienza è fuori per sempre. E chi occupa abusivamente un'area puó essere arrestato e il mezzo sequestrato. La legge Besson immagina i campi come una soluzione di passaggio e prevede, contestualmente, un programma immobiliare di case da dare in affitto ai gitani stanziali e terreni familiari su cui poter costruire piccole case per alcune famiglie semistanziali e in condizioni molto precarie.

Di tutto ció è stato realizzato poco ma comunque qualcosa. Nella regione di Parigi sono stati creati campi per 560 posti in dieci anni (ne servirebbero tra i 6 e gli 8 mila) e in tutto il territorio francese ce ne sono 10 mila, un terzo di quelli necessari. Ma molti gitani e manouche vivono in case popolari e in vecchi quartieri. Pagano affitto, luce e acque. "Siamo responsabilizzati - racconta Arif, rom kosovaro, un pezzo della cui famiglia vive in Francia - viviamo nei centri abitati, non siamo emarginati, facciamo lavori come facchino, gommista, piccolo trasporto, pulizie, guadagniamo e firmiamo un Patto di stabilità  per cui i ragazzi sono obbligati ad andare a scuola ed è vietato chiedere l'elemosina. Se siamo disoccupati per sei mesi abbiamo il sussidio - un mio parente prende 950euro al mese - e abbiamo anche gli assegni familiari. Certo chi sbaglia, chi delinque, chi ruba, chi non manda i figli a scuola, viene cacciato dalla Francia. E su questo punto siamo noi i primi ad essere d'accordo". Un altro risultato, visibile, è che in Francia difficilmente si vedono zingari in giro, ai semafori o nelle vie dei centri cittadini. E' vietata l'elemosina e l'accattonaggio. Recentemente l'ex ministro dell'Interno Sarkozy ha sottoscritto un piano con la Romania per il rimpatrio dei rom romeni.

Il caso tedesco - Il Rapporto del Consiglio europeo, datato 2004, parla di "svantaggi sociali, pregiudizio, discriminazione per quello che riguarda la casa, il lavoro e la scuola e di casi clamorosi di razzismo" . Detto tutto ció in Germania i 130 mila circa tra Rom e Camminanti sono considerati per legge "minoranza nazionale". Hanno diritti e doveri. "Dagli anni sessanta, con la caduta del modello socialista titino - racconta Massimo Converso, presidente dell'Opera nomadi italiana - e con le prime diaspore rom dall'est europeo verso l'occidente europeo che poi si sono ripetute negli anni ottante e novanta con le guerre nei Balcani, la Germania ha accolto queste migliaia di persone in fuga con un progetto di welfare. Sono state assegnate case, singole o in palazzine popolari, hanno avuto il sussidio per il vitto, chi ha voluto è stato messo in condizione di lavorare. Tutto questo - continua Converso - al prezzo di rispettare i patti e la legge. Altrimenti, fuori per sempre. Ci sono stati anni in cui interi gruppi stavano per lunghi periodi in Germania, poi venivano in Italia dove invece non è mai stato pensato un vero, severo e anche rigido piano di accoglienza e dove gli zingari hanno avuto da sempre maggiori e diverse fonti di reddito, ben più remunerative perchè spesso illegali".

La Spagna come la Bulgaria - Nonostante Franco, le leggi speciali e le persecuzioni, la Spagna ha una delle comunità  gitane più popolose e in Europa occupa il terzo posto dopo Romania e Bulgaria con 800 mila presenze. Dalla fine degli anni Ottanta il governo centrale ha elaborato un Programma di sviluppo per la popolazione rom anche se il budget annuale sembra abbastanza ridotto (3,3 milioni di euro a cui peró si aggiungono i finanziamenti delle singole regioni e delle ong). Anche in Spagna ogni regione ha un Ufficio centrale che coordina gli interventi e le politiche per gli zingari in cui lavorano sia funzionari del governo che rom con funzioni di mediatori culturali. Il risultato è che non esistono quasi più campi nomadi, quasi tutti - chi non lavora ha un sussidio di circa 700 euro al mese per sei mesi - vivono in affitto nei condomini popolari o in case di proprietà , nelle periferie ma anche nelle città . Dipende dal livello di integrazione. Che è in genere buono anche se resta alto il tasso di criminalità : furti ma soprattutto spaccio di droga. Sono zingare il venti per cento delle donne detenute nelle carceri spagnole. Negli ultimi mesi nelle periferie delle grandi città , a Barcellona come a Madrid, a Siviglia e a Granada, stanno rispuntando baraccopoli e favelas: sono gli ultimi arrivati, i rom della Romania, la nuova emergenza.

La ricetta del "politico" gitano - La Spagna ha saputo produrre, finora, l'unico europarlamentare gitano: si chiama Juan de Dios Ramirez Heredia, è stato rappresentante dell'Osservatorio europeo contro il razzismo e la xenofobia e nel 1986 ha fondato la Union Romanì, federazione della associazioni gitane spagnole. Heredia , in un'intervista rilasciata al magazine europeo Cafè Babel , immagina il futuro della comunità  rom: "Potrà  essere migliore solo se sapremo mantenere una certa dose di sopravvivenza e riusciremo ad essere presenti dove si prendono decisioni politiche. Non ha senso che in paesi come la Spagna, dove siamo 800 mila, non ci sia un solo gitano deputato o senatore". A gennaio scorso, per la prima volta, la Serbia - 600 mila rom ufficiali senza contare quelli partiti negli anni e ora in giro per l'Europa senza documenti - ha accettato in Parlamento due deputati dei partiti delle minoranze gitane, l'Unione dei rom e il Partito dei rom.

Sono 36 milioni gli zingari nel mondo. Diciotto milioni vivono ancora in India. Un milione circa è riuscito ad arrivare anche negli Stati Uniti. A parte poche migliaia di loro che sono riusciti ad avere una vita normale e ad emergere, ovunque sono rimasti gli ultimi nei gradini della società .
''Maró lemmy che cazzone che era!!!''
CianBellano

Errato: Lemmy E'

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#85 Messaggio da Lemmy »

Sempre da Repubblica.
Repubblica.it ha scritto:Fra cronaca nera e integrazione
Fotografia della realtà  nomade in Italia
Almeno tredici ceppi diversi suddivisi in tre grandi famiglie: italiani, ex jugoslavi e romeni
Solo il 10 per cento dei bimbi arriva alla terza media.
Ventimila minori non vaccinati.
Oltre 500 campi abusivi



ROMA - Nella capitale li metteranno fuori dal raccordo anulare, trenta chilometri dal centro. Da Appignano del Tronto scappano dopo i quattro ragazzi del muretto, tutti tra i sedici e i diciannove anni, travolti da Marco "lo zingaro" che quella sera guidava ubriaco. C'è il romeno arrestato per il duplice omicidio di Mendicino, in Calabria. E il rom bosniaco che per rubare una macchina, a Giugliano, s'è trascinato dietro la proprietaria uccidendola.

E' solo la cronaca delle ultime settimane da quel fronte caldo, bollente, che è l'emergenza rom. C' è il rischio - forte - che la "pancia" del paese prevalga sulla testa, l'istinto sul buon senso. Le cronache dei giornali sono ricche di lettere di protesta, di frasi che iniziano così: io non sono razzista ma...

L'emergenza - Faccenda complicata, questa dei rom. Resa ancora più complessa negli ultimi mesi da un'ulteriore emergenza denunciata da Massimo Converso, presidente nazionale dell'Opera nomadi: "Oltre ai 160 mila tra rom, sinti, camminanti e rom romeni già  presenti in Italia, potrebbero aggiungersi nei prossimi mesi almeno altri 60 mila rom romeni che andranno a modificare quei già  difficili equilibri raggiunti dopo lunghi anni di compromessi e fallimenti". In Romania c'è una "bomba" potenziale di due milioni e mezzo di rom in partenza verso l'occidente per cui si stanno spalancando le porte dell'Europa. La Caritas stima che "anche nel 2007, come già  nel 2006, arriveranno in Italia almeno altri 60 mila romeni". Sono tutti cittadini europei, hanno libero accesso, e non tutti sono rom.

Una miccia innescata, insomma, su un allarme sociale che era costante ma stazionario.

Quanti sono - A febbraio l'Opera nomadi, ente morale nato nel 1965 con trenta sezioni provinciali, ha aggiornato la fotografia sul variegato mondo rom e sinti in Italia in un congresso nazionale. Non esistono censimenti ufficiali che dicano con esattezza quanti sono. Stime ufficiali parlano di 160 mila persone di cui 70 mila con cittadinanza italiana e 90 provenienti dai Balcani, di cui la metà  dalla ex Jugoslavia a partire dal 1966 con punte altissime nei primi anni novanta, e l'altra metà  da Bulgaria e soprattutto Romania "direttrice che registra un costante aumento".

In Europa la minoranza rom/sinta è stata definita "la minoranza più numerosa dell'Unione europea". In Italia "pesa" con una percentuale pari allo 0,3 per cento della polazione. In genere si puó dire che è un popolo con una bassa speranza di vita, l'età  media è tra i 40 e i 50 anni, e con un'alta percentuale di minori (il 60 per cento ha meno di 18 anni). Tra questi il 47 per cento ha dai 6 ai 14 anni; il 23 per cento tra i 15 e i 18; il trenta per cento tra 0 e 5 anni. Sono dati, questi, che raccontano bene al tempo stesso della emarginazione e della impossibilità  di un'integrazione: in Italia c'è una minoranza di migliaia e migliaia di persone che nonostante viva qui da anni e in molti casi abbia anche la cittadinanza, resta fuori - si mette fuori - da un sistema sanitario evoluto e per lo più gratuito. Non mancano certo le convenzioni sanitarie per controlli e vaccinazioni. Ma il più delle volte sono gli stessi rom che rifiutano l'assistenza.

Ma potrebbero essere il doppio - Sapere con una buona certezza quanti sono i rom è il primo problema che devono risolvere amministratori locali, prefetti e governo. Probabile la creazione di un ufficio nazionale per coordinare iniziative e ragionare su numeri reali. Tanto per dare un'idea del fenomeno clandestino basti dire - sono cifre della Prefettura di Roma - che nella capitale sono 7 mila i rom regolari e 12-13 mila quelli irregolari. I campi sono 5-6 quelli ufficiali, tra cui quello gigantesco sulla Pontina all'altezza di Castel Romano dove vivono 1.200 persone. Ma, dice il prefetto Serra, "almeno venti sono i campi irregolari, lungo il Tevere o dietro Trastevere".

Non cambia la situazione a Milano. Le stime questa volta sono dell'Ismu e sono aggiornate al mese di febbraio. Secondo la Fondazione per le iniziative e gli studi della multietnicità  in Lombardia vivono "almeno 13 mila rom che abitano 240 insediamenti conosciuti ma sono tra i 290 e i 350 quelli realmente esistenti". La situazione più grave è a Milano dove esistono 45 campi (con una popolazione di circa 4.310 persone) ai quali ne vanno aggiunti un centinaio (2.300-3.100 persone)nel resto della provincia. Lega, An e Forza Italia tendono ad aumentare queste cifre.

La mappa delle etnie unite dalla stessa lingua: il romanès - Si fa presto a dire zingari. In realtà  in Italia ci sono una dozzina di etnie molto radicate in precisi territori, ognuna con proprie tradizioni. Partiti dal nord dell'India e dal Pakistan intorno all'anno mille, gli zingari si sono stabilizzati nell'est europeo da dove hanno poi ricominciato altre migrazioni. In Italia i primi arrivano alla fine del 1300. Un flusso incostante, segnato da persecuzioni - nei lager nazisti sono stati serminati 500 mila zingari - che da allora non si è più fermato. Sono possibili tre grandi divisioni: italiani; slavi; romeni.

I 70 mila con cittadinanza italiana - Anni di difficili studi - quella rom è una delle società  più chiuse e tribali che si conoscano - li hanno suddivisi in dieci gruppi. I rom abruzzesi e molisani: i più tradizionalisti, conservano intatto l'uso del romanì e sono arrivati in Italia dopo la battaglia del Kosovo nel 1392 a seguito dei profughi arbares'h (albanesi). Si dedicano ai mestieri tradizionali come l'allevamento e il commercio di cavalli ed è molto duffusa tre le donne (rumrià ) la chiromanzia. Praticamente le donne che vengono a chiedere l'elemosina augurandovi "tanta fortuna". O sfortuna, se non mettete mano al portafoglio.

Rom napoletani (detti napulengre). Fortemente mimetizzati nel capoluogo, fino a una trentina d'anni fa fabbricavano arnesi per la pesca e facevano spettacoli ambulanti. Sono più pochi quelli che esercitano i vecchi mestieri. Con i rom cilentani (una grande comunità  di 800 persone vive a Eboli e alcune donne hanno raggiunto la laurea), lucani (una delle comunità  più integrate), pugliesi, calabresi (i più poveri di tutta Italia: 1.550 vivono ancora in baracche) e i camminanti siciliani, questi primi sette gruppi contano circa 30 mila persone.

Sinti giostrai - Sparsi soprattutto tra il nord e il centro Italia sono almeno trentamila. Arrivati in Italia all'inizio del 1400, sono i depositari del più antico dei mestieri rom, quello dei giostrai. Un mestiere peró che sta scomparendo trasformandoli in rottamatori di oggetti recuperati tra i rifiuti e venditori di bonsai artificiali. In migliaia hanno aderito al credo evangelista.

I Rom harvati e il sottosgruppo dei kalderasha, circa 7 mila persone arrivate dal nord della Jugoslavia dopo le due guerre mondiali, e i rom lovara (non più di mille) chiudono il gruppo dei rom con cittadinanza italiana.

I rom jugoslavi - E' possibile suddividerli in due grandi ceppi, i khorakhanè (musulmani) e i dasikhanè (i cristiano-ortodossi). Vivono per lo più nei campi nomadi del nord e del centro Italia. Tra i minori neppure il 10 per cento va a scuola e minima è anche la percentuale degli adulti che lavorano. L'Opera Nomadi non lo dice esplicitamente ma sono loro il nocciolo duro del più vasto problema zingari.

I rom romeni - Quello dalla Romania è ormai un flusso continuo e inarrestabile. Le più grandi comunità  sono a Milano, Roma, Napoli, Bologna, Bari, Genova ma ormai il fenomeno è in crescita in tutta Italia. Drammatico il tasso di scolarizzazione tra i rom romeni: solo il 3 per cento dei bambini ha una frequenza minima accettabile.

Le caratteristiche sociali - Il rapporto annuale dell'Opera nomadi è impietoso nel tratteggiare le caratteristiche del mondo rom: "quasi totale disoccupazione"; "analfabetismo diffuso"; "degrado ambientale", "emergenza abitativa", "emarginazione sociale", "devianze varie", leggi microcriminalità ; "tossicodipendenza", "alcolismo", "condizioni igienico sanitarie allarmanti". Se è sbagliato generalizzare e dire che tutti i rom delinquono, è anche vero che, ammette Converso, esistono comunità  che "delinquono al cento per cento". Converso ha "paura" a dare cifre e percentuali. La materia è bollente e il pregiudizio nei confronti dei rom è un fuoco che già  brucia e non ha bisogno di altra legna. Poi ammette: "E' ragionevole pensare che solo il 10 per cento dei 160 mila sia integrato". Lavorano nel commercio, a volte anche nei servizi pubblici, fanno i muratori. E il restante 90 per cento? Un' altra caratteristica, che diventa un problema, è l'endogamia: "Si tratta di organizzazioni sociali arcaiche, chiuse, patriarcali, non si fanno scalfire, si autoriproducono e non si mescolano".

Dove vivono - I rom "italiani" nel tempo si sono per lo più "mimetizzati" andando a vivere in case popolari o in abitazioni che si sono costruiti in aree che il comune ha destinato a loro. Fondamentale per i rom è non dividersi e non mescolare con altri gruppi "la famiglia estesa" che puó arrivare anche fino a 60 persone. L'ideale sarebbero i micro-villaggi. Gli esperimenti, peró, raccontano per ora solo di fallimenti. A Cosenza, in un villaggio rom dall'urbanistica perfetta realizzato nel 2001, resiste il 70 per cento di evasione scolastica ed è un concentrato di microcriminalità . Non va meglio ad Arghillà , nei pressi di Reggio Calabria. Le cosiddette micro-aree stanno nascendo a Firenze, Modena, Padova: qui si chiamerà  "Villaggio della speranza", undici casette di 54 metri quadrati ognuna con rimessa auto e giardino.

I campi rom - Sono un centinaio quelli autorizzati e controllati dai comuni dove, nel tempo, ai container di metallo su due piani si sono sommati roulotte, tende, macchine, accrocchi di legno e metallo senza forma e alcun tipo di sicurezza dove vivono intere famiglie e dove spesso muoiono, per colpa di una stufa o di una bombola di gas, bambini piccolissimi. Almeno 500 sono i campi illegali e abusivi su cui, tanto a Roma quanto a Milano, si scatena di tanto in tanto la rabbia dei residenti. Sono abitati per lo più da ex jugoslavi e romeni. Di questi ultimi solo il 10 per cento vive in strutture pubbliche. Gli altri si arrangiano nelle favelas che spuntano qua e là  lungo gli argini dei fiumi e in qualche spazio verde alla periferia delle città .

La scuola - Non esistono dati certi sull'abbandono scolastico che è comunque altissimo. In genere si puó dire che solo il dieci per cento di tutta la polazione rom presente in Italia arriva al diploma di terza media. Poche decine - e si parla delle primissime migrazioni - i laureati. Un numero secco e accertato parla da solo: sono ventimila i minori romeni che non vanno a scuola e sono analfabeti. In generale i pochi che frequentano, anche per brevi periodi, "non riescono a memorizzare, non riescono a stare concentrati, hanno difficoltà  nella lettura e nella scrittura. Appartengono a una tradizione orale, un mondo di suoni e di azione, non di parole. L'italiano resta, anche dopo anni, la terza lingua".

La sanità  - C'è una vera e propria emergenza di "copertura vaccinale" tra i minori più piccoli. Tra i romeni sono ventimila quelli che non sono mai stati vaccinati. Tra gli adolescenti il problema è la tossicodipendenza e l'alcolismo che è in aumento con l'aggressività  e i comportamenti devianti. Per le donne un dato su tutti che arriva da Foggia: se in generale vengono effettuati 130 aborti ogni cento parti, tra le donne rom la percentuale è di 300 aborti ogni cento parti. Da brivido la scheda delle patologie infantili più diffuse: malattie respiratorie, dermatologiche, addominali, carie, basso peso e bassa statura, disturbi del comportamento alimentare e disagio psicologico.

La parola d'ordine, e obbligata, è integrare. Ma da dove cominciare?



(18 maggio 2007)
Nella Capitale e nella sede regionale dei Ds stanno lavorando per portarne tre camionate da noi..
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#86 Messaggio da balkan wolf »

lemmone sfodera il tuo vale tudo e spacca qualche testa...

i rom reagirebbero i cittadini vedrebbero solo la reazione dei rom e l'escalation comincia... :-)

DISCLAIMER

brigadiero pasqualo o'intercettatore stamo a scherzà  è solo una discussione accademica "come rifondare il reich millenario partendo da uno zingaro di merda" nun se preoccupi siamo tutti bravi guaglioni :-)
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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#87 Messaggio da Lemmy »

Non sfodero un cazzo, questa gente fa paura anche a me (io mi fermo ad un certo punto, loro solo quando vedono le budella per terra)..
C'è già  chi comincia richiedere il porto d'armi cmq nelle zone vicine dove dovrebbero essere accatastati.
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#88 Messaggio da PhilippeMexes5 »

è dura mettersi contro gli zingari:quelli non c'hanno niente da perdere...

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#89 Messaggio da balkan wolf »

continua dal disclaimer di sopra "pura disquisizione teorica"

il vero problema è lo stato cattocomunista e perdentista che sta sempre col povero ... come controaltare peró c'è da dire che il popolo ormai sta sempre contro l'invasore

dite quel cazzo che volete ma questo è uno scenario da occupazione illegittima... ogni razzista operativo è oggi di fatto un partigiano

ovv. sputtanarsi la vita per una cazzata non ne vale la pena bisogna saper sfruttare il sentimento popolare per creare appoggi e coperture ...

in soldoni o ti beccano sul fatto o hai il supporto popolare e non ti beccano più :-)

nessuno sano di mente si dispiace se un campo nomadi va a fuoco siamo onesti

cmq. io sono ottimista la situazione è insostenibile e segnali come l'aumento di porti d'armi o il successone della lega nord ( con tutti i suoi limiti è l'unico partito che ha una visione chiara del problema ) vanno tutti nella direzione giusta... ancora un pó di sangue e si arriverà  ai ferri corti con buona pace dei tolleranti

WHITE RESISTANCE!!!

p.s.

inutile specificarlo che nessuno vuole il 4to reich ma a mali estremi... meglio nazy che morti ( perchè queste merde se potessero ci ucciderebbero tutti questo non va mai dimenticato )... buffo anche il fatto che l'escalation razzista è dovuta principalmente all'ottusità  degli antirazzisti che negano problemi evidenti
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#90 Messaggio da Lemmy »

I "tolleranti" sono tali fintanto che il problema non li tange: quando si vedranno casa svaligiata con uno stronzo di 20 cm sul proprio letto , i sanitari spaccati, una libreria rovesciata e decine di libri calpestati la penseranno diversamente.
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