Giusto per "cultura" cito uno dei più famosi pluritesticolati: Bartolomeo Colleoni.
àˆ appena il caso di accennare, e senza intenti irriverenti, all'orgoglio che Bartolomeo dimostró nell'uso del proprio patronimico, Coglione. Solo alcuni suoi apologeti, più tardi, cercheranno di dargli un significato diverso da quello letterale, ipotizzando, con molta fantasia è il caso di dire, una derivazione mitologica del tipo cum lione o caput leonis, da cui per sintesi fonetica si sarebbe arrivato a Colleoni, smentendo così tutti i documenti ufficiali dove fu sempre usato il termine Coleus vale a dire Coglione.
Stemma del Colleoni
Il condottiero era talmente orgoglioso del proprio cognome da farne il temuto grido di guerra Coglia, Coglia cioè Coglioni, Coglioni e da continuare a rappresentarli, con turgido realismo, nel suo stemma anche quando vi aggiungerà i gigli d'oro d'Andegavia ovvero d'Angió e le fasce di Borgogna. Era il Condottiero stesso che precisava in un atto pubblico che la sua arme gentilizia era quella che esibiva:
«duos colionos albos in campo rubeo de supra et unum colionum rubeum in campo albo infra ipsum campum rubeum»
che, araldicamente vuol dire: troncato d'argento e di rosso a tre paia di coglioni, dall'uno all'altro.
Bartolomeo usava il proprio nome ed il proprio stemma con naturalezza ed orgoglio, tanto da farlo rappresentare in bassorilievo persino sul sarcofago della figlia Medea, senza quella pruderie di certe gentili donzelle sue discendenti che, pudicamente, faranno disegnare, nello stemma, i tre Coglioni capovolti in modo da farne tre Cuori, dimenticando così il grido di guerra dell'illustre avo.
Secondo alcuni autori, Bartolomeo Colleoni era affetto dalla patologia nota come poliorchidismo, ossia la presenza di un testicolo soprannumerario, secondo altri ció fa parte della leggenda, ovviamente non è dato conoscere la realtà .
Tratto da:
http://it.wikipedia.org/wiki/Colleoni