Canalis, bocca da bacini...

Scatta il fluido erotico...

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Drogato_ di_porno
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#721 Messaggio da Drogato_ di_porno »

monteur nun te allargà  :)
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”

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balkan wolf
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#722 Messaggio da balkan wolf »

zitto drogaten e respira...

OMM OMM

non appoggiare il piede cazzo

fai il vuoto il vuoto

respira...

col naso cristo col naso

che fatica sto ragazzo

la vita è un arco lo spirito la freccia il bersaglio l'assoluto

:-)
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke

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dostum
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#723 Messaggio da dostum »

[quote:b73e2791f0="balkan wolf"]la fica sarà l'arma per la rivoluzione cairo....

chiunque percepisce un senso di profonda ingiustizia su sti temi

dal ladro bastardo briatore alla scimmia reginaldo sappiamo che sono fuoriposto

altro che filosofia e chiaccere...

la figa ai giusti e sani sarà il motore della rivolta

:-)[/quote:b73e2791f0]

Gia fatto Baalkaan
LA DONNA... è nuda!
storia di una battaglia perduta

NON LA PERSECUZIONE
MA LA CORRUZIONE TEME LA CHIESA

La donna è nuda: è stata denudata, si è fatta denudare, stupidamente ha cooperato alla sua denudazione e continua volontariamente a spogliarsi, illudendosi di essere più libera, più felice, più indipendente. Ormai, giunta al punto che non ha più niente da togliersi, o quasi, se non qualche triangolino di stoffa che inspiegabilmente riesce ancora a sopportare, non si è ancora accorta che, con gli indumenti perfino i più intimi, con la sua attiva cooperazione (purtroppo), le è stata tolta la sua dignità , la sua nobiltà , la sua genialità , la sua fierezza di essere donna e non la brutta copia del maschiaccio, di cui è diventata schiava nel tentativo di salire al suo livello.
Eppure risulta che questa sua falsa evoluzione obbedisce a un disegno storico, diabolicamente programmato, che non era e non è diretto contro di lei, bensì contro la Chiesa.
Per capire quel che è avvenuto da Lutero, e quindi dal sorgere del protestantesimo, ai nostri giorni, non si può non ammettere che c'è stato e c'è un piano intelligentemente programmato contro la Chiesa cattolica, il baluardo più forte dei diritti di Dio e degli uomini; la cui dottrina è in contrasto con quelle escogitate dagli uomini per distruggere i valori basilari secondo natura e secondo Dio, con l'illusione di creare il paradiso, promesso da Gesù Cristo, su questa terra, e solo in questa terra, e per questa terra.
Le fasi di questi avvenimenti sono state scandite in tre momenti storici: Gesù Cristo sì, Chiesa no (protestantesimo); Dio sì, Gesù Cristo no (ideologia illuministico-massonica); né Dio né Gesù Cristo, bensì lo Stato etico, il Popolo, la Classe operaia (potere, quindi, oligarchico, massonico-liberale, nazifascismo, marxista, laicista, ossia ateo).
Voltaire (1694-1778) capofila dell'illuminismo e della rivoluzione, diceva e scriveva: «Sono stanco di sentire ripetere che 12 uomini bastarono per propagare il Cristianesimo. Voglio mostrare che uno solo basta a distruggerlo»; aveva come motto e programma di vita, che scriveva anche al termine delle sue lettere: Ecrasez l'infame!, e l'infame da schiacciare era la Chiesa cattolica.
Ad un certo punto i nemici della Chiesa si accorsero che la persecuzione scatenata dalle ideologie al potere, la distruzione dello Stato Pontificio, la riduzione alla fame della Chiesa e lo stesso scioglimento delle congregazioni religiose, considerate alla stregua di associazioni a delinquere, non riuscivano nell'intento; ricorsero allora a un mezzo che credettero e credono infallibile: la corruzione sessuale, incominciando evidentemente dalla donna, la cui innata vanità fu utilizzata, secondo la Bibbia, dal diavolo per far cadere lei e così travolgere l'umanità nel peccato.

PER CORROMPERE BISOGNA CHE LA DONNA
REALIZZI L'IDEA DEL NUDO

La programmazione di un tale piano di azione la conosciamo perché riportata sulla Rivista Internazionale delle Società Segrete, ossia massoniche, del maggio 1928:
«La religione - leggiamo - non teme la punta del pugnale, ma può cadere sotto il peso della corruzione. Non stanchiamoci quindi dal corrompere, magari servendoci del pretesto dell'igiene, dello sport, della moda, della stagione.
Per corrompere bisogna che si realizzi l'idea del nudo.
Per evitare ogni opposizione bisognerà progredire metodicamente: prima mezze braccia nude, poi mezze gambe, poi le braccia e le gambe tutte scoperte, quindi le parti superiori del torace e del dorso.
E così d'estate si andrà in giro quasi nudi».
Notiamo che, qualsiasi cosa si possa pensare di questo testo, non si può dubitare della validità del programma e della sua precisa e puntuale esecuzione.
Wilhelm Reich, psicoanalista austriaco, trasferitosi in America all'avvento al potere di Hitler, insegnò a New York. Allontanatosi dall'ortodossia freudiana, riconobbe nella repressione sessuale imposta dalla nostra società la causa prima delle nevrosi, pervenne allora a postulare la demolizione delle strutture sociali ed educative che perpetuano tale repressione, in particolare la famiglia di tipo patriarcale e lo stato autoritario di tipo fascista che, reprimendo sin dall'infanzia la sessualità , soprattutto genitale, producono individui inibiti e timorosi dell'autorità . Nel 1945 pubblicava, perciò, uno studio significativamente intitolato: La rivoluzione sessuale.
E rivoluzione sessuale è stata, usando come mezzo potente e diabolicamente affascinante l'esibizione del corpo della donna progressivamente nudo nell'abbigliamento, nella stampa, nel cinema, nella televisione, nella reclame, nelle spiagge, dovunque, e perfino nelle chiese che a volte sembrano delle discoteche.

CON LA MINIGONNA AUMENTANO
I REATI DI VIOLENZA CARNALE

Negli anni Sessanta dall'Inghilterra venne lanciata la moda della minigonna la cui inventrice, Mar Quanta, nel 1966 ricevette, dalla regina Elisabetta, l'onorificenza di Cavaliere della Corona Britannica, che l'anno prima era stato assegnata ai Beatles. E i freni morali sono stati messi definitivamente fuori uso.
Le autorità preposte all'ordine pubblico si dovettero preoccupare dell'effetto-minigonna in relazione ai delitti sessuali. La Prefettura di Parigi, per esempio, dovette emettere e propagginare un avviso in questi termini: «Fanciulle, non inducete il diavolo in tentazione con le vostre minigonne. Non vogliamo condannare la moda di oggi, ma siamo costretti a riconoscere che non sempre i colpevoli di violenza carnale hanno tutti i torti» (Vita, n. 435/1967).
D'altra parte «i sociologi, impegnati nella ricerca delle cause del fenomeno minigonna, lanciavano un avvertimento alle ragazze: i crimini sessuali erano aumentati da quando era esplosa la nuova moda. Il risultato di un'indagine condotta fra alti funzionari della polizia in 128 città degli Stati Uniti rivelava che, dopo il 1964, i reati di violenza carnale erano aumentati del 64%. In Inghilterra erano aumentati addirittura del 90 per cento. Anche la legge si interessò delle donne che indossavano la minigonna e, benché alcuni avvocati sostenevano che quando un comportamento diventa abituale non può essere considerato "osceno", alcuni pretori italiani la pensavano diversamente» (D.M.Smith, L'Italia del 20° Secolo, Rizzoli 1978, pp. 299-301).
Eppure, nonostante questi richiami della scienza, del buon senso e dei preposti all'ordine pubblico, la marcia verso la denudazione totale della donna, è continuata. E così la donna, tornando indietro di oltre duemila anni, in un'atmosfera di neo-paganesimo, sembra trovarsi a suo agio in una società che la considera solo oggetto del desiderio maschile, illudendola di una apparente emancipazione.
Evidentemente non intendiamo generalizzare e negare le larghe zone di autentica moralità che ci sono; ma indubbiamente l'atmosfera che si respira è questa: moralmente pestilenziale. E la notano certi saggi dell'Oriente quando visitano la nostra Europa.

A. CAMUS: LA SESSUALITà€ SFRENATA CONDUCE
ALLA NON SIGNIFICAZIONE DELLA VITA

Daniel Rops, scrittore, romanziere e storico francese, qualche decennio fa, ad uno studioso dell'estremo Oriente venuto a Parigi per conoscere la civiltà occidentale cristiana, prima che ripartisse per il suo Paese, chiese quali impressioni ne avesse riportato.
«Temo di ferirla - rispose lo studioso -, di addolorarla, di sembrare che io disdegni ciò che ho visto di grande e di nobile da quando mi trovo in mezzo a voi, ma poiché mi chiede di parlare a cuore aperto, le rispondo. Io sono molto inquieto per voi, per questa civiltà che è la vostra e verso cui l'umanità ha tanti motivi di essere grata. Mi pare che essa stia per lasciarsi marcire nelle sue radici.
Da quando sono a Parigi ho cercato di osservare intorno a me e di comprendervi. Ho letto i vostri giornali, considerato le vostre vie, i vostri film. Ogni volta o quasi che sono andato a vedere un film recente, francese o italiano, mi sono trovato a disagio a motivo di scene, che presso di noi farebbero scandalo, mentre un pubblico che pareva composto di persone molto oneste trovava naturali.
Ecco il pericolo che mi pare minacci le sorgenti della vostra civiltà : la civiltà occidentale mi sembra stia diventando una civiltà erotica, una civiltà invasata dal fatto sessuale nella quale pare che non ci siano problemi più grandi di quelli che pongono le relazioni dell'uomo e della donna».
Insomma a chi viene in Europa da certi Paesi lontani, la nostra cosiddetta civiltà , rinnegate e mortificate le radici cristiane, appare più adoratrice di Eros o di Venere che di Gesù Cristo; la donna più attratta dall'ideale di donna-straccio della televisione che dalla candida, dolce personalità di Maria, i cui santuari sono sparsi in tutta l'Europa.
Proprio in quegli anni Albert Camus (1913-1960), il famoso e inquieto romanziere francese in cerca del senso della vita umana, annotava:
«C'è un momento in cui la sessualità sembra una vittoria, quando si libera degli imperativi morali. Ma presto diventa una disfatta, e la sola vittoria è quella che si consegue su di essa: la castità . La sessualità sfrenata conduce ad una filosofia della non significazione del mondo. La castità invece restituisce un significato al mondo» (Taccuini, pubblicati postumi da Bompiani ed.).
Ma ormai scienza e buon senso, valori umani e naturali, ai quali si richiama Campus, sembravano in inarrestabile declino. Perciò gli autorevoli richiami della maggiore autorità morale mai esistita, la Chiesa, a tutti i livelli: dal Papa, ai Vescovi, ai preti e alle autorità preposte a tutte le associazioni laicali.
Fu lanciata perciò la crociata del buon costume contro la corruzione, i cui promotori prendevano a pretesto l'emancipazione della donna, l'esercizio dello sport, la bellezza del corpo, l'igiene, la libertà di gestire se stessa, ecc. I promotori nascondevano il vero scopo, che era la soppressione dei valori dello spirito al fine di instaurare il culto del corpo, della forma fisica, della materia. La donna doveva, insomma, servire come strumento di corruzione per travolgere ogni idea religiosa, ogni sentimento morale e spirituale.
La Chiesa, quindi, si oppose a questo evolversi dell'abbigliamento muliebre verso l'immoralità . Lo fecero i Pontefici del tempo sostenendo la crociata per la modestia e la dignità della donna nel mondo cattolico. Riportiamo solo qualche loro intervento e l'azione che promossero.

PIO XI: LA MODESTIA CRISTIANA
DELL'ABBIGLIAMENTO DEVE ESSERE INSEGNATA
CON INSISTENZA E AD OGNI COSTO

Pio XI, ricevendo il 28.10.1924 le delegate dell'Unione internazionale delle Leghe Cattoliche femminili, disse:
«Noi riconosciamo e approviamo nel vostro programma la lotta che vi proponete di ingaggiare contro la moda immorale, che è una vera onta per un sì gran numero di donne che si dicono cristiane e che disonorano il nome cristiano. Questo è un argomento sul quale amiamo ritornare ogni volta che se ne presenta l'occasione... Noi vogliamo che nelle Associazioni e negli Istituti cattolici la modestia cristiana dell'abbigliamento dev'essere insegnata con insistenza e ad ogni costo. Bisogna cominciare con le più giovani, per radicare nei loro cuori lo spirito della virtù, il sentimento dell'ineffabile dignità dell'anima umana».
Proprio Pio XI arrivò a non ammettere alla sua presenza ragazze non decentemente vestite. Il 25.5.1925 a 250, tra religiose del Sacro Cuore e loro alunne, dichiarava:
«Non possiamo ignorare la pena di tutti i pastori d'anime e degli ultimi Sommi Pontefici di fronte alla moda invereconda. Noi stessi abbiamo dovuto chiudere la porta della nostra casa paterna a quelle nostre figlie, buone del resto, alle quali mancava però quel sentimento, che nella donna e tanto più nella donna cristiana è, si può dire, indeclinabile, il sentimento della modestia. Noi vi chiediamo di accogliere l'appello che ora vi facciamo di venirci in aiuto in questa santa crociata».
Il 20.6.1925 Pio XI così parlava alla Gioventù Femminile di Roma:
«Perseverate nella campagna a difesa della modestia femminile; campagna nella quale è in gioco non solo la fedeltà a Gesù Cristo, ma anche lo stesso onore della donna, Quando ad essa viene a mancare il senso della purezza, della modestia, della pudicizia, vuol dire che ha perduto il senso della propria dignità .
La Chiesa, additando l'esempio glorioso di Maria Santissima, nonché della sante donne e delle martiri cristiane, propone qualcosa di così alto, di così bello, di così dignitoso, di così sublime, da far sentire tutta la bellezza di un invito diretto a preservare dall'offesa non solo la coscienza cristiana, ma anche la umana dignità della donna.
Al contrario il mondo, quel mondo dal senso terreno, per il quale Gesù che pur ha pregato per i crocifissi e ha chiamato amico perfino Giuda, non ha pregato (e questa è forse la più terribile parola del Vangelo), non fa che spingere la donna nell'abbandono di ogni senso di dignità , moltiplicando gli allettamenti dell'impudicizia, dell'immodestia in tutte le forme e specialmente in quelle dell'abbigliamento femminile».

LA GIOVENTà™ FEMMINILE DI A.C.
VIRTUOSA ED ELEGANTE
NON SI PIEGA ALL'IDOLO DELLA MODA

Per la crociata contro la corruzione tramite l'abbigliamento, i Pontefici mobilitarono l'Azione Cattolica, specialmente il ramo femminile: le Donne Cattoliche e la Gioventù Femminile; e questo non solo in Italia, evidentemente, ma anche all'estero.
«La donna - si legge nel Manuale di Azione Cattolica - è la vittima principale della pubblica immoralità , perché ne subisce le più vaste conseguenze. Per questa ragione si direbbe che ella ha, oltre che un diritto e un dovere, anche un particolare interesse a difendere la moralità del costume, che è come la luce nella quale brillano i doni particolari della sua natura...
I modi e i mezzi: a) Campagna per l'educazione alla purezza. b) Azione di vigilanza per l'applicazione delle leggi che tutelano la pubblica moralità . In particolare vigilanza sulle edicole dei giornali e dei negozi di libri, affinché non si venda merce infettiva e pericolosa. Diffusione della buona stampa. Cura della biblioteca parrocchiale. c) Vigilanza sui divertimenti (specialmente teatri e cinematografi) per impedire abusi contro le leggi di Dio e le stesse leggi civili. Lotta contro il ballo, che nel dopoguerra è divenuto come una mania collettiva, e assume forme sempre più depravanti. d) Lotta contro la moda invereconda... curando la modestia nel vestire pure nei piccoli, a scopo anche educativo, ecc.» (Ed. AVE - Roma 1947, pp. 219-220).
Pio XII, alle Giovani dell'Azione Cattolica di Spagna, diceva:
«Poche sono le cose più tristi, più dolorose, più riprovevoli e, persino, più orribili, di una giovane che diventa scandalo ed occasione di male; come poche sono le cose più ammirevoli, confortanti, lodevoli e, persino, più belle, di una giovane donna diventata apostolo ed occasione di bene».
Altra volta, parlando sempre a folti gruppi di giovani donne, constatava:
«Non è forse sotto gli occhi di tutti una moda ardita, indecorosa procace? Vesti così esigue o tali da sembrare fatte a posta per porre in maggior rilievo ciò che dovrebbero velare; sport che si svolgono con fogge di vestire, esibizioni, cameratismi inconciliabili con la modestia; danze, spettacoli, audizioni, letture, illustrazioni, decorazioni in cui la mania del divertimento accumula i più gravi pericoli».
Pio XII, pertanto, sosteneva che la donna deve essere elegante: «Nell'ornamento femminile - ebbe a dire - può esservi atto meritorio di virtù, quando sia conforme al modo, alla misura della persona e della buona intenzione... Allora l'ornarsi sarà atto di quella virtù della modestia, la quale modera il camminare, lo stare, l'abito e tutti i movimenti esteriori.
La donna quindi può essere al tempo stesso virtuosa ed elegante. Elegante perché, secondo il detto di un antico poeta cristiano, la virtù sembra più bella quanto si aggiunge alla beltà .
Ciò che vi si raccomanda è di ricordarvi sempre che la moda non è, né può essere la regola suprema della vostra condotta; che al di sopra della moda e delle sue esigenze vi sono leggi più alte e imperiose, principi superiori ed immutabili, che in nessun caso possono essere sacrificati alla libidine del piacere e del capriccio, e davanti ai quali l'idolo della moda deve sapere chinare la sua fugace onnipotenza».

MAI PIEGARSI ALLE VOLGARITà€
DI UNA MODA PAGANA

Nel già citato Manuale di Azione Cattolica, nel capitolo che riguarda la Gioventù Femminile, col sottotitolo: Per la vita esemplare, leggiamo:
«1. Il problema della moralità cristiana e dell'esemplarità apostolica, per la Gioventù Femminile, è importante, difficile e delicato più che in altri rami dell'Azione Cattolica.
Esso è molteplice e complesso nei suoi aspetti:
Abbigliamento (moda, corredo personale, costume da bagno, da spiaggia, per la bicicletta... per altri svaghi e sport, acconciatura).
Divertimento (letture, ballo, teatro, cinema, teatrino, radio, sci, piscina, gite, gara sportiva).
Amicizie (familiarità con i giovani, cameratismo, fidanzamento, ecc.).
2. Il Consiglio Centrale della Gioventù Femminile ha fatto di questo problema uno studio assai accurato... In particolare ha tenuto presente il pensiero di S.S. Pio XII, il quale il 6.10.1940, ebbe a dire che sarà compito di chi dirige l'Associazione... "insegnarvi come prima di indossare un vestito, dobbiate domandare alla vostra coscienza in quale modo lo giudicherà Gesù Cristo; di ammonirvi che, prima di accettare un invito, dovete considerare se il vostro invisibile e celeste guardiano potrà seguirvi in un simile convegno senza velare la sua faccia con le ali; vi indicheranno quali spettacoli, quali ritrovi, quali spiagge dovete evitare; vi dimostreranno come una giovane può essere moderna, colta, sportiva, piena di grazia, di naturalezza e di distinzione, senza piegarsi a tutte le volgarità di una moda malsana, conservando un volto che ignora gli artifici, come l'anima di cui è riflesso, uno sguardo senza ombre, né interiori, né esteriori, ma al tempo stesso riservato, sincero e franco».

DOPO IL CONCILIO, ANCHE NELLA CHIESA
LA MODESTIA CRISTIANA
SEMBRA PASSATA... DI MODA

Dinanzi a questa frenesia d'esibizionismo, di spogliarello pressoché integrale e soprattutto squallido, Giovanni Papini osservava: «In genere il primo gesto di chi sta impazzendo è quello di denudarsi davanti agli altri».
E non possiamo dargli torto, se osserviamo come nel nostro mondo c'è un numero stragrande di depressi, schizofrenici, disadattati, di maniaci. Nella cittadina in cui abito, secondo una dichiarazione degli stessi operatori del Centro di Salute mentale del luogo, su neppure 20 mila abitanti, essi ne seguono una paio di migliaia. Come spiegare questo preoccupante fenomeno? La spiegazione credo stia nell'affermazione di Camus, sopra citata: «La sessualità sfrenata conduce a una filosofia della non significazione del mondo»; e quindi alla depressione, allo squilibrio mentale, psicologico e spirituale.
E venne il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965). E col Concilio una grande ventata di rinnovamento spirituale; e col rinnovamento, anche una grande crisi teologica e morale.
Si fece una distinzione tra Chiesa pre-Conciliare e Chiesa postconciliare, presumendo che ci fosse una spaccatura tra di esse, quasi fossero due Chiese diverse.
E così non si parlò più di castità e di modestia, di moda indecente e stile cristiano di vestire, si pose l'accento sulla carità (meglio, sulla laica solidarietà ) trascurando la purezza. Cessarono gli interventi su moda e modestia... ed è finita come è finita: la nostra gente ha completamente perduto il senso del peccato, della dignità del proprio corpo. L'Azione Cattolica è andata in crisi, come del resto le congregazioni religiose e gli stessi preti, con effetti deleteri.
Benedetto XVI, quando ancora era il cardinale Prefetto della Congregazione della Fede, in una intervista (Avvenire 4.12.1990), tra l'altro, dichiarò:
«Si ha l'impressione che la storia del cristianesimo sia stata una continua battaglia di ripiegamento, durante la quale si sono smantellate una dopo l'altra molte affermazioni della fede e della teologia. Naturalmente si è trovato di continuo qualche sotterfugio per potersi ritirare. Ma è quasi impossibile sottrarsi al timore di essere a poco a poco sospinti nel vuoto e che arriverà il momento in cui non avremo nulla da difendere e nulla dietro cui trincerarci».
Credo che anche questa battaglia della difesa della dignità della donna contro il diabolico assalto del demonio dell'impudicizia sia una di quelle perdute.

La donna... è nuda!

storia di una battaglia perduta

TRA GLI SLOGAN DEL ‘68:
L'UTERO è MIO, E ME LO GESTISCO IO!

Negli anni Sessanta e Settanta si colloca una drammatica svolta storica (sociale, politica e religiosa) nella società occidentale, particolarmente europea.
L'inizio in Italia lo si può fissare al 27 aprile 1966, con l'uccisione dello studente Paolo Rossi nell'università di Roma; la conclusione con l'assassinio di Aldo Moro, Presidente della Democrazia Cristiana, e il ritrovamento del suo cadavere il 9 maggio 1978.
Il 1968, al quale facciamo riferimento, ne fu l'anno cruciale per alcuni fatti di valore simbolico, avvenuti durante il suo corso, riguardanti, e in modo determinante, la donna, alla cui sorte siamo, in questo articolo, particolarmente interessati.
Protagonista ne fu il movimento studentesco nelle università , diviso in tanti rivoli: Potere operaio, Lotta continua, Servire il popolo, Collettivo politico metropolitano, Nuclei armati proletari, Gruppi armati clandestini (Prima Linea e Brigate Rosse). Al movimento studentesco si unirono gli studenti delle medie superiori.
Caratteristica di tale periodo storico fu la «contestazione» di tutti e di tutto.
Il linguaggio dei contestatori era il «sinistrese», le cui parole chiave erano: autocritica, alternativa, potere, livello di scontro, ecc. L'avversario era: opportunista, provocatore, venduto, poliziotto, ecc. Tra le espressioni sacre notiamo: Il privato è politico; Lo Stato borghese si abbatte, non si cambia; L'utero è mio, e me lo gestisco io; ecc.
La base ideologica della contestazione era il marxismo; ma non nella versione sovietica o del comunismo italiano, bensì quella di Mao e della sua «rivoluzione culturale», di Che Guevara, di Castro, di Ho-Chi-Ming.
Motore propulsore del movimento studentesco erano le assemblee che si svolgevano nelle aule delle Università occupate: qui si formavano l'ideologia e la strategia violenta del movimento, che poi invadeva le piazze per scontrarsi con la polizia, magari manifestando a favore del Vietnam e contro gli Stati Uniti. Nelle assemblee si scontravano ideologie diverse, pur essendo tutte di sinistra. Il motivo: i leaders del movimento, nonostante esso fosse nato per praticare la «democrazia diretta», di fatto vi esercitavano una specie di dittatura. Infatti, chi non era d'accordo con loro veniva cacciato via con l'accusa di «servo dei padroni» o di «provocatore borghese». Perciò vinceva non chi aveva ragione, bensì chi usava il linguaggio più violento e aveva maggiore forza fisica.
I capi dei vari gruppi, uniti nel movimento studentesco, non divenivano tali perché democraticamente eletti (per es. nessuna assemblea elesse M. Capanna leader del movimento studentesco della Statale di Milano), ma perché erano capaci di manovrare la folla, di essere colti professionisti della rivoluzione, di avere la possibilità di fare politica a tempo pieno senza preoccupazioni economiche. Infatti, la massima parte dei leaders era di estrazione borghese, aveva una non indifferente preparazione culturale; e si era formata nella Federazione Giovanile Comunista o addirittura nelle associazioni cattoliche. Ecco perché Pier Paolo Pasolini, famoso poeta e regista, poté dedicare al movimento studentesco una poesia nella quale sottolineava una tale situazione: «Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte/coi poliziotti/io simpatizzavo coi poliziotti./Perché i poliziotti sono figli di poveri,/vengono da subtopaie, contadine o urbane che siano/... Voi avete facce da figli di papà /.../Siete pavidi, incerti, disperati». Questa poesia, pubblicata su l'Espresso dell'11 giugno del ‘68 suscitò evidentemente aspre polemiche.
I rivoltosi del ‘68 leggevano tra l'altro (citiamo solo tre testi che riguardano l'argomento: donna-sessualità ) H. Marcuse (Eros e Civiltà ), W. Reich (La teoria dell'orgasmo, La rivoluzione sessuale), ecc. Un posto a parte, e molto importante, occupava Il libro delle guardie rosse di Mao.

TOTALE LIBERTà€ SESSUALE
PER DISINTEGRARE LA FAMIGLIA
SECONDO L'IDEOLOGIA MARXISTA

Il Sessantotto contestava: 1) Il sistema capitalistico. 2) Lo Stato «borghese». 3) L'autoritarismo: dei padroni sugli operai, dei professori sugli studenti, dei genitori sui figli, degli uomini sulle donne.
Pertanto, al fine di riuscire ad abbattere tutta una civiltà fondata sul buon senso, la legge maturale e i valori umani e religiosi del cristianesimo, doveva riuscire a scardinare (e purtroppo c'è riuscita) in primo luogo la famiglia, che considerava istituzione di «destra».
La famiglia, secondo l'ideologia devastante del ‘68, sarebbe stata fondata sull'autorità assoluta del padre-padrone sulla moglie e i figli; padre-padrone che, avendo confinato la donna in casa e in posizione subalterna ed essendo solo a guadagnare, si arrogava il diritto di essere solo a comandare.
La nuova famiglia ipotizzata (e purtroppo anche realizzata) è quella in cui, moglie e figli avrebbero avuto un ruolo autonomo. Quindi non più la divisione sessuale del lavoro: l'uomo fuori e la donna in casa addetta ai lavori domestici. Non lavorando fuori casa, e non avendo un reddito economico, la donna non sarebbe stata pari all'uomo. Questa era per i sentantottini la «controfamiglia»: liberi donna e giovani dalla tirannia paterna, più labili i vincoli familiari. E queste, purtroppo, furono le premesse storiche che hanno portato all'attuale dissolvimento della famiglia.
Il Sessantotto ha dato un forte impulso alla «liberazione sessuale», oggi in fase molto avanzata. Per cui il libro di W. Reich (già citato) La rivoluzione sessuale divenne una specie di bibbia per giustificare la totale libertà sessuale. Totale libertà sessuale per distruggere la famiglia che, egli sosteneva, sarebbe «la fabbrica di ideologie autoritarie e di strutture mentali conservatrici». La liberazione sessuale, ossia lo sforzo per liberarsi da tutti i condizionamenti inconsci della propria sessualità , col dare sfogo a tutte le sue pulsioni, era la condizione indispensabile per abbattere il capitalismo e lo Stato borghese. Per Reich la sessualità era una «forza rivoluzionaria», e quindi la totale libertà sessuale era elemento indispensabile per ogni azione rivoluzionaria marxista e antifascista.
E così il Sessantotto, in base a una tale teoria, collegando Marx a Freud, fece saltare tutti i cosiddetti tabù sessuali, che avrebbe creati (secondo loro) la morale cattolica o che avrebbe inculcati educazione puritana protestante. Perciò il film del regista francese L. Malle, intitolato Soffio al cuore, incentrato sul rapporto incestuoso tra madre e figlio, fu definito «uno sberleffo alla morale borghese». All'università di Roma ebbe grande successo il Living Theatre (teatro vivo) in cui i giovani e le giovani attrici recitavano totalmente nudi.
Conseguenza fu che, in nome del «Vietato vietare», furono dichiarate permesse tutte le forme di attività sessuale. Per cui il piacere, qualunque fosse il modo di procurarselo, era un diritto.

SESSUALITà€ COME PIACEVOLE PASSATEMPO
E MERCE DI CONSUMO

A cominciare dagli anni Sessanta, contemporaneamente agli avvenimenti descritti particolarmente deleteri per la donna, il movimento femminista si orientava decisamente in senso radicale e libertario: passava, infatti, dall'idea di «emancipazione» all'idea di «liberazione».
Con l'emancipazione la donna voleva sottrarsi al dominio dell'uomo: rivendicava quindi la parità dell'uomo e della donna sia nel settore del lavoro e delle professioni, sia nel campo propriamente politico.
Con la liberazione rivendicava la liberazione da tutti i condizionamenti della società sessista, e quindi: a) il diritto al libero esercizio della sessualità ; b) il diritto a disporre liberamente del suo corpo: Il corpo (o l'utero) è mio, e lo gestisco io; c) il diritto all'aborto legale; d) il diritto a scegliere liberamente i tempi della maternità con l'uso dei contraccettivi e con le tecniche di fecondazione artificiale, senza sottostare a precetti morali o religiosi.
Il femminismo radicale lottava e continua a lottare soprattutto per liberarsi dalle pastoie della famiglia come unica legittima unione anche a livello sessuale tra due persone; chiedeva e chiede perciò: l'equiparazione legale alla famiglia tradizionale delle «unioni di fatto» e delle unioni tra due omosessuali o tra due lesbiche per quanto riguarda la mutua assistenza, il regime ereditario e la possibilità di adottare bambini.
E si è così pervenuti al libertarismo sessuale, ossia alla banalizzazione della sessualità come piacevole passatempo e merce di consumo.
Nel 1972, a Rimini per l'editore Guaraldi, venne pubblicato Il libretto rosso degli studenti, tradotto dal danese, autori S. Hansen e J. Jensen, nel quale, tra le altre istruzioni, si davano le più ampie e dettagliate informazioni sulle droghe e soprattutto sul sesso, con l'invito a fare, senza scrupoli moralistici, le esperienze sessuali che maggiormente gradivano. Da notare che rivoluzione sessuale e diffusione spropositata della droga sono andate e vanno di pari passo.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

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#724 Messaggio da balkan wolf »

dos dos doooos

come in altri settori i marxisti hanno gia provato e fallito...

figa per tutti??? naaa fuori moda

figa per la casta come voleva lo zio himmler

figa ai guerrieri che difendono la tribu e non ai mercanti che la indeboliscono

figa come difesa della razza come giusta collocazione del bello col bello

figa libera da vincoli e valori materiali

figa per gli spiriti elevati

ovv. la mia critica era di destra crapone!! :-)


anzomma io e drugy dobbiamo avere 10 canalis che ci ballano attorno mentre dissertiamo di filosofia e reginaldo in catene ci zappa la terra per darci da mangiare...

echecazzo mi pare il minimo no? :-)
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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Antonchik
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#725 Messaggio da Antonchik »

dostum ha scritto:


[...]La donna è nuda: è stata denudata, si è fatta denudare, stupidamente ha cooperato alla sua denudazione e continua volontariamente a spogliarsi, illudendosi di essere più libera, più felice, più indipendente. [...]

[...]Eppure risulta che questa sua falsa evoluzione obbedisce a un disegno storico, diabolicamente programmato, che non era e non è diretto contro di lei, bensì contro la Chiesa.
Per capire quel che è avvenuto da Lutero, e quindi dal sorgere del protestantesimo, ai nostri giorni, non si puó non ammettere che c'è stato e c'è un piano intelligentemente programmato contro la Chiesa cattolica, il baluardo più forte dei diritti di Dio e degli uomini; la cui dottrina è in contrasto con quelle escogitate dagli uomini per distruggere i valori basilari secondo natura e secondo Dio, con l'illusione di creare il paradiso, promesso da Gesù Cristo, su questa terra, e solo in questa terra, e per questa terra.

Le fasi di questi avvenimenti sono state scandite in tre momenti storici: Gesù Cristo sì, Chiesa no (protestantesimo); Dio sì, Gesù Cristo no (ideologia illuministico-massonica); nè Dio nè Gesù Cristo, bensì lo Stato etico, il Popolo, la Classe operaia (potere, quindi, oligarchico, massonico-liberale, nazifascismo, marxista, laicista, ossia ateo).
Voltaire (1694-1778) capofila dell'illuminismo e della rivoluzione, diceva e scriveva: «Sono stanco di sentire ripetere che 12 uomini bastarono per propagare il Cristianesimo. Voglio mostrare che uno solo basta a distruggerlo»; aveva come motto e programma di vita, che scriveva anche al termine delle sue lettere: Ecrasez l'infame!, e l'infame da schiacciare era la Chiesa cattolica.



Ad un certo punto i nemici della Chiesa si accorsero che la persecuzione scatenata dalle ideologie al potere, la distruzione dello Stato Pontificio, la riduzione alla fame della Chiesa e lo stesso scioglimento delle congregazioni religiose, considerate alla stregua di associazioni a delinquere, non riuscivano nell'intento; ricorsero allora a un mezzo che credettero e credono infallibile: la corruzione sessuale, incominciando evidentemente dalla donna, la cui innata vanità  fu utilizzata, secondo la Bibbia, dal diavolo per far cadere lei e così travolgere l'umanità  nel peccato.

PER CORROMPERE BISOGNA CHE LA DONNA
REALIZZI L'IDEA DEL NUDO

La programmazione di un tale piano di azione la conosciamo perchè riportata sulla Rivista Internazionale delle Società  Segrete, ossia massoniche, del maggio 1928:
«La religione - leggiamo - non teme la punta del pugnale, ma puó cadere sotto il peso della corruzione. Non stanchiamoci quindi dal corrompere, magari servendoci del pretesto dell'igiene, dello sport, della moda, della stagione.
Per corrompere bisogna che si realizzi l'idea del nudo.
Per evitare ogni opposizione bisognerà  progredire metodicamente: prima mezze braccia nude, poi mezze gambe, poi le braccia e le gambe tutte scoperte, quindi le parti superiori del torace e del dorso.
E così d'estate si andrà  in giro quasi nudi».
Notiamo che, qualsiasi cosa si possa pensare di questo testo, non si puó dubitare della validità  del programma e della sua precisa e puntuale esecuzione.
Wilhelm Reich, psicoanalista austriaco, trasferitosi in America all'avvento al potere di Hitler, insegnó a New York. Allontanatosi dall'ortodossia freudiana, riconobbe nella repressione sessuale imposta dalla nostra società  la causa prima delle nevrosi, pervenne allora a postulare la demolizione delle strutture sociali ed educative che perpetuano tale repressione, in particolare la famiglia di tipo patriarcale e lo stato autoritario di tipo fascista che, reprimendo sin dall'infanzia la sessualità , soprattutto genitale, producono individui inibiti e timorosi dell'autorità . Nel 1945 pubblicava, perció, uno studio significativamente intitolato: La rivoluzione sessuale.
E rivoluzione sessuale è stata, usando come mezzo potente e diabolicamente affascinante l'esibizione del corpo della donna progressivamente nudo nell'abbigliamento, nella stampa, nel cinema, nella televisione, nella reclame, nelle spiagge, dovunque, e perfino nelle chiese che a volte sembrano delle discoteche.
Tralasciando l'aspetto spirituale, e volgendo l'attenzione a quello politico (o fanta-politico come si vorrebbe far credere), l'individuo singolo valido non è certo plagiato dalle nudità .

E' sul popolo che verte l'attenzione dell'opera di plagio internazionale, verso i beceri, gli ignoranti o comunque quel 98% di popolazione mondiale che ignora le sovrastrutture sociali, la filosofia e il gusto dell'assaporare l'astratto. I "concretisti" per farla breve. L'impiegato, il manovale, l'operaio e perchè no l'imprenditoruncolo ignorantello moderno.

Se fai vedere culi su culi su culi, l'impiegato si arrapa va a troie perchè la mogliera non gli basta più, solo che mentre 100 anni fa andava con una troia al mese ora va con 4 troie al mese, col tempo il sesso dà  dipendenza e uccide la volontà .

Il consumismo brama proprio gente priva di volontà .

Ora non dimentichiamoci che i massoni moderni sono anche (soprattutto direi ;) ) proprietari di multinazionali, e sono i primi a necessitare di una campagna improntata sull'annullamento della volontà  del popolo mondiale.

Un'operazione terroristico-mentale di decerebralizzazione.
dostum ha scritto: A. CAMUS: LA SESSUALITà€ SFRENATA CONDUCE
ALLA NON SIGNIFICAZIONE DELLA VITA

Daniel Rops, scrittore, romanziere e storico francese, qualche decennio fa, ad uno studioso dell'estremo Oriente venuto a Parigi per conoscere la civiltà  occidentale cristiana, prima che ripartisse per il suo Paese, chiese quali impressioni ne avesse riportato.
«Temo di ferirla – rispose lo studioso –, di addolorarla, di sembrare che io disdegni ció che ho visto di grande e di nobile da quando mi trovo in mezzo a voi, ma poichè mi chiede di parlare a cuore aperto, le rispondo. Io sono molto inquieto per voi, per questa civiltà  che è la vostra e verso cui l'umanità  ha tanti motivi di essere grata. Mi pare che essa stia per lasciarsi marcire nelle sue radici.
Da quando sono a Parigi ho cercato di osservare intorno a me e di comprendervi. Ho letto i vostri giornali, considerato le vostre vie, i vostri film. Ogni volta o quasi che sono andato a vedere un film recente, francese o italiano, mi sono trovato a disagio a motivo di scene, che presso di noi farebbero scandalo, mentre un pubblico che pareva composto di persone molto oneste trovava naturali.
Ecco il pericolo che mi pare minacci le sorgenti della vostra civiltà : la civiltà  occidentale mi sembra stia diventando una civiltà  erotica, una civiltà  invasata dal fatto sessuale nella quale pare che non ci siano problemi più grandi di quelli che pongono le relazioni dell'uomo e della donna».
Insomma a chi viene in Europa da certi Paesi lontani, la nostra cosiddetta civiltà , rinnegate e mortificate le radici cristiane, appare più adoratrice di Eros o di Venere che di Gesù Cristo; la donna più attratta dall'ideale di donna-straccio della televisione che dalla candida, dolce personalità  di Maria, i cui santuari sono sparsi in tutta l'Europa.
Proprio in quegli anni Albert Camus (1913-1960), il famoso e inquieto romanziere francese in cerca del senso della vita umana, annotava:
«C'è un momento in cui la sessualità  sembra una vittoria, quando si libera degli imperativi morali. Ma presto diventa una disfatta, e la sola vittoria è quella che si consegue su di essa: la castità . La sessualità  sfrenata conduce ad una filosofia della non significazione del mondo. La castità  invece restituisce un significato al mondo» (Taccuini, pubblicati postumi da Bompiani ed.).
Ma ormai scienza e buon senso, valori umani e naturali, ai quali si richiama Campus, sembravano in inarrestabile declino. Perció gli autorevoli richiami della maggiore autorità  morale mai esistita, la Chiesa, a tutti i livelli: dal Papa, ai Vescovi, ai preti e alle autorità  preposte a tutte le associazioni laicali.
Fu lanciata perció la crociata del buon costume contro la corruzione, i cui promotori prendevano a pretesto l'emancipazione della donna, l'esercizio dello sport, la bellezza del corpo, l'igiene, la libertà  di gestire se stessa, ecc. I promotori nascondevano il vero scopo, che era la soppressione dei valori dello spirito al fine di instaurare il culto del corpo, della forma fisica, della materia. La donna doveva, insomma, servire come strumento di corruzione per travolgere ogni idea religiosa, ogni sentimento morale e spirituale.
La Chiesa, quindi, si oppose a questo evolversi dell'abbigliamento muliebre verso l'immoralità . Lo fecero i Pontefici del tempo sostenendo la crociata per la modestia e la dignità  della donna nel mondo cattolico. Riportiamo solo qualche loro intervento e l'azione che promossero.
Ho già  espresso la mia posizione circa il peccato in quanto disordine dell'animo, in una sorta di laicizzazione della posizione di Cristo nella "propaganda per la salvezza dell'anima".

Faccio un esempio banale, che pochi peró potranno capire.

Si parlava del bad trip, della situazione psicologica da psicosi che lo genera...

Il trip lo si ha anche nelle esperienze pre-morte.

Il disordine dell'anima di cui parla Agostino, noto filosofo che tutti conosciamo, parla di equilibrio nel compimento del peccato.

Non esiste male ma soltanto bene minore.

L'abuso porta alla sofferenza inevitabilmente perchè genera mancanza, privazione e desiderio insoddisfatto.... Da qui invidia, superbia e infine ira covata... Repressione ed ergo violenza.

Tralasciando la violenza, che non è altro la coda del serpente, che sarà  cibo a sua volta per la testa, nel circolo vizioso del fallimento individuale...

Il sesso va vissuto con serenità  e gioia, in tutte le sue forme. TUTTE. A patto di non generare sofferenza nell'altro o in sè stessi. (non parlo di sofferenza fisica, ma di sofferenza spirituale, vedi stupro, pedofilia, usufrutto di prostituzione schiavista ecc ecc ecc...)

La Chiesa ovviamente ha svolto nei secoli il compito contrario a quello dei massoni, ha cercato di castigare e castrare, per imporre il travisato messaggio di Cristo.

A mio parere non conta un cazzo quante seghe ti fai(certo se diventi pornodipendente col cazzo che hai serenità  dell'animo, e io ci sono passato. ). Molti cristiani credono che Dio sia Babbo Natale, si fa una lista delle tue cattive azioni e se le segna, poi a seconda dei punti fatti vai in paradiso o all'inferno.
Cazzate!!!!!

Dopo il decesso quello che cazzo vedi è soltanto frutto della tranquillità  e serenità  del tuo animo. Fenomeni di sincronicità  spazio-temporale della mente sono stati dimostrati persino dai fisici.

Ora qualcuno potrebbe obbiettare che le azioni che comportano serenità  siano diverse da cultura a cultura. Ci siamo ok...

Sed... La mente umana è la stessa. Soffriamo tutti delle stesse passioni e abbiamo grossomodo le stesse reazioni e rapporti tra rabbia, invidia, soddisfazione di beni materiali e spirituali, tutte sfaccettature dell'istinto di autoconservazione animale, nulla più.

A mio parere le religioni danno vie per la salvezza diverse ma concettualmente simili. Trovatemi una religione che dia come via per la salvezza l'assassinio.

E per religioni intendo strutture filosofiche e spirituali metafisiche.

Cristo è stato colui che ha trovato il giusto equilibrio tra vari concetti e ha reso "digeribile" la cosa al popolo, pur concretizzando un sistema di pensiero in realtà  complesso.

dostum ha scritto: TOTALE LIBERTà€ SESSUALE
PER DISINTEGRARE LA FAMIGLIA
SECONDO L'IDEOLOGIA MARXISTA

Il Sessantotto contestava: 1) Il sistema capitalistico. 2) Lo Stato «borghese». 3) L'autoritarismo: dei padroni sugli operai, dei professori sugli studenti, dei genitori sui figli, degli uomini sulle donne.
Pertanto, al fine di riuscire ad abbattere tutta una civiltà  fondata sul buon senso, la legge maturale e i valori umani e religiosi del cristianesimo, doveva riuscire a scardinare (e purtroppo c'è riuscita) in primo luogo la famiglia, che considerava istituzione di «destra».
La famiglia, secondo l'ideologia devastante del ‘68, sarebbe stata fondata sull'autorità  assoluta del padre-padrone sulla moglie e i figli; padre-padrone che, avendo confinato la donna in casa e in posizione subalterna ed essendo solo a guadagnare, si arrogava il diritto di essere solo a comandare.
La nuova famiglia ipotizzata (e purtroppo anche realizzata) è quella in cui, moglie e figli avrebbero avuto un ruolo autonomo. Quindi non più la divisione sessuale del lavoro: l'uomo fuori e la donna in casa addetta ai lavori domestici. Non lavorando fuori casa, e non avendo un reddito economico, la donna non sarebbe stata pari all'uomo. Questa era per i sentantottini la «controfamiglia»: liberi donna e giovani dalla tirannia paterna, più labili i vincoli familiari. E queste, purtroppo, furono le premesse storiche che hanno portato all'attuale dissolvimento della famiglia.
Il Sessantotto ha dato un forte impulso alla «liberazione sessuale», oggi in fase molto avanzata. Per cui il libro di W. Reich (già  citato) La rivoluzione sessuale divenne una specie di bibbia per giustificare la totale libertà  sessuale. Totale libertà  sessuale per distruggere la famiglia che, egli sosteneva, sarebbe «la fabbrica di ideologie autoritarie e di strutture mentali conservatrici». La liberazione sessuale, ossia lo sforzo per liberarsi da tutti i condizionamenti inconsci della propria sessualità , col dare sfogo a tutte le sue pulsioni, era la condizione indispensabile per abbattere il capitalismo e lo Stato borghese. Per Reich la sessualità  era una «forza rivoluzionaria», e quindi la totale libertà  sessuale era elemento indispensabile per ogni azione rivoluzionaria marxista e antifascista.
E così il Sessantotto, in base a una tale teoria, collegando Marx a Freud, fece saltare tutti i cosiddetti tabù sessuali, che avrebbe creati (secondo loro) la morale cattolica o che avrebbe inculcati educazione puritana protestante. Perció il film del regista francese L. Malle, intitolato Soffio al cuore, incentrato sul rapporto incestuoso tra madre e figlio, fu definito «uno sberleffo alla morale borghese». All'università  di Roma ebbe grande successo il Living Theatre (teatro vivo) in cui i giovani e le giovani attrici recitavano totalmente nudi.
Conseguenza fu che, in nome del «Vietato vietare», furono dichiarate permesse tutte le forme di attività  sessuale. Per cui il piacere, qualunque fosse il modo di procurarselo, era un diritto.
Qualunque? Se incontri un manipolo di svedesi che consciamente ti saltano addosso e ti trombano perchè dovrebbe essere motivo di disordine spirituale?

O se salti tu addosso a loro e loro sono consenzienti e godenti perchè dovrebbe essere motivo di disordine spirituale?

Sed... Se punti una pistola addosso ad una per farti fare una pompa (sempre che a lei non piaccia farsi puntare pistole addosso)
dostum ha scritto:
SESSUALITà€ COME PIACEVOLE PASSATEMPO
E MERCE DI CONSUMO

A cominciare dagli anni Sessanta, contemporaneamente agli avvenimenti descritti particolarmente deleteri per la donna, il movimento femminista si orientava decisamente in senso radicale e libertario: passava, infatti, dall'idea di «emancipazione» all'idea di «liberazione».
Con l'emancipazione la donna voleva sottrarsi al dominio dell'uomo: rivendicava quindi la parità  dell'uomo e della donna sia nel settore del lavoro e delle professioni, sia nel campo propriamente politico.
Con la liberazione rivendicava la liberazione da tutti i condizionamenti della società  sessista, e quindi: a) il diritto al libero esercizio della sessualità ; b) il diritto a disporre liberamente del suo corpo: Il corpo (o l'utero) è mio, e lo gestisco io; c) il diritto all'aborto legale; d) il diritto a scegliere liberamente i tempi della maternità  con l'uso dei contraccettivi e con le tecniche di fecondazione artificiale, senza sottostare a precetti morali o religiosi.
Il femminismo radicale lottava e continua a lottare soprattutto per liberarsi dalle pastoie della famiglia come unica legittima unione anche a livello sessuale tra due persone; chiedeva e chiede perció: l'equiparazione legale alla famiglia tradizionale delle «unioni di fatto» e delle unioni tra due omosessuali o tra due lesbiche per quanto riguarda la mutua assistenza, il regime ereditario e la possibilità  di adottare bambini.
E si è così pervenuti al libertarismo sessuale, ossia alla banalizzazione della sessualità  come piacevole passatempo e merce di consumo.
Nel 1972, a Rimini per l'editore Guaraldi, venne pubblicato Il libretto rosso degli studenti, tradotto dal danese, autori S. Hansen e J. Jensen, nel quale, tra le altre istruzioni, si davano le più ampie e dettagliate informazioni sulle droghe e soprattutto sul sesso, con l'invito a fare, senza scrupoli moralistici, le esperienze sessuali che maggiormente gradivano. Da notare che rivoluzione sessuale e diffusione spropositata della droga sono andate e vanno di pari passo.
Evviva!!!

L'importante è non entrare in dipendenza...

dipendenza --->> privazione ------>> desiderio ----->> necessità  di soddisfarlo ---->> schiavitù ----->> mancanza ----->> invidia ----->> ira ----->> motivo di disordine spirituale

p.s. dostum grazie per lo spunto

ternanod
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#726 Messaggio da ternanod »

è rimasta incinta di Reginaldo, brava Elisabetta :lol:

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#727 Messaggio da Drogato_ di_porno »

bravo reginaldo, gran tiro e gran gol
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”

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#728 Messaggio da Speranzini »

minchia quando vedo la canalis con un negro mi viene da piangere (con tutto il rispetto per gli africani) ma è veramente brutto rispetto a lei

ci fa pure un figlio :x almeno non lo ha fatto con vieri se no nasceva ritardato
è solo rock and roll baby

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#729 Messaggio da Lord Zork »

secondo me, è stato Orthy...

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#730 Messaggio da sgrofo »

ternanod ha scritto:è rimasta incinta di Reginaldo, brava Elisabetta :lol:
When you try the black, you never come back!
si cerca di essere il meno stronzi possibile

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#731 Messaggio da Ortheus »

Lord Zork ha scritto:secondo me, è stato Orthy...


:DDD :DDD :DDD
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ternanod
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#732 Messaggio da ternanod »

proprio ora che a Milano (o all'inter o al milan) arrivava Drogba che se l'era già  spupazzata, lei si fa mettere incinta..... :P
ha sbagliato i tempi....mo se deve tenè Reginaldo per forza :lol:

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#733 Messaggio da Drogato_ di_porno »

la canalis ha dichiarato che l' unico amore della sua vita è stato vieri. le altre solo scopate o consolazioni
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”

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teostrato
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#734 Messaggio da teostrato »

Drogato_ di_porno ha scritto:la canalis ha dichiarato che l' unico amore della sua vita è stato vieri. le altre solo scopate o consolazioni
nsomma è andata di sfiga solo a bobone.
Non vorrei andare fuori topic dando un significato a questo 3d.

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#735 Messaggio da fredelux »

ma è incinta davvero??

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