Drogato_ di_porno ha scritto:Comunque gli USA (con i loro alleati) restano l'unica iper-potenza a disporre di forze di pronto-intervento in qualsiasi punto del globo. Attualmente nessun paese è in grado di schierare in breve tempo una forza militare in qualsiasi punto della Terra. L'India è un alleato americano per il cruciale controllo dell'Oceano Indiano (secondo alcuni analisti il mare del futuro). Le spese militari "ufficiali" della Cina sono ben inferiori a quelle reali ma credo valga anche per gli USA. Se declino americano ci sarà, non faremo in tempo a vederlo.
l'esperienza afghanistan ed iraq dimostra che la tanto decantata forza di reazione rapida e' una presa per il culo che si limita al dispiego di aviazione e qualche reparto scelto, ma nulla di piu'.
sulla media distanza sono dovuti ricorrere all'intervento della nato altrimenti non riuscivano a gestire entrambi gli scenari, dimostrando nei fatti che non sono in grado di affrontare piu' di un intervento alla volta e con problemi logistici non indifferenti.
Ma non e' una novita': Bush padre per liberare il kuwait oltre a dover mettere insieme la coalizione di paesi, ha requisito una marea di aerei di linea civili per poter dispiegare una parte di truppe leggere che non avrebbe potuto trasportare diversamente nel giro di 8 mesi: e a vederla sotto un altro punto di vista, se saddam avesse avuto il buonsenso militare di attacare l'arabia saudita subito invece di cazzeggiare e dare il tempo alla coalizione di organizzarsi, oggi probabilmente le cose sarebbero molto diverse da quelle accadute.
Le attuali exit strategy in iraq ed afghanistan tra l'altro stanno dimostrando che gli americani non hanno prodotto effetti migliorativi se non destabilizzare ulteriormente l'area medio orientale: in iraq di fatto siamo in piena guerra civile tra sunniti, sciiti e curdi, mentre in afganistan i talebani controllano gran parte del territorio ad eccezione delle principali citta' ed arterie di comunicazione.
Un simile fallimento e' la riprova che gli usa non riescono a reggere il ruolo di superpotenza a lungo.
Per tentare di tamponare le difficolta' oramai palesi nella zona del pacifico stanno delegando parecchio ad un alleato ritenuto affidabile, quello giapponese, tanto che zitti e muti i giappo sono di fatto la seconda potenza militare dell'area dopo la cina.
La modifica alla costituzione giapponese apportata qualche anno fa per rendere possibile il dispiegamento di forze giapponesi all'estero e' la riprova di un maggior coinvolgimento delle potenze regionali delegando loro quel potere non piu' esercitabile direttamente.
E tanto per capire le dinamiche della faccenda, il blocco dell'esportazione delle terre rare grezze e semilavorate e' stato visto da alcuni analisti come una risposta economica cinese al possibile impiego delle forze di difesa giapponesi al di fuori dei confini della propria patria. E guardacaso le principali aziende che vengono penalizzate da quel blocco sono proprio giapponesi.
Un altro dato interessante a sostegno di questo spostamento di influenza americana e' la riaccensione delle dispute territoriali su alcuni arcipelaghi da parte dei giapponesi nei confronti sia dei russi che dei cinesi.
Aumentando il peso specifico del giappone in funzione anticinese, diminuisce quello americano.
L'india non direi che sia un alleato americano soprattutto quando qualche anno fa tramite satelliti spia han rivelato ai pachistani gli spostamenti truppe indiane in kasmir: di fatto gli alleati scelti nella regione sono i pachistani che peraltro sono ritenuti inaffidabili ma pur sempre potenza nucelare.
il controllo dell'oceano indiano sara' in futuro condiviso tra sud africa, australia (considerato alleato piu' affidabile in quanto aderente al commowealth britannico e con buoni rapporti con gli americani rispetto al sud africa che politicamente sta facendo scelte non graditissime agli americani) ed india che ovviamente rivendica una sfera di influenza navale ampia nel settore in quanto la maggiore potenza regionale. agli americani resta diego garcia (che giuridicamente ed amministrativamente risulta essere territorio britannico oltremanica e non americano) che come base dei bombardieri e' strategica proprio per la capacita' di intervento nel medio oriente sud est asia e africa orientale.
a questo link
https://it.wikipedia.org/wiki/Diego_Garcia trovi notizie molti interessanti in merito che dovrebbero farti capire come si stanno delineando le condizioni in quella regione del mondo.
Il sudafrica come accennato prima non e' particolarmente ben visto dagli usa perche' pur essendo la principale potenza regionale africana aderente al commowealth, sta cercando di portare avanti a lungo termine un progetto politico di stati uniti d'africa che in funzione anticinese sarebbe un toccasana, ma che nei fatti sarebbe un blocco autonomo e distinto dalla sfera di influenza americana: ed essendo questo un periodo di neocolonialismo dilagante implicherebbe alla lunga una perdita di sfruttamento del territorio africano a danno delle grandi compagnie americane.
Tornando agli indiani in questo momento sono molto piu' vicini agli europei piu' di quanto non si pensi, a cominciare da francia e germania che stan vendendogli tecnologia militare non da poco, oltre che aver riaperto i canali con altri fornitori storici, soprattutto su navale ed aviazione, che sono i russi. Spiccano poi collaborazioni a lungo termine nell'ict ad uso militare nientemento che con israele, che di fatto sta permettendo di colmare il gap tecnologico nel settore telecomunicazioni strategiche ad una velocita' impressionante.
Sempre tra indiani ed israeliani segnalo una partenship molto interessante nel settore delle energie rinnovabili e nella produzione di acqua potabile con uno studio avanzato di un impianto di produzione di energia rinnovabile basato sull'utilizzo di acqua di mare che come scarto finale produrrebbe appunto acqua potabile e ad uso irriguo.
tornando al discorso originale l'obiettivo a lungo termine degli indiani e' divenire autonomi nella progettazione e produzione di armamenti ad alto contenuto tecnologico, cosa che non e' poi cosi' distante dall'essere realizzata: alcuni studi attendibili sostengono che nel giro di 15/20 anni massimo l'india riuscira' a colmare il gap tecnologico attuale ed imporsi nettamente in scenari finora ritenuti dominati dagli americani.
il declino di cui si parla si sta di fatto configurando come multilateralismo dove le potenze regionali hanno un ruolo di controllo ben maggiore e diretto rispetto allo scenario delle superpotenze della seconda meta' del 1900.
Il problema principale e' che gli americani non sono in grado in questo momento di gestire con successo questo scenario di transizione che implica un forte ridimensionamento dello stile di vita proposto in funzione delle risorse effettivamente controllabili.
e piu' il tempo passa piu' gli altri stati e le altre potenze regionali si organizzano, vedi ad esempio in sudamerica l'idea del mecosur con relative implicazioni in caso di successo del procvesso di integrazione economico e politico dell'area.